A Gasperl la "Coppa del Re,, di Ernesto Quadrone

A Gasperl la "Coppa del Re,, x LA FINE DELLA "SEI GIORNI,, SCIISTICA AL SESTRIERES A Gasperl la "Coppa del Re,, cavoraannnelutmaprova Commiato Sestrlères, 15 notte. Addio Sestrlères! I « bolidi della montagna » (ma che brutto nome) tagliando l'ultimo traguardo di questa mattina hanno anche tagliato il nostro bel sogno che da una settimana viviamo quassù. L'avvocato Edoardo Agnelli, l'inventore della nuova e origÌ7ialissima formula della « Sei giorni del Sestrières », avrebbe potuto aggiungere al regolamento della competizione un codicillo qualunque, questo, per esempio: «A gara ultimata gli atleti che hanno ancora gambe e fiato possono seguitare. La gara terminerà allorché in lizza non resterà che un solo concorrente ». Siccome da Gasperl a Parodi, da Wolfang a Zanni, da Chierroni a Pfeifer, gli ultimi rimasti sono tutti \ uomini d'acciaio, ne avremmo avuto per un altro mese. Allora sì che era bello. Questa di aggiungere un codicillo al regolamento e, nel contempo, un inasprimento alla «formula Agnelli » non è mia, ma dei colleghi francesi. Tutti « oasi » degli sport invernali e rappresentanti dei massimi fogli parigini: Le Petit Parisien, Le Journal, Le Figaro, L'Auto, Paris Soir, e via dicendo. Invece bisogna rifare il sacco e ridiscendere ognuno alle proprie redazioni, dove nessun giornalista è sicuro di quello che lo attende. Al minimo il solito cicchettone. Per conto mio ne aspetto più d'uno, anche perchè non ho saputo fare il tecnico dello sci e qualche volta mi sono permesso di divagare. Mi difenderò affermando che tutta la vita di un « inviato speciale » è una continua divagazione. E adesso mi incanto di nuovo. Mi incanto mentre gli altri cantano. Cantano nel salone della Torre dei Duchi quelli che hanno vinto ì premi, cantano i loro amici tifosi e canta il pubblico. Io ho sempre osservato che gli uomini più stonati son sempre in prima fila al momento dei cori. Sicuri della incolumità personale e tranquilli di non prendersi un ceffone, ne approfittano per cantare a tutto detrimento dei cori, che oggi erano proprio belli. Anche perchè non si sentivano. Una numerosissima «banda», composta di tutti gli strumenti che 10 non ho mai veduto far parte di una banda, è venuta a prendere i concorrenti al « levar delle mense » del banchetto offerto dal comitato, e 11 ha accompagnati per le strade del Sestrlères fino al salone ove era stata preparata la distribuzione dei premi con quattro discorsi di accompagnamento: due in italiano, l'altro in tedesco e in inglese il quarto. Quelli che non capivano ne il tedesco nè l'inglese erano pregati di far silenzio lo stesso. Le cerimonie, in genere, sono una barba; ebbene, questa del Sestrières, è stata invece una cosa gioconda e festevole, sì da parere una improvvisazione veramente dettata dall'entusiasmo del momento e dalla letizia che ognuno aveva nell'animo. Anche questa è stata un'osservazione unanime di tutti i giornalisti, che di cerimonte e discorsi ne sanno qualche cosa. Scusutemi se cito sempre i miei collcghi (bisogna pur aiutarci un po' fra noi!), ma il signor Dumergue, del Journal, mi diceva: «Ho notato al Scsirières una precisione meravigliosa in tutte le cose e unti cordialità che attribuisco alla vostra anima latina e alla bellezza delle vostre montagne piemontesi. — E non a quella delle nostre donne? — Anche, anche, mon cher contróre iggaRnrlcgvseParla e parla, sono uscito un'altravolta dal seminato, cioè dalla < Sei giorni » del Sestrières. Ero rimastoalla banda, che al levar delle HieH-COMl'é Originale un violinista si«7««ere') hi 'massa dei concorrenti. cn»le signore c i signori al seguitò, haraggiunto il luògo di convegno /irrla distribuzione di premi. La quale s'è iniziata, come ho ac-■ennuto con il discorso dell'ing. Al-se, occ. ecc. Ebbene lu banda, come ho detto, era composta di violini, chitarre e fisarmoniche: c'erano anche, nel follo degli strumenti a corda e soffietto, due cornette, ma quelle non si sono fatte udire che al momento degli squilli, perchè in salita i trombettieri soffiavano e in discesa cadevano. Con i violini in testa (se cedeste \ bertini che, alla fine, tra gli applausi rinnovati, ha inneggiato al Re e al Duce; ed è terminata fra baci ed abbracci. Quelli che si abbracciavano eramo i concorrenti dei due sessi, gli altri stavano a vedere*. Sapete quale sarebbe stata la più grande meraviglia e la più grande gioia della giornata? Quella di sentire l'ing. De Albertis gridare, come quello del primo arrivato e vincitore della Coppa del Re, il nome di un concorrente italiano. C'è mancato un pelo'che così non fosse. Se al nostro amico Chierroni non sì rompeva uno sci, avremmo veduto capovolgersi la graduatoria. Zanni, la vera freccia della montagna, e che stamattina ci ha sbalorditi con la sua corsa spettacolosa arrivando primo e battendo, così, i campioni internazionali, se avesse guadagnato qualche secondo... M'accorgo di entrare troppo nel vivo della questione e di rubar dello spazio prezioso all'amico Marsengo, e concludo. Facciamo, dunque, il sacco e torniamo a valle con infinito rimpianto. Fra poco avremo alle spalle le cime del Sestrières tuttavia illuminate dal sole: ci portiamo con noi l'indimenticabile ricordo di queste giornate che, sportivamente, sono state del più alto interesse, e che per tutti quelli che le hanno godute sono state una vera benedizione. Ernesto Quadrone Fra suoni e canti la colonna di sciatori • sciatrici, terminate le gare, si avvia a ricevere II meritata premio