Aldo Nadi giudica il fratello e dice di esser curioso...

Aldo Nadi giudica il fratello e dice di esser curioso... Vigilia di un avvenimento schermistico Aldo Nadi giudica il fratello e dice di esser curioso... onoaamoannuncao,omenca 17, a. Cannes bì svolgerà una granile sernta peliermÌFtica la cui maggiore attrattiva Rara costituita dall'adatto (li fioretto fra Nedo ed Aldo Nadi, i due fratelli campioni, elio tanti trionfi limino dato alla scherma italiana. Kitcniamo di vivissimo interesse pubblicare questo articolo in cui Aldo Nadi ria le suo impressioni di vigilia sull'incontro cho lo opporrà a Nedo. Dell'assalto contro mio fratello Nedo io sono soprattutto curioso, molto curioso. Curioso di valutare le mie energie, la mia forza, il mio coaggio, curioso di sapere se c'è stato, ella mia carriera, un momento in cui potevo considerarmi più forte di ora. Quest'impressione, che io posso definire soltanto contro un uomo del vaore di Nedo, mi rende piena d'inteesse l'attesa, così come un fanciulo aspetta ansioso la vigilia di Naale : troverò un bel regalo — in seno morale e personale, beninteso — 0 andrò incontro a una delusione aristica? Non lo so. Ciò che è sicuro che mio fratello si presenterà davanti a me nel pieno possesso dei uoi mezzi e che, in vista di Cannes, avrà fatto — conosco la sua serietà — un allenamento eccezionale. Io non so ancora se ne avrò il tempo e a possibilità, dato che ho da curare miei allievi. La questione è quella di sapere se Nedo e oggi forte come un tempo. Non credo che la sua fora intrinseca abbia potuto diminuire. Egli avrà, d'altronde, il vantaggio di irare contro di me in assalto e non n match, e dico questo perchè tutti anno come, per dare tutto quello che posso, io abbia bisogno di un combatimento ai punti, di una giuria. Menre Nedo, al contrario, è particolarmente temibile quando si tratta di non sentir contare le stoccate. Non credo che un vero match avrà mai luogo fra Nedo e me perchè, a dispetto di certi vaghi attriti fra noi due (cose di qualche anni fa, che sono ormai un cattivo ricordo e delle quali bisogna fare uno sforzo per ricordarsi), a dispetto di tuttociò, dicevo, ci amiamo troppo, Nedo ed io, nel fondo del cuore, perchè uno dei due possa cercare di piegare l'altro con un risultato ufficiale; sia pure con uno scarto limitato, limitatissimo, ma sempre brutale. *** Fare l'elogio di mio fratello mi pare superfluo, ma desidero mi sia permesso di dir questo: Nedo Nadi è, dal punto di vista meccanico e tecnico, lo schermidore più completo che forse sia mai esistito. Se, in match, egli potesse « rendere » la sua forza reale, nessuno al mondo avrebbe mai potuto e potrebbe mai avvicinarlo. Disgraziatamente per lui e fortunatamente per i più che rari avversari della sua classe — forse due al mondo —, il suo sistema nervoso l'ha tradito e lo tradisce spesso. Mi si dirà che questo succede ad ogni campione (a me per il primo!), ma in Nedo questa inferiorità — o, per meglio dire, questo « handicap » — assume talvolta delle proporzioni allarmanti. E' allora, proprio allora che, nella maggioranza dei casi, parla la sua classe eccezionale, la quale, difendendo l'uomo che andrebbe nervosamente alla deriva, gli permette di vincere lo stesso, anche nel caso, cioè, in cui il combattente avrebbe dovuto perdere. Questo, vale a dire il suo più grave atout contrario, non avrà certo da temerlo a Cannes contro di me, perchè il nostro incontro sarà un sempice assalto. Le nostre carriere sono sensibilmente eguali, salvo quella da dilettante di mio fratello, più vecchio di me di sei anni. Nel 1914 egli aveva già un record impressionante per la sua età, mentre il mio, a quell'epoca, non esisteva. Le prime competizioni nazionali e internazionali cominciarono per me nel 1919, dimodoché la mia carriera, in fondo, può riassumersi in otto o nove anni di battaglie (dopo l'interruzione, per mancanza d'avversari, dal 1928 al 1931, io no vinto soltanto tre competizioni importanti, sempre per.,, mancanza di avversari ), mentre quella di Nedo ha durato almeno una quindicina di anni effettivi, senza considerare la sua presenza in Argentina, ove rimase per oltre tre anni. Per finire, ripeto che quest'incontro è per me d'un interesse unico. 11 fatto d'avere sempre avuto una nettissima superiorità su ogni avversario può significare ciò che, qualche volta, quando sento di essere molto presuntuoso, oso credere ? Soltanto il mio assalto contro Nedo potrà rispondere a questa domanda. So anche una cosa : che se riuscissi a fare contro Nedo, a Cannes, un gioco praticamente eguale, potrei vantarmi di esser riuscito a compiere una prodezza che nessuno mai (parlo del Nedo di dopo-guerra) è riuscito a fare contro di lui in assalto, perchè è appunto in esibizione che egli può dare il massimo della sua forza. Ciò che io mi auguro è soprattutto che l'incontro raggiunga quel livello tecnico che il pubblico ha il diritto di esigere, sia insomma, di una chiara bellezza, in modo che lo stesso pubblico, al pari dell'uomo che finalmente è riuscito a organizzare quest'as salto a proprio rischio e pericolo — parlo del nostro grande e vecchio a mico Jacques Pelissier du Bessetpresidente d'onore del « Circolo di scherma di Cannes » — non restino delusi. Senza dimenticare l'artefice primo a cui si debbono le nostre vittorie, il nostro creatore artistico, il nostro caro papà, al quale mi è grato inviare il mio pensiero riconoscente e devoto, io grido a te, mio caro Nedodieci anni dopo che non t'ho visto in faccia a me, sulla stessa pedana, maschera sul volto ed arma in manocon tutto il mio affetto fraterno e devoto, il grido del nostro Grande Genio Italico: A noi! Aldo Nadi

Persone citate: Aldo Nadi, Jacques Pelissier, Nedo Nadi

Luoghi citati: Argentina, Cannes