Il tornitore miliardario anche ieri ha indossato la tuta di operaio

Il tornitore miliardario anche ieri ha indossato la tuta di operaio Il tornitore miliardario anche ieri ha indossato la tuta di operaio Parigi, 17 notte. La storia dell'operaio siderurgico futuro miliardario sembra una trama per una pellicola a lieto mie. Uno zio parte per l'America, vi guadagna una fortuna favolosa che è valutata circa cinquecento milioni e decide di lasciarla a un nipote in Francia, a condizione però (poiché affinchè una pellicola sia buona bisogna che vi sia almeno una condizione e che questa condizione sia dura) che l'erede continui a lavorare fino al momento in cui sarà entrato hi possesso del tesoro. Senonchè questa volta si tratta di uu film « vissuto », poiché anche stamattina poco prima delle 7 è stato possibile vedere Eugenio Paris, il futuro miliardario, presentarsi come un qualsiasi altro operaio all'officina 192 degli stabilimenti Renault a Billancourt ed innestare nell'orologio registratore la spina che deve testimoniare della sua puntualità, gettando un'occhiata indifferente alle splendide vetture uscite dalla « catena » della montatura e una delle quali potrà un giorno appartenergli come segno in quel momento trascurabile di una incalcolabile fortuna. Accettando questa benedizione del cielo con la massima filosofia, Eugenio Paris si è recato, fra la curiosità dei suoi compagni, al suo solito banco dove, pure sapendosi futuro possessore di trenta milioni di dollari in banca, di cinquantamila capi di bestiame, di una dozzina e mezza di pozzi di petrolio e di una città grande come Biarritz, egli ha atteso, come se nulla fosse, al suo lavoro ordinario, inghiottendo per otto ore la polvere di l'erro volatilizzata dai cannelli ossidrici. Terminata la giornata, egli ha fatto ritorno al modesto albergo di Billancourt ovt abita e dove in una modestissima camera dalle pareti tappezzate di carta chiara a fiorami e mobiliata con un letto di ferro, un tavolo, un armadio e due sedie, lo attendeva la moglie. Alcune fotografie puntate con spilli ai muri potrebbero sorprendere chi non è al corrente della sua storia, perchè le sue relazioni mondane non sono quelle che di solito un operaio può vantare: « A Eugenio Paris il mio miglior ricordo. Il Principe di Galles ». Gli è che, come sapete, Eugenio Paris, prima che suo zio morisse lasciandolo erede di una fortuna che gli darà una rendita di una cinquantina di milioni all'unno, era professore di nuoto. — Il Principe di Galles era mio allievo a Biarritz — a spiegato modestamente il futuro miliardario all'inviato di un giornale della sera recatosi a visitarlo nella sua cameretta. — Ne ho abbastanza di tutta questa pubblicità — ha detto Eugenio Paris al suo intervistatore, spiegandogli che ricevendogli faceva un'eccezione per il glornule che egli preferisce. — Lo credereste' Da ieri ho scoperto di avere migliala di nuovi amici. Cambierò casa e luscierò questo cantuccio al quale ero affezionato. — E il vostro lavoro? — Continuerò a lavorare. Non è del resto questa, la clausola principale del testamento di mio zio? Farò fino all'ultimo momento come ho futto per il passato: nove mesi a Billancourt e tre mesi a Biarritz come professore di nuoto. E là, dove sono stalo allevato, ritroverò i miei umici, Borotra, Susanna Lenglen, Detroyat. — E quando sarete in possesso della vostra fortuna? — Conserverò tutto, curerò personalmente i miei affari, naturalmente con l'appoggio dei miei consulenti. Ma anzitutto intendo rimanere francese. Nulla mi farà cambiare di nazionalità, neppure l'importanza dei diritti di 'successione. tiziriccomIsu suounstrnano napapaENPasunato chpuil paRegndunococosi nududie, soindeteRmrii fivedimnasttrneavsiil unchrolinptesolerendsosovelevenitoprrevocilerilatobrragnaavsudidofutodeQuando partirete per l'America ì. peBen presto, credo. Ho ricevuto no-1 la izie... Siate pur certo che quando sarò ricco penserò alla mia famiglia, ai miei compagni, ai miei amici e agli sport, In attesa di potere andare un giorno su una quaranta cavalli in mezzo ai suoi vasti dominii, Eugenio Paris, con una barba di due giorni ed il torace stretto nella vecchia maglia da marinaio, ha accompagnato il giornalista sino alla porta di strada. Ma si era appena affacciato che venne circondato da parecchi giovani in berretto: «Allora, paghi da bere? ». Era il principio della celebrità. Nel suo viaggio in America Eugenio Paris sarà accompagnato dal suo consulente legale che, per strana combinazione, è quasi un omonimo: l'avvocato Giampietro Paris, il quale deplora che questa storia veridica sotto ogni punto sia stata resa pubblica, perchè il suo cliente è già assillato da ogni parte. Il sedicente cugino di Re Giorgio o Il fortunato ereditiere si intrattiene oon Miss Lenglen sua allieva di nuoto

Luoghi citati: America, Biarritz, Francia, Galles, Parigi