Ambrosiana-Torino 2-1 (1-0)

Ambrosiana-Torino 2-1 (1-0) FINALMENTE l " NERO-AZZURRI „ LA SPUNTANO SUL CAMPO "GRANATA,, A Ambrosiana-Torino 2-1 (1-0) Porta (-A.) - Baldi (T) - Meazza (.A.) Il brio e l'insistenza offensiva dei torinesi, in netto progresso, devono inchinarsi dinanzi alla calma ed alla classe dei milanesi Ambrosiana: Ceresoli; AgosteoMascheroni; Ghidini, Faccio, Pitto; Porla, De Vincenzi, Meazza, Demaria, Vecchi. Torino: Maina; Zaccone e Zanella; Allasio, Janni e Prato ;SpinolaBaldi, Vecchina, Bo e Buscaglia. Arbitro: Sassi di Roma. La vittoria riportata dall'Ambrosiana sul Torino fu — senza avere alcun aspetto strabiliante — di tipo e forma convincente. Fu la vittoria dell'unità dotata di classe e di esperienza sulla squadra provvista prevalentemente di brio e di buona volontà. Il comportamento, della compagine milanese fu, da cima in fondo alla partita, tipico per calma e fermezza. Costretti a difendersi, un poper prudente volontà -propria e molto per forza ed imposizione dell'avversario, i neroazzurri non tentennarono mai, non diedero mai l'impressione di perder la chiara visione delle cose: e sì, che l'offensiva degranata, nutrita, ardente ed arruffata come era, pareva, per la sua stessa natura, fatta appositamente per scombussolare e sconvolgere coloro che avevano per compilo di arginarla. In più di una occasione, la rete di Ceresoli si salvò fortunosamente dalla capitolazione, ma nemmeno nei momenti più critici la serenità della squadra si mostrò scossa. Nemmeno nel periodo in cui i granata ottennero il pareggio e per poco non passarono al comando, in fatto di punteggio. La sicurezza della classe Al volgere, per confronto, ipensiero all'incontro a cui si assistette otto giorni or sono, ad esempio, l'Ambrosiana incassò il punto del pareggio in tutt'altro modo estile di quanto, pure su campo av-verso, aveva fatto la Fiorentina. Lasquadra non battè ciglio. Continuòper la sua strada, come se la cosanon la riguardasse. Non si notò laminìma variazione di contegno nel-l'atteggiamento tecnico e m'orale degli uomini. Poi, verso il termine, nel-ì'ultimo quarto d'ora, non appenaVavversarìo accennò alla convinzio-orz\ zione dell'inutilità dei propri sf< l'unità si sbottonò e diede sfogo a quella attività aggressiva che pareva prima compressa e repressa dalle necessità tattiche dell'incontro: una attività così sciolta e fluida che convinse. Convince sempre la squadra che nell'ultimo quarto d'ora dice lu sua ragione in tono sereno e fermocome convince la persona che in una conversazione animata e controversa, riesce a parlare autoritariamente e ragionevolmente per ultima. L'incontro fu disputato con tanto accanimento che la vittoria dipese essenzialmente dal fatto che l'Ambrosiana è più «squadra» del TorinoPossiede maggior esperienza, conosce meglio il mestiere, ha più ordine, domina meglio i proprii nervi, slascia in minor misura trasportare dall'impulso. Che il Torino sfoggiò una tal volontà di vittoria, un tal brio, un tale spirito combattivo che riuscì a colmare il distacco che tecnicamente lo separa dall'avversario ed a combattere con essa da pari a pari. Due terzi della gara vieteròcome abbiamo detto, i granata all'offensiva. Vi fu un periodo tutt'altro che breve del primo tempo, in cui l'attacco dei torinesi alla rocca di Ceresoli fu così insistente e martellante che parve quasi impossibile che il successo non lo dovesse coronare. A voler prendere in considerazione, anzi, la sola quantità degli attacchi portati rispettivamente dalle due squadre, a prescindere, cioè, dalla loro qualità, non v'è alcun dubbio che un risultato pari od anche qualche cosa di meglio, avrebbe corrisposto all'andamento del giuoco. Pecche di gioventù Gli è che gli attacchi del Torino, caratteristici del momento che attraversa la squadra, sono sostanziati da uno slancio ed una forza di propulsione straordinarii, ma raramente si svolgono con chiarezza di linea, con praticità di vedute, con precisione ai stile. Picchiano forte, ma un po' alla cieca. Quando la prima linea ai è proiettata in avanti colla forza e colla velocità di un ariete, di colpo, all'altezza dell'area di rigore avversaria, al punto critico di tutti gli attacchi, cioè, emerse che, come impostazione o come estensione, c'era qualche cosa, o poco o molto, che non andava. O sono gli uomini del centro che si sono stretti troppo l'uno addosso all'altro, o son due compagni che si son precipitati per fare esattamente la stessa cosa, o è il giuoco alto che ha dato tempo alla difesa avversaria di piazzarsi, o è qualcuno che s'attarda a descriver geroglifici invece di passare in profondità, o è il giocatore incaricato del tiro in porta che si trova — spesso appunto a causa delle esitazioni dei compagni — colla schiena invece che col fronte volto al bersaglio. Peccati di gioventù. Certo che il Torino porta, -nel corso di una gara, tanti attacchi, e tutti quanti con tale veemenza, che se la quinta parte soltanto avesse l'ausilio di quel criterio che può condurre al successo, gli avversari nn uscirebbero ogni volta con le orecchie indolenzite. Vantaggio nero-azzurro L'incontro in sè fu accanito ed interessante. Fu disputato con decisione e rudezza senza dar luogo ad incìdenti spiacevoli. Gìuocato su un terreno che si presentava in ottime condizioni ed in una temperatura relativamente mite, esso ebbe la virtù di richiamare una folla così numerosa, come da tempo più non si vedeva sul campo del Torino. Milano, per conto suo, aveva contribuito con un intero treno speciale a questo notevole afflusso di spettatori. In tribuna d'onore sedevano il Segretario Federale ed i due vice-Podestà di Torino, oltre ad un folto stuolo di autorità sportive, I primi tre o quattro minuti di giuoco furono a vantaggio milanese, Meazza sbaglia, forse per voler esser Moppo preciso, una ottima occasione. Poi è la volta del lorino di altaccare con insistenza. Improvvisamente e senza alcun segno precurso«*> l'Ambrosiana passa in vantagO'o all'ottavo minuto. Repentino at- lucco sulla sinistra, che culmina in un lungo centro di Vecchi. L'alien zione dei difensori si concentra tutta su Meazza, sul quale convergono contemporaneamente tre o quattro uomini. Meazza, invece, non arriva clic a sfiorare dì testa la palla ed a deviarla verso destra. Qui arriva Porta, che, smarcato ed in piena corsa, spara al volo con grande decisione. Il pallone, colpito a gamba sciolta, va a piantarsi irresistibilmente in rete sulla sinistra di Maina. Il portiere non ha quasi avuto nemmeno il tempo di muoversi per impedire il tiro a bruciapelo. Con un punto al passivo, il Torino parte all'attacco come frustato a sangue. L'offensiva dura molto a lungo: effettivamente essa occupa buona parte del primo tempo. All'area di rigore dei nero-azzurri, gli attaccanti granata pervengono numerose volte. Ma di occasioni vere da rete non se ne presentano. Sempre scaglia bel lavoro dell'improvvisata ala sinistra, che evita due avversari e poi centra, entrata di testa di Baldi e pronta risposta di Ceresoli, che, con un gran balzo, devia in alto per un calcio d'angolo. Bel centro, bel tiro, bella parata, Le rare volte in cui l'Ambrosiana si districa dalla morsa e parte al contrattacco, danno luogo a qualche situazione veramente pericolosa, di modo che si giungerà alla metà tempo con un Torino che ha dominato, e con un'Ambrosiana che ha avuto le occasioni migliori ed ha segnato. Il pareggio di Baldi Quello che non era riuscito ai granata in tutto il primo tempo, riesce, però non appena iniziata la ripresa. Al secondo minuto infatti, Allasio serve Spinola lungo in avanti, l'ala destra centra, la palla ballonzola su' due o tra. teste, Baldi giunge su, di essa quasi contemporaneamente „Ceresoli e devia in rete da pochi pas-si. Uno a uno: tutto da rifare, Per poco, alcuni minuti dopo il pareggio, il Torino non segna ancora. Vecchina spara al volò, ma Ceresoli è sulla traiettoria della palla, e blocca. Poco dopo ancora, sull'offensiva granala che perdura, Vecchi-na ancora con due ter:, della porla a sua disposizione, ma stretto da ut-cimo da un paio di avversari, spedi-sce la palla a lato con una puntata. Si giunge, così, al 22.0 minuto,Gradatamente l'offensiva dei grava-ta già stava diminuendo di intensitàfi già Meazza aveva costretto il/aiimaduna bella varata tu un mnnnrtcn:51o+A Tri i?■ ìm Waf7'"^C0colpo di testa. Vecchi fugge, arrivafin quasi alla linea di fondo, centraforte e preciso, e Meazza riprende ditesta. Il tiro picchia nel palo trasver-sate, t'arca la soglia ed esce nuova-mente per il « taglio » ricevuto daVpallone: a toglier ogni dubbio, Meazza piomba ancora sulla palla e la rispedisce in rete. L'aggressività dei granata dà ancora qualche guizzo, poi, come sotto il duplice effetto della fatica e dello scoramento, cede. Ora l'Ambro- fesa torinese. Meazza, ad un dato punto, porta via la palla ad Allasio e viene a trovarsi tutto solo davanti a Maina, ma, come già nel primo tempo, per voler segnar di precisione, mise la palla al di là del palo invece che al di qua. Qualche puntata defTorino ancora, facilmente co«tcH«-ta dai difensori ambrosianisti, ed è lafìne Anziani e giovani granata Del Torino si vide un Janni ritornato in ottima forma: un Janni che è continuamente sulla palla, che difende con energia e che sospinge con continuità i suoi «avanti» all'ut tue-co. / suoi due colleghi di destra e di sinistra lavorarono, come ul solito,di srraw Zena, alternando a momentiottimi, momenti di ingenuità. Due ragazzi dal fisico e dai mezzi tecnici splendidi, su cui è bene insistere in attesa che l'esperienza faccia la sua operu di completamento. Buoni i due terzini: ottimo il tocco della palla riacquistato da Zanelle nelle centrate veloci. Dell'attacco e del suo comportamento generale già abbiamo detto. Una volontà semplicemente e-norme. Mu procede a caso, non spiaz-a la difesa avversaria, non ha mcn- te direttiva Ottima giornata della difesa milanese. Ceresoli si portò egregiamente, ed Agosteo e Mascheroni mostrarono gran sicurezza sulla palla. Il terzino sinistro ambrosianista sta gradatamente superando la difficoltà dell'ambientamento al giuoco nostro: è uomo di classe. La linea mediana, malgrado il gran lavoro fatto e nonostante il ritorno in forma di Faccio, non fu lu parte migliore della squadra, Culmo, preciso, tecnico, l'attacco fu pcrico- rava a proposito, con intelligenza, attirando fuor di piazzamento un av- ,,„„„„•'„ . , '11 * . . versano e poi battendo sulla posizw- ne rimasta scoperta, smarcando le a-li e poi lanciandole, tenendo la palla a terra, cercando di giunger a situa eioni da tiro per la via più breve e meno complicata possibile. Interessante l'ala sinistra, Vecchi, Sulla prova di ieri non mostrò di essere un magnifico tiratore in porta, ma richiamò viceversa l'attenzioneper la velocità, per il modo con cui tende decisivamente all'area di rigore, per la praticità e la bellezza del suo centro: un centro forte, ma ot (Ira difficile da battere per chiunque, in casa e fuori, nelle condizioni ut- tmli timo per il modo con cui può esserrinrem datili uomini Ael eenim eX;,„,y_„ L "1 aeJAce»<>°; Squadra in forma l'Ambrosiana. Squadra m forma e lanciata. Squa- Vittorio Pozzo TORINO-AMBROSIANA primo goal del « nero-azzurri » segnato da Porta,

Luoghi citati: Milano, Prato, Roma, Torino