Wilentz chiede per l' imputato la sedia elettrica e lo proclama " nemico pubblico numero uno ,,

Wilentz chiede per l' imputato la sedia elettrica e lo proclama " nemico pubblico numero uno ,, Oggi la. som*te «fi Ha.ujjt211a.11x1 sai*A decisa. Wilentz chiede per l' imputato la sedia elettrica e lo proclama " nemico pubblico numero uno ,, New York, 12 notte. ;g«Nemico pubblico numero uno»: co- dSÌ Bruno Riccardo Hauptmann è stato tdefinito oggi dal procuratore Wilentz. pE per un nemico pubblico che ha l'o- tnore di portare questo numero che un > gtempo spettò al famigerato Dillingcr snon vi è altra sorte che quella della I seggiola elettrica. «Il America — ha Isprecisato il procuratore — è ormai di mostrato che i nemici pubblici o sono abbattuti come bestie a colpi di rivoltella per la strada quando si difendono, o sono messi a morte legahnenc. in una prigione». Hauptmann è impallidito, ha volto uno sguardo quasi disperato sulla m-oglie e poi ha chinato il capo senza più aliarlo durante la spietata arringa di uno dei più terribili accusatori dinanzi ai quali un delinquente si sia trovato mai in America. Si era sentito riconfortato ieri Hauptmann al termine dell'arringa del suo avvocato, ma la tranquillità e la speranza hanno avuto la durata di una notte. Un parallelo disgraziato Per troppo voler tirare la corda del teatralismo e del sensazionalismo, l'avvocato Reilly ha finito per romperla. Mentre ieri mattina ancora sussisteva, se non altro fra i giornalisti di Flemington che bene o male fungono da apparati registratori delle reazioni del pubblico americano, qualche indecisione nei riguardi della colpevolezza di Hauptmann, Reilly le ha rimosse. Ha irritato un po' tutti, anche coloro che hanno seguito la sua carriera forense da oltre trent'anni a oggi. Si sapeva che l'avvocato si sarebbe trasformato in attore e che avrebbe fatto ricorso a tutti gli strattagemmi della mimica e dell'oratoria per scuotere la convinzione dei giurati nella colpci.olezza dell'imputato. Ma quando egli ieri si è alzato a parlare brandendo in una mano una bandiera americana e nell'altra la Bibbia, l'effetto é stato disastroso. Wilentz con un gesto felino si è rannicchiato al suo tavolo dietro una colonna di libri e di incarti. Egli, con la rapi stgdita d'intuito che lo caratterizza, ha \ccompreso che il suo avversario aveva,ioltrepassato la misura. Invero Reilly \Vsi rifiuta finanche oggi ad ammettere pche per la prima volta in tutta la sua [svita d'avvocato ha commesso un er-\prore di psicologia che non gli sarà per-\ldonato. Credeva ieri di far pianaere\al'intera aula del tribunale di JTJcm-iwgington, e l'ha indignata quando, alzando il braccio con la Bibbia, ha detto: «L'America intera vuole la morte di Hauptmann. Morte al falegname. Questo è il grido selvaggio della folla. Lo stesso grido che duemila anni or sono prorompeva dalla bocca della folla assetata del sangue di un altro falegna- < ■me: Gesù Cristo!». Reilly si è fermato}pha assunto posa di predicatore su un.cpulpito e ha atteso il mormorio com-\smosso della folla. I giurati, confusi e,in fondo oltraggiati da questo paralle-\llo, avevano chinato il capo come se'acdtRrrnon volessero guardare in viso colui'dche in quel momento appariva loro reo di sacrilegio Eliminata la Bibbia, Reilly è passato alla bandiera. L'ha sventolata nell'aula e rivolgendosi ai giurati ha detto loro: «Questa bandiera che io svento-, -, j- ■ • , , . j. j n lo dinanzi a voi è la bandiera della M- bera onesta e democratica America, la, quale garantisce giustizia a questo fa- j7«„™ tederò „*l mnmJto in cuiMilegname tedesco, nel momento in cui le autorità dello Stato tentano di massacrarlo ». Una tesi mal prospettata Di concreto non aveva detto niente. Fisch e Violetta Sharpe, e avrebbe cer-Aveva fatto ricadere la colpa sui morti ^i quali non parlano, e cioè su Isidoro tamele lasciato perplesso qualche giu-rato se avesse rinunciato al suo inde- cento teatralismo. Non era infatti as- surda la tesi da lui sostenuta che ilbambinetto di Lindberg doveva essere stato rapito da qualcuno al servizio dei coniugi Lindberg. E ciò in base al fat-to che il rapitore potè ent dina, salire al primo pia nella camera ove il bambinetto va, toglierlo dal letto e po rare nel giar-so, penetrare<"~.tto dormi-rtarlo via senza che nessuno avesse sentito ««rumore, senza che il bambino pianges-se e senza che i cani di guardia ab-baiassero. Ciò prova, secondo Belili/,che il bambino si era lasciato rimuo-persona stra non letto perchè ben conosceva la che lo toccava. E se alla fine- te*? è^nmPìntVJmento pei che non venne mai fatto scendere nel giardino dalla scala che H^X^n ^ TenTlort^tTm^Hauptmann, ma venne Potato giù *pianterreno da qualche bambinata. DacMfDalla signorina Gow, ha sostenuto ReiVy. La sua argomentazione era .m- pressionante, ma egli l'ha immediata mente rovinata con pose da don Chisciotte, con volgarità di gesti e con sacrileghe parole. Vero è che Reilly, come ha detto oggi del resto nei suoi coU-oqui coi giornalisti, aveva motivo di pensare, in base alla sua passata esperienza, che i giurati sono in linea di massima dei mediocri se non degli imbecilli pronti a lasciarsi guidare da una piccola emozione momentanea anzi che da una tonnellata di prove concrete. Come una donna fu salva Parlando coi rappresentanti della stampa qiuisi volesse scusarsi della sua arringa di ieri, ReiUy ha ricordato con enorme alto compiacimento come egli, anni or sono, fosse riuscito a salvare dalla sedia elettrica una certa Rosa Caruso, una bellissima fanciulla di origine siciliana la quale aveva ucciso un pittore suo amante con una pugnalata al cuore. La Caruso posavr per il pittore per un quadro della Madonna col bambino. Al rifiuto dell'artista di sposarsi con la modella, quest'ultima lo mandava all'altro mondo. Reilly entrò in scena e con una serie di artifici procedurali riuscì a rinviare di mese in mese il processo in attesa che la Caruso desse alla luce il bambino frutto della sua relazione con l'artista. Il processo si svolse in modo tale che la condanna della Caruso era inevitabile. Reilly non aprì bocca. Ma l'ultimo giorno, invece di pronunciare un'arrin- ga. presentò ai giurati una fotografia di dimensioni colossali dell'imputata tenente il bambino fra le braccia in posa di una Madonna col figlio. La fo tografia a tal punto impressionò la giuria che molti membri di essa pian scro e Rosa Caruso fu assolta, Kcilly però, contrariamente aU'attesa. si dichiara convinto che Hauptmann sarà assolto. Vero è che egli è un at- tore e un attore impareggiabile; ma i giornalisti di Flemington sostengono gacAe le SMe parole avevan un accento di Sinconsueta sincerità.^ L'avvocato ride- rVa e assumeva quell'aria misteriosa di ppersona che non abbia detto ancora la ,sua ultima parola, quantunque la sua . yparte In questo processo, bene o ma- dle, egli l'ha recitata sino in fondo. Ma a Flemington questo atteggiamento in-,Hwmwf^ | gi seriamente a pensare. Si ricordami ngec■ prima, che la giuria si ritirasse nella'.™camera delle deliberazioni, il giudice psi rivolgeva al procuratore e gli dice-.Mva: «Se non mi sbaglio, questo diavo-islo di Reilly ce l'ha fatta: i dodici giu-\crati dal primo all'ultimo sono Man-'ca questo proposito che anni or sono un certo Mac Dermott, irlandese, un fior di birbante, uccise in una rissa un altro irlandese a nome Mulroy. Orbene Reilly tenne in sospeso il processo du-, rante quindici giorni respingendo i giu-\Prah l'uno dopo l'altro. Solo poche ore !«desi». . c ho dimostrato di non essere un ito■ »"»»►.««•►» " j „._..„ ,„ Il sorriso mefistofelico di Wilentz Wilentz conosce per non meno lunga esperienza tutti i bussolotti che l'avvocato prestigiatore ha nel suo sacco _ ,j„„,„ i'!n,<\£ 2f£ M doveva Ondare fissamente in ii-mo che si lasci facilmente impressio- lHfso il suo avversario coìi un risolino mefistofelico. Reilly ne è rimasto perplesso perchè ha sentito stavolta che il procuratore era più forte di lui. Non si era mai vista fino ad oggi te d'Assise di Flemington e mai fino ,ad..0^i f tV!sioneer\9.1^ L"-..'-' .'^"t" ™ssa * '°"a "f'^/^ai °Z, te. d'Assise di Flemington e mai fino, \vell° ~c"s\f>° come q"anAL?2cnl,ì Vitando il dito su Hauptmann ha detto: ' — Ecco l'assassino. Io lo dichiara ancora una volta il più grande crimi- itale che ricordino gli annali giuduiari \del mio paese, \ Prima di prendere ja pa,.o!a. wilentzL, é rivolto al ludice Trenchard e \0\ha pregato Ai ingiungere a Bruno |Ha„„tmann e aUa mogiie di astenersij^j. conversare silenziosamente fra di\^oro mediante serlni convenuti della ìmano e deau occhi ! J ' | Il giudice si è volto verso Haupt- mann e con voce tranquilla, quasi pa- terna, gli ha detto: «Vi raccomando,Je}° 'JtTS° dÌC° " V0St'',a T9lÌB' * M0" abbandonarvi a mam/esfastoni, a m- teriezioni e a interruzioni di quasiasi^'1- f ™a raccomandazione, mavi\prego.di considerarla anche un ordineaUe non deve essere trasgredito». o mIen,3 indi si è volto vet.so d- ba„co dei , ,la comj)lci<ito ìasua arringa. Egli ha ricordato una fra- se biblica impiegata ieri da Reilly: « Non giudicare se non vuoi essere giudicato », e ha aggiunto: — L'avvocato Reilly ha ieri voluto citare la Bibbia. Ne ha citato un versetto, ma si è ben guardato dal leggere il resto, e cioè la frase della Bibbia che dice: « l'uomo che ha ucciso un altro uomo deve essere messo a morte ». Cogli assassini — ha prose- guito il procuratore — non si debbono adottare mezze misure. Io vi chiedo di Sconoscere Bruno Hauptmann colpe roje di omicidio. Lasciate che la difesa por<j ,„ quest'aula il cadavere di Vio ,ctfa s;lnrpe 0 quello di Isidoro Fisch. yna niontagna intera di cadaveri non distruggerà il fatto che l'assassino è • dinanzi ai vostri occhi, ed è Bruno Hauvh)mnn Poi wi,e„t-, adottando un tono pie- no di disprezzo nei riguardi del collegio di difesa, ha detto ai giurati: — Io conosco l'avv. Reilly. Io so che egli ha difeso con accanimento gente che egli sapeva essere colpevole al ™, s, è rifiutato di dar loro la mano per non essere complice del loro deMio. Io sono persuaso che non vijutl solo membro del collegio della difesa che non sia assolutamente convinto che Hauptmann è colpevole, e tutte le Pwìt° che quando, grazie alla sua abi«<<"<< 6 riuscito a ottenerne l'assoluzio- i—.....,..—. - — metterti a morte. ■ - , „ J loro parole non hanno importanza Il procuratore poi si è volto verso Hauptmann e ha detto: — Ecco qui l'uomo il quale potrebbe rispondere a tutte le domande. E' freddo, è impassibile, è insensibile, ma lo vedrete tremare e disperarsi al momento in cui il boia porrà la mano al commutatore della corrente che lo sjorzo sovrumano per dominare i prò ' evèrsoi'imputatl/ha'dMo.- " Questo è il delitto di una belva „ Hauptmann, pallidissimo, non si è mosso. E' rimasto a capo chino, strin'gendo i pugni come se facesse uno *ri "e'TÌ- , „ procurtttore> quindi, sempre rivol¬ - Q"est0 ieimo non è umano: è pera di una heXva_ n piu viìe dei gangsters americani avrebbe avuto ai paura di compierlo. E' uno di quei de-- litti che potevano essere soltanto coni-i piuti da un uomo nelle cui vene nonscorre sangue ma acqua ghiacciala, un zuomo animalo da un ambizione colos0,sale Che voleva sentirsi superiore al coo lindberg, un egomamaco, uni'1101'10 che m Germania penetrò notte-i\temP° a SC0P° di furto nella casa dela :sindaco e in aue^e delle più importanti jpersonalitd della sua città, un uomo linsomma che è pronto a gettare l'ob--jb,0bn0 sulla sua patria e sulla patria-.<jj adozione. La polizia ha dopo lunghe,]ricerche agguantato questa belva. Il""e""c0 fi*»*» numero uno, non dcl-- la sola America ma del mondo è Bru-i\no Hauptmann. E lo abbiamo trusci-i\mto qui dinansi a voi perchè da voie sia giudicato e punito. Wuentz quindi ha protestato controd L,{ ottaccfc?Jfa Mfeaa oJ toliadi accusa. -\ — Disgraziatamente — ha detto — e consuetudini del nostro paese «oh mpediscono agli avvocati di assassinare moralmente uomini di carattere ncontaminato. La difesa ha insultato e vilipeso la polizia, ma io posso dirvi che vi sono più farabutti tra gli ax-vocati che tra i poliziotti. Per impietosirvi la difesa ha voluto farvi credere che era venuta qui a proteggere Hauptmann animata da puro amore di giustizia, senza essere pagata per le sue fatiche. E' un errore. Noi sappiamo che i difensori di Hautpmann ricevono enormi somme di danaro dagli isterici, dai corrotti e dai pazzi di tutta l'America. Poi Wilentz, tornando a parlare dei poliziotti ingiustamente accusati da Reilly di non aver assolto il loro dovere, ha chiamato ad uno ad uno i componenti la stazione di polizia di Hopewell e li ha fatti restare ritti dinanzi ai giurati, ai quali ha rivolto la domanda: — Guardate questi uomini. Vi pare che essi abbiano delle facce da farabutti T No; è vero? Traetene le conclusioni nel giudicare la veridicità delle parole dell'avvocato difensore. L'Innocenza di Betty Gow Con gesti melodrammatici, durante l'intera sua reguisiforta Wilentz, anziché rimanere al suo posto, passeggiò in su e in giù dinanzi al banco del giudice e a quello della giuria. « Ho dovuto scialacquare denaro pubblico, denaro dello Stato di New Jersey — egli ha continuato con voce altissima — per far venire in America la sorella di Isidoro Fisch e la bambinaia Betty Gow. Non sarebbe stato necessario poiché l'innocenza della j bambinaia e di. Isidoro Fisch era palese. Ma se non avessi chiamato i due testi in America i difensori avrebbero fatto comparire qui dinanzi a voi qualche avanzo di galera, qualche reducedei manicomio, il quale avrebbe sostenuto di essere stato presente agli ultimi istanti di vita di Isidoro Fisch e di aver raccolto dalle sue labbra ago- j nizzanti la confessione del delitto, di j cui invece il vero, unico responsabile è Bruno Riccardo Hauptmann, l'uomo | cJie non osa alzare la testa poiché si sente colpevole, poiché ormai sa che da quella sedia di legno sulla quale si trova dovrà passare alla sedia metallica che dà la morte. « Lo stesso debbo dire di Betty Gow, La povera ragazza, se non fosse venuta a difendere la propria innocenza in persona, chissà quanto fango sarebbe stato gettato su di lei. Ne è stato lanciato tanto perfino contro quel disgraziato marinaio norvegese che ebbe la sfortuna di essere amico di Betty Gow. Ricordate che pure su di lui Reilly ha indirizzato i suoi sospetti, ma il marinaio è stato interrogato prima di lasciare l'America dalla polizia di New Jersey ed ha saputo fornire un alibi del tutto soddisfacente ». La faccia di Hauptmann nessuno la poteva osservare durante questa violenta orazione del furibondo Wilentz. L'imputato stava col capo chino, come aveva fatto notare il procuratore, e ad un celio punto aveva appoggiata la testa all'avambraccio, cosicché il suo viso rimaneva completamente celato. Ma la moglie di Hauptmann si poteva osservare. Il volto della disgraziata donna aveva un aspetto spettrale. Essa sembrava più piccola, rannicchiata in se stessa sulla seggiola, con gli occhi cerchiati per l'insonnia; occhi che ora volgeva al Procuratore come una muta supplica a non incrudelire contro il marito; ora a quest'ultimo. Un incidente clamoroso Una sensazionale interruzione all'ar- e plaptaucpmbareaSdpalochmsklombsantiemlaTvntisci dtetuaSdEsutrfrdqveg1nastafivfainturgszgVueqpiednsgszvlprtmpunringa di Wilentz, si è avuta mentre l'accusatore terminava la sua requisi toria. Un individuo, poi identificato per non eia Hanpt la mia chiesa, il pastore Vincent Burits, improvvisamente si è messo a gridare: « Un uomo che assomiglia a Hauptmann, ma che mann, ha confessato nella domenica delle Palme dei 1932, di avere rapito il piccolo Lind; berg ». Il pastore è stato fermato, ma \poi rilasciato in libertà dopo essere sta- <to sottoposto ad interrogatorio, j Intanto Wilentz proseguendo la sua implacabile requisitoria ha rilevato ,_ in contrasto con la tesi fondamen\taìe della difesa - come ogni movimentn m tutti i domestici di casa 'Lindber„ come mtre anelli di Red ^^TconZl hTpotuto essere controllato dal momento del rammen to^£lCZ^*noc^^ Ì^"J™7JKibK /aCC<" n™CCre " "l"lm° d"bt"° S" di essi è stato trovato. « Le più oculate investigazioni hanno attestato — lui aggiunto Wilentz — che nemmeno un dollaro proveniente dal pagamento della taglia è mai passato per le mani di alcuno che «buia avuto rapporti con il personale di casa Lindberg». « Hauptmann — ha continuato l'oratore — è /'uo?no che ha scritto le note la Lindberg. Chi potrà negarlo? Chi oserà dire che è stata un'altra persona la scrivere quelle note? Orbene avendo ' trovato l'uomo che scrisse le note avete trovato colui che rapì e assassinò il ipiccolo Lindberg; l'uomo che diede la 'prova di essere il rapitore del bambino quando nel cimitero di Bronx in segno di riconoscimento consegnò al dot: far Condoli il brandello di camiciuola ì da notle detta creatura. Se esiste la ' verità questa è che Hauptmann è col: pcvole e voi non dovrete avere nessuita pietà. Egli merita la sedia elettrica». Un lungo silenzio è seguito alla conìclusione della requisitoria. Hauptmann \ha sollevato il capo lentamente. Era 'ancora più pallido di prima. Ha guar| dato sua moglie con un viso quasi privo d'espressione. Il giudice Trenchard si è alzato ed ha detto che riassumerà il processo ai giurati nella mattinata di domani. Siccome Trenchard intende parlare per tre quarti d'ora, si ritiene che i giurati potranno ritirarsi in mattinata e pronunziare itti verdetto forse già nelle prime ore del pomeriggio. A. R. sclclarifaizvccucttnlldigplcpaddserzFtSdndlnPaaesPai mm DUE TESTIMONI DELL'ALIBI DI HAUPTMANN, Lou Harding, operalo (a sinistra) e August Von Hen! e, ex-proprietario di uno spaccio abusivo di alcool. Il primo ha detto di aver Incontrato il 1° marzo due uomini che gli hanno chiesto Indicazioni sulla casa del col. Lindberg. Von Henke ha aggiunto di aver visto Hauptmann a Bronx la jotte del del;tto. UNO DEI TESTIMONI DELLA DIFESA: Elvert Carlstrom che ha dichiarato di aver visto Hauptmann in una panetteria di New York la notte del 1° marzo 1932, quando « baby » Lindberg fu rapito. IL PERITO CALLIGRAFO J. M. Trendley citato dalla difesa di Hauptmann per dimostrare che l'imputato non è l'autore della famosa lettera con la quale si chiedevano al colonnello Lindberg 50.000 dollari.