La battaglie tra le palme della Florida

La battaglie tra le palme della FloridaIL GANGSTER UCCISO ASSIEME ALLA MADRE La battaglie tra le palme della Florida a" vecchia signora „ egenerosogentuomo„ New York, 17 notte. Nemmeno in America, dove, per definizione, tutte le cose sono possibili, le compagnie radiofoniche erano finora riuscite a fornire ai loro milioni di abbonati una radiocronaca così vera, così drammatica e così unica come ; ^J^^Ì'É^..^0!^}0^. e, a i e o a a i n o n tenti della Confederazione nella gior nula di ieri e che veniva trasmessa da Oklawaha, tranquillo centro di villeggiatura per gente anziana che, stanca dei rumori della città, vada in cerca di silenzio e di vita rustica. Ma quello che un radiocronista intraprendente ed eccezionalmente fortunato ha potuto narare ai suoi connazionali non era la decrizione della calma vita del villaggio ella Florida, bensì un racconto da corrispondente di guerra accompagnato dal tambureggiamento delle mitragliatrici e dallo scoppiettio delle fucilate e delle rivoltelle oltre che dai comandi eccitati e dalle grida dei combattenti. Un paradiso terrestre A Oklawaha si svolgeva infatti una sanguinosa battaglia, di cui già vi è stata data sommaria notizia, fra una veterana amazzone del gangsterismo americano e suo figlio da una parte, e la forza pubblica dall'altra. La scena della battaglia era una magnìfica villa del milionario Bradford, presidente di innumerevoli società sportive e appassionato per l'allevamento dei cani. Bradford aveva affittato la villa tempo fa ad una ricca signora di età giunta in quel villaggio per trascorrere tranquillamente, con il figlio, un bell'uomo sui S5 anni, i giorni della vecchiaia nel clima incantevole di quel paradiso terrestre che è la Florida. Poco i due ospiti si mostravano in pubblico, ma quando si facevano vedere si facevano anche amare dal popolo perchè erano i primi a contribuire alle istituzioni di beneficenza e i primi a rispondere agli appelli di carità rivolti dalla locale parrocchia. « I7n<i cara vecchia signora », dicevano gli abitanti del luogo parlando dell'inquilina della villa; « un generoso gentiluomo », dicevano parlando del figlio. E si può facilmente immaginare la sorpresa degli abitanti di Oklawaha quando, ieri mattina, arrivarono in paese due autocarri della polizia, dai quali u|^ef'0,. t'efi"". «««»?»« "™afi 'di fucili e di mitragliatrici, 1 quali lian- vrmgrecsoi o a i a i n e, a ei rla aulicn naael ù a a ¬ à! o il ui al aa oaitsi ea e di o mno rapidamente circondato la villa « Sono pazzi! E' uno sbaglio f mormorava la vente. Una piccola folla si raccolse subito attorno alla villa, dietro lo sbarramento del poliziotti che tenevano le loro armi puntate verso le finestre della casa e sulle labbra dei presenti spuntavano già sorrisi assai poco lusinghieri per i rappresentanti della giustizia e dell'ordine. Quando il comandante della polizia si fece innanzi e andò a premere il campanello al cancelletto della villa, il pubblico si aspettava di vedere il solito domestico con la faccia sbalordita per quella visita inaspettata. Ma nessuno rispose a quella scampanellata. La villa rimase immersa nel silenzio più profondo e porta e finestre rimasero sbarrate; si ebbe, insomma, la sensazione che fosse stata abbandonata dai suoi inquilini. Seguì un ordine secco degli ufficiali e gli agenti allora si misero in ordine sparso e avanzarono rapidamente verso l'edificio occupando ì punti strategici accanto al muro di cinta e passando i fucili attraverso l'inferriata. Il comandante con alcuni uomini scavalcò il muro e si diresse verso la porta d'ingresso, dove picchiava col calcio del fucile. Tragico cambiamento di scena Fu allora che gli abitanti di Oklawaha rimasero sbalorditi come non erano mai stati in vita loro. Una delle finestre della villa si schiuse cautamente e si vide apparire ad essa la faccia ben nota della padrona di casa, della caritatevole signora che aveva con profusione aiutati i poveri del paese. Ma non vi era più alcuna espressione di dolcezza nei suoi lineamenti; essi erano tesi come quelli di una persona che si risveglia da' un incubo. I suoi occhi fiammeggiavano. Non era più la cara vecchia signora dal cuore e dalla borsa aperta. Essa gettò uno sguardo intorno poi sbattè violentemente le imposte. Qualche istante più tardi, contemporaneamente, da due finestre partirono in direzione degli agenti degli spari di mitragliatrici. Seguì una indicibile confusione. Il pubblico se la dava a gambe in ogni direzione e gli agenti con la stessa rapidità si ritira- fi dvano in cerca di posizioni più protette. Cosi si iniziava la battaglia che durò per ben sei ore. Ora da una finestra ora dall'altra la vecchia e il figlio scaricavano sui poliziotti celati dietro il muro di cinta e dietro alberi e cespugli raffiche di mitragliatrici. Gli agenti rispondevano con la stessa generosità e non si va lontani dal vero dicendo che la villa dopo qualche ora di combattimento somigliava più a uno staccio che a una casa. I muri erano picchiettati di fori prodotti dai proiettili;, i battenti erano ridotti a schéggio. Noni ,n■ stpostante ciò gli assediati resistevano Probabilmente essi erano feriti, anzi a un certo punto, si vide la vecchia signora, diventata cosi inaspettatamente per gli abitanti di Oklawaha una vera furia, sanguinare abbondantemente da un braccio. Le sue apparizioni erano fulminee, si alzava un istante, guardava il campo di battaglia, poi si chinava per fare fuoco da dietro il davanzale, tenendo l'arma sollevata con le mani. A un'altra finestra della villa il figlio faceva lo stesso. dsecollcostsmilrbcBen presto la folla del tranquillo cvillaggio venne a sapere chi fossero ij ndue così riservati personaggi ch'erano] stati oggetto della loro ammirazione per tanti mesi. Si trattava, come spiegarono gli agenti, di una delle più pericolose donne della Confederazione, ma apparentemente innocua e perciò tanto più pericolosa capitana dei bassi fondi dello Stato di Minnesota e di suo figlio. Sulle loro traccie la polizia si era messa dopo il rapimento avvenuto due anni or sono del banchiere Bremer di S. Paolo. Il Bremer venne liberato, come si ricorderà, solo in seguito al pagamento di 200 mila dollari, la somma più ulta pagata in casi simili negli Stati Uniti. La polizia venne a sapere che la vecchia gangster a nome Barker e suo figlio Fred avevano ricevuto metà della somma e avevano abbandonato il Minnesota. Per qualche tempo si credette che i due avessero abbandonato gli Stati Uniti. Poi si ritrovarono le loro traccie e lentamente, pazientemente, per due anni la polizia li seguì finché riuscì a scoprire il rifugio dei delinquenti. Non occorre dire che la notizia della battaglia e dell'identità dei suoi protagonisti arrivò con la velocità di un lampo anche nelle città maggiori della Florida. Da Miami parti subito per il teatro della lotta una automobile della compagnia radiofonica con un radiocronista. Contemporaneamente partirono dei cinematografisti avidi di fissare sulla pellicola uno spettacolo di quelli che raramente lo schermo può regalare al suo pubblico di milioni in tutto il mondo. cdm«cmbdszvci sdzndèvetRadrotrasmissione eccezionale Quando si combatteva già da un'ora hanno fatto il loro ingresso trionfale a Oklawaha questi -rappresentanti del secolo del progresso e immediatamente per l'etere si diffuse la narrazione dell'assedio fatta con ricchezza di particolari da un radiocronista che mai perdette il suo sangue freddo e mai abbandonò il tono pacato del narratore di una partita di calcio o di un incontro di pugilato. Ogni passo in avanti dei poliziotti, ogni comparsa degli assediati alle finestre della villa mezzo smantellata vennero registrati attraverso il microfono e tutte le altre trasmissioni della radio americana vennero immediatamente sospese per 1 , • , ,. ti- vlasciare che gli apparecchi lasciassero cintendere e apprezzare meglio questo j iservizio speciale. Di tanto in tanto il \ fnarratore si interrompeva dicendo: «Ora ascoltate», e il microfono si in scaricava di diffondere il rumore delle Tfucilate e dei colpi di mitragliatrice1, che era frammezzato dai comandi della vecchia furia assediala al proprio figlio. Benanche dopo sci ore gli assediatiti decisero di ricorrere ad armi più efficaci: bombe lacrimogene furono lanciate contro la casa e il fumo cominciò a penetrare attraverso le finestre. I due assediati ben presto ebbero gli occhi gonfi di lacrime e non furono più in grado di prendere la mira. Ancora qualche colpo, poi il loro fuoco cessò. A un certo punto si vide il Fred saltare da una finestra e cercare di darsi alla fuga all'aperto. Una I raffica di mitragliatrice e il disgraziato cadeva « terra fulminato. Ancora pochi minuti trascorsero, poi si vide il | profilo della vecchia alla finestra; una altra raffica e il silenzio. Qualche istante più tardi il radiocronista era in grado di annunciare che i due assediati erano uccisi e che I te villa era stata occupata dalla polizia. Nell'interno sono state trovate decine di fucili e di mitragliatrici e una i quantità enorme di munizioni. A. R.

Persone citate: A. R., Barker, Bremer