Comandante supremo dell'artiglieria riffana

Comandante supremo dell'artiglieria riffana Comandante supremo dell'artiglieria riffana , e » n a a o n o e e i i e l a a o a a . o a o a a ù e n plico porta nei verso un grosso timbro di ceralacca con una mezzaluna e una stella. Klems l'apre e legge: «.Lode a Dio unico! Che Dio colmi di felicità il nobile e valente amico, Otto Joseph Klems, e che la salute sia su di lui infinita come la misericordia di Dio. Noi, Si Mohammed Ibn Abd el K'rim el Khettabi, abbiamo apprezzato ed apprezziamo i consigli che ci hai donato sul modo migliore di condurre la guerra. Ed è perciò che, d'accordo con la Dula Gemauria Rifia, ti nominiamo comandante supremo della nostra artiglieria e mettiamo in tuo potere quanto ci è possibile, affinchè tu possa portare a buon fine la missione che con tanta gioia ti affidiamo. Noi siamo convinti che Dio non mancherà di accordarti il suo aiuto. Possa tu vivere nella gioia o nella felicità». Chi è Fatma? Kleìns sorride e, ponendo il plico in una saccoccia di cuoio, incomincia a cenare. Col plico, Ahnied Ben Ayat gli ha portato una kesra, tre datteri, quattro fichi, uno stinco di montone e una scodella, il cui contenuto nella penombra della tenda non appare ben visibile. — E' il miele delle api di Fatma! — l'avverte Ahmed. Per la seconda volta, Klems sente pronunziare il nome della fanciulla. Incuriosito, stavolta domanda: — E chi è Fatma? — La piti bella ragazza del Rif. Suo padre, zio del nostro venerato emiro, è sovraccarico di lavoro, perchè tutti gli uomini della tribù la chiedono in moglie. — E perchè Fatma non si sposa? — Perchè il marito dovrà arrivare di lontano. Così dice la leggenda e Fatma, fedele alla leggenda, attende. La conversazione, per il momento, finisce lì. La tavola non è abbondante e nemmeno appetitosa. Klems, tuttavia, mangia con buon appetito e, a cena finita, s'abbandona alle dolcezze della siesta, sdraiandosi per terra. Ma si rialza subito. Per un po' passeggia in su e iti giù, indi torna a sedersi. Impossibile stare fermo! Stanchezza? Paura? Paura, veramente no. Preoccupazione piuttosto per il suo avvenire: in breve, non sa se dev'essere contento o scontento di quanto gli accade. Appena due settimana addietro, disciplinato e attivo sergente della Legione, si trovava ancora nel fortino di Ain Zohra. Qualche giorno appresso, disertava e per poco non finiva sulla forca per la maggior gloria di Allah. Ora, invece, in nome dello stesso, lo proclamano comandante in capo della artiglieria riffana. Benissimo! Ma simile nomina non gli impedirà di raggiungere Mclilla e d'imbarcarsi alla volta della Germania, di rivedere i suoi e la donna che ama? Tutto questo, appunto, preoccupa Klems e lo rende inquieto.- Ma com'è egli giunto a simile paradossale soluzione? t Al cospetto di Abd-el-K'rim Ecco: il mattino dopo il suo arrivo ad Annual, Abd el K'rim lo riceve al suo Quartiere Generale di Uchanene, Il Quartiere Generale del ribelle riffano? Non fate lavorare la fantasia: Non si tratta d'una di quelle casbe dell'Atlante, città e fortezze nello stesso tempo, dove i signori della montagna posseggono ricche dimore di piacere, con centinaia dì donne, schiavi ed eunuchi. E' una qualsiasi casa di paese riffano: pochi vani stretti e lunghi, attorno ad un cortiletto, dove asini, muli e capre vagano fra la polvere, lo sterco e le immondìzie. Soltanto una bandiera rossa con una mezzaluna e una stella azzurra, una sentinella alla porta e un continuo via vai di guerrieri distinguono questa casa dalle altre. — Sii fra noi benvenuto come un amico! Abd el K'rim è seduto all'orientale sul fondo d'una camera vuota, il burnus scuro sulle spulle, un grosso turbante verde sul capo e i piedi in bab-. buccie di cuoio ricamate. Lo eirconda-\no i quattro membri della Dura Ge-, mauria Rifia, vale a dire, il « direttorio riffano ». Non ha ancora quaranta anni il ribelle. Una rada e corta barbetta gl'ìncornicia il volto abbronzato e piuttosto rotondo. Zigomi e naso sono pronunziati, mentre la fronte, sotto la quale si muovono gli occhi penetranti come spilli, è stretta, bassa e il mento Piccolino e corto. Più che un avventuriero questo capo ribelle lo direste un gesuita al seguito d'un gruppo di conquistadores. Vi parrà d'averne veduto il volto, i tratti, lo sguardo e l'inafferrabile sorriso in quelle incisioni in rame, che ornano i frontispizi di certe storie di Spagna e d'America stampate nel XVI o XVII secolo a Salamanca o a Toledo. Per un momento, difatti, Abd ci K'rim fa pensare a San Francesco Xaverio o a Don Pedro de Mendoza, fondatore di Buenos Ayrcs. — Racconta quale avventura ti ha portato qui... Abd el K'rim parla in francese corretto. — Vengo dalla Germania... — incomincia Klems. Dsmp a i e o l o a , e i a i n e -. -\cl"esta *«™ dAffrica un condottiero La Germania! La parola suscita un Divo interesse fra i membri della Dura Gemauria Rifia. Durante la guerra, difatti, la Germania, alleata della Turchia, non si proclamò protettrice dell'Islam? E, nel '15, '16, '17, '18, ufficiali tedeschi, sbarcati da sottomarini sulle coste del Rif e del Rio de Oro, non coordinarono ed armonizzarono contro la Francia gli attacchi di tutti i grandi capi della dissidenza marocchina, e non ne istruirono gli uomini secondo gli ultimi ci-iteri bellici ? Nemmeno a farlo apposta, Abd el K'rim ha precisamente bisogno di istruttori, onde sfruttare il bottino raccolto ad Annual: 120 cannoni e 350 mitragliatrici. Adoperare il cannone? — Hai combattuto nella grande guerra europea? — s'informa con interesse l'emiro. — Si. — Hai adoperato le armi moderne? — Si, la mitragliatrice e il cannone. — Sapresti adoperarli anche qui? — Naturalmente! — Perchè adoperare il cannone? — esclama, a questo punto, il secondo consigliere di destra. — Non l'abbiamo già tentato noi? E con quale risultato l'abbiamo tentato? Klems sì volta verso l'interlocutore. E' un vecchio settuagenario di pura razza berbera, senza una goccia di sangue nero nelle vene: Abel El Salani, il padre di Fatma. — Al primo colpo — continua costui — il cannone è scoppiato, sfracellando gli uomini. — Evidentemente — risponde con semplicità il legionario disertore — quei disgraziati non sapevano adoperarlo. t — No! Dio non ha permesso che fosse adoperato il cannone degli infedeli. Per questo è scoppiato. — Storie! Il tedesco ha ragione. Un terzo personaggio interviene così bruscamente nella conversazione. E' un giovane, che porta come il capo ribelle il turbante verde, indice di Sidi o Cid, insegna del comando. Klems ne conoscerà più tardi il nome e le fnn-zioni: Si M'hamed, generalissimo delle forze rìffane e fratello di Abd el K'rim. Ma quale diversità da quest'ultimo. Il volto energico e inagrissimo, il profilo acuto, gli occhi neri e febbrili, egli ricorda piuttosto bizzarramente su del Rinascimento, Sforza Attendalo o Braccio da Montone. Sul modo di condurre la guerra, tuttavia, le sue idee collimano con quelle del fratello. Come questi, egli sa che il blocco riffano porta in sè un grave germe di debolezza: la mancanza di resistenza. Al Marocco, difatti, le rivolte si calmano tanto più presto, quanto più sono state violente. Il minimo incidente basta, la più breve tregua è più che sufficiente per mandarle in fumo. Al contrario, per i due fratelli, è necessario resistere onde trarre il maggior frutto dalla vittoria di Annual ed evitare ancora una volta che lo sforzo compiuto non abbia alcun risultato du-raturo e concreto. La ripresa dell'attività militare spagnola viene fortunatamente in loro aiuto. Il generalo Bcrenguer predica la « reconquista» e, ottenuti i rinforzi, è riuscito ad occupare in parte le posizioni perdute: Nador, Seluan, Monte Arruit, Afso e Dar Drius, un forte, quest'ultimo, che s'insinua nelle linee rif fané, come una spina. La «reconquista», in conseguenza, obbliga le tribù a conservare contro il comune nemico le forze raggruppate. Ma esse sapranno resistere? In teoria, l'esercito riffano conta 15 mila uomini; in pratica tale contingente subisce continue variazioni, gli uomini alternando la cura delle armi con quella | dei campi e delle donne. Occorrono,quindi, armi automatiche, per supplire alla scarsezza dei combattenti. Inoltre, i riffani, come i guerrieri di El Hiba, hanno una concezione molto semplicista della guerra: secondo loro, la potenza d'un esercito è direttamente proporzionale al baccano che fa. Se possedessero cannoni, o meglio, se sapes sero adoperare quelli catturati aglispagnoli, la fiducia e l'entusiasmo non scomparirebbero fra le truppe. Abd el K'rim ed il fratello sanno tatto questo. Quindi in soffitta le superstizioni del vecchio padre di Fatma, e benvenuto sia il disertore tedesco. — Dunque, tu sai adoperare le armi moderne ? — Perfettamente! — Va bene! Non ti mancherà l'oc-\casione di provare la tua bravura E l'occasione non tarda a venire. Daqualche giorno, il nemico si serve dinuovi ordegni di gue,-ra: ì tank. Quo-sfe macchine, che strisciano per terracome serpenti, spaventano i riffani,che la superstizione resta pur sempreancorata in fondo ai loro cuori. Comc e e e i r o -\ o a , e , e , l . , e a , e , , neutralizzarne l'effetto morale e matei-iale? Il geneialissimo Si M'hamed ha avuto un'idea: al sud di Midhcr, ha raccolto cento Mujahcddine (difensori della fede), ha impartito loro ordini segreti. Li lancerà alla morte al momento opportuno. La grande prova Nel tempo, Klems ha esaminato i cannoni spagnoli: molti sono saltati, parecchi mancano d'otturatore. Una ventina, tuttavia, appaiono in buono stato, utilizzabili sui due piedi. Per ogni evenienza, egli ne ha fatto porre due in batteria, un migliaio di metri a nord-est di Abadda, proprio di fronte al forte spagnolo di Dar Drius. Certi informatori benevoli non hanno, difatti, avvertito il Comando riffano che il prossimo attacco spagnolo, poggiato da tro tank, partirà appunto di lì? Prudente ed accorto, Klems sta in guardia. La sera del combattimento, egli vede passare i cento Mujahcddine. Portano tutti ì fucili a bandoliera, e un medesimo burnus di lana bruna o grigio-scura striata da bando nere, il costume nazionale elei riffani. Senza correre, essi s'affrettano lungo la vallata del Kert, verso Dar Drius c vi si sparpagliano, secondo le istruzioni segrete di Sì M'hamed. Attenderanno per tutta la notte. All'alba, soltanto, i tank escono dalle lince nemiche. Coricati fra i rovi, i volontari riffani restano immobili come cadaveri o silenziosi. Non si muovono e non gridano, non gridano neppure quando, passando, le tre pesanti macchine eia guerra schiacciano c uno, e due, e tre, e... dicci loro camerati. Ma, i [ d'un tratto, un urlo lacera l'aria e, nel n e i - tempo stesso, i Mujahcddine superstiti scattano in piedi, si laudano verso i tre mostri, cercando di scalarne i gusci di acciaio, d'insinuare nelle fessure le canne dei fucili. Eroismo inutile! Le lingue di fuoco dei lanciafiamme li ributtano all'indietro e li avvolgono. impressionanti torcic viventi, i Mujaheddine, ora, corrono attraverso la pianura, mentre i tank continuano la loro marcia inesorabile e travolgente. Il mo , mento è drammatico, d'una drummati a dM intgma c (,.fJw „ , co_ i\mìncìa f(rf llffiu,.(ll.e fm ìc Hnee di Hn -, Ml rf//|, u Jminj s- ,„„„,,„„ a , occhi spalancati. Resisteranno! Op- , pure si sbanderanno in fuga disordi einataf Un miraColo imittcso li inchioda c\ul loyo I)0sto Ecco: |(„ ro//w rfj c.„)mo)le rintrona e, nell'istante medesimo, una colonna di fumo, di polvere e pietre, s'eleva una trentina di metri dietro la linea dei tank. Un attimo appresso, un altro colpo, stavolta venti metri più a vanti. E, di seguito, due colpi rispetti-]vamente sulla destra e sulla sinistra, „ , . .... , „„,,.„ .. .„ Come sorpresi Adi inaspettato tuo !d'artiglieria, i tank s arrestano <-•«'»-picndo soltanto piccoli movimenti cir- colati, quasi gesti d'interrogazione. Indi s'avvicinano l'un l'altro. Manovra in- 'cauta! Un proiettile con rombo squii- i laute cade a picco nel mezzo delle mac- «•>><.« i.. uc mw chine, e le frantuma come un vaso di I terracotta. E qualche attimo appresso, contrattacco I precedenti capitoli de La vita au- venturosa del sergente Klems sono ap-n3r„i j, '.,s dicembre L 3 eparai u _u, -o, -o luiAuiuie, i, * e « gennaio. fulmineo c rabbioso il scatta dalle lince rif lane fra grida rati- che e selvagge... Paolo Zappa IL «DIRETTORIO RIFFANO». Da sinistra a destra: Abd-el-K'rlm, SI M'hamed, Il cald Buzi-Bab, Il cald Haddu, Si Abd-el-Salam, padre di Fatma. H eavallo di Abd-el-K'rlm presso un oannono abbandonato dagli spagnoli.

Persone citate: Abel El Salani, Braccio, Montone, Paolo Zappa, Pedro De Mendoza, Prudente, Sforza Attendalo