Le speranze di tutto il mondo concentrate sull'incontro di Roma

Le speranze di tutto il mondo concentrate sull'incontro di Roma Le speranze di tutto il mondo concentrate sull'incontro di Roma Dichiarazioni di Lavai : "Sono felice di recarmi a Roma per suggellare un'amicizia durevole tra i nostri due Paesi,, Fiducia e buona volontà Parigi, 3 notte. Al momento di salire in treno diretto a Roma il signor Lavai ha dichiarato ces[ allaputavai to gè a ----- ai giornalisti: ■■■ Sono felice di recarmi accea Roma per suggellare un'amicizia du- e direvole tra i nostri due paesi e poter Muslavorare con Mussolini all'opera più che Dl? vmai necessaria della riconciliazione dei per popoli 'fu La stampa parigina è quasi unani-lstovme nel felicitarsi per gli eccellenti au-| pe i giovsocipo lamfessspici sotto i quali il tanto atteso incontro fra Lavai e Mussolini sta per aver luogo. Ancorché in generale non si tralasci di rilevare che l'accordo può considerarsi fatto finora soltanto nelle sue linee generali e che un paziente e metodico lavoro sarà ancora necessario circa parecchie questioni per passare dai principii direttivi all'applicazione particolareggiata e definitiva di essi, il, tono dei commenti è improntato a fi- porducia e a buona volontà Il Temps tributa un cordiale elogio d°Psi negoziatori scrivendo: , sen♦ Il fatto che Pietro Lavai, Ministro LavGabla scurl'atdegli Esteri, intraprenda senza nuovi - indugi il viaggio di Roma costituisce tafoun clamoroso successo per la diploma- guezia francese e per la diplomazia ita- Bri* ' ' ' liana. All'indomani della tragedia di £terMarsiglia, e mentre tante aspre pole-, m ^allo^^niVoS^a -orSocietà delle Nazioni delle responsabi- lui lità internazionali incorse nell'assassi-! sullnio di Re Alessandro, si poteva appe-1 genna sperare che un tale risultato si sa-, forrebbe ottenuto cosi rapidamente. Lo ; masi deve alla continuità e alla sincerità, degli sforzi della Francia, alla buona volontà e al senso delle realtà imme-! viadiate dell'Italia, al sangue freddo e al- ; cella saggezza della Jugoslavia e dei suoi j viaalleati della Piccola Intesa. E' giusto i caprendere omaggio, a tale riguardo, al1 stiosenso politico e all'adattabilità diplo-1 razmatica di cui Lavai e ì suoi collabo-! ratori immediati a Parigi e a Romal hanno dato prova nelle circostanze più; 193delicate; è pure giusto rendere omag-inetgio a Mussolini che ha saputo assume- fogre le sue responsabilità col coraggio e [ nla coscienza che si impongono nelle ; coDucff llMtatetr^d"°U Esteri^rance1-!"16se hanno ben servito glii interessi dei1 ccmdue paesi, di cui avevano la responsa-: benbilità, perchè, malgrado tutti gli osta- i cuocoli, essi hanno ben servito la causa \ comdell'Europa, che si confonde con la suocausa della pace». _ . . la preia di cog| suaL'organo ufficioso si compiace inol-1 tre nel constatare l'estrema soddisfa- j zione suscitata dalla decisione di Lavai nelle sfere londinesi e considera di eccellente augurio il fatto che la sod disfazione non sia meno viva nelle ca-1 pitali della Piccola Intesa. Un errore riparato Intransigeant e Figaro insistono sulla necessità di lasciare a Mussolini e Lavai mani interamente libere anziché imprigionarli in formule limitative che li privino della facoltà di manovra per torestformatusomata fra| e con mutua fiducia le basi di un accor- i do duraturo e fecondo ' dlPPiù diffusamente sul Fiaaro Wladl- 'c0miro d'Ormesson ammonisce: va« Non cerchiamo di sapere anticipa- :crtamente su quale punto preciso si svolgerà il protocollo di Roma. Il ter- Plureno è stato sgomberato. Mussolini e la :;i•'"n,'i 'v"r:- :Lavai sanno fin d'ora che potranno in-ricQR? nwin^SS \t 5SSé8tlÙS I£oSta intesa. E ovvio che le moda tu di' applicazione delle decisioni finali non ofpotranno essere fissate se non quando atf due Uomini di Stato avranno scam-,vebiato le loro vedute e discusso essiile stessi i punti secondari che rimango- ! stno in sospeso. Lavai, che non conosce| inMussolini, sarà stupito di trovare nanzi a sè l'uomo pi" semplice, più umano della terra. Mussolini, .... sce Lavai, sarà sorpreso di trovare in-!gunanzi a sè un uomo altrettanto_pieghe-1 cavole semplice, fine e umano. Entram-j inbi si accorgeranno che non sono solo!u delle entità politiche ma degli uomini:,„— de<*li uomini molto vicini uno al-itaraltroDper le origini popolane e la for-demazione dello spirito — e che dal mo- l'amento che sono così ben fatti per co-1 canoscersi e che ognuno di essi rappre-| senta cosi tipicamente il suo paese, ciò i significa che anche 1 due paesi sono' fatti per comprendersi e che tutte le j complicazioni che i giochi della poli-, tica hanno accumulati dinanzi ad essi' non resistono al raffronto dei loro istinti profondi e delie loro essenziali responsabilità ». La République, infliggendo una severa lavata di capo a tutti coloro che in obbedienza a fini non oene determinati o difficilmente confcssabili non hanno cessato di avversare con intri Llutaridi dghi manovre fantasie di ogni genere I pil ritorno a una buona intelligenza fra : £Francia e Italia, deplora che sia stato. praproceduto anche di recente a una e ve- i ra mobilitazione di argomenti ostili al- l'accordo». Fra l'altro il giornale ri-. corda come .sere or sono si poteri leggere in un giornale parigino che il uGoverno italiano doveva accettare le.vproposte francesi giacché altrimenti a-;stvrebbe fornito la prova dei vincoli che qlo uniscono al revisionismo ungherese >,. sQueste affermazioni, rileva la Ripubli- ddue, destarono un tale allarme fra co- dforo che conoscono l'importanza capi- ^tale dei negoziati in corso con 1 Italia cche il Quai d'Orsay si vide costretto ma pubblicare in fretta un comunicato oper non solidarizzarsi con i propalato- Bri delle medesime. ;v« D'altra parte, continua il giornale, cognuno di noi ha ricevuto in questo:litempo proteste di associazioni patriot-'tiene contro qualsiasi cessione di territorio africano da noi conquistato. E' la vera e propria ripetizione di quello che accadde nel 1911 quando si assistette a una reale mobilitazione di una maggioranza della stampa contro i negoziati condotti con la Germania da) ministero di quel tempo presieduto da Giuseppe Caillaux ». nvcLa figura di Lavai dvtCirca la personalità oltremodo inte-1 vressante del Ministro degli Esteri fran- ecese di cui la stampa parigina tesse vivi elogi per i numerosi successi di- WDlomatici riportati dal suo ritorno al cguai d'Orsa^ non sarà inuti.e Inse- ' grire qui per il lettore italiano qualche tbreve cenno biografico. MLavai è nato in Alvernia a Chatel- idon nel 1883 da famiglia di condizioni modestissime. Dopo aver compiuto gli • fstudi di legge ed essersi iscritto come j cawocato nel foro parigino, nel 1914 [s ces[ alla vigilia della guerra fu eletto de-soputato di Aubervillers. L'entrata di La-1 chvai nell'agone politico ebbe luogo sot- stto gli auspici del partito socialista, ed ; finè a tale circostanza che i giornali fran- ! m----- '-- allusione quando;e intendono fare accennano ad analogia di formazione !ta e di evoluzione spirituale fra lui e Mussolini. Nel 1917 Clemenceau avrcb-;il Dl? voluto assicurarsi il sur concorso | zi per il proprio Gabinetto; 1f osa non 'fu possibile a motivo del \.. oppo- lstovi dai socialisti, | pu quc]lo n primo screzio fra Laval * e i suoi compagni di fede. Nel 1919 il giovane deputato passò alla frazione socialista indipendente. Nel 1924, dopo alcuni anni passati fuori del Parlamento immerso nelle cure della professione forense dove il suo ingegno e , , , . .,, ,. . portare deputato sulla lista del car de le sinistre per passa re tre anni d°P° al Senato in qualità c, rappre , sentante del dipartimento della Senna Lavai fu ministro la prima volta nel Gabinetto di Painlevé nel 1925 col por- ddipi—std'sta Ela sua abilità non tardarono ad assi-igcurargli una situazione di prim'ordine, del'attuale ministro degli Esteri si fece a_sucofotiPS - r ..... , .-. - i„ tafoglio dei Lavori pubblici. L'anno se- c guente fu sottosegretario di Stato di; Briand e Guardasigilli nei due mini- !fr gfilggcmsmdi £terl successivi durati entrambi pochi -, m j Ne] 1930 uale mmistro del Laa -oro del secondo Gabinetto Tardieu fu - lui a far votare e applicare la legge -! sulle assicurazioni obbligatone. Il 23 -1 gennaio 1931 si vedeva affidare la -, formazione del Gabinetto. La sua pero ; manenza alla testa del Governo si seà, ]Q d miziative importanti: il a „, j_i r«. -! viap10 a Berlino su invito del Can- ; celliere Brumng il 26 settembre, e il i j viaggio a Washington per conferire col o i capi del Governo americano sulla quel1 stione dei debiti di guerra e le ripa-1 razioni. Dal giugno 1932 rimase as-! , , n°°n ol q fPv,hrnin al dal Governo sino al 9 febbraio ù; 1934. °ssia alla formazione del Gabi-inetto Doumergue dove tenne il porta- foglio delle Colonie, e [ n celebre Henri-Robert, maestro dele ; cordine degli avvocati parigini, espri- -!"16"^ un &iorno la su'a °PlnÌOne aulìni1 ccmto di I-aval, disse: « Noi conosciamo |p-: bene Lavai. Egli possiede ingegno, I l- i cuore e lealtà. In queste tre parole si [ fa \ compendia non solo il suo elogio ma il la suo ritratto morale». Al secolo, va'e;l la dire fra i non iniziati, Lavai è ap-; fprezzato e temuto per la sua dialettica, 'lia sua tenacia paziente, davvero erede I vdi quegli Alverniati di cui ci parla coni ccognizione di causa Giulio Cesare, la j r| sua scaltrezza di consumato manovra-, ofsl-1 - j di -1 o ni ie a tore parlamentare e la sua prudenza estremamente oculata. Le prove da lui fornite in questi ultimi tre mesi di permanenza al Quai d'Orsay dimostrano tuttavia che accanto a qualità che possono fare di lui un negoziatore diplomatico temibile, ma incline ad una certa staticità, il ministro degli Esteri francese dispone anche di idee larghe | e audaci e non disdegna una certa in-1 ggcfr- i " „"'OM^"°- ""t i ' dlPcndenzft dl Etlle che' se Puo suscitare | l- 'c0!ltr? dl Iul resistenze più o meno lar- ; vate V1 ^"c.^1 vec.cn' ambienti Duro-, a- :cratlci e tradizionali, è pero, in un mo- j si quale quello attuale, la quanta j r- Plu atta a permettergli di disincagliare ì e la politica francese ed europea dalle pe- af",n-ricolose secche dove minacciava di af- S I£ondarR' , „ i di' A titolo di prima prova della mutata1on of__„cf„^„ «hì,,»,,, „ rnnd-isinnp ,»., do atmosfera, citiamo la conclusione, ay- m-,venuta «WK>. dl lln commercia- siile franco-italiano per il primo tnme-1 o- ! stre 1935, rinnovabile tacitamente di tre ce| in tre mesi, sino alla fine dell'anno. Ti n-!gumi secchi, i fiori, i vetri, ì tessuti, le'e-1 calzature, i mobili e parecchi prodotti : m-j industriali. A complemento dell'accordo^lo!u Governo francese ha accordato all'I- ni:,„.. ;„ „o,. io <«.<!Hnn«> al-italla notevo11 garanzie pei la gestione r-dei contingenti che, come ricorderete, o- l'anno scorso Parigi aveva voluto avo- o-1 care a sè. e-| iò i C. P.