Lazio-Torino 1-1 (0-1)

Lazio-Torino 1-1 (0-1)Lazio-Torino 1-1 (0-1) (.)-ioisL(I_i.) )ioisL(I_i.) / granata prevalgono nel primo tempo; si difendono nella ripresa e sono raggiunti nel convulso finale m. Torino: Maina; Zaccone, ZameUo; AUasio, Janni, Prato; Spinola, Baldi, Vecchina, Bo, Buscaglia. Lazio: Blason; Bertagni, Serafini; Viani, Ferraris IV, Fantoni II; Guatisi, Fantoni I, Plola, Bisigato, De Maria. Arbitro: Sgarbi, di Dolo. Roma, 21 mattino. Partita durissima, disputata con Ìmpeto e decisa volontà da ambedue le squadre. L'arbitro Sgarbi è stato impegnato non meno dei giuocatori per reprimere le scorrettezze di giuoco. Dal punto di vista tecnico la partita ha lasciato molto a desiderare, ma anche l'ambiente non era l'ideale per lo svolgimento di azioni classiche e cavalleresche. Una tramontana gelida ha soffiato Bui campo dal primo all'ultimo minuto. Sul terreno indurito dal ghiaccio 11 pallone ha compiuto sbalzi impensati, ha lavorato di fantasia, una specie di pallone in libertà che i giuocatori non sempre sono riusciti a controllare e calciare con precisione ed esattezza. Partita di combattimento, dunque, impostata alla maniera forte, sia dalla Lazio che dal Torino. Ogni tanto qualcuno è caduto a terra In seguito alla... decisione dell'avversario. Gli Infortunati della Lazio rispondono ai nomi di Guarisi, Bisigato e Fantoni TI; quelli del Torino sono: Zaccone, che si è slogato una caviglia, e Zanello, colpito da un calcio ad un ginocchio. Le vicende della partita sono state punteggiate da questi incidenti dovuti all'animosità con la quale la lotta è stata condotta; lotta fiera, ostinata, continua, senza un attimo di sosta, combattuta con orgasmo dalla Lazio, con calma e con maggiore ordine da parte del Torino. La squadra granata, ligia alle abitudini che sono proprie delle compagini formate da giovani, è stata 11 11 per battere la Lazio, non solo In virtù di un più sagace giuoco di squadra, ma anche per quel gagliardo spirito agonistico del quale la compagine romana, troppo sicura di sè, ha difettato sul principio. Nel primo tempo i torinesi hanno marcato una lieve ma netta superiorità sui rivali infreddoliti ed apatici più del solito e più del lecito. In questo periodo i granata hanno segnato, al 34', un magnifico punto con Baldi, ma il merito spetta anche ai tessitori dell'azione: Janni, Allaslo e Vecchina. Prevalenza, dunque, dei granata: più decisi, più organici nelle loro azioni. Vero è che il vento, che tirava contro la forte squadra romana, ha favorito la squadra ospite ed ha raddoppiato la fatica dei difensori biancoazzurri; ma questi, più o meno fortunosamente, son* riusciti a compiere 11 loro dovere ed a limitare la marcatura dei punti. Ti palo ha poi sbarrato 11 passo ad un tiro dei granata. Al 12' Infatti il bravo Baldi, su calcio di angolo, ha mandato il pallone a sbattere con violenza contro un palo laterale. Verso 11 quarto d'ora Vecchina ha mancato per un soffio il bersaglio. L'azione, magnifica, avrebbe meritato una Borte più propizia. La Lazio, In questo periodo, è rimasta quasi sempre con la testa nelle nuvole. La prima linea, inconsistente e più del solito povera di gioco, soltanto verso lo scadere del tempo ha saputo creare qualche situazione critica per la rete di Maina. Le azioni pericolose sono nate dal piede di De Maria, il migliore attaccante della Lazio. Due centri perfetti dell'ala Binistra laziale: il primo ha provocato una mischia paurosa nell'area di Maina, mentre il secondo è stato ripreso a volo da Guarisi e tramutato • In un tiro secco che ha sfiorato la traversa. Nella ripresa la Lazio si è battuta con maggiore fortuna e, bisogna riconoscerlo, anche con maggiore lena e puntiglio. li Torino, allora si è raggomitolato in difesa lasciando al trio di punta il compito di controattaccare di sorpresa. E poco è mancato che in una di queste azioni Spinola segnasse il secondo punto a cinque minuti dalla fine. Ordinato, compatto, è apparso il reparto difensivo granata, perfetta l'intesa fra la mediana e la terza linea; generoso il lavoro compiuto da Baldi e da Bo per Intercettare il rifornimento alla prima linea bianco-azzurra. Si è avuto, verso il termine il periodo più drammatico della vibrante contesa. Da una parte il Torino era deciso a difendere a tutti 1 costi 11 punteggio conquistato nella prima fase della lotta, dall'altra era la Lazio, Incitata a combattere all'arma bianca dallo spettro della sconfitta ohe si andava delineando più minacciosa che mai. ; , ; n o o o a i o Le ondate offensive dei bianco-azzurri si sono rovesciate con una furia crescente contro la granitica difesa del Torino. L'attacco laziale ha dato vita, più che ad azioni organiche e ben congegnate, ad episodi nei quali, come già si è detto, lo spirito combattivo ha rifulso di luce fin troppo viva. Bisigato, De Maria e Piola sono stati gli artefici di azioni improntate alla massima praticità, ma f tiri conclusivi o sono finiti fuori bersaglio oppure sono stati parati con stile e con sicurezza da Maina. Al 40.o, poi, un tiro di Piola è stato respinto dal palo. Non c'è bisogno di descrivere lo stato d'animo della folla che assisteva alla partita. Vedere la propria squadra perdere a quattro mi nuti dalla fine; vedere un tiro saettante annullato da un palo sono cose queste che lasciano la bocca amara ai tifosi. Ma la sorte non ha voluto gravar troppo la mano sulla Lazio. La pressione offensiva dei romani ha ottenuto in fondo la sua logica conclusione e per quanto fosse valorosa e vigile la difesa granata, non ha potuto impedire a Piola di segnare, al 41.o, con un magnifico tiro, su centro di Bisigato. Il punto marcato dal vercellese era assolutamente imparabile e nessuna colpa può imputarsi al bravo Maina. , Come vedete l'incontro ha avuto caratteristiche ben diverse nei due tempi. Nel primo tempo la superiorità del Torino è apparsa evidente; nella ripresa la Lazio ha dominato. La tattica seguita dalla squadra torinese non poteva essere diversa. Giuocare il secondo tempo con propositi offensivi avendo contro non solo una squadra più pugnace, ma anche un vento gagliardo e beffardo, sarebbe stato un grave errore da parte dei granata. L'errore non è stato commesso e il Torino ha potuto cosi ottenere un risultato che supera le logiche previsioni della vigilia. E' certo, però, che l'impresa è riuscita in quanto la difesa granata, a giudizio dello stesso Gargnelli, ha giuocato in maniera meravigliosa. L'attacco bianco-azzurro è stato letteralmente bloccato. Non un uo»io ha avuto un attimo di respiro; tutte le azioni sono state sminuzzate, intercettate sul più bello. Un lavoro da non dire, che ha fatto uscire dai gangheri l'attacco laziale più sconclusionato e scombinato del solito. Per scendere al particolari noteremo che Piola è stato presso che annullato da Janni e Zanello. Il vercellese è stato talvolta fermato in modo brusco, ma a prescindere da ciò egli è apparso disorientato, privo di mordente, lontano dalla sua forma migliore. Per Janni l'essere riuscito a fronteggiare con' successo le azioni del biondo vercellese non è merito di poco conto. Il centro-mediano granata se non ha più lo scatto ed il fiato di una volta, possiede tuttora la più affilata arma della classe. Janni è per il Torino quello che .Bernardini è per la Roma: una bandiera di fede che si agita, suscitatrice di nuove energie, nei momenti più calamitosi; un'intelligenza superiore che domina e guida i compagni. Magnifico Baldi. Ottimo Vecchina, che ha disputato un primo tempo ammirevole; giù di corda Buscaglia. Poderosa quadrata, la difesa che è apparsa, agli occhi dei più, il reparto più efficiente del Torino. Maina non è stato molto impegnato, ma quel poco che ha fatto lo ha compiuto con sicurezza e con stile. La coppia Zanello-Eaccone è apparsa superiore a quella laziale, che troppo spesso rinvia a casaccio. Tenaci Allaslo e Prato. In complesso una difesa organica, ordinata, che lavora d'amore e d'accordo. La Lazio ba avuto nell'attacco il suo tallone di Achille. Questo reparto fa troppo affidamento sull'estro del singoli componenti. Ne nasce un gioco disordinato e sconclusionato che non è quel che occorre per superare gli sbarramenti di una difesa vigile e accorta. Le pecche di questo reparto sono emerse oggi con maggiore evidenza in seguito alla scialba prova di Piola e dello stesso Gua iris!. Bisigato e Fantoni I non emergono da un'aurea mediocrità e, quel iene è di peggio, non hanno una visione immediata dell'azione da svolgere. Essi si perdono non di rado in inutili palleggi con i mediani laterali. Questi collegamenti sono necessari, indispensabili, anzi, ma non sono fine a sè stessi. Il miglior reparto laelale è stato quello mediano. Generoso come di consueto Ferraris, che ha tenuto il suo posto con continuità di rendimento. Bene Viani e Fantoni II. Lento Serafini. Ottimo l'arbitraggio di Sgarbi. Una parte del pubblico non si è trovata consenziente con l'arbitro nella valutazione di alcuni falli commessi dalla difesa granata ai danni di Piola, ragione per cui qualche cuscino 6 volato dalle gradinate sul campo. s