"Siamo soltanto a cento leghe da Mosca,,

"Siamo soltanto a cento leghe da Mosca,, Brani di storia napoleonica svelati ai lettori de "La Stampa., "Siamo soltanto a cento leghe da Mosca,, Questo scriveva Napoleone all'Imperatrice il 7 agosto 1812 accennando al suo tlivisamento di portare subito a fondo l'attacco contro la Russia. E intanto faceva fortificare Witebsk e tutti credevano che l'Imperatore intendesse svernare colà Napoleone segue col pensiero il vian-ìdgio di ritorno dell'Imperatrice: il 6 di|aluglio essa ha lasciato suo padre a j Egre. Il 7 luglio si è incontrata con suo zio, il Granduca Ferdinando, che le offriva trattenimenti campestri e musicali. L'Imperatrice raggiunge Magonza, dove si ferma, secondo la raccomandazione fattale dallo sposo, una sola giornata per presenziare il giorno dopo al castello del conte di Punge, a un brillante ricevimento. L'Imperatrice è triste: « Dio voglia che riveda presto l'Imperatore » scrive a suo padre, « perchè la separazione mi è troppo pesante». E la successione, pressoché ininterrotta, delle sue lettere, delle quali noi conosciamo soltanto le date riferite in questo epistolario dell'Imperatore, testimoniano la sincerità di tale attaccamento. Il 15 di agosto, onomastico di Napoleone, essa dovrà sostituirsi al marito nei ricevimenti ufficiali delle autorità e degli ambasciatori, secondo le istruzioni della seguente lettera, scritta dal convento di Glubokos, il 18 giugno alle « 13 del pomeriggio »: « Amica mia, sono qui, alloggiato in un convento di carmelitani, in una località molto bella e mi ci trovo bene. Come vedi sono giunto a cinquanta leghe da Wilna, cinquanta leghe più distante da te. Spero che tu sia arrivata a Saint Cloud. Abbraccia due volte per me tuo figlio che mi si dice è delizioso. Invio alla signora di Montesquiou espressioni di compiacimento per le cure che li ha dato. Spero che tu l'abbia fatta venirP a Saint Cloud per tenerla presso di te. Penso che sarà conveniente che tu vada a Parigi nel giorno del mio onomastico, prendendo il mio posto, assistendo a concerti pubblici; tu puoi anche ricevere le autorità e gli ambasciatori e dare un ricevimento solenne e grande spettacolo. « Adio, mio dolce amore ». Sta bene. Va a trovare la Regina di Spagna ogni tre giorni finché non si sarà rimessa; dille molte cose da parte mia e conforta la sua nipote. Nap. ». Combattimenti preparatori Napoleone aveva riposto grandissima fiducia nella contessa di Montesquiou, una dama di devozione e carattere rigidissimo: «Signora, io vi affido i de¬ ccAcMestini della Francia. Fate di mio figlio lun buon francese e un buon cristiano » aveva detto Napoleone, e siccome aveva notato sui volti di alcuni cortigiani presenti alcuni sorrisi, sottolineò l'ultima parte di quella sua frase e aggiunse: « uno non potrebbe esistere senza l'altro ». Durante l'assenza dei genitori era questa dama che li sostituiva presso il Re di Roma. E Maria Luisa ritrova in suo figlio un bel bambino, un « piccolo diavolo » del quale ci sarà costantemente menzione in ogni lettera dell'Imperatore. Il 19 luglio, in una brevissima lettera da Glubokos. Napoleone informa la consorte che va a messa perchè è domenica. Lo stesso giorno alle quattro del pomeriggio scrive: « Mia buona amica, ricevo la tua lettera dell'8 luglio dalla quale apprendo che tu devi aver raggiunto oggi Saint Cloud. Abbraccia per me il Reuccio. Dimmi se ti ha fatto molto effetto l'incontro, se comincia a parlare, se cammina e infine se sei contenta dei suoi progressi. La min salute è ottima. Non ho niente da desiderare a questo proposito: sto meglio qui che a Parigi. Gli affari vanno bene. Non mi manca che la mia buona Luisa; ma mi fa piacere di saperla vicina a mio figlio. A Parigi saranno contenti di rivederti. Addio mia amica. Di' molte cose alle Dame di Corte e alla Granduchessa. Ti amo sempre. Tutto tuo Nap. 'v. E il 21 luglio scrive ancora, sempre dal convento dei carmelitani: « Mia buona Luisa, ricevo la tua lettera datata il 10 da Wurzburg; avevo ragione di considerare come una festa il tuo prossimo incontro col Reuccio. A quest'ora tu mi avrai scritto come lo hai trovato e che effetto ha fatto su te. La salute è ottima, gli affari vanno bene. Ti prego di fare i mìei complimenti al Gran- I capìtoli introduttivi e le precedenti puntate dell'Epistolario napoleonico sono apparsi sui numeri del S, 7, 10, 13, 15, 17 e 20 febbraio. duca quando gli scriverai e altrettanti a tuo padre._ Spero che tu sia stata contenta di Parigi e della Francia e che tu abbia avuto piacere tornandovi. Addio, « mio bene ». Tutto tuo. Farò cercare e spedirti il libro che hai chiesto. Nap. ». Il Granduca di Wurtenberg, zio di Maria Luisa, è l'ex Duca di Toscana Ferdinando. Guidato dalla magica bacchetta di Napoleone egli si reca da Firenze a Salzburg; poi a Wurzburg, nel 1809, non è stato capace di conquistarsi il trono d'Austria. Amico di Napoleone fin dal tempo in cui non era che il generale Buonaparte, questo principe randagio sarebbe lieto oggi di prendersi la Polonia in cambio del suo granducato perduto. L'ultima lettera da Glubokos è datata il 22 luglio. In essa Napoleone scrive: « Mia amica, ho ricevuto la tua lettera del 12 luglio dalla quale ho appreso che hai un po' di febbre. Non hai abbastanza cura di te. Ti ringrazio delle buone notizie che mi dai del Reuccio. Tutti dicono che è molto robusto e molto ghiotto. A quest'ora tu l'avrai certamente abbracciato, ciò che ti avrà fatto del bene. Abbraccialo per me. Addio, mia dolce amica; amami sempre. Tutto tuo Nap. ». A Kamen, Napoleone si affretta a scrivere alla consorte il 24 di luglio a mezzogiorno: « Non voglio lasciar passare due giorni senza scriverti, amica mia. Piove molto, soffriamo il caldo e marciamo sempre. Non ho avuto collegamento con le staffette dell'interno perchè abbiamo marciato a tappe rapide: questa sera passo rivista. Ti penso in questo momento a Parigi e in buona salute. Abbraccia mio figlio. Addio, « mio bene ». Tutto tuo Nap « Marciamo sempre ». Napoleone dice questo ma non fa menzione nella sua lettera del combattimento avvenuto a Ostrovno e del quale Murat ed Eugenio di Beauharnais sono stati gli eroi ed altri furono eroi con loro; non c'è che da leggere il decimo bollettino di guerra della « grande armée ». «// nemico ha schierato nella pianura quindicimila uomini di cavalleria e sessantamila di fanteria... ». L'imperatore si trovava su una collina vicinissima PchlachdmpsDdqafzdtdccleraN« ptrzdsCdcppgvpuntcrai duecento « volti gerire » che, nella pianura, avevano attaccato la destra della cavalleria nemica. Colpito dal loro eroico contegno mandò a chiedere a quale corpo appartenessero : la risposta fu: « al nono; ed i tre quarti dì noi sono ragazzi di Parigi ». « Tutti meritano la Croce », disse l'Imperatore. Nella sera del 27 luglio, Napoleone bivaccava di fronte a Witebsk dove il giorno dopo entrava senza incontrare resistenza. Da Bechenkoviski il 25 di luglio alle due del pomeriggio scriveva: « Amica mia, la mia salute è ottima. Gli affari vanno bene. Ti amo, lo sai. Sono lice di saperti riunita a tuo figlio. Ho passato qui la Dwina e marcerò su Witepsk, una delle maggiori città di questo paese. I raccolti sono superbi e promettono bene. Tutto tuo Nap. ». Il giorno dopo scrive ancora: « Ho ricevuto la tua lettera del giorno 15 datata Magonza e apprendo con piacere che sei giunta in Francia. Attendo dei particolari circa il Reuccio; devi averlo trovato di molto cresciuto, si dice che mangia per quattro e che sia molto goloso. La mia salute è abbastanza buona. Gli affari vanno bene. Addio mia amica. Tutto tuo Nap. ». Giunto a Witebsk, il 2S scrive alle due del pomeriggio alla consorte: « Ti scrivo una parola affinchè tu non sia inquieta. Gli affari vanno bene. La salute è buona, la calura forte. Ti amo molto. Abbraccia mio figlio. Addio mia amica. << Nap. ». La sosta a Witebsk Moltissime lettere saranno fatte partire da Witebsk poiché l'Imperatore si ferma in quella città diversi giorni. Non avendo più speranza di costruì ulemlaaztptnl'qnbqslsdddcidMlpefe-!ScstecmradDPlfDlcrrprtsatsdgere Barclay a combattimento isolato, ll'Imperatore hu posto i suoi accanto-\ «aumenti sulla Divina, rinforzando il-rsuo esercito con le forze di Davout,\d Poniatwski „ del Corpo di Wcstfalia che il Re Girolamo, da stratega, ha lasciato indietro. L'Imperatore ordina che si facciano dei lavori per difendere la città: fa costruire dei forti come se l'esercito dovesse soggiornarvi per l'inverno: poi, abbastanza presto, si impazienta e nonostante i consigli di Duroc, Caulaincourt, Narbonne, decide di marciare ancora in «vanti. Delle quattordici lettere scritte da Witebsk a Maria Luisa, una soltanto lascia infra vedere l'idea al progetto In abbozzo: «Qui non siamo che a cento leghe da Mosca ». Nelle altre egli parla continuamente di tre argomenti: la salute della moglie, il suo piacere per l'incontro con il piccolo Re di Roma, e la calura che è molto opprimente. Napoleone parla di 26 e di 28 gradi — naturalmente gradi della scala di Celsio. — Nonostante l'eccezionale temperatura, « piU caldo che a Parigi » nota l'Imperatore in una delle sue missive, le truppe sì mostrano in perfetta efficienza. Durante il tempo in cui questa serie di lettere viene scritta, l'Imperatrice si avvicina a Compiègne e a Saint Cloud: Napoleone, seguendo il viaggio della consorte, continua a scriverle, dicendole di invidiare il piacere di lei per l'incontro col figlio del quale l'Imperatore segue da lontano i rapidi progressi. A questo proposito Napoleone vuole e pretende essere informato con precisione ed in tutti i particolari: inuna letteia del . agosto si lamenta dinon aver ricevuto dalla consorte par-ticolari sufficientemente minuti. Qual-cuno l'ha informato che il Reuccio ha ricouosctnto la madre: « Ciò mi pare un po' esagerato », commenta Napoleone. La consorte gli deve evidentemente parlare degli affari privati della Corte perchè l'Imperatore il 5 di agosto le scrive di aver dato disposizioni perchè le siano assegnati, durante l'assenza di lui, ventimila franchi per la sua cassetta privata. Ed è soltanto il 7 agosto che egli fa un accenno ai suoi piani di guerra: tuttavia l'accenno è soltanto fugace. Leggiamo questa lettera: « Amica mia, ricevo la tua lettera del 24 (luglio) nella quale tu mi informi circa la buona salute del Reuccio. La calura qui è più forte che quella di Parigi: soffochiamo. I miei affari vanno bene, la mia salute è buona. Qui ci troviamo soltanto a cento leghe da Mosca. Credi al mio amore sincero. Nap. ». Da buon generale, Napoleone non dimentica di notare, sempre scrivendo da Witebsk allotto di agosto, che tacampagna granaria in Polonia pro¬ inette bene r che otto o dieci giornidopo sarebbe cominciato il raccolto. Ma questo non è che un inciso nella lettera, giacché Napoleone sembra preoccupato del caldo che fa a Parigi e si mostra lieto di apprendere che esSo non è così opprimente come sui campi della Polonia. E nella lettera stessa mostra di compiacersi delle notizie che gli arrivano circa la crescita e il carattere del figlio: «Mi si dice che è un piccolo diavolo, goloso c rumoroso ». Il giorno 9, scrivendo oilea¬ ra all'Imperatrice, Napoleone le dice:ti! mio primo paggio. Centurion. arriva ora, portandomi la tua lettera e dei particolari su di te che mi fanno Diacere. La minuta della tua lettera al Papa va bene, ma tu dovresti chiuderla con il termine vostra tenerissima figlia che è prescritto dall' etichetta. Dò ordino a Meneval di trasmetterti la formula ufficiale ». I - L„^„„l:„ J: Cm„|„„„l, La Daiiaglia ai omOienSK La lettera continua disponendo ci/-ca il ricevimento di Corte che l'Impe-ratrice dovrà tenere in luogo del ma- rito, il 15 di agosto, onomastico di Na--, , * ... -poleone, e da ancora istruzioni circa Iregali da fare ai personaggi della Cor-te ai famigli. E la lettera si chiude sempre con l'incarico di un abbraccio al Reuccio e l'esortazione a non dubitare mai del fedele sposo. Il giorno successivo scrive alla consorte dicen- dole di invitare e di fare dei regali al la madre della pi incipessa Neufchatel. « è una donna di buon cuore ed è so-rella del Re d; Baviera e de/fa Reginadi Sassonia». Fu a Witzburg il 29 di luglio, al mattino, che nel palazzo del Principe Wurtenberg, governatore della Russia bianca, venne decisa la marcia su Mosca, dopo una lunga conferenza con Poniatowski, Lefevre-Desnouettes e con Berthier. La lettera datata da Krasnoie, il 18 di agosto, non dice niente del combattimento che in seguito ad un'abile manovra delle truppe francesi ha avuto luogo alla vigilia e che ha portato le forze della « grande armée » alle spalle dell'esercito di Bagration: la cavalleria di Murat ha vigorosamente premuto sulla divisione di Neiverofski, lasciata nei dintorni di Krasnoie per fiancheggiare la marcia di Bagration. « Amica mia — dice la breve missiva — ti scrivo dalla mia tenda giacché sono accampato qui ed ho deciso di marciare su Smolensk. Ho ricevuto la lettera del 19. La mia salute è ottima e le notizie che mi dai del Vice Re sono molto interessanti. Deve essere molto contento di vederti vicino. Addio mia amica, tutto tuo. Tuo fedele Nap. ». Finalmente una vera battaglia s'ingaggia sotto le mura di Smolensk. Era intenzione dell'Imperatore di girare a sinistra degli eserciti russi per tagliare loro le comunicazioni con Mosca e spingerli verso la Divina inferiore. Smolensk, situata come un anfiteatro sulle due rive del Dnieper, è una città ridente, con le case circondate da giardini e da mura rinforzate da fre quenti torri. La resistenza opposta da Baiewski e da Paskiewicz danno modo a Doctorof di accorrere. Ney, che attaccava con i francesi, era sostituito da Davout e da Poniatowski. Barclay inviava dei rinforzi alle truppe dello Zar; ma la notte fra il 17 e il 18 agosto egli decise di evacuare la città, dopo averla incendiata. Il mattino successivo Napoleone entrava a Smolensk. Subito scriveva alla consorte: * Amica mia, sono a Smolensk da questa mattina. Ho preso questa città ai russi dopo aver ucciso tremila dei loro uomini. I prigionieri e i feriti sono più del triplo. La mia salute è ottima, il caldo è sempre eccessivo. Gli affari vanno bene. Schwarzenberg ha battuto i russi a duecento leghe da qui. Nap. ». Due giorni dopo, il 20 agosto, Napoleone scrive ancora: « Amica mia, ricevo la tua lettera del 6 agosto; a Parigi fa freddo in confronto alla spaventosissima calura di qui. Gli affari vanno bene e la salute è buona: durante i giorni scorsi sono sempre , g&EffS&ftS^ abSS 1 ,ia mio flglio. L'idea di trovarlo cre, sciuto e intelligente mi sorride. «Adio, \ bene mio ». Nap. ». II ritratto del Re di Roma Smolensk era un'importante base per le operazioni e un buon punto di appoggio in caso di ritirata. Napoleone, appena conquistata la città, nominò governatore un tecnico di prim'ordine che a Glogau, nel 1807, aveva stampato un celebre libro sui « principii fondamentali dell'arte della guerra », libro molto apprezzato dallo Zar. Al Giornini, il gov latore prescelto, ripugnava di prendere parte attiva contro le truppe di Alessandro, di cui a un certo momento stava per essere nominato aiutante di campo. Comunque egli accettò e tenne l'importante carica assegnatagli da Napoleone. Maria Luisa aveva avuto il tratto gentile di inviare all'Imperatore, per la sua festa, il ritratto del Re di Roma. E aveva dato incarico a un audi- < • de{ CoM, „0 di stat Debonnaire \di Gif> dl recare al consorte in guer. ra una miniatura eseguita da Aiméè \Thiar. Questa miniatura non lasciò più i'jmveratore i « Amica mia, [ . SL^^jK^Hf ciò inviatomi per mezzo del mio audi- tore: il ritratto è somigliante e molto bello. Abbraccia il Reuccio per me due volte. La mia salute è ottima e gli affari vanno bene. Il calore è sempre oppressivo. « Adio, mio bene ». Sta bene e non dubitare mai del tuo Nap. ». Dopo il ritratto del figlio arrivano]"1 campo di Smolensk, una dopo l'al I *e"ere dell'Imperatrice. E l'Ini- peratore risponde con due brevi let- |tcre del 23 e s4 agosto: Amica mia ricevo la tua del 10 agosto: vedo con dolore che sei stata per tre giorni senza mie notizie. Le notizie che mi dai circa il Reuccio e circa la tua salute mi fanno molto piacere. Mi fa fe I lice l'apprendere che sei contenta delle accoglienze fatteti dai parigini. Addio -1 mia amica, tutto tuo Nap.». -\ «Amica mia, ! ricevo la tua dell'll agosto. Da ì quello che leggo pare che a Parigi non -faccia tanto caldo Quanto ne fa qui.I-g { abbiamo 26 |di ( di Cels^10) 1 e o o - : . \ -', a' I e questa temperatura continua da un mese. Pare, da quello che mi dicono, che il Reuccio sia un terribile ghiottone. La mia salute è ottima. Gli affarivanno bene. Addio mia cara, tutto tuoNap. ». Copyright by * Bibliothèque Natio* naie v in Francia, by « La Stampa i- in Italia, hy » United Teature Synriicate » in tutti gli alti-i Pae-ù. E' proibita la riproduzione totale o parziale ed è riservato ogni diritto. LA CAVALLERIA DI MURAT CARICA NEI DINTORNI DI SMOLENSK.