La commovente deposizione di Betty Gow fatta segno agli insidiosi attacchi della difesa

La commovente deposizione di Betty Gow fatta segno agli insidiosi attacchi della difesa Il processo di Flemington La commovente deposizione di Betty Gow fatta segno agli insidiosi attacchi della difesa i i New York, 7 notte. L'interesse del pubblico e della folla per l'udienza di oggi al processo di Flemington era ancor più vivo di quello delle sedute precedenti avendo le dichiarazioni dell'Attorney Generale e dell'avvocato difensore attribuito alla testimonianza della bambinaia scozzese Betty Gow un'importanza che, a giudicare questa sera, essa indubbiamente non ha avuto. Il tentativo disperato di Reilly Si è assistito invece nella giornata odierna ad un disperato tentativo del difensore dell'accusato Hauptmann di far sorgere sospetti su tutti in genere e su nessuno in particolare, all'unico scopo di sgravare il suo cliente. E Reilly in questo sforzo erculeo in favore di un uomo che si vede dinanzi alla sedia elettrica non ha esitato ad esprimere sospetti su numerose persone vive, a cominciare dalla bambinaia Betty Gow e su buon numero di morti, i quali disgraziatamente non saranno in grado di difendersi. Betty Gow si è invece energicamente difesa dalle accuse contenute implicitamente nelle domande del difensore il quale l'ha presa di mira alla fine della deposizione generale. In questa la giovane scozzese ha fatto una narrazione della tragica sera della scomparsa del piccolo Lindberg; ha descritto come lo avesse deposto nella culla intorno alle ore venti e avesse fissato le coltri con degli spilli di sicurezza. Non fu che due minuti prima delle ventidue che essa risali le scale e, per non svegliare il bambino, si avvicinò alla culla in punta di piedi e senza far luce nella stanza: « Con le mani tastai le coperte » ha detto la signorina Betty Gow, la quale si è interrotta al subitaneo ricordo. « Il bambino non c'era » essa ha quindi aggiunto con voce soffocata. La Gow ha raccontato come si sia precipitata giù dalle scale a chiedere alla signora Lindberg se la creaturina fosse stata presa da lei dalla culla, ma la signora rispose negativamente. La signorina Gow ha soggiunto anche come la povera signora fosse corsa poi ad avvertire il colonnello. Lindberg sali al primo piano a grandi salti; diede un solo sguardo preoccupato alla stanza; ridiscese e tolse da un armadio un fucile gridando alla moglie: « Anna, il nostro bambino è stato rapito ». Terminando, la testimone ha continuato: «Il colonnello Lindberg usci imbracciando il fucile mentre la signora Whatley moglie del maggiordomo ed io rimanevamo silenziose nella sa- lilctMv a i e r ò r a l a a e . a a è i o - letta: « Credo che tutti pregavamo per il ritorno del piccino ». L'attacco a Betty Gow E' stato a questo punto che l'avvocato Reilly si è lanciato sulla preda. — Voi — egli ha cominciato suscitando subito le proteste del Pubblico Ministero e dei giudici — usavate andare spesso in compagnia di un giovanotto. — SI, è vero. — Che domanda è questa? — ha interrotto l'Attorney Generale. — Questa donna non è accusata. Non ancora — ha ribattuto freddo l'avvocato, ed ha ripreso l'interrogatorio. Egli ha fatto numerosi accenni ad « un certo Jonhson, detto il «Rosso», marinaio norvegese ». — E' un mio amico — ha risposto Betty — ma non si chiama Jonhson bensì il « signor Enrico Jonhson » per voi e per gli altri. ■— Chi vi ha dato i quattrini per tornare in America? — Lo Stato di New Jersey. Mi hanno pagato il viaggio e hanno aggiunto 650 dollari. — Per i vostri servizi? L'Attorney generale interrompendo: — Perchè sia fatta giustizia. Il difensore ha poi chiesto alla scozzese se abbia lavorato dopo il suo rimpatrio. — No — rispose la giovane. — Già — egli ha aggiunto ironica mente — non intendevate lavorare più. Lo so bene. — Questo è falso. La teste ha poi negato di avere mai parlato al marinaio Johnson o ad altra persona, dei movimenti della famiglia Lindberg. Ha narrato che la sera del rapimento, prima che questo avvenisse, il marinaio Jonhson le telefonò. — Da dove? — Da Englewood. — Non sapevate che la telefonata veniva da Hopewell? — No. L'Attorney a questo punto ha protestato osservando che le cose accennate dal Reilly non eran provate, ma soltanto asserite da qualcuno. L'avvocato ha poi domandato da qual punto della casa si potessero vedere segnali luminosi fatti dall'esterno e la ragazza ha risposto di non saperlo, aggiungendo che la stanza del bimbo, per tutta la sera, era rimasta al buio. Perchè il cane non ha abbaiato? Le sole risposte della testimone che hanno in certo modo dato soddisfazione al difensore, poiché conferiscono qualche credibilità alla sua tesi che il rapimento è stato compiuto da gente di casa, sono state quelle relativamente al cane. H cane non abbaiò sebbene usasse fare un chiasso indiavolato all'avvicinarsi di stranieri. L'animale apparteneva al maggiordomo Whatley: — Qualunque cosa avesse fatta Whatley — ha dichiarato la giovane scozzese — non avrebbe provocato i latrati della bestia. — Siete mai stata nel motoscafo del dott. Condon? — Mai. — Siete stata a passeggio insieme alla defunta cameriera Violetta Sharpe? — Mai. — Fra 1 vostri amici, insomma, 11 primo era Johnson il rosso? — SI, U signor Enrico Johnson. — Eravate affezionata a lui? — Moltissimo. L'Attorney a questo punto ha dichiarato che la testimone aveva bisogno di essere esonerata da un ulteriore interrogatorio. Le orme presso la scala Egli la accompagnò gentilmente al suo posto nell'aula e qui la bambinaia, che fino a quel momento si era dominata, pur fremendo interiormente per le insinuazioni dell'avvocato difensore, svenne fra le braccia dei vicini. La si portò in una sala attigua, dove, grazie all'intervento di un medico, Petty Gow riprese i sensi e potè rie itrare infine nell'aula. Sulla seggiola del testimoni è seguito il soldato Wolf delle truppe della Nuova Jersey che fu uno di coloro scmcaqudomgrpele topresdefrstoglaprmststlemlenutacrrnpLdopnuvinche giunsero sul posto e trovarono la gsRdsldbzsttacagsspffcstducgvu•ainpdcrszv scala appoggiata alla finestra del primo piano. Wolf ha dichiarato che accanto alla scala vi erano due orme, quella dì un uomo e quella di una donna. Reilly: — Avrebbe potuto essere miss Betty Gow? Wolf ha risposto che non era in grado di affermare nulla in proposito perchè non aveva preso le misure delle due orme. Un usciere a questo punto ha portato nell'aula la famosa scala. Reilly ha protestato dicendo che essa non potrà essere prodotta in accompagnamento delle testimonianze in quanto che nel frattempo la si è fatta a pezzi e ricostruita per analizzarne ed esaminarne ogni più minuto pezzetto. «Non è più la stessa scala», egli ha dichiarato. Il giudice ha approvato dicendo che prima di usare la scala nel procedimento bisognerà compiere una inchiesta e assodare in possesso di chi sia stata. Reilly: — Perchè non avete preso le misure delle orme del maggiordomo e non le avete confrontate con quelle presso la scala? Non sapete di qual numero fossero le scarpe che egli portava? Wolf: — Glie l'ho domandato. Reilly: — E naturalmente gli avete creduto. Reilly ha chiuso la giornata dichiarando di meravigliarsi come non si siano avuti sospetti riguardo a tutte le persone che abitavano con la famiglia Lindberg ad eccezione naturalmente del colonnello e della consorte. Hauptmann per tutta la giornata di oggi ha continuato a mantenersi impassìbile. Durante gli intervalli i giornalisti hanno notato che egli leggeva un libricino dal titolo: «Prove della vita di oltre tomba». A. R. pnpadm IL COLONNELLO LINDBERG assiste al processo contro II presunto rapitore del suo bambino. (Fotografia trasmessa pe.» radio da. Xew York a Londra).

Luoghi citati: America, Englewood, Londra, New Jersey, New York, Nuova Jersey