Juventus-Pro Vercelli 1-0 (0-0) di Luigi Cavallero

Juventus-Pro Vercelli 1-0 (0-0) Juventus-Pro Vercelli 1-0 (0-0) ORSI Incompleta nei ranghi la squadra campione prevale per giuoco e realizza su punizione l'unico punto della combattuta partita Juventus: Valinasso; Rosetta, Foni sVarglien II, Varglien I, Bettolini; Die-ila, Serantoni, Gabetto, Cesarmi, Orsi, Pro Vercelli: Scansetti; Beltaro, Del-lorole; Lanino, Travei'so, Bigando; San-tagostino, Romagnoli, Degara, Borset ti, Casalino. Arbitro: Giannelli, di Genova, Vercelli, 28 mattino. Che brutta cosa una partita fra una squadra « che deve vincere » ed una «che non deve perdere». Niente giuoco e molti calci. Non un'azione in linea, ma un susseguirsi di mischie paurose. Il tutto in un'atmosfera cari cu di elettricità. Il quadro è brutto, ma sincerità vuole che non se ne alterino le tinte. Conviene essere schietto e mettere da paiate ogni falsa indulgenza. Alla rudezza del giuoco praticato in campo deve far riscontro, nel commento, un linguaggio altrettanto senza sottintesi. Gabetto al posto di Borei La Pro Vercelli non doveva perdere. Le speranze della squadra bianca sono legate ad un filo, che ogni punto perso in casa può sferzare definitiva- \mente. Di conseguenza non si guarda\in faccia agli avversari. Sono più for tit Bisogna, fermarli. E come? Come si può. Così era stato già con il Bologna, quindici giorni prima. E così si cercò di fare con la Juventus, che, pei sua disavventura, alle assenze di Monti e di Ferrari doveva unire quella di Borei, indebolito da un malessere di stagione. Gabetto, un ragazzo delle riserve, sostituiva all'ultimo momento r:cnonclrrt° *S* * 0 <^~inconcludente attacco vercellese e fu di conseguenza, nell'area dei bianchi che il centrattacco titolare e la squadracampione vedeva accresciute le diffi-colta di questo incontro che per motivi evidenti non poteva essere catalogato fra quelli facili anche se la differenza dei valori era evidente. Dall'inizio si capì senz'altro die la Pro Vercelli impostava la partita sul terreno della forza. In apertura di gara Varglien 1 serviva Orsi con un giusto allungo e l'ala juventina veniva colpita secco ad un ginocchio e mandata a terra con un arresto punto riguardoso. Dato il segnale della battaglia, la lotta continuò sullo stesso tono, costringendo l'arbitro ad un improbo lavoro di sorveglianza. La Juventus non tardò a prevalere. La sua difesa costituiva uno sbarra¬ si accese la mischia. La prima linea ju ventina, nella quale Gabetto tnostrava dì cavarsela mica male, costruiva azioni ben alimentate dal rifomimeìito della- mediana, che trovavano, però, nei terzini vercellesi (ed eran molti i bianchi addetti a compito difensivo), dei distruttori implacabili. O si fermava la palla o si bloccava l'uomo. Un modo come un altro per impedire d'essere battuti. Nonostante ciò, la Juventus riuscì, al quarto minuto, a gettar lo scompiglio nell'area dei bianchi ed a procurarsi una buona occasione che non fruttò, però, che un calcio d'angolo, battuto fuori direttamente da Serantoni. Due « pali » e un salvataggio Bisognaixt, insistere, e così fece la Juventus, mentre continuava, da parte vercellese il sistematico lavoro di distruzione « alla brava ». Diena mise a lato un bel pallone e Gabetto, riprendendo al volo una rovesciata di Orsi, sbagliò in pieno il bersaglio che gli si aprwa davanti. Poi, variazione del tema dominante, s'ebbe un calcio d'angolo contro i campioni, che restò come un episodio isolato nel complesso del giuoco. Infatti si riprese a stringere di assedio la metà campo vercellese ed a battere punizioni contro i bianchi. Una ne calciò Orsi in pieno sugli avversari schieratisi a copertura della porta ed al 20' Serantoni raccoglieva un centro dì Orsi e colpiva a mezz'altezza il montante di destra, che rimandava la palla in campo e salvava Scansetti da un goal che non avrebbe potuto evitare. Così la Juventus vedeva frustrata lu sua superiorità e non poteva conquistare quel vantaggio che avrebbe probabilmente smorzato l'eccessivo vigore dei difensori bianchi e premiata la sua indiscutibilie ed evidente superiorità. Doveva, anzi, capitare di peggio. Al 21.o si aggiudicava un nuovo calcio di angolo. Metteva al centro Orsi e Diena spiazzava il portiere indirizzando in goal, di testa. Il risultato pareva raggiunto, ma proprio sulla linea Borsetti riusciva a rimandare. In altra occasione Scansetti si gettava alla disperata sui piedi del centro avanti juventino, che, servito da Orsi, stava per scoccare il tiro ed al 37.o Gabetto, dopo un doppio scambio con Orsi, colpiva ancora la base del montante destro nel tiro conclusivo. La fine del tempo non sanzionava, pertanto, nel punteggio la prevalenza di azioni della squadra torinese.Immaginate l'ardore combattivo nella ripresa. Si cominciò e si tirò avanti , • j? - „jì con un campionario di falli punto edi-ficante, che l'arbitro punì inesorabil-mente, fermando il giuoco ad ogni pericoloso contatto. S'era decisamente su di una cattiva strada e vittima della baraonda fu ad un dato momento Serantoni che, colpito da una ginocchiata alla schiena, restò dapprima a terra dolorante e poi dovette uscire per qualche minuto dal campo, per rientrarvi in menomate condizioni di efficienza. Maturava, intanto, la resa dei bianchi, per i quali la resistenza si faceva sempre più difficile e pericolosa con quella serie di punizioni che V arbitro decretava ai margini dell'area di rigore. Così avvenne che al 19.o Gabetto, che è un buon palleggiatore, riuscì ad ingannare i terzini bianchi ed a portarsi in posizione ottima per puntare diritto sul goalGià stava per sbucare in area, il ragazzo, quando lo raggiunse Beltaro, che non seppe far di meglio che metterlo a terra. Ennesima punizione, proprio dal limite. Solito schieramento difensivo dei bianchi e ancora Orsi avanza per calciare. Un attimo e la palla è in rete. Il tiro ha indovinato uno stretto spiraglio a sinistro dei vercellesi e la sfera, sfiorata la base del montante sinistro si è insaccata. Il «serrate» finale Esplosione di giubilo dei juventiniche sono scesi a Vercelli accompagnatda, molti sostenitori. La «Pro» parefiaccata dal duro colpo. Reagisce, ma coti minor baldanza di prima. Ne consegue che la Juventus continua ad at- staccare e manca per un soffio un nuo-ivo goal quando Gaietto irrompe al , centro per ricevere un centro di Diena \e manda a lato di una spanna. Vercelli 'subisce ancora un cilicio d'angolo e poi mentre la folla non rista dal gridare il suo incitamento, si produce in un «serrate» che par dover travolgere la pur salda difesa juventino. I bianchi vanno all'attacco con una decisione irresistibile, trascinando la palla nell'aerea bianco nera. Rosetta c Foni, l'uno \e l'altro meravigliosi per precisione, '-.sicurezza, tempestività e scaltrezza, si ìmttono d„ leoni Ul difeifa del risultato. Varglien 1 è onnipresente, Eppure al 37" Degara può lanciare Casalina che riesce ad avanzare trovando via libera per uno scivolone di Foni sull'infido terreno. Casalino, l'uomo più pericoloso della prima linea bianca, arriva solo davanti a Valinasso, ma, come attratto dal portiere, spara diritto nel goal mandando la palla fra le braccia del guardiano torinese. Urla di imprecazione e accentuarsi del nervosismo che ormai ha preso tutti, spettatori ed attori. Non passeranno? Al Itl' s'infila nelle pur serrate ma \<lUe della difesa torinese Romagnoli, \che, ostacolato, calcia piano su Vali nasso. Il portiere ferma in tuffo e la scampa bella ricevendo senza danno un forte calcio sferrato da, Casalino alla palla che serrava in presa. Battibecchi in campo, grida e movi7nento delle parti avverse in tribuna. Vercelli ha mancato le due occasioni che gli si sono offerte di pareggiare. E' battuto ormai. Lo conferma l'arbitro con il fischio dì chiusura. Brutta partita. Quel mattacchione di]„ 'l, \Ces(mm V1,a « imboscata di l e , a n a i o . ì i i\ mi cacciatore senza fucile ad una volpe astuta... ». Non occorre spiegare come le squadre hanno interpretato le parti. La Pro Vercelli ha sperato di resistere alla Juventus facendo impiego della forza. Non c'è riuscita. La squadra, e non è la prima volta che lo si rileva, non si preoccupa tanto di giuocare quanto di non lasciar giuocare gli avversari. Una tattica che porta diritto alla rudezza ed alla confusione. La Juventus, seppure menomata dalle assenze di tre titolari, ha vinto come poteva vincere. La sua difesa non ha avuto molto lavoro, ma nei pochi momenti difficili è stata superba. Foni e Rosetta si contendono, per lo stile sfoggiato, la palma del miglior uomo in campo. Nella mediana ha dominato Varglien, specialista di queste partitecombattimento. L'attacco ha parato botte e s'è buttato allo sbaraglio alla ricerca del successo. Va segnalata la buona prova di Orsi che ha giocato, forse, la miglior partita della stagione, senza stizzirsi ed insistendo nel mandare al centro palloni pericolosi. Senza soste il lavoro dei due interni, intelligente l'azione di Diena, promettente la prova di Gab. tto, la recluta promossa per l'occasione in prima squadra. Il ragazzo ha tutte le doti per riuscire ed è già un prezioso elemento di rincalzo. La squadra è in piedi: dalla difesa all'attacco. Il collaudo di ieri, severo più di molli altri con unità di gran nome, lo ha mostrato. L'arbitro Giannelli, di Genova, ha diretto bene, con giusta severità, la difficile contesa. Folla numerosa. Terreno sdrucciolevole. Luigi Cavallero

Luoghi citati: Casalino, Genova, Vercelli