Il Presidente di Prussia a Varsavia

Il Presidente di Prussia a Varsavia UNA PARTITA DI CACCIA A SFONDO POLITICO Il Presidente di Prussia a Varsavia Berlino, 26 notte. Un comunicato ufficiale conferma oggi la notizia che già da parecchi giorni £a il giro della stampa estera di un imminente viaggio del Ministro Presidente prussiano Goring a Varsavia. Il comunicato non attribuisce alcun significato politico al viaggio; si tratta soltanto, dice, di una partita di caccia nella foresta di Bialowicz, indetta dal Presidente di Stato polacco. L'Invito al Ministro Goring il quale come si sa riveste anche la carica di « maestro delle foreste e delle cacce », la suprema carica cioè del Reich in materia, si presenta quindi, nel quadro dell'attuale intima collaborazione che caratterizza i rapporti fra Berlino e Varsavia, come una cosa più che naturale, e voluta dalla più elementare cortesia internazionale. Vi&ggio politico? Il comunicato avverte però che alla partita di caccia prenderanno anche parte l'Ambasciatore polacco a Berlino Lipski, nonché l'Ambasciatore tedesco a Varsavia von Moltke, nonché una serie di alti dignitari dello Stato polacco e 1 membri del corpo diplomatico accreditato presso quella capitale. Per quanto grande sarà, dunque, lo spirito venatorio che animerà la brillante co mitiva politico diplomatica contro l'ignara selvaggina della foresta di Bialowicz, è chiaro — e questo è quello che si pensa in questi circoli politici — che il viaggio di Goring a Varsavia darà occasione a conversazioni politiche coi dirigenti polacchi, conversazioni la cui importanza, nei riguardi del non ancora deciso atteggiamento dei due Governi di fronte alle questioni sospese europee e specialmente ai patti internazionali a cui si chiede loro l'adesione, non può sfuggire ad alcuno. Nella stampa berlinese del resto, sebbene il comunicato ufficiale non faccia alcun cenno a una portata politica del viaggio, esso non manca di suscitare commenti i quali mettono in rilievo la atmosfera di amichevoli rapporti tedesco-polacchi che il viaggio di Goring servirà a sottolineare. Tanto più naturali e spontanei sorgono questi commenti in quanto che proprio oggi è l'anniversario preciso del Patto di amicizia polacco-tedesco che ha tanto mutato le sorti del settore orientale europeo. « Il viaggio del Presidente del Consiglio prussiano in Polonia — scrive la Nucht Augsgabe — è l'espressione dello spirito che ormai da un anno domina te relazioni tedesco-polacche. Era il 26 gennaio 1934 quando il mondo con sorpresa apprendeva che la Germania aveva concluso un patto di amicizia col suo vicino orientale. Tutto si sarebbe atteso meno questo. Difficile era comprendere come la Germania, malgrado l'ingiustizia versagliese della delimitazione dei confini orientali e malgrado 1 molti problemi non chiariti fra i due popoli, andasse tanto oltre nella sua volontà di pace ». Il giornale continua quindi rilevando i buoni frutti di un anno di collaborazione ed elencando gli accordi conclusi tra i due Paesi nei vari campi, facendo soltanto una piccola riserva peiquanto riguarda gli accordi da concludere ancora circa la minoranza tedesca in Polonia. Dell'occasione dell'anniversario de) Patto d'amicizia tedesco-polacco approfitta oggi del resto, nell'imminenza del viaggio di Goring, lo stesso FUhrer per esprimersi in una lunga intervista che ha concesso alla Gazeta Polska di Varsavia. Nell'intervista il Cancelliere Hitler, dopo una parte di politica interna nazional-socialista che non reca nulla di nuovo, esprime il suo compiacimento per un anno di stretti rapporti polacco-tedeschi che hanno « corretto un lungo errore storico », dicendo che ciò è stato possibile soltanto perchè « il nazionalsocialismo è avverso a ogni pensiero di snazionalizzazione, e non intende in ciò ripetere l'errore dei secoli passati ». Hitler ribadisce le sue richieste Per questa ragione egli considera come uno degli obbiettivi più desiderabili quello di stabilire un sistema di vicendevole protezione della nazionalità. L'intervista continua poi con una parte estera in cui il Cancelliere, do| mardato sulle proposte di patti internazionali che vengono fatte alla Germania, ha detto: « Comprenderete che sulle varie proposte di patti non si può ancora dìre gran che, perchè appena ora ne è! cominciata la discussione. Soltanto al-; cune cose debbo sempre ripetere: 1) chel la Germania vuol vivere in pace con tutti i suoi vicini, ed è disposta a con-: cedere largamente tutto ciò che a tali fine sarà necessario; 2) che la Germa-j nia non rinunzierà mai alla parità dei; diritti; 3) che sotto l'espressione di«collaborazione internazionale» la Germania non può comprendere l'as-l sunzlone di obblighi internazionali noni trasparenti i quali alla fine, senza ri-] guardo per gl'interessi nazionali tede¬ schi, possono portare la Germania là dove per propria libera volontà essa non vuole arrivare, e cioè a una guerra ». Circa la Società delle Nazioni, il Cancelliere Hitler ha detto che i tedeschi sono usciti dalla Società delle Nazioni a causa del non mantenimento della promessa loro fatta della parità che a loro spetta. « Noi non ci sentiamo nemmeno per sogno di ritornare a mercanteggiare ancora in avvenire dentro la Società delle Nazioni per la nostra parità di diritti, bensì siamo decisi a non ritornare in nessuna Lega prima che di questi diritti pari non siamo in possesso. Questa non è una condizione, ma una cosa che s'intende da sè ». Per quanto riguarda la « proclamazione » delle nuove leggi sull'unità del Reich ieri decisa dal Gabinetto e che sarà fatta il 30 gennaio per sottolineare la ricorrenza del secondo annuale dell'avvento nazionalsocialista, è convinzione generale oggi in questi circoli che si sia rinunziato alla convocazione che prima era stata ventilata del Reichstag. G. P.

Persone citate: Goring, Hitler