Una teste pericolosa per la difesa aggredita e imbavagliata a New - York

Una teste pericolosa per la difesa aggredita e imbavagliata a New - York 11 processo Hi rie militatoli Una teste pericolosa per la difesa aggredita e imbavagliata a New - York New York, 31 notte, mLa calma è provvisoriamente ritor-i nata a Flemington. Non si può dire che rila giornata di ieri sia stata molto bril- cIalite per la difesa giacchè Wilentz iera riuscito se non a strappare confes- i sioni interessanti da Anna Hauptmann, : certo a porla in una delicata posizione, j Hauptmann ha passato momenti di au- : coscia e deve avere trascorso una not-,te inquieta poiché stamattina apparivaIpiù pallido e più depresso del solito. Morbosiìà di nuovo genere La signora Hauptmann è arrivata I una delle prime nel tribunale ma è sta-1 ta una delle ultime a entrarvi, poiché quella stessa gente che pochi giorni [ prima l'aveva insultata per la strada c tentato flnanco di aggredirla le faceva ressa attorno stamane per chiederle autografi presentandole cartoline illustrate, quaderni, pezzi di carta e persino i numeri di giornali contenenti resoconti dell'udienza di ieri. Per sua fortuna, oggi gli avvocati di difesa e di accusa hanno lasciata tranquilla la povera donna. Il pubblico è disorientato. Riesce a capire sempre meno questa donna che si ostina con tanto accanimento a difendere il marito c che pure nasconde qualcosa. Anche Hauptmann ha ieri inconsapevolmente migliorato la propria situazione. Per la prima volta, da quando è stato arrestato, ha pianto. Quando Anna Hauptmann ha narrato come essa nel 1932 si fosse posta a contatto con la madre del marito ansiosa di rivedere dopo anni di separazione il proprio figliolo, Hauptmann è stato colto da una brusca crisi di lacrime, ha singhiozzato e su quest'uomo, che per la prima volta offriva ai giudici e al pubblico la prova visibile della propria debolezza, si sono appuntati gli sguardi che non erano di odio e di disprezzo. Anna Hauptmann appena entrata nell'aula si è precipitata verso il marito al quale ha stretto la mano come per conformargli il suo amore e nel gesto affettuoso dei due coniugi vi è stato come un mutuo ringraziamento, Hauptmann pareva estremamente commosso. Egli ha appoggiato la mano sulla spalla della moglie e l'ha guar- data fìssa in viso, senza profferire pa- rola; agitava soltanto le labbra come se volesse dire qualcosa di intimo e di sentito e non osasse dinanzi ai due poliziotti che gli stavano a fianco. L'arrivo del giudice Trenchard, seguito dal piccolo e agile procuratore Wilentz e dagli altri membri della Corte, ha posto termine a questa scena. Hauptmann si è seduto al suo posto abituale e il suo viso ha immediatamente ripreso la maschera dell'impassibilità. Un teste a difesa L'aw. Reilly si è allora alzato e ha chiamato un ungherese a nome Luigi Kiss, tintore, — Conoscete quest'uomo? — gli hachiesto Reilly indicandogli Haupt- marni. — SI, riconosco in lui la persona che io vidi arrivare alla bottega dove lavorava la signora Hauptmann. — Quand'è che l'avete visto arrivare alla bottega? — L'ho visto varie volte, ma ricordo benissimo di averlo visto arrivare anche il primo marzo del '32. Kiss ha quindi narrato che si offerse spontaneamente a testimoniare in favore dell'accusato dopo aver letto in un giornale come quest'ultimo avesse dichiarato alla polizia che la sera del primo marzo del '32, obbligato ad attendere la moglie che non aveva ancora terminato il lavoro, propose al padrone della bottega di portare in giro il suo cane. — Appena lessi della dichiarazione di Hauptmann, — ha detto Kiss —, mi sono immediatamente ricordato di avere effettivamente incontrato Haupt- mann al momento in cui apriva la por- ta della bottega e vi entrava accom-pagnato da un cane. Non avrei forsepensato ad Hauptmann se nella mia mente non fosse rimasta ben chiara questa scena. Il procuratore Wilentz a questo punto ha chiesto a Kiss: — Che cosa facevate la sera del primo marzo nei paraggi della bottega del fornaio? Kiss è rimasto silenzioso e il suo viso si è fatto quasi paonazzo. L'ansia era vivissima nell'aula. I giurati che si erano un tantino abbandonati alla sonnolenza si sono bruscamente svegliati e lo stesso Reilly è apparso inquieto come se dal prolungarsi del silenzio del teste dovesse scaturire l'implicita ammissione di una falsa testimonianza. L'ansia si è trasformata ili un'enorme risata. Kiss infatti, con voce estremamente commossa e sospinto dalle insistenze di Wilentz, ha finito per dire la verità. Egli passava per la strada ove si trovava la bottega del fornaio portando seco ben nascosti sotto il pastrano due litri di un liquore da lui sapientemente e illegalmente distillato. L'amore per l'alcool Wilentz, chi sa per quale motivo, ha voluto prolungare l'ilarità del pubblico e la confusione del teste chiedendogli: — Avete l'abitudine di bere? — No io non bevo mai la sera, bevo soltanto la mattina. Il pubblico si sganascia dal gran ridere, ma Wilentz rivela il suo gioco. — Avete l'abitudine di bere molto la mattina? Vi piace l'alcool? — Bovo la mattina, replica Kiss, perchè la sera l'alcool mi darebbe alla testa e la mattina non mi fa niente, e poi bevo ben poco in genere. Wilentz ha cercato di insistere sul tema alcooìico ovviamente allo scopo di ottenere dal teste la confessione che egli si trovava in uno stato permanente di ebbrezza. Se ciò fosse risultato, sarebbe stalo possibile all'accusa di porre in dubbio la buona memoria del teste e il ricordo dell'arrivo di Hauptmann la sera del primo marzo alla bottega del fornaio. Ma Kiss continua per quasi un quarto d'ora a replicare alle domande del procuratore ribattendo sempre sul suo moderato amore per lalcool mattutino, k Si è svolto poi un animatissimo bat-]dribecco tra l'avvocato Reilly e il pro-|t curatore attorno ad alcune misteriose sinvestigazioni compiute dalla polizia | h sulla vita privata di quel legnaiuolo | p svedese a nome Carlstrom il quale ieri aveva affermato di avere pure incon fato Hauptmann dinanzi alla bottega del fornaio la sera del rapimento del bambino di Lindberg, L'accu~a aveva, a quanto ha affermato l'av\ ,ato difensore, cercato con mezzi illeciti di compromettere il teste andando a fruare nel suo passato con la speranza di trovarvi qualche cosa di losco o di impuro da poter comunicare trionfal mente ai giurati onde annientare la sua deposizione, Nel corso della controversia anima¬ tmamtpi dsngdrissima, Reilly si è scagliato contro sWilentz ed ha detto: [d— Di fronte alla impossibilità di tro-; ivare qualsiasi cosa capace di danneg- \ ngiare il teste siete ricorso al sistema di gterrorizzare il povero Carlstrom con la speranza di poterlo processare in qualità dì spergiuro. Per porre termine a questa battaglia che stava diventando vi olentissima, Wilentz e Reilly hanno deciso d'accordo di richiamare il teste. Come un gatto su un topo, il nervoso Procuratore si è lanciato sul legnaiuolo, investendolo con l'accusa di mentitore. Carlstrom si è confuso ed ha finito col dire che era molto amico I cdella signora Hauptmann e che la ra gazza del suo cuore era, a sua volta amica della moglie dell'imputato. qcnta1Al penoso incidente, che si è risolto I eIl proprietario di un bar clandestino : ancora in una piccola vittoria per Wi lentz, ha posto termine l'arrivo di un teste, Augusto von Henke, altro teste di difesa, il quale ha sostenuto di essersi fermato a parlare con Hauptmann la notte stessa del rapimento del bambino di Lindberg. — Incontrai Hauptmann a pochi passi dalla bottega di fornaio e gli feci le mie congratulazioni per il bel cane che aveva a lato, ma Hauptmann mi disse che era andato a portare a passeggio il cane del padrone della bot- tega dove era impiegata la moglie. Wilentz è subito intervenuto e da! teste ha potuto far dire senza difficoltà che egli era il proprietario di uno dei più loschi bar clandestini della località e condannato per aggressione a mano armata una volta e un'altra pure per avere partecipato a una grossa rissa. Il teste si è ritirato e, senza motivo alcuno, la difesa ha tentato di approfittare della concordanza delle deposizioni di Kiss e Henkel per sostenere che il rapimento del figlio di Lindberg era stato compiuto da una banda di delinquenti della quale Hauptmann non faceva parte. Uultimo teste della giornata è stato un operaio della Nuova Jersey a nome jLow Hanrding. Egli ha dettò che nel tvcuznnafsI cbucppn5tre era a Princetown, nello Stato di Nuova Jersey, veniva fermato per strada da due uomini che erano in una automobile che trasportava una lunga scala. Questi due uomini gli chiesero in quale direzione si trovava la villa di Lindberg. — Uno di questi uomini — ha chiesto Reilly — era Hauptmann? — O no, nessuno dei due gli rassomiglia. Immediatamente Wilentz, con abile mossa, riusciva a strappare al teste la confessione che era stato tre volte in prigione per diversi crimini, ma Hanrding ha sorriso crollando le spalle ed ha proseguito dicendo che riconobbe la scala due giorni dopo, quando si recò alla villa di Lindberg. Una notizia sensazionale — Non potrei giurarlo dopo due anni — ha detto Harding indicando la jrozza scala di legno appoggiata ad |una delle pareti dell'aula; — ma que:sta scala rassomiglia molto a quella che io vidi sull'automobile. L'udienza è stata quindi rinviata. Subito si è diffusa a Flemington una notizia sensazionale che proveniva da New York. La signora Fanette Riv- kin, una donna di 23 anni, proprietaria dì una profumeria di New York, è sta-j ta oggi aggredita e imbavagliata nel| suo negozio al quale poi degli ignoti hanno appiccato l'incendio. E' bene sa pere che la signora Rivkin aveva after I to di testimoniare nel processo di Flemington in favore dell'accusa. Essa aveva dichiarato di voler deporre come la signora Hauptmann si sia recata tante volte nella sua bottega o per comprare profumi o per farsi accomodare i capelli, e come avesse sempre dato dalle mancie di 10 e 20 dollari. Orbene nella mattinata di oggi uno I sconosciuto mascherato è entrato nel I negozio ed ha aggredito la signora, le-1 gandola, come si disse, e imbavaglialidola, e poi incendiava il negozio. Quando la donna è stata soccorsa es- I sa era ancora in preda ad una profondissima agitazione e gridava come una isterica: « Va bene, va bene. Non dirò niente. Sarò muta come una tomba. Lo giuro ». A. R.

Luoghi citati: New York, Nuova Jersey