Juventus-Roma 2-1 (0-1)

Juventus-Roma 2-1 (0-1) Juventus-Roma 2-1 (0-1) -.,..j-,) La squadra campione resiste con tattica accorta nel vertiginoso inizio e fiacca, nel finale, gli avversari stremati di forze - La grande prova di Rosetta e Cesarini p»ab Juventus: Valinasso: Foni, Rosetta; Vargllen II, Varglien I, Bertolini; Diena, Serantoni, Borei, Cesarini, Orsi. Roma: Masetti; Gadaldi, Bodlni; Frisoni, Bernardini, Tornasi; Costantino, Scopelli, Guaita, Scaramelll, Fusco. Arbitro; Ciamberlinl; segnalinee: Corradi e Scotto. Roma, 14 mattino. La squadra campione d'Italia, applicando una tattica avveduta, giuocando generosamente per tutta la durata della partita, ha dimostrato, davanti ad un pubblico di ventimila persone, di meritare la vittoria. Gli undici atleti in maglia bianco nera, nessuno escluso, si sono battuti con tenacia, con piena volontà, con magnifico spirito agonistico. Queste qualità morali di prim'ordinc sono state poste al servizio di quel senso tattico istintivo che è proprio delle squadre di rango in giornate di vena, Il buon Bigatto, che da vecchio e leale avversario aveva stretto la mano a Bernardini all'inizio della veloce, com battuta partita, ha avuto per tutti i qiuocatori paróle di lode. Qualche cosa di più ha voluto dirci per Ro- setta e Cesarini. «Era molto tetnpoche Rosetta e Cesarini non dispnta.nitilo mio partita così grande ». Grande è stata infatti la pari ito d, « Viri » e del generoso Cesarini. Quest'ultimo, animatore costante dei propri compagni, sopra tutto nei momenti in cui la squadra ha avuto bisogno di essere sorretta, guidata, quasi rimessa sulla buona via. Che dire poi di Rosetta, che non ha per¬ ditto ta sua prove, Mote ca Ima nem -meno nei momenti più critici? Egliè stato il perno della difesa, il cupi tano -vigile che ha retto il timone con mano sicura e ha guidato la nave attraverso le insidio numerose dell'incontro. C'era anche un "rigore.. Battaqlia aperta, dunque, ma leti» e cavalleresca. Nessun incidente sesto. Qualche piccolo contrasto fra Orsi 9 Frisoni, qwilche sfuriata, ciuffo al vento, di Cesarini, e niente più. Ambiente ideale per una partita di combattimento, che ha facilitato il compito dell'arbitro Ciambr.rlini il quale, se è stato vigile e severo nel reprimere ogni palese scorrettezza, non è stato altrettanto oculato verso la fine nel punire alcun, falli di mano che pure sono stati evidentissimi. Verso la mezz'ora vi è stato un «manti, di Bodtni in seguito a una veloce disce sa Orsi-Diena, passato inosservato. Inquel momento le squadre erano allapari e forse Ciamberlini non sì è seti-tifo di affibbiare la massima piinizio-ne ai danni della Roma. Se l'avessefatto sarebbe successo il pandemonioma la giustizia sarebbe stata salva.Per fortuna la Juventus per vincerenon ha avuto bisogno di rigori ed epassata ugualmente attraverso le >na-alie della difesa giallo-rossa con unaprodezza personale di z Farfallino^ che ha ammutolito di colpo la folla già esasperata per il conseguito pareggio dei bianco-neri. Ha finito per trionfare ta squadra che è riuscita a bloccare meglio l avversaria, quella che, attraverso un giuoco più accorto e più previdenteha avuto una riserva di energie sufficiente, nella ripresa, per battere due volte l'avversarla e per tenerla sotto il suo controllo. Come vedete il secondo tempo e stato fatale per la Roma, che aveva troppo inconsciamente profuso ogni sua energia nella prima fase della partita. Anche a non vole, riconoscere alla Juventus una migliore tecnica c una tattica di giuoco più fina, si deve però ammettere che la squadra torinese, rispetto a quella romana, è apparsa più resistente v più tetragona alla fatica. Grande squadra '« .Soniagrande squadra la Juventus: questaperò, più solida, più temprata alla lotta, più pugnace; qualità postive chpermettono di vincere « parità di altre condizioni. Di dominio vero e proprio di unasquadra sull'altra non è il caso di pa lare. Dopo una gara palpitante, attraente,' elettrizzante, tirata per quasi tutto il percorso, la squadra campione ha superato l'avversaria stremata fabgladi forzo proprio in fondo, sulla retta itadi arrivo. L'epilogo ù stato in tutto degno della bellezza del combattimento, accettato a viso aperto dalle due squadre. Nessuna di queste ha voluto, adottando una tattica difensiva, riconoscere, tria pure implicitamente, la superiorità dell'altra. Questo senso di fierezza onora i giallo-rossi e esalta la squadra campione. Quali sono state le cause che hanno provocato il collasso romanista'! Innanzi tutto il terreno pesantissimo, che ha raddoppiato la fatica dei giocatori. Il campo, ridotto in pessime condizioni dalle pioggw recenti, è stato fatale a Scopelli e a Scaramelli, due lavoratori infaticabili delle altre partite, il primo cervello dell'attacco, il secondo braccio destro di Bernardini. Bernardini, che non ama, come sapete, il giuoco vertiginoso, si è trovato un po' disorientato sull'inizio, poi si è ripreso abbastanza bene; ha lavorato con impegno, se pure con alterna fortuna, ha avuto momenti di rara effi rana nei quali ha riordinato, co, suoi interventi precisi, le idee confuse degli uttaecanti. Nel complesso, però, Ceri «ordini è apparso affaticato, fuori fa| se. Più che mai egli avrebbe avuto bisogno dell'aiuto di Scaramelll, ma questi non ha saputo dargli man forte. "Farfallino,, cannoniere Altre cause però hanno contribuito alla sconfitta giallo-rossa; la cattiva , giornata di Fusco, le cui centrate sono | ^ farìlmcnte bloccabai vinCsora| bUg marcaUm aUa quale fa difem bianco-nera ha sottoposto Guaita e, infine, il cattivo rendimento della coppia Gadaldi-Bodini. Al contrario la Juventus si è meglio ritrovata sul terreno pesante, e ha forse sopportato meglio le asprezze del elima rigido. Nella ripresa, poi, quando le manchevolezze giallo-rosse si sono fatte più evidenti, la Juventus ha finito per fare breccia nel punto più sensibile. Sono state due azioni di contrattacco che hanno trovato sguarnita la linea estrema romanista, due azioni di una semplicità incredibile, ma inecccpibili come svolgimento. Nella prima quel sornione di Orsi, che in certi momenti ha l'aria di non volerne più sapere e di non volersi più impegnare, lasciato Ubero dall'incauto Frisoni, ha iniziato l'azione conclusa con un goal irresistibile di * Farfallino ». Dite tiri sono occorsi per costringere Masetti aaclapvgnhapncsnnnsmmgcrtitcicigbBdscp ; alla resa. Nel primo il palo si è inca\ricato di respingere la minaccia; nel 1 xeCondo Borei ha reso vano l'estremo . tentativo del portiere avversario, Anche il secondo punto juventino è \ stnf0 sennat0 quasi senza colpo ferire, , Una ^wja di BoTel qHasì da metà cam_ m po s|f respiìlta della difesa bianco-nei a. in veiocita t Farfallino» supera -\ bodiai, troppo avanzato, punta deciso i Mosetti .invano inseguito dii terzini ^ n , e o a e c e a , , e e a Musetti ha un attimo di esitazione; vorrebbe faisl incontro alla palla, farsi magari in due pur di fermare l'indiavolato bianco-nero che si è beffato di tutto uno schieramento. Ma il fato è ormai segnato: niente da fare per arrestare il pericolo. Da pochi metri, con tutta comodità, Borei spedisce in rete. Due stoccate inesorabili, i poi la fine. Cosi vincono le grandi squadre. Bisogna convenirne. Tirando le somme la Juventus ha giuocato meglio della Roma. Essa ha avuto il merito non piccolo di bloccare letteralmente l'attacco giallo-rosso e di non farsi incatenare dalla difesu avversaria. Se raffrontate un momento quel che ha fatto Guaita c quel che ha fatto Borei, dovrete convenire che fra i due chi ha reso assai di più, chi ha più giovato alla propria squadra e stato * Farfallino ». Agli occhi della folla Borei è apparso trasformato, ir clphrzdgfcrd«scdgalugrriconoscibile. « Era tanto che giuocava' cosi e che non riuscica a segnare », ci ha dichiarato Bigatto Finalmente c stata la volta buona. Non così si sarebbe potuto esprimere Barbesino a proposito di Guaita. Il « pericolo nu- r-mero uno» che ad Alessandria aveva fatto fattile è stato fermato inesorabilmente. Bloccato Guaita, l'attacco giallo-rosso ha perduto tre quarti della sua pericolosità. Nel secondo tempo ta stanch-zza na piegato le ginocchia a Scaramelli e a Scopelli ed è successo allora l'inevitabile. Per tornare alla Juventus diremo che la squadra non è apparsa mai alla mercè dell'avversaria, neppure dopo il goal di Scaramellì, segnato al ventinovesimo del primo tempo, l'orgasmo ha affiorato nelle file bianconere. La squadra ha stretto i ranghi, ha raddoppiato di lena, si è buttata al contrattacco con una tenacia senza pari. Serantoni, e soprattutto Cesarini, hanno infuso vigore, ardore, pericolosità, alle azioni imbastite in questo periodo ciuciale. La Juventus, nonostante la sua volontà di segnare, non ha raggiunto il suo scopo, ma ciò nonostante ha salvato la partita. L'impresa della difesa Potente e vigile la difesa, Valinasso si è riabilitato davanti al pubblico romano che l'aveva giudicato severa-, mente nella partita Lazio-Juventus. Il giovane portiere, come rileverete dalla cronaca, ha compiuto un lavoro ammirevole. Certe sue parate hanno avuto ti marchio della classe. La coppia dei terzini ha operato in perfetta intesa con ta mediana e con gli infaticabili interni. Del blocco difensivo non si sa chi più lodare; tutti hanno compiuto il loro dovere, da Rosetta, sempre vigile e tempista nei momenti più scabrosi, da Foni, potente e preciso, a gospicafuSunuGulapeimchposezio,nntacqueVavaregupainSeuovasua prè stiSemsitel'abaBerto-lini, lavoratore oscuro ma red-\aPditizio. Varglien 1 si è dedicato esclu-\msivamente a Guaita; non si può dire\anche non abbia raggiunto il suo scopo. .suL'attacco, che ha funzionato allaÌVTperfezione in base a una tattica pre- 1 « e i e a cedentemente stabilita, è stato pericoloso, tenace, sbrigativo. Le anioni in profondità intessute dal trio di punta hanno scoìnbitssoluto la difesa giallorossa. Il giovane Diena ha titoli e mezzi da far valere anche in una accolta di assi. Benché marcato dal migliore giallo-rosso, Tornasi, la recluta si è fatta onore. Di O'si si è detto. Pare che dorma, che non voglia più insistere; all'improvviso mette le ali ai piedi e ti inchioda con le spalle a terra. « Farfallino » ha avuto il merito di segnare tutti e due i punti. Oltre a ciò, che è già molto. Borei è stato l'insidiosissimo cuneo incastrato fra le maglie bianco-rosse. Non è facile dire in brevi parole quel che ha fatto il centro attacco juventino. E' certo, però, che la difesa giallo-rossa si ricorderà per un pezzo di questo gioratorìno agile, guizzante, tenacissimo sulla paùa, irrisore di ogni ostacolo. Borei ha battuto la Roma ma ha saputo accattivarsi le simpatie del pubblico, e scusate se è poco! La Roma, incappata in una grigia giornata, ha avuto i soli Masetti e Tornasi all'altezza della loro fama. Gli altri, chi più chi meno, hanno reso meno del solito. La macchina non ha funzionato che in parte. Talvolta il destino giuoca di questi brutti scherzi; quando è necessario che il motore renda il massimo, questo finisce per non ingranare. Il pubblico deluso, ha lasciato il campo imprecando alla malasorte. A tutta andatura Qualche cenno di cronaca non guasta. L'i/iùio, crome si è detto, è velocissimo. Foni arresta Scopelli e Gadaldi Orsi. Al 4', prima azione che impegna I Valinasso. Tornasi passa a Fusco, aite-1 sti lancia Guaita che serve Costanti- ! rno. L'ala destra tira in corsa e Vali- pamnanteCj vj sj shI g' sacti1dsaBAlartstscSOfOcnmtvzlaamnasso paca in « angolo ». Al 10' aiione Scrantonl-Dictiu. Budini salva in « angolo ». Su calcio d'angolo Borei impegna Musetti. Al 12', su tiro di punizione calciato da Varglien II, Orsi alza sulla traversa. Segue una entusiasnutnte azione Sropclli-Guaita. Foni entra a' deciso e libera. Al 15' un errore di i c a - Varglien II inette in un bell'impiccio Valinasso che era uscito di porta per raccogliere il passaggio del compagno. Al 21' un'anione puntigliosa di Diena che scarta Tornasi e Bodini e cen- a tra. Borei liprende e tira alto. Puni- cBnèdltidftv olo Tornasi insidia la rete con un tiro piovente che il vigile Valinasso bloca alto sotto la traversa. Al 26' Borei ugge. Bodmi lo blocca sul più bello. u nuova azione di Borei nasce un uovo « angolo > contro la Roma. Al 29' nasce il goal romanista. E' uaita che serve Fusco; questi elude a guardia di Varglien e centra; Scoelli di testa passa a Scaramelli che mpegna Valinasso con un tiro da pohi metri. La palla, viscida, sfugge al ortiere. Scaramelli è pronto a imposessarsene di nuovo e a mettere in . , sone contro , btanco-nen Fusco, di\anr' hT r.OV0. "mdw"0 "Htacco dei romani. Guaita a SroK"i, besti a Costantino, che tira in corsa. al'maiso devia a stento la palla che a a finire a fondo. Su calcio d'an- ptptnllanzcsrncpsdete. Tripudio della folla che già pre- [dusta la vittoria. {iLa Juventus non si perde d'anlmo;\sarte al contrattacco con uno spiritol diavolato. Registriamo un tiro di \ derantoni e, al 40', un'azione turbi-ì posa di Dica, il cui centro è reso cano da Borei. La palla finisce cosi \ iulla sinistra, dove Cesarini è pronto\ s servire Orsi. Questi t crossa ri-1 srende Serantoni, jl cui tiro poderoso ! bloccato da Masetti. Fallo di Frisoni ; i Cesarmi. La punizione è tirata da j rerantoni e Cesarmi impegna nuova- mente Masetti con un tiro insidiosis-\mmo. Le ultime battute del primo empo vedono la Juventus protesa alattacco. Nella ripresa si nota subito un abassamento di tono nella Roma. Ne PProfittf' ta Juventus fin dal primo minut°' costringendo l'avversarlo in n"ol°- D°P° ma Parata di Valinasso u tiro ài Scopelli, e un intervento TOWidenziale di Frisoni che toglie la E Borei scappa... , rfesce « ad a™ta™ » Pcrl alla dal piedi di Borei, l'arbitro affi- monisce Orsi per... misura precauzio- \ aie. Al 7' la Roma è in (angolo» cheYnon ha esito. Molti falli da ambedue e parti. Un insidiosissimo allungo di Cesarini a Orsi per vero miracolo devinto da Gadildi. Al 12' ajione Cosfaufiuo-Guaifa. Questi, spostatosi ulla destra, impegna Valinasso, che ha parato a terra. Il goal del pareggio è ormai maturo. Ài 14', su discea improvvisa di Orsi, e conseguente centrata, Borei batte Masetti. La parita si riaccende più viva che mai. Al 7' un tiro di Scaramelli e poi un colpo di testa di Scopelli. Due parate magitrali di Valinasso, applaudite a scena aperta. Duetti comici Frisoni-Orsi. Borei cambia i calzoncini strappati. Azioni spezzettate dall'arbitro. La pala va da Valinasso a Masetti con una rapidità sconcertante. Al 25' un centro di Diena è bloccato da Masetti e, subito dopo, un tiro fuori di Serantoni. Al 26', ta Juventus, clic appare as¬ sai fresca. Ititela ti suo serrate. Orsi con un tiro insidioso impegna ùbasettl. Subito dopo, al 29', un'azione BoreiOrsi finisce a lato. Segue una nuova fuga di Orsi e un'altra azione DienaOrsi che sembra debba fruttare il secondo punto. Bottini e Tornasi riescono, non si sa come, ad allontanare la minaccia, mentre i gluocatori juventini protestano; ma l'arbitro non ha visto il fallo di mano di Bodini. Pazienza. Si tira avanti a tutta andatura. Le linee difensive giallo-rosse ne /ialino abbastanza. Nella penombra che si addensa la lotta non ristagna un attimo. Al 37' nuova fuga di Orsi. Bottini colo. Il minuto dopo è fatale alla Roma. Borei con azione personale, butte ni nuovo il portiere romanista. La folla è ammutolita. La squiulra giallo-rossa, demoralizzata, vorrebbe reagire. ma\ le forze la tradiscono. Mentre 1 Juventini si battono come leoni, dando la impressione di essere pronti a ripren-dere la lotta, tarbtiro fischia la fine. I gluocatori si stringono la minio, festosi. Anche Caliga > e Bigatto entrano in campo e salutano la folla cavalleresca. Filippo Muzi

Luoghi citati: Alessandria, Italia, Lazio, Roma