Il Governo britannico in linea coi Governi francese e italiano per la difesa dell'indipendenza austriaca pattuita negli accordi di Roma

Il Governo britannico in linea coi Governi francese e italiano per la difesa dell'indipendenza austriaca pattuita negli accordi di Roma Imst conclusione dei colloqui «fi I*oneii*a Il Governo britannico in linea coi Governi francese e italiano per la difesa dell'indipendenza austriaca pattuita negli accordi di Roma Appello alla collaborazione diretta della Germania - L'estensione di Locamo all'organizzazione delle forze aeree - Progetto per sostituire la parte 5a del Trattato di Versailles con un accordo sugli armamenti. Londra, 4 mattino. Le poche, ma simpatiche parole detteci ieri sera dal Ministro degli Posteri Lavai al termine dei colloqui anglo-francesi devono essere poste in testa ad un commento sul lungo comunicato col quale si chiude questo importantissimo scambio di vedute e ciò in quanto ne riassumono per intero lo spirito. « L'Italia è stata costantemente presente nelle nostre deliberazioni. Lo spirito delle conversazioni di Roma era qui a Londra sempre presente. Non è una frase, glielo garantisco, è cosa che è riconosciuta nel nostro comunicato con un' eloquenza e una chiarezza che non è nelle consuetudini di documenti di questo genere ». Lavai, sorridente e soddisfatto del suo lavoro, ha aggiunto: « Vedrete dal testo qu'il y a des choses très chic pour l'Italie ». Erano parole dette alla buona, ma sul viso del Ministro degli Esteri era palese il vivo compiacimento di aver visto l'Inghilterra entusiasticamente approvare il nuovo spirito di Roma e i suoi protocolli. L'intesa aerea La collaborazione italiana laborazione con le altre Potenze sincera ed effettiva, collaborazione simbolizzata dal Covenant della Lega. Occorre pur dire, prima di riferirne il testo, che ad esso ha collaborato anche l'Italia. L'on. Grandi aveva avuto ieri mattina alle undici un lungo colloquio col Ministro degli Esteri Lavai e nel pomeriggio un altro con Simon al Foreign Office e il telefono ha ripetutamente funzionato durante la giornata per tenere costantemente allacciate Roma, Londra, Parigi. Il comunicato ufficiale Ed ecco il comunicato : « L'incontro che ha avuto luogo e Londra fra ì Ministri francesi e i Mhiistri britannici — dice il comunicato — si proponeva di contribuire al progresso della pace del mondo mediante una più intima cooperaz'wne europea in uno spirito di intera e amichevole fiducia e di porre in scacco alcune tendenze, le quali se non fossero ostacolate condurrebbero ad una corsa agli armamenti e accrescerebbero i pericoli di guerra. « E' in questo spirito che i Ministri francesi c britannici hanno proceduto all'esame della situazione generale; hanno constatato la parte di speciale importanza esercitata dalla Legu delle Nazioni nelle recenti sistemazioni di alcuni problemi inter-[vnazionali e si sono rallegrati dei fe-\ liei risultali dovuti allo spirito disconcilìazione di tutti i governi die,tMMmntcicmadnFsuEvaapshanno partecipato a queste sistema zioni. Essi si dichiarano decisi a proseguire, tanto nei riguardi dei problemi peculiari ai loro paesi quanto a quelli di competenza della Lega, una politica ispirata agli stessi metodi di conciliazione e di cooperazione. « Circo gli accordi franco-italiani recentemente intervenuti a Roma i Ministri britannici a nome del Governo di Sua Maestà hanno cordialmente accolto la dichiarazione con la quale i governi francese e italiano hanno affermato la loro intenzione di sviluppare l'amicizia tradizionale che unisce le due Nazioni e hanno associato il governo britannico all'intenzione dei governi francese e italiano di collaborare in uno spirito di mutua fiducia al mantenimento della pace generale. « / Ministri britannici hanno espresso le felicitazioni del Governo di Sua<Maestà per la conclusione dell'accordo di Roma relativo all'Europa centrale e hanno sottolinealo che, come conseguenza delle dichiarazioni fatte con i governi di Francia e d'Italia dal Governo di Sua Maestà il 17 febbraio e il 27 settembre scorsi, questo Governo si considera facente parte delle Potenze le quali, in base agli accordi di Roma si consulteranno nel caso in cui fossero minacciate l'indipendenza e l'integrità dell'Austria. « / Ministri francesi e britannici sperano che i progressi soddisfacenti così ottenuti potranno essere continuati con la collaborazione diretta ed effettiva della Germania. Essi sono concordi nel ritenere che la Germania, come ogni altra Potenza i cui armamenti sono stati fissati dai trattati di pace, non ha il diritto di modificare i suoi obblighi con un atto unilaterale. Essi tuttavia sono d'accordo nel considerare che nulla contribuirebbe tanto al restauro della fiducia e al rafforzamento delle prospettive di pace quanto una sistemazione generale ottenuta mediante liberi negoziati tra la Germania e le altre Potenze. Questa sistemazione generale provvederebbe all'organizzazione della sicurezza dell'Europa, particolarmente con la conclusione di patti liberamente negoziati tra tutte le parti interessate assicuranti l'assistenza mutua dell'Europa orientale e realizzanti per l'Europa centrale il sistema previsto dal protocollo di Roma. « Simultaneamente, e in conformità con le disposizioni della dichiarazione dell'll dicembre 1932 che prevede l'uguaglianza dei diritti in un regime di sicurezza, questa sistemazione comporterebbe delle disposizioni concernenti gli armamenti in generale, disposizioni le quali, nei riguardi della Germania, si sostituirebbero a quelle della parte V.a del Trattato di Versailles, che attualmente limitano gli armamenti e gli effettivi della Germania. « Infine un elemento di sistemazione generale sarebbe costituito dal fatto che la Germania riprenderebbe il suo posto alla Lega delle Nazioni in vista di dare alla Lega una collaborazione attiva. I Governi francese e britannico sperano che gli altri Governi interessati potranno condividere queste vedute. « Nel corso delle loro conversazioni i Ministri di Francia e d'Inghilterra si sono mostrati preoccupati dei pericoli particolari che costituì- dPlemsnsatntzmcsdLttmbccdsvrzpdSfrzrvpdrcmvtn verni. Governi dì Francia e d'Inghilserra si dichiarano pronti a consultarsi di nuovo senza indugio subito scono per la pace alcuni sviluppi re- centi dell'aviazione, il cui abuso può condurre ad aggressioni subitanee ì per via dell'aria. Essi hanno esami-: nato la possibilità di una garanzia lcendo questi pericoli mediante un accordo1 regionale intervenite fmlcerte Potenze su una base di reci-pprocita, Le Potenze firmatarie si im- jpegnerebbero a fornire immediata-1mente l'assistenza delle loro forze atree a quella tra le Potenze che fos- jse da parte di una delle Potenze con- se aapuiie ai una (tette roienze con- traenti oggetto di un'aggressione I non provocata per le vie dell'aria. I' Ministri frnnrr-L Jhritnnnirn „ „n ;Ministri francese e britannico, ano- ;me dei loro Governi rispettivi, han- no riconosciuto che un accordo mu—tuo di questa natura in ciò che concerne l'Europa occidentale sarebbe idoneo a prevenire un'aggressione e contribuirebbe in larga' misura a mettere i partecipanti al riparo da attacchi acrei subitanei. Essi hanno deciso di invitare l'Italia, la Germania e il Belgio ad esaminare con la Francia e la Gran Bretagna la possibilità di concludere rapidamente una convenzione di questa natura. Essi hanno il più vivo desiderio di vedere tutte le Potenze interessate Iapprezzare l'oaaettn di mlestn prò- i apprezzare i oggetto ai questa prò- posta che tende a rafforzare la pace ! sola mèta perseguita dai due Go- dopo ricevute le repliche delle altre Potenze interessate ». Le ultime conversazioni Di estrema importanza sono pure le dichiarazioni che a guisa di commento del comunicato ha fatto ieri sera Lavai. « Il comunicato — ha detto il Ministro — precisa tutte le questioni sulle quali le nostre vedute si sono accordate con quelle del Governo britannico. La dichiarazione tuttavia non sarebbe completa se io non sottolineassi in quale spirito di amicizia e di intima unione abbiamo esaminato tutti i problemi con i nostri colleghi di Inghilterra. Dopo la sistemazione della Saar e gli accordi di Roma le nostre conversazioni di Londra segneranno una data importante nella storia diplomatica. Di tutto cuore Flandin ed io ci auguriamo che il risultato delle nostre deliberazioni sia bene accolto da tutti e chela Germania risponda all'appello! così insistente che le rivolgiamo. La | dichiarazione di Londra attesta la solidarietà dei nostri interessi e la volontà nostra comune di proseguire il completamento dell'organizzazione metodica della sicurezza in Europa. E' per la pace che abbiamo lavorato ». ì E' difficile in base alle opinioni : espresse al F°reign Office e alla ri ls?rba,!:ezza dei Ministri francesi far V U," ',dea es-atta 4?1 a?co" lenza che l^i™ °Werra penzaT; c^ jlaborare con l'Inghilterra, l'Italia e | 1la Francia su un piede di rigorosa ! uguaglianza. La sua posizione di in jferiorità è abolita; le clausole mili- tari son° in v>a di scomparire; il di- ! ... , ,. lln 'fln)t ' p " | I " ì _8„ "„r...f^ . i-„ a_, Ile è riconosciuto e le mani delle gran- i ' £ V„\„nJ V "«"e^raii- ;dl, enze le sono l?se Per 'a Prima ;VoUa con un geSto che è di amicizia. I Ciò non sarebbe avvenuto se Fran—cia e Italia non si fossero intese a Roma. Berlino non comprese il significato del viaggio di Lavai in Italia e non capì che esso era il primo importantissimo passo conducente alla mossa d'ieri La dichiarazione surriferita introduce in due riprese il principio dei consulti fra le grandi Potenze: l'uno in caso di violazione dei protocolli di Roma, l'altro nel caso in cui la Germania volga le spalle all'Inghilterra. all'Italia e alla Francia, decida di gnorare Ginevra e rifiuti di assu Imersi *a sua parte di responsabilità i Pella * organizzazione metodica del . sicurezza in Europa» come ! l'ha definita Lavai Per la cronaca della giornata va detto che la riunione finale del convegno ha avuto luogo ieri nel pomeriggio alle 16 e che da esso erano assenti MacDonald e Flandin. La riunione è terminata verso le 19. Flandin aveva trascorso l'intera giornata nella villa di campagna di sir Gomer Berry, ove, oltre a MacDonald e all'arcivescovo di Canterbury si trovavano il Cancelliere dello Scacchiere Neville Chamberlain e il Ministro del Commercio Runcimann e alti rappresentanti della finanza della City. Il testo della dichiarazione è stato comunicato ieri stesso agli Ambasciatori dei Governi interessati. L'Ambasciatore di Germania in particolare è stato informato tanto da Simon nuanto da Lavai delle que-stioni discusse e delle vedute sulle quali si è fatto l'accordo. jR. P. ' Il convegno è terminato. Esso è stato più lungo e in certi momenti molto più faticoso di quello che a Londra e a Parigi si fosse pensato Si riconosceva francamente ieri sera ad ora tarda, tanto al Foreign Office quanto all'albergo Savoy, ove risiedono i ministri francesi e i loro esperti, che le discussioni si sono particolarmente approfondite e si sono fatte financo animate nei riguardi di due punti fondamentali: 1) l'atteggiamento da assumersi di fronte alle violazioni tedesche delle clausole militari del Trattato di Versailles ossia il peso da attribuirsi alla parte 5.a del Trattato stesso; 2) il rafforzamento degli impegni previsti dal Patto di Locamo. Da fonte inglese come da fonte francese si apprende che l'iniziativa di un'intesa aerea la quale renda praticamente automatica l'esecuzione delle misure difensive di Locamo non è venuta dalla Francia e si può dire neanche dall'Inghilterra; era la conseguenza di tutto uno stato di cose europeo e specialmente di quel bisogno di intima, amichevole e completa collaborazione al mantenimento della pace, che aveva prodotto il convegno di Roma e quello che ieri sera a Londra si è definito lo spirito di Roma. Dove la discussione su quest'ultimo punto era stata, a quel che sembra, abbastanza lunga, è nei riguardi della posizione da farsi alla Germania in questa progettata convenzione aerea. Era chiaro che un passo effettivo verso la pace non sarebbe stato compiuto qualora Francia e Inghilterra si fossero accordate a porre rispettivamente a disposizione l'una dell'altra le proprie forze aeree in caso di attacco all'una o all'altra delle due nazioni da parte di una terza ossia la Germania. MacDonald, Baldwin e Simon souo riusciti a persuadere la Francia ad estendere questo accordo a tutte quante le Potenze firmatarie del Patto di Locamo. Nel contempo si è in certo qual modo ristretta la cerchia d'azione limitando la cooperazione aerea ad un'entità geografica definita con la sola espressione di « Europa occidentale ». L'Inghilterra interverrà con la sua flotta aerea in difesa della Germania o della Francia. La Germania e la Francia dovranno intervenire in difesa dell'Inghilterra. La prima, nel caso in cui ad attaccare sia la Francia; Ir seconda, nel caso in cui ad attaccare sia la Germania. Identica è la posizione fatta Belgio. L'Italia rientra in questo accordo quale grande Potenza garante della sicurezza della Francia e della Germania. Ad essa, se non altro in questa prima fase delle discussioni, non si estende l'accordo aereo non potendo l'Inghilterra estendere il campo delle sue responsabilità sino alla frontiera italiana. Ma negli ambienti francesi la frase del comunicato relativa a questa collaborazione difensiva delle forze aeree era interpretata nel senso di lasciare aperti agganciamenti laterali per il tramite, ad esempio, di convenzioni aeree fra l'Italia e la Francia, e tra l'Italia e la Germania. Si comprende subito per quale motivo la elaborazione di questo progetto di intesa aerea abbia dato luogo a dibattiti prolungati ponendo la Germania in posizione di Potenza garantita e garante e, ponendola in condizioni di rigorosa uguaglianza di fronte alla Francia e alla Inghilterra, le viene implicitamente, si può dire automaticamente, riconosciuto il diritto a possedere ciò che le è interdetto dal Trattato di Versailles : in altre parole un'aviazione militare. Non a torto un'alta personalità francese, nel commentare ieri sera il comunicato, diceva che se la Germania non aderisce immediatamente è segno che con essa non v'è nulla da fare. La stessa parte V del Trattato viene francamente abrogata. Ciò è detto chiaramente nel comunicato. Tutto ciò che si chiede a Berlino come contropartita è col¬

Persone citate: Baldwin, Macdonald, Neville Chamberlain, Pella, Savoy