Il transito per la nostra città dello Stendardo dei Lancieri di Vercelli

Il transito per la nostra città dello Stendardo dei Lancieri di Vercelli Il transito per la nostra città dello Stendardo dei Lancieri di Vercelli Lo stendardo del disciolto Reggimene to Lancieri di Vercelli, giungerà a Torino domattina alle ore 6.28 per proseguire per Pincrolo, alla cui Scuola di Applicazione di Cavalleria è stato assegnato. Lo scorteranno l'Ispettore delle Truppe Celeri, l'ultimo comandante, ed un cc-to numero di ufficiali in servizio ed in congedo, nonché di sottufficiali già appartenenti al reggimento « Vercelli ». Alla stazione di Porta Nuova sarà ricevuto dalle Autorità militari e dagli ufficiali del presidio di Torino, dalle rappresentanze delle Associazioni di Cavalleria e dei Bersaglieri, da uno squadrone del reggónento « Nizza Cavalleria x. con musica. Lo Stendardo: verrà custodito nella salctta reale sino alle ore 7.56, ora in cui proseguirà per Pinerolo, dove giungerà alle 8.40. Sarà costituito un corteo cui parteciperanno le locali Autorità civili e polìtiche, il comandante, gli ufficiali e gli allievi in armi della Scuola di Applicazione di cavalleria, le organizzazioni politiche e giovanili con musiche, bandiere e gagliardetti: in piazza Vittorio Veneto avverrà la cerimonia della consegna dello Stendardo al comandante della Scuola. Il glorioso vessillo Abbiamo già accennato come con recente decret'), su proposta del Capo del Governo Ministro della Guerra S. M. il Re ha concesso alla Scuola di Applicazione di Cavalleria l'uso dello stendardo nazionale conforme a quello adottato per i reggimenti di cavalleria. Alla vecchia Scuola di Pinerolo, fucina gloriosa dei nostri ufficiali di cavalleria, ben a ragione S. E. il Capo del Governo ha voluto che per le euc nobili tradizioni fosse assegnato quale stendardo uno scelto tra i diciotto appartenenti ai reggimenti di cavalleria disciolti e custoditi nel Museo di Castel Sant'Angelo in Roma. L'onore è toccato allo stendardo del reggimento lancieri di Vercelli, decorato della medaglia d'argento al valor militare con una motivazione che è al tempo stesso sintesi superba di gloria ed espressione di immacolata fedo all'ardimentoso motto degli azzurri: « A nessuno secondo ». Essa cosi suona: « In critici e gravi momenti, appiedato, dava prova di fermezza, di ardimcnto e fedeltà al dovere, sia resistendo strenuamente nelle trincee affidategli, sia accorrendo ad arrestare l'avanzata dell'avversario (Monfalcone, 14- 15 maggio 1916); si distingueva anche in successive operazioni (Q. 12; 15- 27 giugno e 8-4 luglio 1916); nell'inseguimento del nemico ne attaccò con slancio ed ardimento le retroguardie al Tagliamento e ne travolse le ultime resistenze, contribuendo efficacemente allo sfruttamento della Vittoria (Tagliamento 4-5 novembre 1918) ». Pagine di fulgido eroismo Il reggimento lancieri di Vercelli fu tra i primi reggimenti appiedati, facendo parte della -l.a Divisione di cavalleria (Piemonte) appiedata, insieme alla l.a (Friuli), nella primavera del 1916. Il 5 maggio « Vercelli » è schierato, affianco ai dragoni di Nizza e alle Guide, nelle trincee della Mandria presso Monfalcone. S. A. R. il Duca d'Aosta, comandante dell'Armata invitta, ne) dare il benvenuto ai cavalieri appiedati, rivolgeva loro queste ardenti parole di fede cui i lancieri di « Vercelli » — come i cavalieri tutti delle due Divisioni — risposero con generosa abnegazione e con indomito valore, scrivendo pagine di fulgido eroismo invermigliate di generoso sangue versato accanto ai fanti: « Saluto la cavalleria che, animata dal più alto spirito del dovere, ricca di tante tradizioni, è ve- \ nuta per amor di patria a schierarsi ai fianco della fanteria per scrivere sui | suoi stendardi, oggi come per il passato, le glorie eie onorano le bandiere delle altre armi. Pugnando insieme, stretti nella medesima fede, dai medesimi ideali, dal medesimo fermo volere, faremo insieme conoscere al nemico la nostra forza e la nostra tenacia per la vera grandezza della Patria ». Mandria, Adra, Werke, q. 8, q. 12, q. 77 di Monfalcone: questi i nomi delle località che richiamano alla nostra memoria la strenua difesa e gli irruenti assalti del giovine reggimento, in cui si immolarono le vite fiorenti dei cavalieri, in fraterna comunione di dovere e di sacrificio. Più tardi le Divisioni appiedate s) scambiavano i rispettivi settori ed anche nelle nuove posizioni di Lozic, Anhovo, Zamedvedje, nel vari turni di trincea, fino al gennaio 1917, « Ver- cszcdtssraldc celli », « A nessuno secondo «, ripete le sue prove di ardimento e di abnega zione e dona alla Patria un sacro olo causto di innumeri suoi figli. Da Castel Sant'Angelo a Pinerolo Rimontato a cavallo, < Vercelli » è di nuovo pronto ai cimenti, ed a Vit torio Veneto — spezzato in due lo schieramento nemico — le Divisioni di cavalleria possono realizzare il sogno sempre accarezzato della impetuosa ca rica. Al Tagliamento « Vercelli » è tra i primi, e, con slancio ed ardimento attacca e travolge le ultime resistenze avversarie, suggellando la Vittoria consacrata dall'eroica fanteria. Il 20 maggio 1920 — in seguito al nuovo ordinamento dell'Esercito — il reggimento « Vercelli », dopo appena un decennio di gloriosa vita, veniva disciolto e lo stendardo, insieme a quelli degli altri 17 reggimenti di cavalleria disciolti, veniva deposto nel Museo di Castel Sant'Angelo. Nel momento in cui il glorioso vessillo torna a garrire al sole della nuova Italia, temprata nel clima guerriero creato dal Fascismo, si serra attorno ad esso, in un solo fascio di idealità, di sperande e di ricordi, la falange innumere dei caduti, dei mutilati, dei superstiti tutti; e nella commossa esaltazione del dovere interamente compiuto, si accende nei cuori dei cavalieri d'Italia l'auspicio ed il voto per i più grandi destini della Patria. La Sezione torinese del Comitato per l'universalità di Roma E' stata costituita in Torino una Sezione del Comitato d'Azione per l'Universalità di Roma che ha già iniziata a sua attività e verrà ufficialmente inaugurata tra breve dal Presidente del C.A.U.R. on. Coselschi. La Sezione torinese è retta da un direttorio che comprende noti professori dell'Università e di Istituti superiori, liberi professionisti, rappresentanti di Associazioni culturali o combattentistiche e di studenti Italiani e stranieri. La presidenza della Sezione ha sede in via Po 18 ed è tenuta dal camerata prof. Goffredo Bendinelli. La promozione di un magistrato Ieri, per l'ultima volta ha fatto parte del collegio giudicante della nona Seziono del nostro Tribunale il cav. dott. Francesco De Mattei, che, promosso consigliere di Corte d'Appello, 6 stato destinato quale Presidente del Tribunale di Palermo. Il Presidente della sezione, barone comm. Accusani di Retorto, ha rivolto un calorosissimo affettuoso saluto al cav. De Mattei, mettendo in risalto le sue elette qualità di magistrato e di giurista e formulando l'augurio che egli possa presto venir destinato nuova monto a Torino. Il sostituto Procuratore del Re cav. Briolo ha pronunciato brevi parole facendo sue le espressioni di simpatia e di congratulazione rivolte dal barone Accusani al cav. De Mattei; infine, a nome del Foro, ha parlato l'on. Bertacchi. Il cav. Do Mattei ha ringraziato vivamente e rivolgendosi al barone Accusani ha detto che in due anni di lavoro sotto la sua guida intelligente, non ha avuto che da imparare.

Persone citate: Accusani, Bertacchi, De Mattei, Francesco De Mattei, Goffredo Bendinelli, Mattei, Stendardo