Si delinea una proposta britannica di patto generale europeo

Si delinea una proposta britannica di patto generale europeo Fi aneli mi e Za air al a la o mi ci 2* a Si delinea una proposta britannica di patto generale europeo DLondra, 31 notte. H Primo Ministro MacDonald, il! Ministro degli Esteri sir John Simon, Baldwin e vari membri del Gabinetto, tutti in tuba, la solita rumorosa schiera dei giornalisti e i lampi accecanti al magnesio hanno accolto stasera, alle 19, alla stazione di Victoria, il Presidente del Consiglio francese Flandin e il Ministro degli Esteri Lavai, i quali sono giunti qui accompagnati da Leger, direttore del Quai d'Orsay e da uno stuolo di esperti. - L'importanza dei colloquii Ls conversazioni anglo-francesi si apriranno domattina verso le 10, alla residenza del Primo Ministro a Dovvning Street. E' stato deciso che ad esse assisteranno MacDonald, Simon e Baldwin e si attribuisce una estrema importanza a questa decisione, in quanto essa dimostra l'interesse che il Governo intende attribuire ai colloqui coi ministri francesi. E', infatti, la prima volta che a conversazioni diplomatiche assisteranno i rappresentanti più autorevoli dei tre partiti che formano l'unione nazionale e ciò perchè Mac Donald intende che, nel caso in cui siano prese delle decisioni coinvolgenti nuovi impegni per l'Inghilterra, la responsabilità di esse non possa venir fatta ricadere su uno qualunque dei tre partiti e essere dagli altri sfruttata a scoprdi propaganda elettorale. Dai commenti editoriali della stam. pa inglese e da quanto scrivono i suoi collaboratori diplomatici, risulta chiaro che l'Inghilterra vorrebbe ad ogni costo avviare le discussioni sul tema degli armamenti. Essa rimane persuasa che, conferendo alla Germania la così insistentemente richiesta uguaglianza di statuti militari, abolendo le clausole della parte 5.a del Trattato di Versailles e spingendo la Germania sulla buona via che conduce a Ginevra, si rista' bilirà tranquillità e normalità in Eu ropa a tal punto che perderà carat tere .d'urgenza il problema delle ga ranzie della sicurezza. Il Times stamane lasciava chiaramente comprendere questa intenzione del Governo inglese quando pubblicava, solo tra tutti i giornali di Londra, la formula che MacDonald, Simon e Baldwin sottoporranno domani alla anprovazione dei loro colleghi di Francia. In essa si parla di armamenti. Nulla è detto sulle ben più serie garanzie per la pace europea fornite dal Patto orientale propugnato dalla Francia e dalla Russia e dal Patto di Roma, destinato a garantire l'indipendenza dell' Austria. Sul problema del disarmo la formula inglese conterrebbe un'adesione completa dell'Inghilterra al protocollo franco-italiano relativo alla inammissibilità di un'azione unilaterale della Germania nei riguardi degli armamenti, la riaffermazione della dichiarazione del dicembre del '32 circa l'uguaglianza di statuto e la sicurezza e, infine, una dichiarazione delle Potenze affermante essere inoperanti le clausole del Trattato di Versailles relative al disarmo della Germania, alla condizione che a Ginevra si giunga ad un accordo generale sugli armamenti contenente adeguate garanzie di esecuzione. Il Times aggiungeva che il Governo inglese proporrebbe che un patto generale europeo incorporasse i patti regionali esistenti e infine, per calmare le inquietudini francesi stabilirebbe che per ottenere l'abrogazione delle clausole del trattato di pace la Germania debba far ritorno a Ginevra. Armamenti terrestri e naval ì Il problema della limitazione degli armamenti, tuttavia, potrà non apparire nei prossimi giorni di così agevole soluzione come lo immagina Londra. Si afferma, infatti, che La- vai intende sollevare domani stesso la nuestione degli armamenti navali e chiedere a MacDonaM, il più entusiasta propugnatore delle limitazioni e del riconoscimento degli armamenti presenti della Germania, Se la parità di statuto debba essere applicata, come esige la logica, non solo agli armamenti terrestri, ma anche a quelli navali. Si sa qui a Londra che, prima di salire in treno alla stazione di Parigi, il Ministro francese degli Esteri aveva avuto un colloquio importante col signor Strauss, ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi, nel corso del quale colloquio si era molto parlato dei futuri armamenti navali della Ger- mania ed è chiaro che le discussioni di domani dovranno tentare di con- ciliare punti di vista opposti sui problemi europei e sull'ordine della loro importanza. Vari giornali sono venuti insistendo in questi ultimi giorni sui pericoli inerenti ad una rinascita delle vecchie alleanze militari e insistendo particolarmente sull'inopportunità, per la stessa tranquillità europea, di un risorgere della vecchia amicizia fra Parigi e Mosca. Lo stesso Times, oggi, con molta delicatezza, sembrava quasi approvare l'orientamento della po litica estera nazionalsocialista verso l'Oriente europeo con un crescente disinteressamento per i problemi dell'Occidente e al contempo aggiun '•geva che lo stato presente degli ar 'jmamenti tedeschi è una realtà che 'non può essere nè ignorata nè alte- 'irata. Negli ambienti francesi di ^Londra, tuttavia, non si constata fi- fno a questo momento la menoma in- >tenzione di adottare un così tolleìrante atteggiamento di fronte agli {'armamenti della Germania e nean- " che di fronte alle surriferite tendenze verso l'oriente della politica este.ra tedesca. Al contrario, si attribuisce a Lavai il fermo proposito di indurre l'Inghilterra a sospendere qualsiasi presa netta di posizione di fronte al problema che maggiormente la interessa, in attesa che si conosca l'esito del sondaggio delle intenzioni tedesche realizzato mediante il patto orientale e il patto ui garanzia dell'indipendenza au¬ sdpvmepntazrdfgdsddMmcgcpestluf striaca. Se la Germania dichiarerà di voler aderire a questi due patti, pensa Parigi, sarà dimostrata la sua volontà sincera di collaborare al mantenimento della pace in Europa e in questo caso 100 mila uomini di più o di meno sotto le armi possono non essere inquietanti. Se, per contro, essa si rifiuterà di impegnarsi al rispetto assoluto deH'indipendenza austriaca e se, rifiutando di aderire al patto orientale, dimostrerà di avere mire sull'Ucraina, qualsiasi formula elaborata da Londra per legalizzare gli armamenti presenti tedeschi non farebbe altro che accrescere le inquietudini della Francia, dell'Italia, della Piccola Intesa e dell'intera Europa. Il collaboratore diplomatico della Mornitig Post, riferendo l'atteggiamento del Governo britannico, secondo il quale è meglio per tutti legalizzare la violazione tedesca delle clausole del Trattato di Versaglia, prima che la Germania sia divenuta effettivamente una potenza militare; sostiene che la Francia, a conti fatti, non avrà nulla in contrario a che la Germania prenda l'iniziativa di una denunzia del Trattato di Ver sailles in quanto che tale atto la isolerebbe completamente e conferirebbe alla politica militare e alle al leanze della Francia quella giustificazione completa che non ha avuto sin qui. Tutte queste sono posizioni teoriche che potranno subire cambiamenti nel corso delle conversazioni, ma perchè ciò avvenga, occorre, come riconosce la stampa francofila di Londra, che l'Inghilterra faccia qualche concessione nei riguardi del patto di Locamo e cioè consenta a quell'automatismo di in tervento ad oggi. Anche sul terreno finanziario si nutrono qui scarse speranze che Flandin riesca a persuadere Churchill a introdurre una forma qualsiasi di stabilizzazione della sterlina. R. P. tdtvmrnche essa ha respinto fino [v Da sinistra a destra: Lavai, Flandin, MacDonald, Simon alla stazione di Victoria. Nel fondo, la vettura riservata. (Fotografia trasmessa per filo alla stazione telefotografi ca de LA STAMPA)