Prudenza francese

Prudenza francese Prudenza francese arg,noe. Nessuna notizia attendibile è an cora trapelata sulle conversazioni di I Londra. I corrispondenti parigini ! hanno l'impressione che non si trat- j ta già di un semplice scambio di | idee, come era stato detto dapprima nelle sfere francesi, ma di una conferenza vera e propria con l'intervento di periti e di funzionari con redazione di verbali e soprattutto col proposito di andare al fondo delle cose e di sviscerare in modo inequivoco le intenzioni e le possibilità di ambo le parti. La formula di Roma Si assicura qui che tanto i francesi quanto gli inglesi hanno già proceduto alla redazione del comunicato finale che vorrebbero far approvare dall'altra parte. Se la cosa è vera, tutto quello che se ne può dire è che i testi elaborati prima della riunione avranno bisogno d'un serio rimaneggiamento prima di venire sottoscritti e resi pubblici. In quanto alla legalizzazione degli armamenti tedeschi, il Temps dichiara che la Francia non ha ancora affatto rinunciato alla applica-1 zione delle clausole militari del trattato di Versailles e che ogni infor-j mazione in contrario deve esserci considerata tendenziosa. La Fran-| eia continua ad attenersi alla formula dell'accordo franco-italiano di Roma il quale non ammette il riarmo del Reich in forza di una decisione autonoma della Germania e subordina quindi ogni modifica dele clausole militari del 1919 a un ac- ordo generale sugli armamenti sir hordinato a sua volta a una solida rganizzazione della sicurezza. Il Temps aggiunge però di non credee alla sincerità delle obbiezioni solevate dalla stampa tedesca contro ale modo di vedere, dato che la Wilhemstrasse ha in questi giorni l' venire direttamente nelle conversa- ioni franco-inglesi. In quanto ai patti di garanzia, l'annunzio che il Reich è disposto a mandare a Londra uno dei suoi ministri per esaminare la questione, sembra avere già ndotto l'Inghilterra a proporre la sostituzione al patto orientale e probabilmente anche a quello danubiano di un patto di carattere più generale clic verrebbe discusso anche con i Governi tedesco e polacco oltre che con i governi intervenuti nella consultazione e nel quale i patti regionali dovrebbero integrarsi. I giornali francesi pubblicano intanto un comunicato dell'Havas secondo il quale gli ambasciatori di Germania a Roma e a Parigi avrebbero fatto un passo diplomatico presso quei Governi per chiedere informazioni intorno al Patto danubiano da essi proposto. Un passo tedesco Le informazioni richieste sono riassunte dalla agenzia ufficiosa come segue: 1) La Germania constata che a Romania e la Francia, pur costi- Unendo Stati non limitrofi all'Austria, sono stati invitati a parteci- Pare «1 Patto danubiano; essa pro- Pnne ,di conseguenza che l'Inghilter- lheJ\l^!™6^^8™,«UfJ zione, vi aderisca e cosi pure la Svizzera, la quale ha delle frontiere omuni con la Repubblica austraca. 2) Essa desidera essere informata se il principio del non inter- proceduto a Londra a scandagli per Informarsi della possibilità di inter- \ster che il Governo di Berlino non avrebbe difficoltà a prendere parte ai fuuri negoziati sul Patto danubiano vento in AusLria impegna nello stes so'modo tutte le Potenze firmatario senza eccezione o se il diritto di inervento in Austria sarà riservato all'Italia e alla Francia. 3) Essa reclama spiegazioni sull'articolo del Patto che prevede che ogni Stato partecipante possa concludere altri accordi con altri Stati. 41 Essa desidera sapere quale durata è prevista per gli accordi ranco-italiani di consultazione e se ale accordo prenderà fine il giorno n cui le altre nazioni avranno irmato il Patto. 5) Essa chiede se il Patto sarà registrato dalla Società delle Nazioni e sottoposto alla giurisdizione di quell'organismo. Se la risposta ai cinque punti che precedono fosse ritenuta soddisfacente i rappresentanti del Reich ambasciatori von Hassel e von Koeavrebbero fatto comprendere I giornali parigini che riportano l comunicato non sembrano tutta- via accordare molto credito a tali prospettive e manifestano al contrario il sospetto che Bei-lino abbia voluto col suo passo a Roma e a Paigi silurare puramente e semplice mente gli accordi franco-italiani. Si osserva infatti che l'Inghilterra aderirà difficilmente a questi ultimi e che la Svizzera, nella sua qualità di Stato neutrale, rifiuterà certamente di entrare in un Patto che le imporrebbe obblighi in contrasto con tale neutralità. D'altra parte il Reich avrebbe, secondo il Temps, in riserbo un'altra domanda : « se il Patto danubiano riconoscerà o no all'Austria il diritto di disporre di Fe stessa, ossia di indire un plebiscito per la sua unione alla Germania ». In (ali condizioni quali prospettive serie rimarrebbero di vedere il passo tedesco portare a una intesa? I soliti guastamestieri A proposito dell'Austria segnaliamo una delle solite notizie a effetto lanciata stamane dall'organo socialista con la firma di Blum, circa supposte conclusioni cui Mussolini e Lavai sarebbero giunti a Roma relativamente alla restaurazione degii Asburgo. « Secondo nostri informatori, scrive il Populaire », la restaurazione della monarchia austro - ungarica sarebbe stata presa in considerazione nei re- centi colloquii di Roma. Lavai e Mus- solini durante il loro * giro d'orizzonte » avrebbero ritenuto che la restaurazione degli Asburgo era il solo mezzo efficace e duraturo per impedire l'Anschluss. Tutti hanno creduto o creduto di capire che l'oggetto essenziale indipendenza e l'integrità territoriale dell'Austria. Ora il non intervento sarebbe oggi inteso nel senso che le Potenze firmatarie si vieterebbero ogni opposizione e a più forte ragione ogni intervento contro un mutamento di regime interno dell'Austria e dell'Ungho dei Patio di Roma era. di garentirn la Nria Tale l'interpretazione che prevar-jrebbe a Roma e anche a Parigi ». Pf>re che la notizia in questione, !telefonata questa mattina a Londra, | abbia suscitato viva sorpresa e con- ri, non è stata nemmeno sfiorata. C. P. trarietà neg'i ambienti francesi della conferenza. Lavai, in ogni caso, l'ha smentita immediatamente peli tramite dell'Agenzia Havas affer- mando che a Roma la questione degli Asburgo, come ebbe già ad1 af- Lfermare alla commissione degli esic-!c

Persone citate: Asburgo, Blum, Mussolini