Dall'alcova al ballatoio (lungo il tubo della grondaia)

Dall'alcova al ballatoio (lungo il tubo della grondaia) Dall'alcova al ballatoio (lungo il tubo della grondaia) La sorpresa del marito e la movimentata fuga dello smilzo Carletto Cuneo, 11 notte. Lui: l'ex-impiegato statale Luigi Poletta. - Lei: la legittima consorte del suddetto, oriunda della Riviera di ponente, quarantenne, ma — dicono — ancora piacente e ardente. - L'altro: Carlo Bruni, un ometto magro, non molto affascinante, di quarantadue anni, di professione non definita caoitualmente non definita). La storia ha avuto gli ordinari e classici inizi. Disattenzione della moglie verso il marito, insolite eleganze e civetterie della donna, dileguarsi troppo rapido dei fondi a lei affidati, sospetti, scenate. Due anni fa il Poletta già affrontava e percuoteva sulla pubblica via lo stremenzito ma tenace insidiatore della sua pace coniugale. Ma Carlo Bruni, abbiamo detto, era tenace; e che la sua tenacia fosse giunta ad ottenere l'agognato premio il Poletta ormai non aveva più dubbio. Occorreva però la certezza materiale, la flagranza; e questa l'ex statale Poletta se l'è procurata applicando il classicissimo strattagemma della falsa partenza (per... il caffè), dell'appostamento e dell'improvviso inopinato ritorno al focolare domestico profanato. Ai suoi ripetuti squilli di campanello, ai suoi pugni e calci sull'uscio, ai suoi rabbiosi appelli si tarda a rispondere, ma infine la porta si apre. Luigi Poletta scarta la moglie: per il momento non la interessa: vuole il rivale. E alfine lo trova... chiuso in un baule, bianco e tremebondo come una ricotta. Giù un diluvio di cazzotti e di ceffoni! Poi, ridotto lo smilzo Carletto come un cencio, lo lascia per tornare dalla fedifraga e intimarle l'Immediato esodo dal tetto coniugale. Ma mentre fervono nell'anticamera le trattative per l'espulsione (la donna non ne vuol sapere), Carlo Bruni si rianima, riprende colore,' cerca uno scampo. Esce sul ballatoio — siamo al secondo piano — si attacca al tubo della grondata, e si cala nel balcone sottostante. L'alloggio corrispondente è vuoto (Carlo Bruni tira il fiato); ma la porta che dà sul pianerottolo non si apre, perchè chiusa da una complicata serratura (Carlo Bruni ricomincia a tremare). Pochi minuti d'attesa, poi si ode una chiave entrare nella toppa: è l'ignara padrona del primo piano che rincasa. E con un poco cavalleresco spintone alla malcapitata — che dà in disumani strilli di terrore — Carlo Bruni riesce finalmente a guadagnare la strada. Il marito tradito è rimasto doppiamente male, perchè sperava almeno nella soddisfazione di consegnare con le proprie mani il mascalzoncello ai carabinieri... E non potendo fare altro si è recato da un avvocato, incaricandolo di fare a suo nome le più rigorose e legali vendette.