Il primo Asilo Infantile fondato da Re Carlo Alberto

Il primo Asilo Infantile fondato da Re Carlo Alberto Il primo Asilo Infantile fondato da Re Carlo Alberto Si. compiono in questo 1935 i centoanni dalla prima istituzione in Torinod'una delle provvidenze benefiche chemaggiormente hanno avuto ed hannoimportanza nella vita minuta della po- polazlone. Si tratta di quegli Asili infantili chefra il secolo scorso e gli inizi dell'at- tuale hanno portato un vero coefficientedi benessere specialmente a favore del-le classi meno abbienti del popolo. Fu nel 1835 che un frate, padre Ari-slide Barberis da Villafranca, il qualesi avvide di come anche prima dellaammissione alle scuole primarie 1 bini-bi avessero bisogno — in certe determi nate circostanze — di una assistenza collettiva. Padre Aristide era al Convento della Madonna di Campagna. Qui allora si era In aperta zona rurale nè sempre i fanciulli potevano avere dai parenti quelle cure che loro abbisognavano. L'opera di un pio frate Il buon frate ottenne modesti locali ! nella Piccola Casa della Carità e quiraccolse i primi fanciulli. Iniziativa in tono minore e che per molto tempo rimase così, fino a quando per aiuti ricevuti e più per essere stata assor- bita dalla Federazione Asili suburba-ni, potè assurgere a più alta impor- tanza. L'asilo esiste tuttora nel rione, sotto il nome « Francesca Durio » e cosi continua la antica tradizione. Se quello della Madonna di Campagna fu nominalmente il primo asilo per antichità di costituzione, l'asilo infantile regolarmente funzionante a To- La sede era difàtti stabilita nel corpodi casa esistente all'angolo dell'at- tuale corso Regina Margherita con rlno risale al 1838 ed ha una sua piccola storia. Storia minuta, ma non meno apprezzabile, nel quadro totale della vita cittadina. L'esperimento tentato dal frate della Madonna di Campagna si era imposto all'attenzione dei cittadini e del l'autorità civica. Di qui la notizia era giunta a Corte. Carlo Alberto, come ad ogni cosa che potesse risolversi in un beneficio per il" suo popolo, aveva pre&tato a questa la propria attenzione, nè aveva tardato a giudicare ottima l'idta di fornire i giovanissimi fra 1 sudditi di un luogo ove potessero trovare assistenza e conforto. Sorgeva però cosi la questione dei locali e del funzionamento. La soluzione fu tale da rispecchiare una volta ancora la regale magnanimità di Carlo Alberto. Egli infatti non esitava a destinare all'asilo un fabbricato facente parte del palazzi reali quella che ora si chiama via Venti Set tembre. Palazzotto a due piani fuori terra composto di ambienti spaziosi e sani, perfettamente adatti ad ospitare i bim bi dell'asilo. Un pezzo di giardino, ri- cavato alle spalle della casa davi un magnifico cortile di sfogo per i fan ciulli. >jon pago di ciò il Sovrano voleva assumere a carico della sua Casa le gpe3e di mantenimento dell'Asilo. La disposizione di Carlo Alberto rimase L^tempo immutata e tuttora l'Asilo vive £ t ,. deU Caga Rea, spese quasi documento della benevolenza sabauda verso Torino. Più tardi l'Asilo assunse il nome di « Vittorio Emanuele II » ed una lapide nel vestibolo ricorda i fatti sopra citati e conclude con 11 riferire l'assunzione dell'alto patronato da parte della Regina Margherita. La prima Sovrana d'Italia dimostrò pur sempre, da parte sua, grande affetto e bontà verso quest'opera, che sorge proprio nel cuore della vecchia SJiyjf' ' I a cninin mafprnn Cavour f'a SCU0!d materna WVOUr Nelle aule del più vecchio asilo to rinese sono ormai passate decine e de-I di gaia e numerosa vita del mercato Porta Palazzo. Da gran tempo ormai l'istituzione è affidata alle cure delle Suore Giuseppine di Pinerolo, le quali hanno in que sta missione di bene modo di espletare le loro doti di cuore e di houtai con i circa duecento frugoli che tuttora frequentano la scuola. Nel 1S39, e cioè un anno dopo il primo Asilo, era fondata la Federazione Asili Urbani che appunto doveva assumere la direzione generale di queste istituzioni benefiche. La Federazione ebbe, oltre che dalla Casa Reale, appoggi e sovvenzioni da alte personalità politiche, le quali sempre vegliarono sulle sue sorti, sia con l'affidarne la direzione a persone di grande capacità e di pari volontà, sia provvedendo di persona al sostentamento materiale. Lo stesso Conte di Cavour, occupandosi della Federazione Asili volle dare tangibile segno del suo interessamento, destinando dal proprio patrimonio privato la somma — allora rilevante — di cinquanta mila lire per la erezione di un nuovo Asilo. Tale scuola infantile esiste tuttora e porta appunto il nome del grande statista. cine di generazioni di bimbi. Figli del popolo, di quell'operoso rione che at- tornla le Torri Palatine e vive della

Persone citate: Barberis, Carlo Alberto, Cavour, Francesca Durio, Padre Aristide, Vittorio Emanuele Ii

Luoghi citati: Italia, Pinerolo, Torino, Villafranca