La legittimità della posizione italiana riconosciuta a Londra e a Parigi

La legittimità della posizione italiana riconosciuta a Londra e a Parigi La Locarno aeronautica La legittimità della posizione italiana riconosciuta a Londra e a Parigi La clausola proposta dall'Italia Londra, 11 mattino. La Reuter riceve dal suo corrispondente da Roma: «11 Governo italiano intende partecipare alla convenzione aerea purché alcuni suggerimenti che vengono attualmente presentati al Governo britannico attraverso l'Ambasciatore italiano a Londra siano accettati. Il Governo italiano, aderendo in linea di principio all'idea di una convenzione aerea, suggerisce che si proceda alla firma di una convenzione unica e non di due convenzioni fra i firmatari del Patto di Londra inserendo una speciale clausola che esenterebbe l'Italia e la Gran Bretagna da qualsiasi obbligo di garanzia reciproca contro attacchi aerei, e ciò per ragioni geografiche ». Il corrispondente del Times da Berlino conferma che Hitler ed i suoi collaboratori stanno procedendo ad un approfondito ed attento esame deile proposte di Londra. Il corrispondente richiama l'attenzione sul commento della Deutsche Diplomatische Korrespondenz sul settimo congresso sovietico osservando come tale commento miri a rafforzare 'e ragioni esposte da Lord Lothian per sostenere le responsabilità che derijvano alla Germania dalla sua funzione di baluardo contro il comunismo slavo. Il corrispondente del Times aggiunge che l'idea di una visita di Ministri inglesi a Berlino è vista in Germania con grande favore ma che tuttavia si osserva che tale visita dovrebbe essere preceduta dalla più accurata preparazione. Negoziati complessi Parigi, 11 mattino. Commentando la risposta di Roma alla proposta di convenzione aerea franco-inglese di Londra, Vladimiro V Ormesson trova che è naturalissimo che l'Italia chieda delle precisioni: « Esse saranno del resto utilissime per tutti, scrive sul Figaro. Inoltre ora che l'idea d'una assistenza scambievole aerea è lanciata, meglio sarà che je ne occupino i diplomatici ed i tecnici aviatori, anziché gli uomini politici. Non bisogna dissimularsi tuttavia che i negoziati che cominciano saranno molto complessi, molto difficili e solleveranno una quantità di problemi gli uni più spinosi degli altri e non è fra due treni o fra due brindici che potranno essere risolti. Bisognerà ora lasciare i diplomatici lavorare nell'ombra. E' cosi che si sarà verosimilmente affermata l'idea dell'assistenza aerea ad altre regioni e ad altri teatri. Il valore delle convenzioni per la pacificazione dell'Europa occidentale non sarebbe che una illusione se altre parti del vecchio continente rimanessero esposte ad aggressioni inopinate. Perciò il Protocollo di Londra fa della conclusione del patto danubiano e del patto dell'Est due elementi fondamentali del regolamento generale che dovrà intervenire. Sarebbe grave illusione se si credesse che la preoccupazione della sicurezza occidentale ci faccia dimenticare i vari aspetti di un solo problema ». Riferendosi poi alla informazione secondo la quale la Germania ha già preparato la sua risposta ai suggerimenti franco-britannici Giulio Sauerwein indica su Paris Soir i pericoli che conviene evitare. « Il primo atto di questo scenario è prossimo: l'accettazione di discutere il patto aereo. Ripetiamo dunque qui che per quanto desiderabile sia questa convenzione, occorre fare attenzione a non lasciarla isolare dal sistema generale. Se noi non concludiamo nulla per l'Europa Centrale, l'Italia in sospeso e la Piccola Intesa nell'inquietudine saranno fattori di turbamento- in Europa. Se noi ci lasciamo distogliere dal Patto Orientale noi creeremo in Russia del malcontento. Noi non vogliamo nulla di tutto questo ». Perchè la Germania si mantiene in posizione di attesa Berlino, 11 mattino. Mentre l'ufficialità, chiusa nel pensatoio, studia le proposte di Londra, qualche briciola di discussione sfugge qua e là al riserbo che i giornali si sono imposti. Sul patto orientale prende per esempio questa mattina la parola la Germania. Il giornale, dopo aver osservato, malgrado che la forma dei pacti sia ancora molto incerta, che tutto il mondo tiene gli occhi fissi sulla Germania in un momento in cui ancora a Londra e a Parigi non si sa precisamente come debbano realizzarsi effettivamente i piani proposti, dice che il Governo del Reich a sua volta non può a meno di mantenersi ancora in una fase riservata perchè da parte sua non sa come praticamente sarà realizzata la sua parità dei diritti; dappoiché — dice il giornale — « la dichiarazione della parità rimarrebbe praticamente senza effetto alcuno se la Germania dovesse poi impigliarsi in una nuova rete di patti che riducessero al minimo la sua libertà di movimento lasciando invece alla Francia tutta la possibilità di fare ogni momento giocare contro di essa tutto il sistema». «Il patto orientale — continua il giornale — è la morsa nella quale si vuole prendere la Germania prendendo insieme con essa anche la Polonia per tenerle sotto la pressione diplomatica. Non è stato senza moti/o che il Ministro degli Esteri polacco Beck il giorno dell'inizio delle trattative di I Londra abbia parlato alla commissione degli Esteri del Sejm sui molti punti interrogativi del patto orientale, il quale — ha detto — obbliga i capi responsabili della politica polacca ad una grande vigilanza. La medesima condotta di attesa sarà osservata dalla Germania e anche a Parigi e a Londra tale condotta si dovrà comprendere, non potendo attendere che la Germania entri senz'altro in un sistema di patti senza aver prima chiaramente stabilito quale misura di doveri e quale grado di sicurezza essi le offrano ». Il giornale dice: « Questa vigilanza è tanto più necessaria per la Germania in quanto che, come risulta dalla stampa francese, la Francia tratterà con la Russia sovietica e con gli Stati della Piccola Intesa per portare in porto al più presto il patto orientale. La preparazione della Locarno aerea occidentale può essere considerata come una preparazione del patto orientale. Ora l'appello al governo tedesco di fare esso il primo passo per mettere in moto tutto questo ingranaggio del progettato piano di patti è un'esigenza non equa, la quale non può essere attesa dalla Germania, che forse con ciò essa si assumerebbe un'eccessiva quantità di obblighi, mentre le altre Potenze praticamente non farebbero altro se non ripetere la teorica assicurazione della parità del dicembre 1932». Sull'argomento stesso poi del patto aereo nei rapporti con la Russia tutti i giornali danno grande rilievo alle considerazioni del corrispondente berlinese del Times, il quale sostiene che, secondo le vedute di Berlino, uno dei maggiori problemi nei riguardi della convenzione aerea è appunto il problema sovietico. Secondo questo corrispondente a Berlino si rileverebbe che il rapido sviluppo industriale e militare della Russia sovietica con nello sfondo la dottrina della rivoluzione mondiale comporta serii pericoli potenziali, di fronte ai quali la Germania da qui a pochi anni si po- I trebbe trovare e che essa nella sua I posizione geografica non può a meno di prendere in considerazione: « All immensa fonte di uomini e di materiale della Russia sovietica bisogna aggiungere la sua grande flotta aerea, la quale, come si crede a Berlino, viene ora ingrandita e perfezionata col soccorso della Francia. Il nazionalsocialismo è convinto che i russi prima o poi entreranno in conflitto con l'Europa occidentale, e allora l'alternativa sarà: o un'efficace difesa dell'Europa occidentale ovvero la Germania vinta servirebbe di trampolino alla bolscevizzazione del mondo ». A Dresda ha tenuto un discorso davanti ad una grande adunanza politica il ministro presidente prussiano Gòring. Dopo una prima parte riguardante la politica estera, nella quale ha rilevato la compatta unità spirituale raggiunta dal nazionalsocialismo che non poteva non avere una ripercussione in politica estera, il ministro ha osservato che ora per ia prima volta alla Germania non si presentano dei «dettati», ma delle domande. La Germania come incudine è finita. « A ragione — ha detto poi — si chiama il Cancelliere Hitler 11 Cancelliere della pace. Se ora egli chiede ia parità, egli fa ciò per mantenere la pace. Un'antica verità, che data da che mondo è mondo, dice che accanto alla pace sta la spada e che la pace è perduta quando la spada è smarrita. Un popolo indifeso è un popolo senza pace. Innumerevoli volte il capo ha manifestato la sua politica di pace. Abbiamo lasciato Ginevra perchè ci si rifiutava la parità, ma non siamo andati via da Ginevra per lasciarci ora nuovamente dettare leggi da Ginevra. Faremo di tutto per assicurare ora la pace europea, ma per questo ci occorrerebbe la sicurezza per terra, per mare e per aria. Il mondo ha riconosciuto non essere possibile mantenere permanentemente in servitù un popolo di 65 milioni di uomini che amano la libertà. Esso ha riconosciuto che deve mettersi d'accordo con questa nuova Germania. Quando ora il Capo della Germania, dopo la magnifica vittoria della Saar ha detto che nulla più ci divide da una intesa col nostro vicino occidentale, noi sappiamo quanto ciò dicendo egli sia onesto. Egli ha teso la mano e tocca ora all'altra parte di afferrarla ». G. P. L'ON. DEL CROIX apre II Congre sso del Mutilati nella Casa Madre.

Persone citate: Beck, Hitler, Locarno