Riappare la Juventus

Riappare la Juventus UNA GRANDE VITTORIA E LE SUE RISULTANZE Riappare la Juventus Nuovo colpo di scena. Rispunta la .tJuventus, la squadra che non tràmon- zta. Questa volta la si era data per|sspacciata non accordandole che un pdieci per cento di.possibilità di ripresa qed ecco che essa ha compiuto il nuovo dmiracolo. | rGrande vittoria, quella di Roma; vit- otoria che basterebbe da sola ad illu-lcstrare il valore dell'unità che l'ha con-jpseguita se la Juventus non avesse (ngià dovizia di affermazioni strepitose. | Il successo è comunque tale, per le condizioni specialissime nelle quali è stato ottenuto, che anche chi conosce a fondo la Juventus non può non accrescere la sua ammirazione per questa squadra che è l'esempio costante di quanto possano, oltre alla gran classe, l'orgoglio esasperato per la difesa del titolo, lo spirito di corpo, la tenacia, la serietà, il puntiglio. Atti di contrizione Se la Juventus avesse perso a Roma non le si sarebbero potuti muovere appunti. Gli avversari erano forti e le disavventure impedivano di poter lottare a parità di mezzi. Bastava cedere con onore per aver salva la reputazione. Tanto, dicevan tutti, la sorte è segnata e non c'è modo di opporvisi... Ma la Juventus non disarma mai. Non dasi impressionò per lo stato di grazia ! nel quale si trovavano gli avversari, re- ; duci da una trasferta ch'era stata un trionfo. La Juventus non è squadra che sì rassegni in precedenza. Non si accasciò quando due dei suoi uomini dovettero far ritorno in sede lasciando vuoti difficili da colmare. Chi avvicinò i giuocatori si sentì dire che, sì, la « scalogna » infieriva, ma che non bisognava disperare. Ammirevoli, que-iste doti di fermezza di buon sen-1 so e di pacatezza. Una Juventus sbi- ìgottita in precedenza non avrebbe po- tuto far nulla dì fronte alla Roma, ma Ila Juventus che è sicura di poter lotta- jre ancora, non solo non cede, ma arri-1va a vincere. Ed ecco che, a vittoria conseguita, :si leggono atti di contrizione che fan- rio sorridere se si pensa che chi dice j ora di aver sbagliato era, due giorni ! or sono, decisamente sicuro delle sue j asserzioni. Ora si ammette che, anche!in formazione di ripiego, la squadra I campione è sempre forte, e che non | ha rinunciato al « suo » tìtolo. Poiché noi non abbiamo mai negato alla Juventus la possibilità di lottare per il primato, ma, anzi, abbiamo sempre sostenuto che, contro tutto e contro tutti, l'unità avrebbe resistito, per questo possiamo, ora, meravigliarci meno di parecchi altri colleglli. Ci è piaciuto apprendere che la Juventus ha accettato la lotta da forte. Essa avrebbe potuto far dell'ostruzionismo, difendersi, giuocare in modo rude. No, la squadra campione disdegna i mezzucci. Combatte, nella buona come nell'avversa fortuna. C'è una folla che la deve giudicare ed essa ha un prestigio da difendere. Inoltre, quei suoi atleti che sembrano gelidi sempre, nella lotta come nella vita, hanno la tempra dei combattenti. Ogni giuocatore coopera alla vittoria. L'attacco della Roma trova, a sbarrargli la via al successo, Valinasso, portiere modesto ma bravissimo. Egli mostra, con qualche parata da campione, d'essere il degno successore di Combi. Ed ecco Rosetta. IV uomo finito »... Egli è fra i migliori in campo, se non il migliòre. Guaita non sfugge al suo con- trollo ed è la classe del difensore che impedisce all'attaccante di classe di regalare alla folla, che soffre e trepida, 11 goal cento volte tentato e mai rea lizzato. Cosi deve fare la a o i ' n i ; i a . i ; ; " e 4 quando qualche suo campione è mandato in clinica: riscoprire quei suoi uomini per i quali c'era stato il dubbio del declino. Cosi Rosetta ombra del grande « Viri » nelle partite estive di Juventus Coppa Europa, il Rosetta che par gra- vato dalla fatica di una ormai pesante carriera, il Rosetta al quale si rimpro-vera di aver costantemente la siga- retta fra le labbra, di non mangiare per il timore di ingrassare, di mancare d'entusiasmo e di puntiglio, il Rosetta che litiga per lo stipendio e che pare perso orrtjai e per la Juventus e per il calcio nazionale, risorge. Un paio dipartite ed è a posto. Lo sorregge la classe, forse insuperata in un difen- sore. Egli torna ad essere, proprio nel- la partita più difficile, nella gara che può decidere la classifica della sua squadra, il colosso della difesa, l'« as- so » dei grandi incontri in maglia az- zurra. Ebbene, io sono convinto che. ad incontro finito, affidando i muscoli an- cora saldi alle nani del massaggia- tore, questo taciturno campione avràdetto in tutto e per tutto: * Anche questa è fatta... ». E, in via di abbon- danza, avrà stretto la mano dei com-pagni, primo fra tutti quel Foni, che sei mesi fa era nulla fra i valori na-zlonali e che, con l'indossare la maglia bianco-nera, s'è rivelato un asso. Ed ora si vedrà... Ma, abbiamo detto, ogni giuocatore ha fatto molto nel duro cimento. Pensate che Varglien ha tenuto bravamente il posto di Monti; che il fratello suo se l'è cavata, come mediano, meglio ancora che da attaccante: che Ber-tolini non ha avuto un'incertezza: chela riserva Diena s'è fatto onore; cheCesarini ha meravigliato per la suabravura e la sua generosità; che Bo-rei ha saputo realizzare, in condizionidifficili, contro una difesa assai forte,due magnifici punti; che Serantoni èstato prezioso e Orsi costantementepericoloso e poi traete le conclusioniche volete. Dovrete ammettere che non è una squadra finita, una squadra che rinuncia, quella che ha simili elementi La Juventus è tornata in sede por I tando dai campi di Palermo e di Roma .tre punti e la riconferma della sua for za. Essa potrà vincere o perdere que|sto campionato; la cosa non è, ora, prevedibile, ma è certo che, qualun que debba essere lo sviluppo successivo del torneo tutti gli sportivi dovranno | riconoscere alla compagine campione. oltre ad un'insuperata capacità tecnilca, una esemplare volontà, ed una sujperba forza d'animo. Doti tutte che (nessuna altra squadra possiede ancora | in cosi alta misura, Seconda in classifica a quattro punti dalla Fiorentina, la Juventus ha dato, alla Roma, un fiero colpo. Non sarà il risultato di un incontro che ci indurrà a mutare d'opinione nei riguardi di una squadra che noi stimiamo fortissima e che può aver perso, per cause specialissime, come lo stato del terreno e la non buona giornata di qualche elemento, una partita giuocata contro avversari fortissimi, ma per restare all'esame della classifica si deve constatare che ora il ricongiungimento appare, almeno prima del termine del girone d'andata, assai difficile. I punti persi in casa gravano terribilmente anche se la squadra si ripromette di andarne a conquistare, come effettivamente può fare, sui terreni avversari. La Fiorentina, vittoriosa sulla Triestina, vede si avvicinarsi il pericolo Juventino, ma ! conquista, con il risultato di Roma, un ; altro punto di vantaggio, ed il distacco - non è di quelli facili da annullare. La vittoria dell'Ambrosiana a Napoli indica decisamente, nella squadra «nerazzurra » il € pericolo N. 3 » per la Fiorentina e rende possibile un pronostico per le aspiranti alla Coppa Europa che si crede debbano essere senz'altro le attuali prime quattro classi Luigi Cavaliere -ificate. Ma dell'Ambrosiana si parlerà -1 presto di una pretendente al titolo pri- ì ma che di una aspirante al campio- nato europeo, perchè la squadra, cona I servando la solidità della difesa, ha - j trovato anche frecce all'attacco, -1 La sconfitta di Vercelli tronca, in vece, ogni speranza del Bologna. Otto , : unità costituiscono, nello spazio di tre - punti, il gruppo di centro delle contene j denti che non possono più avere grandi ! speranze e che non devono ancora e j temere per la loro classifica. Più in !basso Livorno e Sampierdarenese non a I accennano a riprendersi, mentre la Pro | Vercelli si fa sotto é l

Persone citate: Combi, Cosi Rosetta, Diena, Luigi Cavaliere, Serantoni, Valinasso, Varglien

Luoghi citati: Europa, Livorno, Napoli, Roma, Vercelli