All'Alfieri : La ragazza indiavolata, di Benatzky.

All'Alfieri : La ragazza indiavolata, di Benatzky. All'Alfieri : La ragazza indiavolata, di Benatzky. Dalla Piccola Cioccolattaia di Gavault, il Benatzky ha tratto questi tre atti, riduccndoH, modificandoli, aggiungendovi musichette facili e orecchiabili. La Piccola Cioccolattaia fu ai suoi tempi una commedia briosa, amena, ui sicuro effetto, ed ebbe vivi successi. Quel che ne rimane nella riduzione del Benatzky testimonia ancora una felice capacità di muovere al riso, di far scattare dal congegno teatrale, con un susseguirsi incalzante di bonarie e imprevedute trovate, una schietta ilarità. Imprevedute e curiose apparvero soprattutto allora, più di venticinque anni fa, quando fu rappresentata la prima volta; questa ragazza intraprendente, ardita, avventurosa, molto moderna — come si diceva in quegli anni — molto maleducata e deliziosa, che con decine di milioni e milioni di capricci entra nella vita di un modesto mpiegato e la sconvolge, poteva esse/e, ai primi del Novecento, abbastanza nedita. Senza dubbio fu divertentissima e i pubblici l'accolsero con molto avore. Ma la commedia era poi anche ntrecciata con solida abilità; e certe ituazioni, certe assurdità di carattere e di sentimento, il modo di dedurre con cordiale malizia tutta una serie di guai da un banale incidente di automobile — anche il tema dell'automobile era venticinque anni fa più raro... che non oggi — l'ingenuità rumorosa della protagonista, e l'espansiva furberia del pittore Felice, e la cocciutaggine irritabile del povero impiegato, uscitarono pure iersera scrosciante alegria. A questa allegria la riduzione e a musica non hanno aggiunto gran he. Ma hanno modificato in parte lo pettacolo, attenuandolo, per dir cosi. Colla commedia del Gavault le riate si inseguivano franche e deise nel crescendo assurdo dei rapidi imbrogli; qui i crescendo sono smorzati da recitativi, ariette, duetini e piccoli cori; il ritmo è meno impetuoso, il tono è meno stridulo, l'allegria è più blanda, alla risata si alterna il sorriso. Ad ogni modo è stato un uccesso. La Compagnia Cimara-Adani-Melnati si è presentata in pieno asetto per conquistare il pubblico, e gli applausi non si sono fatti attendere. Gli attori hanno recitato e cantato con guale animazione, vivezza, amabilità; hanno tenuto desto l'interesse dei diaoghi comici, dei contrattempi burlechi, ed hanno fatto sfoggio di maliiette ameno cantando romanze e stor sfGrfndPs4sccmDdlSrlpnmppamlzmnelli. Cimara è stato simpaticamente |Lepido, il Melnati ha fatto dello scon¬ volto e avventurato Paolo Normand una macchietta grottesca, la Adani è tata monellesca e sbarazzina come si onveniva ed ha cantato con foga, il Barnabò, la Sammarco, la De Sanctis, l Pavese e tutti quanti sono stati al'altezza della situazione. Scopo dello pettacolo era quello di far passare una erata lieta agli spettatori; la cosa è iuscita appieno, e a noi non resta che egistrare quell'alt:-o spettacolo, non requente nei nostri teatri, dì un pubblico che si diverte e batte le mani con ompiaciuta cordialità. f. b. emfiIgznCp

Persone citate: Adani, Benatzky, Dalla Piccola, De Sanctis, Paolo Normand, Pavese, Sammarco