Laval si accomiata da Mussolini

Laval si accomiata da Mussolini Laval si accomiata da Mussolini MUSSOLIN Roma, 8 notte. Se l'arrivo del signor Lavai venerdì scorso dette luogo a manifestazioni di viva cordialità, la sua partenza stamane ha offerto l'occasione a una calda, vibrante dimostrazione di popolo, il quale nel suo saluto all'ospite ha voluto testimoniare la sua viva partecipazione all'evento che si è compiuto a Roma e la sua gioia per aver visto realizzata con I accordo italo-francese una premessa fondamentale per la pacificazione europea. La stazione Termini presentava l'aspetto consueto per gli arrivi e per le partenze di personalità straniere in visita ufficiale; metropolitani e carabinieri tenevano sgombro tanto all'interno che all'esterno della stazione un'area intorno alla saletta reale. Il lusso di Parigi, a cui era agganciata la vettura-salone del Ministro, era pronto nel secondo binario. Alla stazione Termini Piante e fiori completavano la sobria decorazione dell' ambiente. Più interessante era lo spettacolo del piazzale esterno, dove c'erano radunati i Gruppi rionali del Fascismo dell'Urbe con i loro gagliardetti; in prima fila, i fazzoletti giallo-amaranto annodati intorno al collo, erano con la loro fanfara i Fasci Giovanili, la cui presenza metteva una nota di vivacità nell'ambiente; Alie ore 11,30, quando già molte Autorità italiane e straniere erano giunte alla stazione, un clamore diapplausi si è levato dal lato di piazza dell'Esedra, mentre una breve colonna di macchine, fiancheggiate da agènti motociclisti, appariva in distanza. Era jl signor Lavai che, con i personaggi del seguito, giungeva alla stazione. Le automobili procedevano a moderata andatura lungo lo schieramento e dietro i cristalli della prima macchina appariva il volto sorridente e salutante del signor Lavai, al cui fianco era la signorina NI E LAVAL ALLA STAZIONE DI TERMINI I Italia-Francia, il presidente dell'As ; sociazione Volontari di Guerra on. iCoselschi e la Medaglia d'oro Amil- José con in braccio un magnifico mazzo di fiori. Tanto il signor Lavai quanto la sua gentile figliola apparivano vivamente toccati dall'improvvisa, quanto affettuosa manifestazione assai più imponente di quante hanno salutato nei giorni scorsi il loro passaggio per le vie dell'Urbe. La dimostrazione è venuta crescendo di intensità e spontaneità e il signor Lavai e la signorina José, scesi dall'automobile, si sono fermati qualche minuto dinanzi all'ingresso della saletta reale, salutando e ringraziando più volte con cenni della mano e del capo. E' stato un momento di alto entusiasmo mentre la fanfara dei Giovani Fascisti lanciava all'aria ritmi trascinanti. i dimostranti si Tra i dimostranti si trovavano forti rappresentanze di associazioni combattentistiche, volontari di guer-i ra, garibaldini, nastro azzurro^- filati „ i™,aii,ii Hi murra o in mima ! tilati e invalidi di guerra e in prima fila era un nucleo di combattenti del Corpo d'Armata che combattè in Francia, „„„„ *„4.ti ' A ricevere 1 ospitei si sono fatti,incontro il^ Governatoredi Roma,!stro francese un mazzo di orchidee | legate da un nastro giallo-rosso, colori dell'Urbe, il barone Aloisi, il conte Senni e altri funzionari del Ministero degli Esteri, il sen. Borletti e alte personalità del Comitato care Rossi, presidente dell'Associazione Combattenti. Dalle altre automobili erano intanto discesi gli Ambasciatori di Francia con le ambasciatrici, i funzionari delle due Ambasciate, il personale del seguito del signor Lavai, il padre Gilet, il generale Parisote i principali esponenti della colonia francese di Roma. Anche l'ambasciatrice di Francia a Roma, contessa De Chambrun, ha offerto dei fiori alla signorina Lavai. Il signor Lavai si e intrattenuto in cordiale conversazione con le autorità presenti. Intanto, alle 11,45, un triplice squillo di attenti, seguito da una entusiastica, travolgente esplosione di applausi, ha segnalato l'arrivo del Duce. Le note di Giovinezza si sono eie vate nell'aria, mentre il Ca'po del Governo scendeva dalla macchina, in contrandosi con il signor Lavai nel la saletta reale. Il soldo nella fontana... Il Duce e il. Ministro francese si sono trattenuti in cordiale colloquio; quindi si sono avviati verso il treno. Il commiato è stato estremamente amichevole, e il signor Lavai, salito sul predellino della vettura, vi è ri masto in piedi, invitando scherzosa "™nte il*Duce a salire anch'Egli per recarsi a Parigi T . . 6 "T . , SSffSl&Tc^ iu'ai°?0,iJ=cnie"a enusione la contessa De Chambrun, era intanto già salita nel vagone, portando con sè un giornale, segnalatole e donatole dal Sottosegretario Suvich, nel qua! j racc0Iftava come la figliola1 del Mmi t francese avesse vo°iuto lan. „„„ DDn=„„ ci„„„„ ^; t—„«« „ d—„ per essere sicura di tornare a Roma. Alle.12 precise il treno si è mosso, mentre un alto formidabile applauso si levava sotto la tettoia della stazione, Il signor Lavai, lasciando lo spor- tello aperto, continuava a stare sul predellino, salutando con schietta effusione il Capo del Governo. Quando poi il Duce ha lasciato la stazione la folla che attendeva sulla piazza Lo ha salutato con una nuova travolgente manifestazione di simpatia.

Persone citate: Aloisi, Borletti, Duce, Laval, Mussolini, Senni, Suvich