Le Legioni di Roma e di Littoria sfilano dinanzi al Duce

Le Legioni di Roma e di Littoria sfilano dinanzi al Duce AMBENTI MANIFESTAZIONI NELL'ANNUALE DELLA MILIZIA Le Legioni di Roma e di Littoria sfilano dinanzi al Duce L'alto compiacimento del Capo per l'ordine impeccabile e la superba efficienza dei reparti - Il Principe di Piemonte passa in rivista le Camicie Nere di Napoli Roma, 1 notte. Dodici anni fa, in questo giorno, nuove falangi di armati in formazione, marzialmente fiere, ottimamente equipaggiate, facevano la loro prima apparizione nelle vie e nelle piazze d'Italia. Il loro distintivo esteriore era la camicia nera indossata sotto la giubba grigio-verde, il loro inno « Giovinezza » ; la loro caratteristica l'ardore volontaristico; il loro nome, piuttosto lungo per la necessità di essere significativo, si riassumeva in una sigla: M.V.S.N. Nasceva la Milizia. Quest'anno la celebrazione coincideva con l'entrata in vigore degli ordinamenti della Nazione militare. Agli elementi immutabili del rito romano si aggiungeva un più schietto tono guerriero. Giornata invernale, poco luminosa. Atmosfera opaca; ma quello che perdeva in colore, il quadro acquistava in potenza, in fermezza, in rudezza. Era meno spettacolo e più rito; colpiva meno l'occhio e più l'animo dello spettatore. L'avanzata concentrica dei militi e del pubblico verso villa Borghese si compiva con tempo accelerato e, al Viminale, nella sede del Comando della Milizia, il Partito inaugurava la serie delle visite di omaggio al Sacrario. Le visite al Sacrario Alle ore 9 il Direttorio del P.N.F., il Comando dei Fasci Giovanili di Combattimento ed una rappresentanza dell'U.N.U.CI. si sono recati al « Sacrario » della Milizia a Palazzo Viminale, ove sono stati ricevuti da S. E. il Capo di S. M., dal Sottocapo, dal generale Capo reparto stampa propaganda storico, oltre che da numerosi ufficiali generali Prestava servizio di guardia d'onore un reparto di moschettieri. Nel Sacrario, fra i vecchi labari delle Legioni ed i cimeli che ricordano il sacrificio compiuto da 454 Camicie Nere, i visitatori hanno sostato qualche attimo in raccoglimento. Il Direttorio si è quindi recato nel gabinetto di lavoro di S. E. il Capo di S. M., dove si trovavano riuniti tutti i generali capi reparto ed ispet tori del Comando generale ed i comandanti delle Milizie speciali. L'on. Serena, Vice-segretario del P.N.F., ha portato alla Milizia il saluto di S. E. il Segretario del Partito, impossibilitato ad intervenire personalmente. S. E. Starace, per far più vivamente sentire la sua presenza alla significativa cerimonia, ha voluto, da parte sua, telefonare direttamente a S. E. Teruzzi, per esprimergli l'adesione fervidissima alla gioia ed alla fierezza che nell'Annuale dell'istituzione provano i cuori di soldati della Milizia, dei quali il Segretario del Partito si sente fiero di far parte. L'on. Serena ha espresso la soddisfazione del Direttorio Nazionale nel constatare l'operosa intesa, sempre più stretta fra Partito e Milizia, dimostratasi salvaguardia indispensabile della Rivoluzione. Ha quindi rimesso al Capo di S. M., a beneficio dell' Opera di previdenza della Milizia, la somma di 50 mila lire, che il Direttorio, nello scorso anno, ha stabilito di erogare annualmente, in segno di concreta dimostrazione di attaccamento dei fascisti di tutta Italia alla guardia armata della Rivoluzione. S. E. Teruzzi ha ribadito l'alta idealità del gesto, che si rinnova annualmente, riuscendo fra i più significativi di quanti si compiono per testimoniare la fraternità sostanziale esistente fra Milìzia e Partito. L'omaggio ai Caduti S. E. Teruzzi ed il generale Traditi hanno quindi lasciato palazzo Viminale per portare il saluto della Milizia alle altre Forze Armate, spiritualmente presenti in tutti gli ufficiali generali del Ministero della Guerra che S. E. il Sottosegretario aveva riunito. Alle parole di saluto e di cameralismo rivolte da S. E. Teruzzi, S. E. Baistrocchi hu risposto, ponendo in rilievo la fraternità, sempre più salda, fra tutte le Forze Armate, che, agli ordini del Duce, con la loro compattezza garantiscono la maggiore gloria e polenzu del Re e della Patria Fascista. E' seguita la visita di omaggio alla tomba ilei Milite Ignoto, dove si è recato il Capo di S. M. con il Sottocapo, seguito da tutti gli ufficiali generali e superiori, e dove è stata deposta la grande corona di alloro dai nastri recanti la scritta « Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale-». Queste visite, piene di ideale valore e che perpetuano una tradizione di fede e di entusiasmo, costituenti la caratteristica principale della Milizia armata di volontari, si sono compiute con l'omaggio di una corona alla Cappella votiva dei Caduti a Palazzo Littorio, dove il Capo ed. il Sottocapo di S. M. della Milizia si sono recati pure a visitare S. E. Starace. Dal Palazzo del Littorio il generale Teruzzi e il suo seguito si sono recati a piazza di Siena. Qui intanto l'ammassamento era completo. A piazza di Siena Lungo il viale delle Magnolie sono una Legione di rappresentanza A. G. F., l'Accademia fascista di Educazione Fisica, una centuria di ufficiali della M.V.S.N. addetti all'inquadramento dei Fasci Giovanili di Com Ifbattimenio, una Legione dei Fasci\™Giovanili di Combattimento, una Legione di rappresentanza premilitari. In piazza delle Canestre: un reggimento di formazione delle Forze Armate. Al viale Appia Felix la Legione romana Mutilati, un reparto motociclisti della Legione di Bergamo della Milizia della strada. In piazza di Siena: una Legione di formazione delle specialità; l'ottava Legione MDICAT, la 121" Legione, la 120" Legione, la Legione della nuova provincia di Littoria, la 411 Legione universitaria, la 112" Legione dell'Urbe su tre lince. In piazza di Siena, nel vasto emiciclo, 6 Legioni di Giovani Fascisti premilitari, di mille uomini ciascuna, formano come tuia corona giallo-cremisi intorno alla massa grigio-verde dei militi e portano il palpito giovanile del Fascismo romano nella grande rassegna, alla quale il Comando federale dei Fasci giovanili partecipa con una Legione armata, composta da una coorte di allievi graduati, da una coorte di studenti medi e da una di rurali. Essendo impegnate le truppe del nfmscasgc'I presidio nelle manovre invernali. toc-\ca ai Carabinieri, alla Guardia di Fi- nanza e alla Marina l'onore di rap-\presentare le Forze Armate, che, in alta armonia con le Camicie Nere, [partecipano alla esaltazione, che oggi\YItalia fa di questa Milizia di cui il Re disse che la Patria deve essere orgogliosa. Poi, oltre agli Addetti militari di tutte le Ambasciate e le Legazioni, sulla tribuna d'onore, circondata dai moschettieri del Duce, che impugnano il moschetto dal calcio nero e dall'otturatore cromato, la folla delle autorità: il Presidente del Sena-] to e quello della Camera, i membri del Governo, tutte le alte cariche dello Stato, il Direttorio del Partito, col Vicesegretario on. Serena, i due Direttorii del Fascio romano c| della Federazione dell'Urbe, senatori e deputali. A destra della tri-, buna, circondalo dalla scorta d'onore, il Gagliardetto del Partito. Tra' le personalità straniere notiamo Al-] fonso XIII, ex re di Spagna, e il Mi-j nistro austriaco della Educazione] Nazionale dott. Pernter, ospiti del-] l'Urbe. Il Duce giunge a Villa Umberto alle 11 precise. Indossa l'uniforme di Comandante generale della Milizia e cavalca un magnifico baio. Egli inizia la rassegna dei reparti, avendo al suo lato il Capo di Stato Maggiore della Milizia, Luogotenente generale Teruzzi e il Console generale Galbìa- ti, comandante le forze schierate. Dietro di Lui cavalca uno Stato Maggiore, composto dai Sottosegretari alla Guarà e all'Aeronautica, dal Maresciallo d'Italia Badoglio, to, dal comandante l'Arma dei Ca rabinieri, generale Asina-ri di San Marzano, dal Governatore dì Roma, on. Bottai, dal generale Grazioli Ispettore generale della prc e postmilìtare, dal generale Bonzani, dal generale Gazzera e da altri alti ufficiali. E' un momento superbo. Le fanfare intonano la Marcia Reale e Gio™nezza, mentre le Legioni presenta Capo di Stato Maggiore dell'Esercì-1 no le armi e i battaglioni di Camicie Nere snudano i pugnali. Le ricompense al valore II Duce passa in rassegna tutto il fronte di schieramento, mentre la folla, che gremisce le gradinate, e le Legioni dei Giovani Fascisti acclamano con appassionante entusiasmo. Terminata la rivista, il Duce sale sulla tribuna d'onore, mentre la voce del generale Galbiati ordina: « Legionari! Saluto al Duce! ». Un formidabile * A Noi! » fa eco al comando. Quindi si inizia la distribuzione delle ricompeìtse al valore. Ad ogni nome, un ufficiale, un graduato, un semplice milite esce dai ranghi, giunge dinanzi alla tribuna, saluta romanamente, sale i tre gradini, si avvicina al Duce che gli appunta sul bavero della divisa la medaglia. Si succedono così, innanzi al Duce, che appunta loro sul petto i segni del valore, il seniore Despunchcs, cui è conferita la medaglia d'argento al Valor militare; le CC. NN. Giusto Qucirolo e Romiti e il capo squadra \Subidussi, cui è conferita la medaglia di bronzo al Valor militare; le CC \NN. Banchini, Biaggì, Carreri, Mia no, Muzi e Panizzi; il capo manipolo [Piscetta, il seniore Pratola, il conso\lo Radognà, il capo manipolo Trom bini, cui è conferita la medaglia di argento al Valor civile; il capo squadra Bachetti, le CC. NN. Bia. Bonfiglioli, Cammellini. Corroda, Dattilo, De Micco, Di Maio, il centurione De Bei, il capo squadra Dinelli, le CC. NN. scelte Fattorelli e Ferrari, il capo squadra Pirozzì, il centurione Pisani, il capo squadra Rapizza, le CC. NN. Ricco, Rivini, Rossi, Stabile, Taioli, Trentini, Vallini, il capo squadra Viola e il console Zanella, cui è conferita la medaglia dì bronzo al Valor civile. La parola del Capo Particolare commozione suscitano le madri delle CC. NN. Anteluni e Miano ed il padre della C. N. Macarig, che si recano a ritirare dalle mani del Duce le ricompense concesse alla memoria dei loro cari, vaio- La preghiera del Milite IDDIO, che accendi ogni fiamma e fermi ogni cuore, rinnova ogni giorno la passione mia per l'Italia. Rendimi sempre più degno dei nostri morti, affinchè loro stessi — i più forti — rispondano ai vivi « PRESENTE ». Nudrisci il mio libro delta Tua saggezza e il mio moschetto della Tua volontà. Fa più aguzzo il mio sguardo e più sicuro il mio piede sui valichi sacri alla Patria: sulle strade, sulle coste, nelle foreste e sulla quarta sponda che già fu di Roma. Quando il futuro soldato mi marcia accanto nei ranghi, ch'io senta battere il suo cuore fedele. Quando passano I gagliardetti e le bandiere, che tutti i volti si riconoscano in quello della Patria. . La Patria che faremo più grande por gna che precede il Labaro della mia Legione. E salva l'Italia nel DUCE sempre e nell'ora di nostra bella morte. Cosi sia. tan*° °9nun° Pjetra al cantiere Signore! Fa della Tua Croce I inse rasamente caduti nel compimento del dovere. Terminata la distribuzione delle ricompense, il Duce parla alle Camicie Nere, suscitando acclamazioni ad ogni periodo, e da ultimo una fervida, persistente dimostrazione, cui si associano, dalle tribune e dalle gradinate, gli invitati e la folla. Successivamente il generale Galbiati ordina il saluto al Duce e ancora i reparti e la folla rispondono possentemente: << A Noi! ». Il Duce lascia il palco e rimonta in arcione: quindi, seguito dal suo Stato Maggiore, abbandona Piazza\di Siena, dirigendosi verso il Viale\delle Magnolie, ove deve svolgersi lo dsfilamcnto in parata delle Legioni e delle rappresentanze dell'Esercito. Man mano che Egli avanza, i reparti presentano le armi e dalla folla strabocchevole che si ammassa lungo il viale si alzano grida di fervidissimo cntusiasmo. Il Capo del Governo, raggiunta l'estremità del viale dal lato del Pincio, si ferma con il Suo seguito. Anche qui sono state erette delle tribune, in cui prendono posto le Alte Gerarchie dello Stato e del Partito e gli Addetti militari esteri. Al di là, è la marea immensa di popolo, che acclama appassionatamente :GÌ"."?,f ^JC°JÌ"^:\ni squilli di tromba. Poi un attimo di silenzio. La sfilata si inizia. Si inoltra il Gagliardetto del Partito, con la scorta d'onore, che si pone di fronte al Duce: Avanza quindi, con passo marziale, la Legione di rappresentanza delle Avanguardie giovanili, seguita immediatamente 'dagli educatori dell'Accademia di Educazione fisica deliaLa folla applaude, Farnesina. della Milizia addetti all'inquadramcnlo dei Fasci giovanili dì Combattimento: eleganti nelle nuove divise, procedono in ordine perfetto, Ed ecco le centurie degli ufficiali salutati da un applauso scrosciante. L'atmosfera è sonante di alala e delle note delle fanfare, che, alternandosi, suonano gli Inni della Rivoluzione. Ora è la volta dei reparti dei Giovani fascisti, alla cui testa sono Vittorio e Bruno Mussolini. Il viale si colora di giallo e rosso. I giovani marciano impeccabilmente, sollevando la più viva ammirazione nella moltitudine. Man mano che passano davanti a Mussolini, i gagliardetti e le fiamme si inchinano nel saluto. Dopo là Legione di rappresentanza dei premilitari, sfilano le rappre- \Sentanze delle Forze Armate: la Di\visione territoriale dei Carabinieri che indossano tutti la di Roma nuova divisa — con la lacera bandiera, la Marina, l'Aviazione, la Guardia di Finanza, e gli agenti metropolitani. In questo momento la folla prorompe in una manifestazione di altissimo entusiasmo: avanza la Legione romana dei Mutilati, seguita dal reparto speciale Grandi Invalidi. E' un attimo di intensa commozione. I torpedoni procedono lentamente e su di essi, irrigiditi nel- V« attenti a sinistra », sono gli eroi, che sul corpo portuno i segni glo-riosi del loro sacrificio. La folla siscopre: una selva di braccia si fcii-\de nel saluto romano. La mp^^sfilata continua con il suo ritmo incalzante ed entusiasmante. Uno scoppiettio diffuso di motori: sono i reparti motociclisti della 14.a Legione, che percorrono il rici¬ le, sfilano davanti al Duce, accolti eseguiti dagli applausi della folla. La s7'ta^ è chiusa dalla Milizia della strada. E mentre i reparti lasciano il Pill¬ cio> il C('l>° dcl Governo scende dacavallo per salire in auto e fa ritorno a Palazzo Venezia. La folla Lo saluta, allora, ancora una volta, con un'imponente manifestazione. Gridi «Duce! Duce!» proromponodalla moltitudine, che ha ormai invaso tutto il viale. Onore ai Militi Caduti Nelle prime ore del pomeriggio leIrappresentanze delle Forze Armatee delle Organizzazioni del Regimehanno cominciato ad acredere nel• Sacrario dei Militi a- Palazzo Vinti- -naie, per rendere onore ai Caduti 'della guardia della Rivoluzione. I primi a sfilare, in commosso 'raccoglimento, davanti ai gloriosi i cimeli sono stali, dalle 14 alle 15, i ìmiliti della Legione « Corìoluno ». Ad essi sono subentrati gli Avan-iguardisti e i Balilla, i rupprcsen-tanti dell'Accademia fascista di E-\ducazione fisica, gli ufficiali addettilai Fasci giovanili di Combattimento \e poi le rappresentanze dell'Escrci-'lo, della Milizia, della Guardia di Fi-\nanza, degli agenti metropolitani,della Croce Rossa italiana. Sono seguiti, quindi, fino alle 20 dt stasera, i Mutilati della Legioneromana, i Grandi Invalidi, le Miliziespeciali, gli Universitari, i Militidella- strada, delle Legioni 120.a e112.a e i mofociciisci della 14.a. Alle ore 15, a palazzo Bruschi,alla presenza delle autorità e di uf- fidali delle Forze Armate, hanno prestato giuramento gli ufficiali dei Fasci giovanili di Combattimento, che hanno avuto la nomina ad aspiranti capo manipolo e a capi manipolo della M.V.S.N. Hanno vresenziato alla cerimonia S. E. Baistrocchi, il Prefetto, il Governatore di Roma, numerosi ufficiali superiori delle Forze Armate, gerarchie e autorità politiche. Fra i giovani camerati, che hanno prestato giuramento nelle inani del Segretario federale, erano anche Vittorio e Bruno Mussoliyiì. La cerimonia ha avuto termine, dopo un vibrante discorso del Segretario federale, con il saluto al Duce. fpFcrpg VITTORIO MUSSOLINI IN TESTA A UN REPARTO DI GIOVANI FASCISTI