I primi Asili infantili in Piemonte

I primi Asili infantili in Piemonte I primi Asili infantili in Piemonte Nel suo numero del 30 gennaio scor- rso «. La Stampa » ha pubblicato un ar- (ticolo nel quale si narra che quest'an- no ricorre il primo centenario della fondazione dell asilo che un frate, Pa- nore Aristide Barberis da Villafranca Saperse alla Madonna di Campagna, e cZJSSFSSùfàg&SJi ^£ -bini di quel sobborgo di Torino per to- rgliei-li dalla pubblica via, il primo Kasilo regolare fu però quello aperto e""38 e tuttora esistente tra corso j psnel 1S Regina Margherita e via XX Settembre, col nome di Asilo infantile « Vittorio Emanuele II », il cosidetto Asilo del Bastion Verde. Maurizio Farina e il primo Asilo a Rivarolo Ma la storia cosi narrata non è completa e giova completarla. L'asilo di Padre Barberis non figura nella « Statistica degli Asili e delle .Scuole d'infanzia esistenti negli Stati sardi alla fine del 1S49 >., pubblicata nella Stamperia Beale nel ISSO: quest usilo, ad ogni modo, sarebbe stato preceduto da altra consimile istituzione t raccolta di bimbi a scopo benelieo) fondata dalla Marchesa di Barolo nel 1S_'9, presso la parrocchia di San Dalniazzo. Ma chi " rfuaneAartrptttoprimo in Piemonte un vero^n^rio I he proprio Asilo infantile, con scopo educativo e didattico — e cioè col sistema aportiano, che fu poi applicato pret /. tutti gli altri asili o scuole d'infanzia — fu Maurizio Farina, divenuto poi senatore Il celebre abate* e patriota italiano don Ferrante Aporti, dopo avere fondato, all'inizio del 1S34, nel patrio borgo di S. Martino all'Argine, nel Mantovano, il primo asilo infantile col suo rcscmaen- inuovo speciale metodo educativo, ne cpropago I istituzione nei vari staterei» ; uitaliani dell'epoca. Maurizio Farina, appunto nel 1S34, ebbe occasione di conoscere a Mantova l'abate Aporti; grandemente ammirato della nuova istituzione, ne parlò con i patrioti di Torino, del cui gruppo faceva parte, e nel 1S37, mentre era Sindaco di Rivarolo Canavcse, fondava nella sua città l'Asilo accennato. Ai primi di luglio dell'anno seguente un gruppo di patrioti torinesi, con a capo Camillo Cavour, saputo dal Farina che l'Asilo di Rivarolo affidato alle cure delle ottime suore della Immacolata Concezione (Ordine fondato dalla rivarolese Maria Verna ) seppur non fosse ancora intervenuta una sovrana autorizzazione, funzionava assai bene, convennero a visitarlo. La visita è ricordata in una lapide murata nel palazzo Farina di Rivarolo. L'epigrafe dice: " Ncl 1838 — Camillo Oavotir ed altri nobili uomini — qui convenuti — a studiarsi il Primo Asilo d'Infanzia — sorto nel Rer/no Sardo — per opera di Maurizio Farina — stabilirono di diffondere la nuova Istituitone — prodromo allora di politici eventi ». L'epigrafe reca questo glorioso elenco di nomi: C. Boncompagni, Maurizio Farina, P. D. Pineìli, C. Alfieri, C. Manno, F. di S. Tommaso, M. Bonafous, C. Cavour, C. Saluzzo, L. Meana, P. E. Meana. P. Gloria, F. Sclopis, G. Sappa, G. Bai, C. Fino, C. Earacco, S. Petitti, G. Sciolla, G. Bonino, C. Pinchia, F. Merlo, M. Tonello, C. Cadorna, L. Franchi, L. Provana. Fu in occasione di quella visita che tutti gli intervenuti a Rivarolo ritennero di dover chiedere al Re Carlo Alberto l'autorizzazione di istituire Asili Infantili a Torino ed in Provincia, secondo il regolamento educativo aportiano, presentando l'istanza relativa, corredata dal regolamento. La quale istanza, o petizione, è letteralmente riprodotta dall'Accademico d'Italia Alessandro Luzio nel suo interessante volume « Profili biografici e bozzetti storici », e recava le 26 firme di coloro che abbiamo visti ricordati nella lapide del Palazzo Farina. La petizione eobe però sorte contraria: vi si oppose l'allora Arcivescovo di Torino, dubitando che detta istituzione di asili infantili (promossa com'era da noti uomini politici) non fosse sufficientemente ortodossa dal punto di vista religioso. Per buona ventura — narra il senatore i-.uigi l'orchi, intimo del .farina, in brevi « Cenni biografici > scritti in memoria di quest'ultimo — era allora vicario di 'i orino il conte Cavour, padre del conte Camillo (uno dei firmatari), e propenso, come il figlio, egli stesso agli asili. Ei si recava regolarmente una volta alla settimana all'udienza di Sua Maestà, anche per dar conto dello spirito pubblico durbatlupdVclspstrzlSluli tutte le classi delle ner- ' • sruadaenarsì il nane sono ! nhhnr.ffnnBrp ìa rasa rhe I aooanuonare ia casa em. ( In terrogato in proposito, non nascose che,il rifiuto di ammettere gli asili Aporti j aveva fatto cattiva impressione, per-1che vi erano sone, che per obbligate ad abbandonare la"casa, che,già facevansi una festa, pensando di poter inviare i loro bambini a quegli|asili ove sarebbero stati ben custoditi. Bastò quella osservazione del conte di Cavour perchè Re Carlo Alberto riconoscesse corno, fra quei signori e l'Arcivescovo, avessero ben più ragione i primi, e revocato il decreto negativo, accordò la chiesta autorizzazione ». a capo delle isituzioni Aportiane Con provvedimento del 24 agosto 1K38 fu cosi approvata da Re Carlo Alberto la Società per la Istituzione delle Scuole infantili, che nominò presidente il Boncompagni e membri della Direzione Camillo Cavour, Bonafous ed altri. E mentre Carlo Alberto, convintosi della bontà dell'istituzione, provvedeva al detto Asilo del > Bastión Verde » nei regi palazzi, la nuova Istituzione delle Scuole infantili, nel 1839, 1842 e 1844 fondava in Torino tre asili; ncl contempo un altro ne istituiva la vedova contessa Valperga di Masino-Solaro nel 184U; In benefica Regina Maria Teresa ne fondava uno in'Borgo Dora (1844) e, nel 1845, sorgeva quello della « Casa della Provvidenza ». E non solo in Torino, ma anche in Provincia, gli Asili vennero poi a fondarsi ed a fiorire: cosi ad Aglio — il cui Asilo fu fondato ncl 1830 dal patriota Valerio —, •h Rivara, a Ivrea, a Montalenghe, a Chivasso, a Pinerolo, a San Damiano d'Asti, ecc.; e, questo, nonostante le persistenti insinuazioni dei maligni e dei denigratori, che diedero fondata ragione ad una supplica del marzo 1^44 al Re Carlo Alberto, perchè provvedesse a far tacere detti vociferatori; s'itinlicg firmata da C. Boncompagni. C. Cavour. R. D'Azeglio, T. Fantini (parroco della SS. Annunziata) e dal conte L. Franchi di Pont, componenti la detta presidenza della Istituzione delle Scuole Infantili. (Cosi il Luzio nell'opera citata). I nomi illustri ricordati denotano in Qti-ili buone mani — sotto gli auspici de! Monarca — fosse, sin dall'inizio, la nobile, benefica ed utilissima istituzione degli Asili Infantili nel Regno Sardo, come risulta anche dalla relazione letta dal sottoscritto al Congresso storico del Ri sorgi inerito tenuto a Cagliari nell'ottobre del 1034 su « la fondazione del Primo Asilo Infantile Aportiano nello Stato 'Sardo (1837) e il movimento politico dell'epoca >. Carlo Toesca di Castellazzo.