La morte improvvisa di Pressadi

La morte improvvisa di Pressadi COLPO DI SCENA NELL'AFFARE PRINCE La morte improvvisa di Pressadi Voci di suicidio - La vedova chiede la necroscopia ì a a stpParigi, 29 notte. Giorgio Pressard, l'ex procuratore della Repubblica della Senna, è morto improvvisamente stamattina, di embolia. Il Pressard, il cui stato di salute non lasciava prevedere una fine così improvvisa, aveva da poco compiuto i 70 anni. Insieme alla famiglia, composta della moglie, della suocera e di cinque figli, l'ex procuratore della Repubblica conduceva una vita re.frolarissima. Molti colpi aveva ricevuto, a causa degli avvenimenti che tutti ricordano, e ai quali era strettamente legato. Sconvolto in modo particolare dall'accusa dì cui era stato fatto oggetto, il Pressard aveva sempre tenuto a conservare apparenza tranquilla, preoccupandosi prima di ogni altra cosa, di non turbare la sua famiglia. Egli desiderava in modo speciale, dì riprendere nel più breve tempo possìbile le sue funzioni. Ieri sera il Pressard aveva pranzato con alcuni amici; durante il pranzo si era appunto parlato della attuale inazione e del suo legittimo desiderio di potere di nuovo fare qualche cosa, si era riparlato della comparsa di Pressard davanti alla commissione di inchiesta, e dei rilievi fattigli nell'esercizio delle sue funzioni. Il Pressard nveva ricordato che il decreto che lo esonerava dalle sue funzioni, prevedeva I che egli sarebbe stato chiamato ad una nuova forma di attività. A tal proposito una domanda era stata inviata al Guardasigilli Cheron. E appunto ieri era stato deciso, che fra due mesi, con ricorso al Consiglio di Stato, sarebbe stato dichiarato che non vi era più nessuna ragione di mantenere il Pressard fuori dal servizio attivo. Il primo malore Rincasato tardi, il Pressard aveva discorso ancora alquanto con la moglie, che lo aveva aspettato a casa; con lei si era mostrato ottimista, anzi gaio; e aveva anche dichiarato che gli sembrava prossimo il momento in cui tutte le preoccupazioni, anzi le angoscie sarebbero finite. La notte è trascorsa calmissima, stamattina, svegliandosi, Pressard si sentì male. Egli credette però che tale malessere non si sarebbe prolungato, la moglie stessa non pi inquietò nè pensò a chiamare un medico. Alle 11.45 la signora Pressard, che si era assentata per un momento dalla camera in cui il marito riposava, rientrata, lo trovò privo di sensi. Essa chiamò i figli; ma invano si tentò di rianimare l'ex procuratore della Repubblica. Egli era morto improvvisamente. Un dottore, chiamato d'urgenza, non potè che constatare il decesso provocato da embolia. La diagnosi fu confermata pochi momenti dopo dai dottori Nicolas e Bompard, generi del defunto. I funerali erano già stati decisi per giovedì, al cimitero di Montparnasse, quando parecchi amici raccolte alcune voci che correvano, di suicidio, ne avvertirono la vedova. Questa allora, facendo tacere il proprio dolore, chiedeva all'autorità giudiziaria di far praticare l'autopsia. Infatti, alla fine del pomeriggio, mentre il registro deposto in portinerìa cominciava a coprirsi di firme, l'avv. Landowskì, amico intimo del defunto, si recava dall'autorità giudiziaria per la formale richiesta della necroscopia. Al ricevere la domanda del Procuratore della Repubblica Cavarroc ha ordinato immediatamente una inchiesta, che è stata affidata al giudice istruttore Sausser, per ricercare le cause della morte del signor Giorgio Pressard; nel contempo, il giudice designava tre periti settori. Proteste di innocenza Giorgio Pressard, nella qualità dì Procuratore della Repubblica presso il Tribunale della Senna, aveva dovuto occuparsi di numerosi affari clamorosi, l'affare Oustric tra ì molti bancari, e infine dell'affare Stavisky e delle sue conseguenze, nonché dell'affare Prince. Lo scandalo Stavisky e poi la morte del consigliere Prince avevano messo fine alla sua carriera. Il Pressard, come si ricorda, era stato accusato da alcuni di non essere stato, insieme al cognato, l'ex-Presidente del Consiglio Camillo Chautemps, estraneo alla morte del consigliere Prince. Egli non aveva mai cessato di protestare con indignazione contro questa accusa. Messo egli a disposizione, la decisione presa a suo riguardo specificava che non aveva commesso nessuna colpa contro l'onore, ma che il suo allontanamento era giustificato dalle negligenze rilevate nel suo servizio e che implicavano la sua responsabilità di capo dell'autorità giudiziaria. Egli doveva « essere chiamato ad altre funzioni », che non furono mai specificate L'11 gennaio, il Pressard era stato per la seconda volta citato davanti alla commissione Stavisky. Durante la sua audizione, 1' ex-Procuratore della Re pubblica aveva protestato con molta energia contro l'accusa portata contro di lui dalla famiglia Prince, e in ispe. cial modo da Raimondo Prince. Il Pres sard si era espresso così: « Come ammettere che un uomo del la mia età e della mia posizione, giunto alla fine della sua carriera e della vita avendo dietro di sè un passato d'onore e di lavoro, possa umiliarsi col più orribile dei misfatti? ». ea

Persone citate: Bompard, Camillo Chautemps, Giorgio Pressard, Oustric, Raimondo Prince

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