Il viaggio di Schushnigg a Parigi e Londra integra e perfeziona gli accordi di Roma

Il viaggio di Schushnigg a Parigi e Londra integra e perfeziona gli accordi di Roma "L'AUSTRIA AGLI AUSTRIACI,, Il viaggio di Schushnigg a Parigi e Londra integra e perfeziona gli accordi di Roma Parigi, 20 notte. [„ Le sfere ufficiali si manifestano ■ soddisfatte dei propositi del Gabi-1 netto britannico circa 1' ulteriore . processo dei negoziati con la Germania. La prossima settimana sir John Simon verrà a Parigi a conferire con Lavai, approfittando di un in-, Vito del Temps. ad inaugurare una ; j; „„_«'„„_„ „„i:fiii,„ „ ii nn sene di conferenze politiche e il Go- verno di Parigi ne desume la sicu- ;rezza che il concerto franco-bntan- ; nico non rischia menomamente di essere turbato dalla manovra tedesca e che i principii della dichiarazione del 3 febbraio rimarranno intatti. Anche il passo compiuto dalla diplomazia inglese presso la diplomazia russa viene interpretato qui come un sintomo eccellente dell'in- i tenzione di Londra che il Governo : di Mosca non venga escluso dai fu- ! turi negoziati e come una prova che ; Simon non farà mai nulla che POS- sa giustificare un allarme qualsiasi da parte dei Soviet. Su questi spun- ti la stampa parigina ufficiosa rica-jma abbondanten^nte—done | che il Paese può star tranquillo e che nessuna cattiva sorpresa lo at- tende. tt „„_:„j„ i„..„ j; Un periodo abbastanza lungo di conversazioni di Cancelleria — c:e chi dice due o tre settimane, c e chi ! dice addirittura due mesi e mezzo j — precederà del resto l'incontro di- retto anglo-tedesco ; e la prospettiva ! di questa lunga preparazione diplo- *° «.!— -i 'mafica deve bastare a garantire al pubblico che tutte le ipotesi saranno metodicamente previste e vagliate in tempo e che nessun adito verrà lasciato all'improvvisazione unilaterale. Questi sono per lo meno i pronostici ufficiosi. In quanto alle considerazioni che hanno corso fra le quinte, mentiremmo se dicessimo che esse siano altrettanto ottimistiche. Il Governo francese porrà in opera ogni mezzo per vincolare strettamente la libertà di movimenti britannica prima del paventato in-tcontro a due, ma il fatto che si sia uunuu a. uuc, ma. n iaiu« v,n^ >?i »j»ci do^to fin dà ora acconscentire alla, richiesta tedesca di un convegno par- ; richiesta tedesca di un convegno par . ticolare fra Neurath e Simon o fra ; Hitler e Simon e i commenti che i : maggiori organi londinesi dedicano a tale prospettiva, sono lungi dal venire interpretati qui con la fiducia che si pretende. H Journal des Débats, impressionato dagli articoli del Times., reclama addirittura che la Francia si rifiuti a restare assente dai negoziati anglo-germanici che si preparano dicendo che l'abdicazione conduce al disastro. Ma l'allusione del Daily Tclegraph alla possibilità che il Reich esiga la rimilitarizzazione del Reno viene ritenuta significativa e allarmante e non minor interesse suscita l'articolo pubblicato da Snowden sul Voélkischer Beobachter dove si vede l'espressione del pensiero degli ambienti laburisti e liberali inglesi che potrebbero domani essere condotti a riprendere il potere e che non dissimulano il loro desiderio di sostituire una amicizia anglo-germanica all'amicizia anglo-francese. Piuttosto preoccupante è, inoltre, ritenuta réyen- tualità che un negoziato diretto an- glo-germanico- possa, sia pure indi- rettamente, agire in modo sfavorevo-le sulla sorte dei patti di sicurezza che premono sopra ogni altra cosa,alla Francia, ali Italia e alia Kussia. In attesa del Cancelliere In questo frangente, l'arrivo a Parigi di Schusnigg, è quanto mai opportuno. Il Cancelliere arriverà domani sera alle 20,30 e rimarrà qui sino a domenica mattina, scendendo all'Hotel Crillon in piazza della Concordia. Il 24 febbraio egli proseguirà alla volta di Londra. Benché il suo viaggio abbia formalmente carattere privato, Schuschnigg sarà accompagnato dal Ministro degli Esteri Ber- ger Waldenegg, dal direttore degli Affari politici Hombostel, dal suo segretario privato Frohlingshal e dal capo dell'Ufficio stampa Haerdtl. Fa- politici Hombostel, dal suo ~ rà viaggio con lui anche il Ministro di Francia a Vienna, Puaux. Prima di partire da Vienna il Can-celliere ha fatto al corrispondentedell'Agenzia Havas le seguenti di-chiarazioni: « I negoziati diplomatici ai quali laFrancia ha partecipato nel corso delle ultime settimane rafforzano la nostrasperanza di vedere i negoziati fra Statiesercitare sull'avviamento verso unacooperazione economica ed intellettualeun'influenza oltremodo favorevole, ^"erparte nostra, siamo fermamente decisi,fedeli alla linea che ci ha tracciato, tan-to in politica interna che estera, il miorimpianto predecessore Cancelliere Dollfuss, a fare di tutto per collaborare alla pacificazione politica ed economica della regione danubiana e, al di là di questa, dell'Europa. Gli impedimenti di politica interna che, particolarmente durante lo scorso anno, oberarono lo Stato austriaco e la sua vita politica sono stati respinti per questa ragione, soprattutto: che in tutte le sue classi la popolazione austriaca si è compenetrata di una convinzione, e cioè che la missione che la nostra epoca ci impone esige da ciascuno di noi un dono di se stessi alla concezione di uno Stato austriaco. Nei limiti della cornice tracciata da questa necessità, la nuova costituzione federale assicura un regime di piena libertà, nell'eguaglianza dei diritti civici. La lotta per la salvaguardia dei nostri caratteri etnici e della nostra organizzazione politica, come la lotta contro la crisi economica esigono la cooperazione positiva di tutte le classi della popolazione. Coscienti di questo imperativo, noi abbiamo dato il maggior valore a che, col mezzo della nuova costituzione, stabilito un StoDi=3Governo e i vari strati professionali e che, con .ciò, fosseroeliminate tutte .leterribili lotte di classe. I risultati chesono già stati acquisiti in tal senso per il bene dell'insieme della popolazioneci impongono un dovere, che e quellodi non discostarci di un pollice dalla via nella quale ci siamo avviati e di ripudiare ndea di ogni compromesso di cui la concezione politica dello Stato austriaco dovesse fare le spese. Con ciò credo che noi avremo nel modo più efficace assecondato gli sforzi che ten dono alla normalizzazione della situazione danubiana ed europea ». . njrogette di un viaggio a Parigi e a Londra non data da ieri. I lavori di politlca interna e di politica economica fjanno alquanto rinviato la data di questo viaggio. Nell'intervallo hanno preso Una dottrina onesta e chiara Da parte sua, il Ministro degli Esteri austriaco ha detto: posto discussioni internazionali della massima importanza, che continuano anche attualmente. La nostra dimora a Parigi non ci permetterà soltanto di fornire alle persone competenti della Francia e all'opinione del vostro paese, indicazioni sulla politica interna ed estera dell'Austria; essa ci fornirà nel tempo stesso un'occasione che ci è pre- ziosa di udire il pensiero della Francia sulle questioni cosi capitali di una vita comune in Europa che appunto in que: f?™%t"i°?&*ntano c°nversaz.om di grande, portata, < L'Austria è stata indotta, per la fa situazione particolare, ad accen^n^^^£g&3%L imp(fsta dal fatto stesso che noi non Siamo affatto disposti ad essere o a divenire l'oggetto passivo di correnti della politica estera e che invece noi, anzj v liamo sforzarci di ottenere che nell| vita internazionale sia debitamente tenuto conto delle necessità dello Stato austriaco. Certamente vi è ancora più di un ostacolo, ma se noi gettiamo uno sguardo sulla via percorsa fi» qui. possiamo essere convinti che a breve scadenza si sarà riusciti ad ap- r 'n esame la rivendicazione tedesca, pianare le difficoltà. E' ovvio dire che l'opera intrapresa in Austria per una ricostruzione politica ed economica serve in primo luogo l'interesse della no-istra popolazione, ma non 6 per questo men vero che essa serve nel tempo stesso e nella misura delle nostre forze una politica europea generale orientata verso l'indispensabile consolidamento della pace ». Trattando del viaggio di Schu- scbnigg in rapporto coi negoziati; franco-britannici, VIntransigeant in- siste sull'impossibilità di prendere ; in esame la rivendicazione tedesca _ . , . . . . _ 1 fella parità prima che le piccole Po- ten?e come l'Austria abbiano veduto : assicurate» il rispetto della loro inte Snta politica e territoriale, Anche il Temps esprime un'opinione analoga dicendo fra l'altro: <: E' noto che in seguito al successo riportato nella Saar, oltre Reno si vuol popolarizzare l'idea di un plebiscito anche nei Paesi di lingua tedesca non appartenenti al Reich. Il calcolo della Germania consiste nell'ottenere mercè un lavoro di propaganda fatto dall'interno l'annessione volontaria di tali territori al Reich. La malizia è grossolana sopra tutto per quanto concerne l'Austria. La dottrina di Schuschnigg e del suo Governo si riassume nella formula: «l'Austria agli austria ci ». Questa formula dice tutto quello che occorre per significare la volontà I» hSS?^ un aftS&S L'editoriale del Temps mostra op-portunamente sotto quali buoni ai-1 un altro Stato nè subire l'umiliante tu- tela di qualche grande influenza. L'Au- stria non vuol diventare una provincia nè una colonia. E' questa una dottrina onesta e chiara che impone il rispetto e la simpatia?. spici s'impegnino i colloqui austro- francesi di Parigi. E' nondimeno ri- ievat0 COn Qualche .sorpresa aui il fatto che i'organo ufficioso sembri voier far rjcadere tutte le possibilità di salvezza dell'indipendenza del- l'Austria sulla volontà degli stessi austriaci mostrandosi al contrario di un singolare riserbo sulle responsabilità che tale assunto impone alle potenze che firmarono gli accordi di Roma e a quelle che ancora debbono firmarli. C. P.

Persone citate: Hitler, John Simon, Snowden