La tortura della luce e del silenzio

La tortura della luce e del silenzio Le angoscianti giornate di Hauptmann La tortura della luce e del silenzio Esplicito giudizio di periti e gravi deposizioni di una donna New York, 14 notte. A Flemington nessun dubbio sulla colpevolezza di Bruno Hauptmann e se il pubblico di questa piccola città della Nuova Jersey fosse libero di agire l'Hauptmann subirebbe in un batter d'occhio una di quelle pene di linciaggio che si sogliono infliggere ai negri degli Stati del sud. E non si rischierebbo molto dicendo che prima di appenderlo ad un ramo dell'albero questa folla lo torturerebbe con una finezza da far rizzare i capelli. Ciò non ostante attraverso l'America lentamente si diffonde un senso di pietà per l'accusato dell'uccisione del figlioletto di Lindberg. Sarà colpevole, ma può darsi che sia innocente. A chi credere? Angosciosi punii interrogativi La giustizia in America non ha autorità, nè è circondata del rispetto universale e quasi religioso di cui gode, ad esempio, in Inghilterra. Si deve credere a tutto quello che narrano i testi d'accusa? Come lasciarsi impressionare, per esempio, da ciò che racconta il perito calligrafico, il quale sinceramente dichiara in Tribunale che di grafologia se ne intende pochino e tutto quel che sa lo ha appreso in un libro per volgarizzare la grafologia fra studenti e servette? Di libri che fanno testo egli non aveva mai sentito parlare. Si deve credere a Condon? Ad un uomo che ha fatto troppo parlare di se cambiando opinione ogni quarto d'ora pur di trovarsi fotografato o citato nelle prime pagine dei giornali? In un paese in cui troppo spesso, ahimè, si fabbricano testimonianze di sana pianta e si fanno parlare i morti come se fossero più vivi dei vivi i dubbi sono permessi. Del resto v'è chi trova qui che la polizia è esagerata e l'avvocato Reilly, dal canto suo, sta trasformando il processo, di Flemington in qualcosa come un volgarissìmo comizio di villaggio. Il vecchio mondo deve rimanere addirittura sbalordito quando vede 1 testi andare a visitare l'imputato dietro le griglie della sua cella, così come si va a guardare un leone in un giardino zoologico; i giurati passare il week-end scendendo in campagna su un enorme carrozzone scortato da agenti in motocicletta, e non basta, ma avendo un poliziotto seduto a lato dell'autista con una lucida mitragliatrice portatile sotto il braccio. E cosa pensare dello stesso avvocato Reilly, il quale ieri comunicava alla stampa domenicale la serie completa delle domane che egli avrebbe posto oggi all'imputato e, ciò che è più sor- ! prendente, anche le sue risposte? La vita di Hauptmann si trasforma in un incubo. E' ciò che la polizia desidera. Essa spera di ridurlo ad uno stato tale dì debolezza fisica e di esaurimento morale che in un'esplosione di disperazione finisca per riconoscersi colpevole dell'assassinio del piccolo Lindberg e forse della metà dei delitti commessi in America. Hauptmann diminuito di 15 chili E' cosi che stamane la polizia di Flemington informava le centinaia di giornalisti tornati al loro posto dopo •un iveek end trascorso a New York o nella campagna che il momento tragico per Hauptmann si approssimava a grandi passi giacché egli aveva perso quindici chili del suo peso. Da quando il processo è incominciato, dice il capo della polizia, l'imputato non dorme più. Si corica sulla dura branda della sua cella, vi rimane cinque minuti poi, come colto da angoscia, si alza e durante delle ore gira su e giù per la cella come una belva in una gabbia. I guardiani temono che egli non resista alla prova del processo e ponga termine alla sua vita. Per questo la cella è espcteinondata dalla luce di una potente lam- pada elettrica e due guardiani gli sie-dono giorno e notte a fianco nella pri- gione senza mai perderlo d'occhio. Per-iirfo quando Hauptmann dorme e si co-gono le coperte e gli impongono di te-nere fuori le mani per meglio control- lare. V'è da che far impazzire il piùinnocente degli uomini. Per giunta la consegna del silenzio è a tal punto ri-gorosa che i guardiani sono stati av- vertiti che una parola sola pronuncia- ta durante le ore della sorveglianza pre con le coperte la testa per non es sere accecato dalla luce, essi gli tol sarà punita col licenziamento imme- diato. Hauptmann, incapace di resiste-re a questo silenzio, ha chiesto che gli si desse della carta per scrivere alla madre in Germania. La domanda èstata respinta. Egli deve però giorno e notte lasciarsi guardare da una folladi curiosi che rimangono li a occhistralunati dinanzi alla gabbia, comeaìfascinati dallo spettacolo di quest'uo-mo in preda ad un angoscioso orgasmo.Il Reilly non protesta contro questotrattamento perchè a queste cose èabituato: rientrano nella normalità delsuo paese. Ma egli si dichiara deciso abattersi come un disperato ner nrovà-1 1 * re l'innocenza del suo cliente. Egli hadichiarato di avere già speso di tascasua nientemeno che 12 mila dollari persopperire alle spese della difesa, datoche Hauptmann non ha più un cente-*Simo. Vero è che questo processo è l'episodio culminante della carriera dell'avvocato. Il grafologo è tassativo Jl pubblico nella piccola aula del tribunale di Fiemington, a dispetto desuo convincimento nella colpevolezza di Hauptmann, è rimasto profondamente impressionato stamane alla ripresa del processo. Quando l'imputato è entrato ammanettato ed è andato a sedersi nel banco degli accusati era dun pallore di cadavere. Tremava e faceva sforzi inauditi per raggiungere ibanco senza essere sostenuto dai poliziotti armati. La giornata d'oggi non gli è stata favorevole. L'esperto grafologo AlberOsborne ha continuato la sua erudita deposizione nella quale ha ripetuto non esistere per lui dubbio alcuno che le note inviate a Lindberg e a Condon erano scritte da Hauptmann. <. Le prove concrete — egli ha detto — sono irresistibili, incontrovertibili e travolgenti ». Egli faceva queste dichiarazioni esplicite e impressionanti per iscritto con voce appena udibile e tenendo contro il suo orecchio il cornetto acusticola sua quasdestinato a coneggere la sua quascompleta sordità. Osborne credeva dgridare queste parole definitive mal'aula le ha appena sentite. Dieci minuti dopo il povero Osborne si toglieva il cornetto dall'orecchio e se lo metteva tranquillamente in tasca. L'avvocato Reilly lo aveva sottoposto a uno stringente e spesso poco cortese interrogatorio, dapprima svoltosi con l'uso del cornetto poi senza di esso e poiché l'avvocato aveva comin- ! o o I è ciato a gridare in modo fortissimo, il sordo esperto dovette interromperlo dicendo: — Ma smettete di gridare così, che mi renderete sordo! Il difensore per confondere il tecnico gli ha consegnato una serie di lettere scritte dal famoso Isidoro Fisch presunto autore del delitto. — Ecco qui lo lettere; vi sembrano scritte da Fisch? — Non posso dirlo. Somigliano in certo modo alla scrittura di Fisch ma non lo garantisco. Invitato a pronunciarsi su KstneWleinAdatejtoalcune ( trlettere trovate nella villa di Lindberg ; sese fossero della stessa mano di quelle i vila scrittura è del tutto diversa. Non po- rjtrei dire che siano della stessa mano. IliOsborne si è poi dichiarato convinto I è che tutte le note inviate a Condon e a imLindberg furono scritte da una stessa : mpersona. | saFuribondo, Reilly con voce di tuono ■ cha gridato all'orecchio del sordo : coesperto: j m— Quanto vi paga lo Stato per que-[csto vostro servizio? j tOsborne si è messo in tasca il cor-] l^netto, ha guardato l'avvocato, poi balbettando cal;0; I tr— Non se se questo mio servizio sa-1 corà compensato o no; ma nutro fiducia nello Stato di Nuova Jersey. La replica è stata accolta da. una esplosione generale di risa. Subito dopo l'ilarità ha esploso ancora una voi ta quando replicando a una domanda di Reilly, Osborne ha detto: pni I G.1 coI nZd« — Lasciatemi parlare. Io sono un I d i uomo il quale ha esaminato la scrittu- j r|ra di ogni nazione esistente sul globo; j m non pretendo di essere infallibile, ma ; s-! so essere molto prudente nelle mie os- b-] servazioni e posso dire sinceramente. r1 che sono convinto in modo assoluto che ■ cle note inviate a Lindberg furono scrit-1 v1 te da Hauptmann. | s- j Una viva commozione si è prodotta> sù; nell'aula quando sul banco dei testi è'ea i salita con movimenti voluttuosi delle-; corpo la signorina Ildegarda Alexan- ?- ' cler. Sembrava una mannequin che d- presentasse al pubblico degli abbiglia-j a ; menti della più elegante sarta della] - quinta avenue di New York. Girando ; s-! su se stessa, assumendo pose attraenti I Mi come volesse porre in risalto le carat- Ra Veristiche del suo abito, è rimasta in tè | attesa delle domande. Il pubblico si è Jo : quasi sganasciato dal ridere quando ] sai dal procuratore Wilentz ha appreso j ai! che la teste era in realtà una munite-he </»'»• pcr i giornalisti la comparsa sul-i m-i'a scena di Flemington della signorina I rio. Ildegarda non è stata una sorpresa. £o, Tutt altro. L avevano vista a mezzo- j gè! giorno fare colazione cdn la madre in-; Rel sieme al procuratore Wilentz. Nulla ma sfugge all'occhio e all'orecchio dei, Cà- giornalisti. Essi si affrettarono ad oc-id a t . • -l - - . . .alcupare tutti i tavoli del ristorante a|ma, fianco di quello occupato dal procura-! gr | tore ed ebbero la gioia ai vederlo ac-1 ,o! carezzare le spalle della incantevole te- :re-1 ste e con voce soave dirle: «Siete una t* testimone di grande stile e per giunta ] dolce corno lo zucchero ». dLa giovinetta dolce come Io zucchero Hha dichiarato che al momento in cui la polizia andava alla ricerca del barn- bino di Lindberg essa incontrò a Bronx il dottor Condon il quale a una decina ;di passi di distanza era seguito da uni uomo che lo esaminava attentamente. è a iel za aito a di ail ia rt a n le n oo leo nco Quest'ultimo era Hauptmann. La signorina poi ha narrato che nel marzo 1932, mentre procedevano le trattative tra il dottor Condon e il rapitore del bambino, vide per la seconda volta Hauptmann alle calcagna del negoziatore. Quando Hauptmann fu arrestato essa si recò alla prigione e dietro le ,sbarre di ferro guardo con occhi scru- tatori le fattezze dell'arrestato. Da quel 'momento non ebbe più dubbi. La signorina Alexander con molti ge- sti della mano e infinite armoniose on- dulazioni del corpo ha consentito a re che incontrò Condon nel 1923 in un1 teatro nel quale ella occupava la posizione di cassiera. Il pubblico ha riso ma la signorina Ildegarda ha corretto l'impressione dicendo: «Non l'ho più rivisto dal '24 che nel marzo del '32 ed era tremendamente eccitato ». La deposizione ha prodotto molto si ' effetto anche sull'imputato che alla sua j s: I effetto anche sull'imputato che alla sua ] di ! comparsa è rimasto interdetto mentre I a ! sua moglie diventava mortalmente pal Ilida. La bella Ildegarda, dopo la depo- r-jsizione .si è allontanata dall'aula riscuoio | tendo sorrisi in abbondanza. LA MISTERIOSA « SIGNORA VERDE » oggetto di un incidente tra l'avvocato Reilly e il dott. Condon. Quest'ultimo, su indicazione del difensore di Hauptmann, riconobbe la signora e sembrò molto imbarazzato per la sua presenza.