Il nodo della questione

Il nodo della questione Il nodo della questione Parigi, 28 notte. Un Consiglio dei Ministri prenderà domani le ultime decisioni circa il programma diplomatico del viaggio a Londra di Flandin e Lavai, viaggio che, come sapete, avrà inizio giovedì 31 corrente e durerà fino a sabato o a domenica mattina. Il capo del Quai d'Orsay ha avuto oggi con l'Ambasciatore d'Inghilterra un nuovo colloquio destinato a Isgombrare il più possibile il terreno j idelle trattative per diminuire le alee ! ddell'incontro. Non è difficile infatti | accorgersi che l'imminente presa di contatto col Governo di Londra è considerata qui con una certa preoccupazione. Il desiderio di giungere ad un accordo con l'Inghilterra è immenso; ma la paura di trovarsi di fronte a proposte inaccettabili è anche essa abbastanza grande. Diverse manifestazioni della stampa britannica hanno, in questi ultimi giorni, diffuso a Parigi alquanto malessere. Gli arti- coli del Times non sono piaciuti. La|proposta del generalo Spearce di de-1 militarizzare una lista di territorio | francese lungo la zona renana è stata accolta con proteste vivaci. Lord Crewe ha nettamente assicurato Lavai della ferma decisione di Londra di giungere ad un accordo e tale dichiarazione è, in generale, parsa confortante. Ma se ne deduce che, appunto per questo, Londra non permetterà facilmente a Parigi di trincerarsi sotto formule vaghe e dilatorie. L'opinione francese si rendo conto che gli inglesi hanno rinunciato ad alcune delle loro illusioni sulla Germania, ma sa che molte ancora ne rimangono da dissipare perchè i due Paesi possano trovarsi all'unisono. Tatticamente Lavai e Flandin portano a. Londra la pregiudiziale della adesione preventiva della Germania al Patto Orientale. Ma nella realtà delle cose non è certo che, anche qualora l'Inghilterra si decidesse a far sua tale esigenza, il Governo di Parigi potrebbe dichiarare rimosso, da parte propria, ogni ostacolo alla legalizzazione degli armamenti tedeschi. Molto probabilmente, quand'an | che la Germania ader' se a tale for- ' mula, le difficoltà rinascerebbero immediatamente dopo, per la questione del margine di superiorità degli armamenti e del controllo militare. Ix\ tali condizioni è facile intendere che il vero nodo della questione non sta tanto nel problema del Patto orientale quanto in quello delle garanzie che l'Inghilterra è disposta ad accordare alla Francia per rendere efficace la salvaguardia della pace. Non è possibile dire se su questo punto i colloqui avuti da Lavai con Lord 'Crewe abbiano fruttato prospettive i rassicuranti. i ll programma dell'Inghilterra sa-1 rebbe, secondo i giornali parigini il seguente. Le due Potenze chiedereb- ! bero alla Germania di mettersi d ac- cordo con la Lega delle Nazioni cir- ca una limitazione degli armamenti come sulle garanzie di sicurezza internazionali, da stabilire in Europa. L'Inghilterra aderirebbe agli accordi di Roma sulle garanzie della indipendenza austriaca. Inoltre il Go-' verno di Londra proporrebbe l'estensione del Patto di Locamo alla difesa aerea. Questo programma non sembra, al governo francese, interamente soddisfacente ed in ragione di ciò questi giornali hanno ricevuto la parola d'ordine di diffondere l'impressione che i prossimi colloqui di Londra non debbano servire se non a permettere ai due governi di esaminare nel suo complesso la situazione europea, quale risulta dal plebiscito della Saar e dagli accordi di Roma, escludendo che possa uscirne in pari tempo un accordo preciso e definitivo. Secondo le vedute francesi, le condizioni minime per il raggiungimento di un accordo sarebbero, infatti, quelle che espone oggi il Temps: 1) Ritorno del Reich a Ginevra e sua adesione tanto al Patto dell'Est quanto al Patto di Roma. 2) Concessione alla Francia di un margine di superiorità di armamenti, che compensi il superiore potenziale della Germania. 3) Impegno tassativo dell'Inghilterra a difendere con tutto il peso della propria forza il mantenimento dell'ordine europeo stabilito mercè i Patti di cui sopra. Come vedete il divario fra le offerte britanniche e le domande fran- cesi è ancor troppo grande perchè un aF5ord,° Possa farsl c?n Quella rapi dita che, tenuto conto della situa¬ zione nei settori europei, sarebbe de siderabile. In Francia si spera che, se l'Italia appoggerà la Francia, queste due Potenze, col concorso della Russia e degli Stati d'Europa centro-orien tale riusciranno a convincere l'Inghilterra che il suo interesse consiste nell'entrare nel loro ordine di idee; ma non vedremmo, viceversa, l'Inebilterra sostenere che. apnunto perchè la Francia dispone già di tanti concorsi in Europa, le sue diffidenze, nei riguardi della Germania, non sono giustificate e, in ogni caso, l'aggiunta di nuove garanzie britanniche sarebbe superflua? E' questo il timore di molti ambienti francesi ed una ragione per cui essi avrebbero preferito non vedere il governo di Parigi compromettersi con la Russia. C. P.