Tappa decisiva per la pace d'Europa

Tappa decisiva per la pace d'Europa Tappa decisiva per la pace d'Europa Parigi, 7 mattino. Il prolungarsi imprevisto delle conversazioni di Roma era ieri rilevato dai giornali della sera, fra gli altri dal Temps il cui corrispondente romano avvertiva che il fatto che la conclusione non aveva luogo ieri sera come si aspettava, non significa che siano insorte nuove difficoltà, ma soltanto che il ritardo è un'evoluzione normale della situazione. L'accordo sull'Austria Una nota dell'ufficiosa Havas aggiungeva che l'accordo si poteva considerare come realizzato sulle convenzioni progettate per assicurare l'indipendenza politica e territoriale dell'Austria sulle basi seguenti: « La Francia e l'Italia si impegneranno a concertarsi nel caso in cui una nuova minaccia si producesse contro l'Austria. Esse inviteranno tutti gli lStati limitrofi della Repubblica fede-1 rale, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Ger- | mania e Ungheria a firmare con l'Ita-' lia un patto che garantisca all'Austria ; il mantenimento della sua indipenden- za politica. La Rumania e la Polonia ! saranno ulteriormente invitate ad ade-! rire a questo accordo. Un altro patto I che firmerebbero l'Austria e gli Stati limitrofi, Italia, Cecoslovacchia, Jugo- slavia, Germania e Ungheria, proteggerebbe tra di loro le Potenze interessate contro ogni ingerenza politica o contro qualsiasi azione violenta tendente ad attentare alla loro integrità territoriale. Infine la realizzazione di accordi economici tra gli Stati danubiani verrebbe incoraggiata ». La nota aggiungeva poi che, per contro, delle divergenze di vedute sus-1 sìstevano ancora per quello che concer- j ne la soluzione dei problemi coloniali [franco-italiani. I » t„ „o.fi„mio» _.„,!„ i„ ,«i„.,i„„„ ..«In particolar modo la dilazione al | j termine della quale i sudditi italiani perderanno il benefìcio dei privilegi di, cui godono attualmente in Tunisia non, è stata ancora fissata, e, d'altra par- ' te, i vantaggi territoriali accordati dal la Francia all'Italia nella Somalia so Jino sino ad ora ritenuti Insufficienti Roma ». La nota terminava però dicendo che e si è tuttavia convinti che l'accordo I si realizzerà completamente domani ». 1 La politica del Patto a quattro I giornali che consacrano al viaggio ] di Lava) gli estesissimi servizi dei loro ; inviati speciali, unanimi nel constatare ! I la cordialità e il calore delle accoglien- i ze riservate agli ospiti francesi, commentano con favore i brindisi scam-1 biati sabato sera fra Mussolini e Lavai al pranzo offerto a Palazzo Ve- ; nezia in onore del Ministro degli Esteri di Francia. « Nei brindisi pronunciati a palazzo Venezia, telegrafa il corrispondente romano del Temps, il Capo del Governo italiano e Lavai hanno affermato solennemente la vasta portata europea; del riavvicinamento tra l'Italia e la1 Francia. Le loro parole avranno certa-1 mente una profonda eco universale ej Isusciteranno in tutta Europa la con-] ' vinzìone che l'incontro di Roma è de- ; ìstinato a segnare una tappa decisiva' nel consolidameuto della pace nel nostro continente.' Nell'allocuzione del Duce conviene rilevare soprattutto il passo in cui dichiara che il regolamen- J lo delle questioni particolari esistenti I , tra la Francia e l'Italia non è fine a se j stesso ma rappresenta un'esigenza di1 ' ordine generale, una condizione indispensabile per la pacificazione europea. Sono pure da sottolineare le parole con I ' le quali il Capo del Governo italiano ha I esposto che raccordo di Roma non do- [ veva essere interpretato come se com- j portasse l'esclusione delle altre Poten- j ze desiderose di collaborarvi. Il pensie-j ro del Duce sembra essere che questo accorrlo debba spianare la via a una col-1 i laborazione veramente completa dì tut-1 ti gli Stati che si qualificano come Sta- | ti a interessi di carattere generale, cioè ! -' le grandi Potenze, e che, secondo il a ; punto di vista italiano, sono virtual-i- mente arbìtri dei destini dell'Europa. ! a ! Fatto è che conviene riconoscere che lal-! maggior parte delle difficoltà europee io I che esistevano l'anno scorso al momen-ji to della discussione sul Patto a quattro - sono state regolate con la collaborazio-'ne delle grandi Potenze, Inghilterra. !FfaP™.Ita»a'Col suo ritiro dalla So- cieta delle Nazioni la Germania aveva!tolto al Patto a quattro tutte leo r -1 Duce sembra essere quella di un ritor- j no alla politica del Patto a quattro, ani [zi a quella dell'inaugurazione di nuovi I patti politici di collaborazione europea. .In questo senso l'incontro di Roma sal | rcb^e anzitutto una conversazione tal- pero tolto al Patto a sue possibilità legali. Ma l'idea fondamentale ne era cosi sana e così forte che è sopravvissuta. Essa ha anzi prevalso perfino nell'affare della Sarre. Essa ha prevalso nella realtà. In verità j la tendenza generale del discorso del i i, _*"L n, . ' aff„rma7i,mi conci - ' - * ^ «"umazioni conci ziale destinata a svilupparsi ulterior e meditate del Duce hanno trovato calcia risorian-Jiza nelle parole di Lavai. Il rappresen- tante della Francia ha sottolineato la necessità dell'accordo fra i due Paesi. Ha parlato in termini particolarmente significativi della solidarietà internazionale e della pace e ha infine manifestato nei'riguardi della nuova Italia dei sentimenti d'ammirazione e di cordialità che non potranno non commuovere profondamente il cuore del popolo italiano ». Commentando i brindisi nel suo editoriale di politica estera, l'organo del Quai d'Orsay scrive poi: * Essi rispondono, per il loro tono e por le vedute generali che vi si trovano espresse, alle migliori speranze che avevano fatto nascere i risultati già acquisiti durante i negoziati franco italiani. L'opinione internazionale sarà felicemente impressionata per la cordialità cosi franca e netta delle parole di Mussolini e. di Lavai in una circostanza che, a giusto titolo, si può qualificare come storica ». Rilevando poi che il Duce ha constatato che il viaggio del Ministro degli Esteri di Francia è il segno concreto del riavvicinamento italo francese, il quale, per il fatto che i dirigenti dei due Paesi hanno in vista obbiettivi comuni che escono dalla sfera dei loro rap- porti particolari, assume un significato europeo, l'organo ufficioso aggiunge: * E' così infatti che bisogna interpre- \ tare l'accordo che sarà realizzato e che : 1 aprirà una nuova fase dell'attività internazionale. I valori ideali ai quali il Duce ha fatto allusione nel suo brindisi costituiscono il bene comune delle due Nazioni la cui intesa è necessaria per la salvezza dello spirito latino e della civiltà mediterranea. Questo solo basterebbe a giustificare una collaborazione permanente della Francia e dell'Italia, ma appunto perchè i due popoli hanno piena coscienza di questi valori ideali, perchè essi hanno il senso delle stesse discipline morali, essi vogliono pure che la loro azione serva al bene generale del mondo civile. Nessun malinteso sussiste per quello che concerne la natura e la portata pratica dell'accordo franco italiano ». La solidarietà internazionale Il Temps trova la risposta di Lavai non meno caratteristica dello spirito col quale si sta operando il riavvicinamento tra Roma e Parigi e approvh sopra tutto il punto del brindisi in cui zmFè detto che se ciascuno ha il dovere di difendere da prima la propria patria di volerla più forte e più bella, non è tradire l'amore che si deve al proprio Paese il fargli assumere i suoi doveri di solidarietà internazionale. '< Con queste parole — aggiunge il Temps — Lavai proclama quella che è una verità politica principale per gli uomini di un'epoca in cui l'interdipendenza degli interessi morali e materiali dei popoli impone lo sviluppo continuo della società degli Stati civili. E' esatto, come ha constatato il portavoce della Francia, che di recente a Ginevra dei rischi di conflitti sono stati scartati: è pure certo che la pace resta precaria, che essa richiede cure attente di tutti i governi e che i popoli che vivono nell'incertezza e spesso nel-1 la miseria non possono più aspettare. ' Allora, per quelli che hanno la respon- sabilità 'dèi destino delle nazioni, il do- i vere è chiaro, dovere che esige molto ; coraggio. « La pace deve essere man ■ stenuta, consolidata, ha dichiarato La-1 vai. La nostra civiltà non può scom-i parire^ Ascoltiamo la lezione del pas-1 ■ sato. E' sempre nella guerra che le civiltà sono crollate ;■>. Non si può affermare con maggior forza la volontà di pace cui s'ispira tutta la politica estera della Francia e che determina tutte le iniziative prese dal Governo della Repubblica in vista della cooperazione internazionale. Le giornate di Roma sono decisive per l'evoluzione della si-.tuazione internazionale. L'accordo del-ilaTrancia rcm^la'pBiTu r^^-j:mento e il consolidamento dell'ordine ' nell'Europa centrale è diventato una realtà vivente capace di ostacolare o- ! ignt avventura pericolosa. Ecco perchè ! i discorsi pronunciati sabato a Palaz- lzo Venezia avranno grande eco in Eu- iropa e costituiscono la più bella prò-, j messa dell'anno che comincia e che deve essere l'anno dell'organizzazione 'della pace ». ! Sull'argomento dello Statuto degli ltallani in Tunisia, Luigi Bertrand, ! . ...,.„„„,; ;„ j, c..„,,„;„ !membr° dell Accademia di Francia, j che abitò per dieci anni ad Algeri, dove apprese a parlare italiano ascoltando i suoi compagni di viaggio o i vicini di quartiere, occupandosi sulla Presse del problema degli italiani in Francia e particolarmente in Algeria!« dove, bisogna riconoscerlo — dice —!e proclamarlo ad alta voce, senza il la- voratore Italiano e senza lo spagnolo l'opera francese sarebbe stata presso che impossibile », e in Tunisia, espri- me la speranza che l'Africa del Nord debba essere il luogo della riconcilia-1 1zione' dell'unione e della collaborazio- '■ jne dei popoli latini e sopra tutto dellaJ [Francia e dell'Italia.