I nostri fiorettisti battono i belgi ma gli sciabolatori sono regolati dagli ungheresi

I nostri fiorettisti battono i belgi ma gli sciabolatori sono regolati dagli ungheresi LA PRIMA GIORNATA SCHERMISTICA JHJANREMO I nostri fiorettisti battono i belgi ma gli sciabolatori sono regolati dagli ungheresi Sanremo, 31 notte. Poteva andar meglio, doveva andar meglio. Ma vogliamo procedere n ordine e cercheremo, quindi, in seguito i « perchè » della sorpresa. Al fioretto, con gli accorgimenti di cui s'è detto alla vigilia, l'Italia e il Belgio parevano essere più o meno su uno stesso piano e lo sono stati n realtà, tanto che la vittoria, dopo nove assalti a cinque botte, s'è decisa su un colpo solo. Dal punto di vista sportivo, un bellissimo incontro, dunque, ma un incontro che ha avuo un ritmo tutt'altro che uniforme; visto con un occhio italiano, sembrava un trenino di montagna che aveva cominciato fischiando e volando, per rallentare subito dopo, che era mpazzito giù per una discesa, che ornava a sbuffare arrampicandosi aticosamente, che stava, infine, per ermarsi sul più bello. C'è voluta una spinta di quel ventarello che si hiama la forza di volontà d'un ragazzo ventenne, perchè il trenino arivasse in stazione. Comunque, tuto è arrivato in ordine, in perfetto orario, e un vecchio signore — il ioretto italiano — è sceso soddifatto di essere giunto alla cima con una ferrovia a scartamento ridotto. Per uscire di metafora, diciamo ubito « bravi » ai ragazzi, non perhè hanno vinto, (chi guarda bene, n queste gare che non sono mai deisive, che non impegnano un titolo, a vittoria o la sconfitta possono avere un valore relativo), ma perchè hanno superato avversari che erano più forti di quello che si poteva aspettarsi. Bru è riuscito a imbrogliare soltanto le carte di Di Rosa; Bourguignon, invece, ha portato il miglior contributo alla sua squadra on una scherma fine, più intelligene, più ricca e più redditizia di quelo che a prima vista non appaia. Paernoster, da qualche giorno campione ufficiale del Belgio, non posiamo dire che sia parso inferiore agli altri, ma possiamo affermare on sicurezza che al miglior stile non orrisponde una miglior classe. Nel'insieme, però, questi tre belgi formano qualcosa di più che una squadretta: a nostro avviso, essi possono competere con i tre migliori fiorettisti di qualsiasi nazione, salvo 'Italia. Nelle previsioni dei più, la nostra squadra non era omogenea: Purcaro, per dirla com'è, non dava un sicuro affidamento. E, invece, anche all'infuori dei risultati, Bocchino ha primeggiato e Purcaro gli è stato molto vicino. Da qualche tempo in qua Di Rosa non riesce a dominare proprii nervi: accelera inutilmente il ritmo, parte fuori tempo, alza la punta. Bisogna che il ragazzo si corregga, soprattutto si calmi. Bocchi' no ha fatto due assalti spettacolosi, chiari, piani, imponendosi come un vero campione. Con Bourguignon, nvece (e ci pare che anche l'anno scorso successe lo stesso) non si è ritrovato. Tra i molti meriti di Purcaro, non va taciuto quello di aver deciso le sorti della gara all'ultimo colpo, che è stato di nettezza esemplare. Sono cadetti, questi, ormai non ontani dai campioni. Il fioretto non doveva dirci a San Remo cose fondamentali: ha innalzato il prestigio del Belgio in quest'arma ed ha fatto fare un decisivo passo avanti ad una recluta nostra. L'Ungheria, con un'astuzia da vanti alla quale non possiamo che nchinarci, ci ha tirato un colpo man cino. Il molto rispetto che abbiamo per il lettore ci vieta di cercare attenuanti, i cavilli, le parole ambigue e frasi sibilline. Tirare in ballo la cattiva giornata di un giovane, o la sorpresa delle forze avversarie, o 'alea dell'arma, sarebbe stendere un velo su una realtà che va detta per ntero. L'Ungheria ci ha mandato una squadra scelta con cura metico osa: una squadra di sciabolatori fortissimi, che avevano, per giunta una scarsa responsabilità, cosa, questa, che raddoppia le forze. Siamo stati nettamente battuti e, come Paolo Anspach giustamente ci dice va, non c'è stato incontro di sciabo a italo-magiaro più facile a giudi care di questo, più chiaro, più Iim pido, più corretto. Per conto nostro, aggiungiamo ancora qualche cosa non abbiamo mai visto un incontro di sciabola a squadre in cui si sia fatto una scherma più bella. Chi ne ga la sciabola moderna avrebbe do vuto essere oggi a San Remo; si sa rebbe forse ricreduto. C'è stato, in verità, un uomo che è totalmente mancato, ma non ci sentiamo l'animo di dirgli una sola parola amara. Conosciamo la sua serietà, immagi niamo anche facilmente quale sia lo stato d'animo del giovane affermatosi troppo rapidamente e troppo clamorosamente per poter reggere sulle braccia, non ancora irrobustite, il peso di tanta gloria. E' un epi sodio chiuso, Pinton. Lo abbiamo già dimenticato, anzi. Se si dovesse ripetere, ci troveremmo non in un mare, ma in un oceano di guai. Marzi ha fatto il primo assalto in modo stupendo e, proprio quando la sua scherma pareva imporsi d'autorità, ha trovato Kovacs che ha frenato lo slancio. Montano ha dato onestamente il suo. Con questo, l'elogio degli ungheresi, è indiretta ménte già fatto: possiamo ammettere che i dirigenti siano stati abi lissimi, ma non possiamo ammette re che siano stati così diabolici da nascondere i tre uomini all'ultimo campionato di Europa. Vuol dire, allora, che Kovacs ha veramente la stoffa intravvista da Piller e che gli altri due hanno fatto progressi gi ganteschi. Kovacs oggi è parse un prodigio. Nessuno avrebbe potuto fare meglio di lui. Le giurie, dirette da Casmir e da Ansnach, hanno funzionato con alto spirito sportivo. Insieme alle autorità locali, assistevano anche il Segretario del C.O.N.I., generale Vaccaro, sempre presente dove lo sport fasci¬ e n . i l o i o , sta combatte le sue generose battaglie, il presidente della Federazione internazionale di scherma Paolo Anspach, il presidente della Federazione intaliana on. Mazzini, il presidente della Federazione belga Langlois. Il giardino d'inverno del Casino era affollato dal solito pubblico cosmopolita. Domani gli incontri individuali e Italia-Francia alla spada. V'è qualche modificazione nelle squadre. Invece di Coutrot è venuto Pecheux. Tra i nostri, Brasati, ammalato, dovrà essere sostituito. Nedo Nadi