L'energico atteggiamento italiano di fronte all'Abissinia sorretto dai consensi dell'opinione pubblica europea

L'energico atteggiamento italiano di fronte all'Abissinia sorretto dai consensi dell'opinione pubblica europea L'anarchia etiopica e le aggressioni alle nostre frontiere L'energico atteggiamento italiano di fronte all'Abissinia sorretto dai consensi dell'opinione pubblica europea «La simpatia dell'Inghilterra è interamente per l'Italia» Londra, 12 notte. I giornali continuano a pubblicare sotto grandi titoli ragguagli dei pre. parativi militari dell' Italia, accompagnandoli però da assicurazioni che la gravità della situazione non va esagerata, ma che il Governo di Roma si trova costretto a prendere misure precauzionali sia perchè è ogni giorno più convinto, e non a torto, che l'imperatore Hailè Selassié non può esercitare un controllo effettivo sulle tribù della frontiera con la Somalia, sia perchè le trattative per la sistemazione della frontiera stessa possono essere trascinate in lungo dall'Abissinia che non ha nessun interesse a vederle regolate alla svelta e che potrebbe anche sabotare tutti i tentativi di intesa allo scopo di cercare appoggi in Europa. Il passo ad Addis Abeba Al contempo questi giornali riferiscono che la diplomazia inglese non rimane inattiva. Sir Sidney Barton, rappresentante dell'Inghilterra ad Addis Abeba, ha avuto vari colloqui con l'Imperatore, nel corso dei quali lo ha informato dell'atteggiamento del Governo britannico, a giudizio del quale il miglior mezzo di porre un termine alla tensione attuale e di evitare ulteriori incidenti i quali potrebbero sortire gravissime conseguenze per l'Abissinia, è quello di intavolare negoziati immediati con l'Italia in uno spirito di lealtà e di onestà. Si apprende al contempo che conversazioni parallele si svolgono a Londra fra il Governo inglese e il rappresentante dell'Abissi nia in questa capitale. Londra non intende prendere posizione in questa vertenza, essendo convinta che la presente situazione lungo la frontiera della Somalia non può essere prolungata senza pericoli per la tranquillità dell'Oriente africano e che, a difetto di garanzie offerte dall'Imperatore dell'Etiopia, misure precauzionali dovranno essere adottate dal Governo italiano. Ciò non di meno il Governo di Londra ritiene che l'Abissinia abbia aperta una via onorevole, la sola capace di condurre alla pacificazione nelle regioni di frontiera, quella della trattativa, oppure quella suggerita dall'Italia di aderire senza riserve alle decisioni che nei riguardi del tracciato della frontiera sarebbero prese da una commissione speciale mista, la quale esaminerebbe le posizioni dei due Paesi, determinerebbe una volta per tutte il tracciato del confine ed eviterebbe il ri; petersi di incidenti come quelli dei mesi scorsi che non possono essere tollerati da nessuna Nazione civile. Lo stesso Times riconosce in un lungo commento sull'« Italia e Abissinia » che, qualunque possa essere l'opinione sulle origini e i motivi della vertenza, le misure militari italiane « non possono essere condannate come ingiustificate ». Il giornale afferma che ulteriori incidenti di frontiera sono possibili e probabili. Decisione opportuna « Il Governo — dice 11 « Times » — il quale non Impedisce al membri delle sue tribù, siano esse ribelli o soltanto indisciplinate, di massacrare i sudditi di una Potenza straniera vicina con la quale non è in conflitto, può difficilmente dare affidamento di imporre una rigorosa disciplina sullo forze dei capi tribù. Nè al contempo va dimenticato che i tentativi dell'Imperatore di abolire la schiavitù gli hanno creato dei nemici i quali non domanderebbero di meglio che di coinvolgerlo in ulteriori difficoltà con l'Italia ». II Daily Mail, per contro, in un articolo intitolato : « Buona fortuna all'Italia », afferma che nessuno in Inghilterra criticherà la decisione presa dall'Italia di procedere alla mobilitazione di due divisioni. Il Governo italiano non poteva continuare a tollerare gli incidenti prodottisi non solo negli ultimi mesi, ma nel corso di molti anni. « Non vi è davvero da meravigliarsi — dice il « Daily Mail » — che Mussolini abbia infine perso la pazienza. L'Abissinia farebbe bene ad accettare qualsiasi domanda le venga posta. Le condizioni di oggi sono ben diverse da quelle del 1896. Essa non può attendersi un'altra Adua. La meccanizzazione delle forze e l'aviazione hanno interamente cambiato la situazione e la milizia aerea italiana certamente parteciperebbe alle operazioni. La disputa presente concerne l'onore e il prestigio dell'Italia e in essa la Lega delle Nazioni non dovrebbe ingerirai ». Il Daily Mail quindi afferma che qualunque intervento dell'Inghilterra esacerberebbe il sentimento italiano. « La simpatia dell'Inghilterra — conclude il giornale — è Interamente per l'Italia. Questa Nazione è una nostra vicina eccellente nel Sudan e una estensione della sua influenza sarebbe benvenuta ». Cattiva volontà abissina Questa sera il collaboratore diplomatico del Daily Telegraph ricorda come le domande italiane non siano nuove per il Foreign Office in quanto che sono identiche a quelle formulate quando si sono svolti i tentativi di negoziati a Ginevra un mese fa. Egli rileva come Eden per l'Inghilterra e Lavai per la Francia abbiano discusso la questione con il barone Aloisi e trovato nel rappresentante italiano buona disposizione, a trattare direttamente con Addis Abeba. « Il rappresentante abissino a Ginevra — scrive il giornalista — sapeva benissimo che questa concessione fatta nell'interesse della pace, era costata all'Italia. L'Imperatore di Etiopia era pure stato avvertito che il suo paese doveva contribuire alla soluzione della vertenza impedendo ulteriori incidenti allo scopo di non turbare l'atmosfera rischiaratasi. Poiché questi avvertimenti non sono stati tenuti in de- t bito conto, Londra non è affatto sor-1 presa che il Governo italiano si sia de 'ciso a pubblicare i termini delle sue domande originarie, le quali costituivano la base per la liquidazione dell'incidente di U.ilual e che sono state respinte dall'Abissinia ». Lo scrittore rammenta pure che la diplomazia britannica si è adoperata affinchè le trattative fossero avviate senz'altro e che un impegno in questo senso è stato preso. A tale proposito egli così conclude: « Le asserzioni dell'imperatore abissino di non essere in grado di controllare le azioni delle tribù di frontiera non sono accolte a Londra come veramente precise esistendo prove in contrario » : parole queste che implicitamente rivelano come negli ambienti inglesi non si spogli il Capo dello Stato abissino dalla responsabilità diretta della piega critica presa dalla situazione in seguito al ripetersi di incidenti al confine dell'Abissinia con la Somalia italiana. Il corrispondente del Daily Telegraph da Addis Abeba rivela poi che l'Italia ha mandato negli ultimi giorni già tre note al governo abissino e in un articolo editoriale il giornale osserve che dunque l'ultimatum italiano non è un fulmine a ciel sereno. L'Italia non ha mancato di far comprendere all'Abissinia che la sua pazienza non era inesauribile. Una volta, ricorda il giornale, l'Abissinia era in grado di tenersi in equilibrio grazie alla rivalità fra le tre grandi Potenze che hanno possedimenti in Africa. « Questa tattica non avrà più valore attualmente. Tanto l'Inghilterra che la Francia valutano troppo altamente la cooperazione dell'Italia in Europa ». L'editoriale conclude rilevando che nessun interesse locale potrà far vedere alle due grandi Potenze con ostilità un aumento del prestigio italiano ad Addis Abeba e che perciò l'Inghilterra e la Francia consiglieranno all'Abissinia di piegarsi alle richieste italiane. R. P. GLI ASCARI DELLA GUARDIA DEL CONSOLATO IT ALIANO DI GONDAR

Persone citate: Aloisi, Della Guardia, Hailè, Mussolini, Sidney Barton