I nuovi orientamenti dell'Europa determinati dagli accordi di Roma di Curio Mortari

I nuovi orientamenti dell'Europa determinati dagli accordi di Roma I nuovi orientamenti dell'Europa determinati dagli accordi di Roma L'adesione dell'Intesa balcanica Ginevra, 21 mattino. Il Capo' della Delegazione italiana barone Aloisi ha lasciato Ginevra fin dalla mattinata di domenica. Nel pomeriggio si sono registrate altre partenze importanti: quelle del signor Lavai, del Ministro degli Esteri austriaco Berger Waldenegg, del signor Benes. Il delegato inglese Eden si tratterrà a Ginevra fino a stamane. L'unico fatto importante della giornata di ieri è la conclusione dei lavori della riunione dell'intesa balcanica la quale ha diramato il seguente comunicato: « I quattro Ministri degli Stati aderenti all'intesa balcanica, dopo aver esaminato le questioni che li interessano più direttamente, hanno proceduto ad una discussione generale della situazione che risulta, soprattutto, dai negoziati diplomatici che hanno portato agli accordi di Roma. I rappresentanti dell'intesa balcanica sono stati d'accordo nell'apprezzare l'alta importanza e nel riconoscere l'utilità dei principii introdotti da questi accordi nella vita internazionale. I rappresentanti dell'intesa balcanica si dichiarano unanimi circa la perfetta identità dei loro punti di vista e dei principii che continuano ad animarli, proponendosi di continuare a svolgere in presenza dei problemi attuali quella politica comune che finora ha dato così felici risultati. L'Intesa balcanica non può che rallegrarsi del successo degli sforzi fatti per organizzare la pace. I suoi esponenti sperano che questi accordi saranno completati utilmente e sarà tenuto conto della situazione di tutti i paesi interessati al consolidamento della pace nell'Europa centrale e orientale ». D'altra parte si rileva con interesse una dichiarazione fatta dal signor Lavai al rappresentante delle Isvestia. Il Ministro francese ha dichiarato fra l'altro che l'avvenimento più importante dell'anno scorso è stata l'adesione dell'U.R.S.S. alla Società delle Nazioni che ha manifestato la volontà di questo Paese di voler collaborare all'azione dell'organismo ginevrino. < E' da questo fatto che è nata la possibilità del Patto dell'Europa centrale — ha proseguito il Ministro francese. E' venuto il momento di dire che se un Paese si abbandonasse attualmente ad atti di aggressione troverebbe di fronte ad esso tutti i partigiani della pace. Con un atto formale il signor Litvinoff ed io abbiamo manifestato la nostra intenzione di realizzare il Patto che abbiamo progettato. Se la nostra speranza dovesse andare delusa noi persevereremmo lo stesso per tradurre in maniera efficace la nostra comune volontà di accrescere le garanzie di pace ». Dopo questo esplicito accenno ad un'alleanza militare franco-russa, il Ministro francese ha proseguito affermando che soltanto con la realizzazione del progetto di patto dell'Europa orientale si potrà avere la possibilità di dare piena efficacia agli accordi previsti per le altre parti di Europa. Anche il signor Titulescu ha voluto fare delle dichiarazioni particolarmente per far dileguare l'impressione piuttosto cattiva lasciata in questi ambienti dalla sua attività ostruzionistica spiegata nei giorni scorsi nei confronti del Patto dell'Europa centrale. Il delegato rumeno ha dichiarato di considerare gli accordi di Roma come una base utilissima di cooperazione nel bacino danubiano: la Rumenia darà a questo tutto il suo contributo sinceramente, tenuto conto della sua qualità di Stato membro della Piccola Intesa e dell'Intesa balcanica. G. T. Lavai festeggiato al suo ritorno da Ginevra a Parigi Parigi, 21 mattino. Il Ministro degli Esteri Lavai è arrivato a Parigi ieri alle 17, reduce da Ginevra, accolto alla Gare de Lyon da numerose personalità politiche e diplomatiche, da membri del Governo e da alti funzionari del Qua! d'Orsay. , Commentando i risultati deH'84.a sessione del Consiglio della Società dei- le Nazioni ora conchiusa, il Temps si mostra lieto dei risultati ottenuti, tanto più che si poteva temere che essi si urtassero a serie difficoltà a proposito di parecchie questioni iscritte al suo ordine del giorno, fra le quali quella della Saar, alle possibili ripercussioni del conflitto ungaro-jugoslavo circa le responsabilità incorse nella tragedia di Marsiglia e al dissidio italo-etiopico. A proposito di quest'ultimo argomento, l'organo repubblicano della sera si compiace nel r il», are che gli sforzi di Lavai, fermamente sostenuti in questo dal signor Eden, per togliere ogni acutezza al dissidio sono piena- mente riusciti. .importava infatti scrive il Temps — prevenire un dibattito pub-blico davanti al Consiglio, che avrebbe potuto porre la Società delle Nazioni,cai il Governo di Addis Abeba si era regolarmente rivolto, in una posizione delicata e che avrebbe potuto sollevaredelle questioni di natura tale da turbare l'atmosfera internazionale, così felicemente chiarita dagli accordi francoitaliani. Le conversazioni che Lavai ha avuto col barone Aloisi da una parte ecol rappresentante dell'Etiopia a Gi-nevra dall'altra hanno avuto per effet- to di preparare un accordo di principio che si è realizzato nel corso di una con- versazione di insieme. E normale che la Francia e l'Inghilterra, firmatarie iori l'Italia del Trattato del 1906 rela- tivo all'indipendenza dell'Etiopia sisiano intromesse amichevolmente perappianare una divergenza per la qualesì sarebbero senza dubbio avuti serli inconvenienti se avesse dovuto essereevocata pubblicamente davanti al Con siglio, mentre si tratta di fatti prodottisi in un territorio contestato mal delimitato e quando le responsabilità nel le quali entrambi le parti possono esse re incorse non sono chiaramente stabilite. « Con lettere consegnate ieri al Se gretario Nazioni generale della Società dellela delegazione italiana e la delegazione etiopica hanno fatto sape- re che i Governi di Roma e di Addis Abeba si impegnano a intavolare deinegozlati sulla base del trattato italo- etiopico in vigore e a prendere immedia- tamente tutte le misure necessarie perprevenire nuovi incidenti. Non è che nel caso in cui questi negoziati non ap- prodassero o se delle complicazioni do- ssero avvenire che la richiesta della Etiopia sarebbe iscritta nuovamente ad una prossima sessione del Consiglio, In tal modo i lavori si sono mantenuti sino all'ultimo nell'atmosfera favorevo- le creata dalla soluzione del problema della Saar in seguito al plebiscito del13 gennaio. Offenbach a Saarbriicken (Dal nostro Inviato speciale) Saarbriicken, 21 mattino. Come è sfumato un putsch ideato da zelanti poliziotti Un tentativo di pronunciamento— non a base di armi, ma di bandiere — era avvenuto tra gli agenti di polizia della Saar alle dipendenze della Commissione di Governo. Dopo la proclamazione degli scrutina in parecchie caserme della polizia era sbocciata una vasta fioritura di bandiere del Reich e naziste. Un gruppo di poliziotti aveva anche caldeggiatol'idea di adottare fino al giorno del, ,_ n , . , passaggio della Saar al Reich un bracciale con la croce hitleriana. Pas. sondo di entusiasmo in entusiasmo, altri agenti avevano meditato di organizzare una fiaccolata e avevano perfino chiesto l'autorizzazione ad un alto funzionario della Commissione di Governo. La cosa, quantunque si mantenesse ancora entro limiti non temibili, poteva tuttavia presentare un aspetto pericoloso per l'avvenire, indebolendo estremamente l'autorità della Commissione di Governo nel de- licato perìodo di transizione che spi-rera il l.o marzo prossimo venturo. A ristabilire la situazione e il sen- iso dell'autorità, la Commissione di Governo e intervenuta conordinlse-Lveri, che ha trasmesso al direttore |.« C/m*m degli Affari Interni, dottor Heimbeurger, che in questi giorni era apparso alquanto esautorato e aveva ricevuto, pare, anche qualche « invito » da parte di gente troppo zelante, a lasciare il territorio. Il dottor Heimbeurger ha fatto sapere anzitutto agli agenti di polizia che se essi avessero continuato la loro agitazione sarebbero stati passibili di immediate sanzioni disciplinari e che queste sanzioni avrebbero coinvolto anche i loro stipendi. Questa minaccia ha avuto effetti imme- Così il putsch, che certi gendarmi avevano in animo di varare, è finito in una ritirata piuttosto operettistica. Le bandiere e gli stendardi so! io tosto scomparsi dalle caserme ove ierano stati esposti e naturalmente , nessun agente ha.più parlato di brac ! ... v? t;„„„„T„. iclaw e m [laccatale 1 , p;.nrP»rlp»rln PìiPrnirnmF-»rp Ir re. ! Kiprenaenao energicamente le re flint che per una certa condiscenden Za i primi entusiasmi popolari aveva ; tl0 alquanto allentate, la Commissio rfi Gonernn ha rnlutn mirhp infpr ne a.1 ^ohfrno na voluto a iene inter ventre nella questione dell'imbandw]ramento della città e del territorio. i Mr.ifo a; >,„„w;„.. „<,..,„/,„; ] uMolte dl queste bandiere gei mani erte erano state infatti issate su edt\fici pubblici, direttamente soggetti alla Commissione di Governo. Ora la Commissione ha formalmente proibito ai suddetti edifici ogni imbandìeramento che non dispieghi i colori del territorio della Saar, cioè il bleu, il bianco e il nero, e ha prov: veduto a farli togliere dalla gcndar ' mer\a ] Viceversa la Commissione ha cre. j f dì movtrnrs,- rn7/Pr„„f„ in rmi au™ ai mostrarsi tollerante m con \fronto degli eaifwi comunali e delle jcrtiese che non hanno legame alcuno co„, a Governo della Saar. Questa « messa a punto governa «va » è venuta quindi a riequilibra _„ 7„ „j,„ „7„„,„„}; „„*,.„ i re.la situazione, che elementi estre mi avrebbero potuto compromettere. A rafforzare questa solida imposta \9innp Hpllà rlirprtUia lirlli, rnnimiv\~wne V. ' aucttiye «ella Lommts- t sione di Governo e giunta la notizia — contrariamente alle voci che si | erano diffuse — che il contingente j militare inglese non lascierà la Saar lavanti il primo marzo. I|II|1lCosi, ad evitare le impazienze in\qualunque campo e di qualunque ge-\nere, c giunta pure la notizia che ZaI moneta francese in circolazione nel- l/a Saar non sarà ritirata e sostituì ',ta quindi con moncta germanica se non una settimana prima della presa di possesso del territorio da parte del Reich. In questa situazione sempre più tranquillante anche gli incidenti e gli atti di violenza sono venuti diradandosi. Unico fatto notevole segnalato dalla Saarbrucken Abendblatt, grià , d , Fronte tedesco sarebbe \°!9ano . e™xze teaesco, sareooe I /-Virt/iroecirtiio rii un t*nmr\ v\n->iQtn note-. l'aggressione di un capo nazista, cer to Reinheimer, compiuta la notte scorsa verso le due a Dudweiler. Tot. nando al suo domicilio il Reinheimer sarebbe stato attorniato da cinque individui che dopo aver fatto fuoco su di lui si diedero alla fuga. L'aggredito, che non ha riportato alcuna ferita, ha denunciato V aggressione all'autorità. L'esodo dal territorio verso la Francia di coloro che temono rappresaglie continua intanto ininterrot- \to, senza tuttavia che si segnalino \mciaent%. _ [ Curio Mortari

Persone citate: Aloisi, Benes, Berger, Lyon, Offenbach