" Vogliamo il Duce a Torino !,,

" Vogliamo il Duce a Torino !,, " Vogliamo il Duce a Torino ! Squilli di tromba annunciavano il giungere dei Gerarchi. Rapidi comandi dati dagli ufficiali echeggiavano e d'un subito tutti: militi, Giovani fascisti e Camicie Nere, goliardi, tutti si mettevano sull'i attenti ». Dal fondo di via Po, preceduta dai vessilli della Federazione e del Fascio di Torino recati dagli alfieri capimanipolo Cosà e Oldani e scortati da militi della l.a Legione Sabauda, avanzava la colonna dei Gerarchi. Il Segretario del Partito S. E. Starace, il Segretario amministrativo on. Marinelli e S. E. Teruzzi, seguiti dai membri del Direttorio e da tutti i Segretari federali d'Italia, passavano sul fronte delle superbe Legioni di militi e di Giovani Fascisti schierate lungo la via Po, e giunti in piazza Vittorio Veneto, mentre i Segretari federali andavano a prendere posto nella tribuna a sinistra, loro riservata, S. E. Starace ed il seguito continuava la rivista delle forze del Partito. Il suo passaggio era contrassegnato da acclamazioni al Duce che si facevano sempre più vibranti, e quando 11 Segretario del Partito ritornava all'imbocco di via Po e saliva sulla trattrice, il grido di «Duce! Duce!» era diventato generale e si elevava potente da un capo all'altro della piazza e lungo tutta la via Po. Torino sabauda e fascista rinnovava in tal modo il saluto ai rappresentanti del Partito ed esprimeva la sua fede incrollabile nel Capo. Sulla trattrice a fianco di S. E. Starace erano l'on. Marinelli, S. E. Teruzzi, S. E. 11 Prefetto, l'on. Morigi, Piero Gazzotti ed altri membri del Direttorio Nazionale. Uno squillo di tromba otteneva un attimo di silenzio durante il quale si è elevata vibrante la voce del Segretario del Partito. < Camicie Nere Torinesi, saluto al Duce! ». Un « A noli », gridato ali'uni «sono, con appassionato e spontaneo fervore saliva tonante dalla moltitudine. Subito il Cappellano della Milizia, teologo Arislo, si accingeva a benedire 11 vessillo dell'Associazione Famiglie Caduti, mutilati e feriti della Rivoluzione, di cui è stata madrina la prima mamma del primo Caduto fascista torinese Pierino Delpiano. Scroscianti salve sparate da un reparto della l.a Legione Sabauda risvegliavano gli echi della immensa piazza e conferivano alla cerimonia carattere schiettamente militare. Un attimo di raccoglimento,, migliaia e migliala di mani protese nel saluto romano come per un giuramento. Il nuovo Labaro del Caduti della Rivoluzione è stato sciolto e si è innalzato nel sole a fianco dei labari della Federazione e del Fascio di Torino. Subito dopo 11 Segretario del PartTto ha fatto un cenno. Dal podio egli dominava l'Immensa moltitudine che aveva gli occhi fissi su lui. E nel silenzio la sua voce si elevava chiarissima per leggere i deliberata del Consiglio Nazionale del Partito. AI Tempio degli Eroi Le comunicazioni di S. E. Starace, di tempo in tempo sottolineate da vibranti acclamazioni, sono state al termine coronate da una dimostrazione di particolare imponenza. — Camicie Nere Torinesi: Saluto al Duce! La voce del Gerarca, che gli altoparlanti moltiplicavano portandola lontano lontano fino all'estremo limite della città e che la radio diffondeva in tutta Italia e in tutto il mondo, ha nuovamente echeggiato nella piazza, in cui fra l'ondeggiare della moltitudine slmile alle onde di un mare, si sprigionava un nuovo grido di fede. Tutte le mani erano protese in alto verso 11 cie| lo purissimo, ed un nome solo era su tutte le labbra: «Duce! Duce! ». — Vogliamo il Duce a Torino! Questo £rido avvolgeva il gruppo dei Gerarchi che ancor sopra la trattrice ammiravano l'entusiastica folla. Poi S. E. Starace è sceso dal podio e con j lui tutti i Gerarchi. Un attimo dopo lessi erano fra il popolo in divisa fa' scista al di sopra del quale si elevavano tutti i vessilli delle Organizzazioni del Partito. Mentre gli applausi ancora scrosciavano e si rinnovavano incessantemente, S. E. Starace ed i Gerarchi nazionali hanno percorso la grande piazza tra due imponenti ali di popolo per recarsi alla Gran Madre di Dio. Giunto bui ponte, S. E. Starace ha voluto attorno a sé i comandanti delle forze armate della Nazione di stanza nella nostra città, ed ha poi percorso la piazza Gran Madre di Dio tra gli applausi della folla del rione acco.sa a salutare 1 Gerarchi. Nel tempio la cerimonia è stata di una semplicità veramente fascista e tutta pervasa da palpiti di profonda commozione. Ricevuti dal canonico Bertola, 1 Gerarchi sono entrati nella cripta ove hanno sostato in commosso raccoglimento, salutando romanamente. Attorno all'Ara, dove sono state deposte le corone di alloro, erano schierati dei soldati di tutte le armi irrigiditi nella posizione di « attenti ». Percorso il corridoio che circonda la cripta, i Gerarchi hanno lasciato il tempio ove con commosso animo hanno ricordato gli Eroi caduti per la Vittoria. S. E. Starace, visto all'uscita un gruppo di donne della popolosa zona con in braccio i loro bimbi, si è loro avvicinato ed ha accarezzato uno del piccoli e parlato con la madre, mentre attorno a lui si è stretto il popolo con uno di quei moti improvvisi dell'animo che contraddistinguono gli incontri tra 1 rappresentanti del Partito ed il popolo. Alla Casa del Goliardo I Gerarchi hanno nel pomeriggio, alle ore una visitata la Casa del Goliardo che nelle sue belle ed eleganti sale ospita gli uffici e le sale di ritrovo degli universitari torinesi. La Legione universitaria < Principe di Piemonte » era schierata, agli ordini del console Vedami, <Mnansl alia bella palazzina ed 6 scattata sull'c attenti! » all'apparire dei Gerarchi.'Nel giardino una imponente massa di goliardi che vestivano la bella divisa animata dal colori dei variopinti berretti ha tributato al Gerarchi una calda manifestazione di affettuosa devozione. S. E. il Segretario del Partito prima di entrare nella Casa ha ricevuto l'omaggio del Segretario del Guf, del Rettore Magnifico e di tutti 1 direttori degli istituti superiori di Istruzione, poi, accompagnato dal dottor Ponte di Pino, S. E. Starace ha visitato la bella sede, vivamente compiacendosi per la magnifica attrezzatura di tutti i servizi. Nella sala del direttorio S. E. Starace ha poi consegnato agli atleti Littori le tessere e si è complimentato con i baldi e vigorosi giovani. Attorno a lui ed ai Gerarchi, all'uscita si sono stretti 1 goliardi che hanno improvvisato al Segretario del Partito una calorosissima dimostrazione innalzando appassionati « alala » al Duce. Poco dopo la lunga teoria di automobili che portavano 1 Gerarchi giungeva al colle di San Vito ove s'erge la imponente costruzione destinata ad ospitare la Colonia elioterapica permanente. L'edificio, come è noto, è in costruzione, ma tuttavia nella sua parte muraria principale già si erge imponente. I Gerarchi hanno cosi potuto ammirare 11 poderoso edificio e il grandioso panorama che si contempla dal | colle. Anche per questa iniziativa deli la Federazione Torinese il Segretario I del Partito ha espresso il suo vivissimo j compiacimento al Segretario Piero Gazzotti. Al Gruppo « Duca d'Aosta » I Gerarchi si sono poi recati a inaugurare la sede del nuovo Gruppo Rionale « Duca d'Aosta », in via Bricca. Molta folla, composta di popolani e di rappresentanze, attendeva davanti alla sede del Gruppo, ed all'arrivo delle eminenti personalità è esplosa in una vibrante dimostrazione con insistenti « alala » al Duce. Un minuscolo Balilla ha consegnato le chiavi al Segretario del Partito, il quale, seguito dalle Gerarchie, è entrato nei locali. Accompagnato dal Fiduciario ing. Rossi, egli ha visitato le varie sale della bella e moderna sede del Gruppo. Nel salone delle adunanze si è presentato un graziosisslmo spettacolo. Una piccola folla di bambini popolava alcune tavole imbandite di una copiosa e sana refezione e che, prima di fare l'appetitosa meren da, hanno recitato una patriottica pre ghiera, acclamando poi lungamente al Duce. Nella stessa sala erano schierate le allieve del Collegio delle Figlie del militari, che hanno accolto gli Ospiti al canto degli inni patriottici. Augusta adesione I Gerarchi hanno ammirato i locali, nonché un busto del Condottiero della III Armata, modellato con vigoria dal giovane scultore Adriano Alloati, figlio di G. B. Alloati, In seguito all'invito rivoltogli dal Segretario Federale di assistere alla inaugurazione della nuova sede del Gruppo, S. A. R. il Duca d'Aosta, impossibilitato ad intervenire, ha fatto giungere le espressioni dei suoi più vivi ringrazia menti per il devoto pensiero, accoglien do con profonda gratitudine i voti au gurali delle Camicie Nere torinesi. Un caratteristico e significativo epl sodio fuori programma si é avuto all'uscire delle Gerarchie dalla sede del Gruppo. S. E. Starace ha notato un gruppo di bersaglieri che applaudiva freneticamente alle finestre della caserma di via Asti, che ospita il IV Bersaglleri. Allora 11 Segretario del Partito, che è stato bersagliere, si é diretto col seguito alla Caserma, è entrato accolto dagli squilli, si é soffermato nel cortile. Subito é stato circondato da ufficiali e truppa, che gli hanno tributato una calorosissima dimostrazione di simpatia. Intervenuti i fotografi, il Segreta rio del Partito si è compiaciuto farsi ritrarre In mezzo al bersaglieri, inettendosi anche in capo il cappello più mato. Egli ha poi pronunciato alcune cordiali parole, notando, con sorridente compiacenza, come bersagliere sia 11 Duce, bersagliere 11 Segretario del Par tlto e bersaglieresca tutta l'Italia di Mussolini. Quindi S. E. Starace ha la sciato la Caserma, fra entusiastiche acclamazioni. La sua automobile è stata attorniata e spinta fino in corso Casale dal Giovani Fascisti ed é passata un'altra volta fra la folla che non si stan cava di applaudire. All'È. 0. A. II corteggio delle automobili dei Gerarchi ha poi raggiunto la Casa Litto ria, per la visita al locali che ospitano l'Ente Opere Assistenziali. Gli uffici, come è noto, sono da una quindicina di giorni allogati in via Principe Amedeo 10, avendo lasciata la vecchia sede di via Bogino 6. Accompagnati dal Segretarlo Federale Gazzotti e dal direttore cav. Brambilla, che han fornito loro le opportune informazioni, i visitatori sono passati da un locale all'altro. Essi si sono particolarmente soffermati nel salone del pubblico, ove si trovano gli schedari in cui sono elencate le ben 140 mila persone che hanno avuto rapporti con l'Ente assistenziale. Tanto qui co me in tutti gli uffici successivamente visitati sono stati ammirati i criteri di modernità e di praticità con cui tutte le varie attività vengono espletate. ] grafici, che danno con grande immediatezza e precisione l'idea complessiva di tutta la mole del lavoro compiuto, sono pure stati osservati con viva curiosità. Alla fine della visita, S. E. Starace ha espresso la sua viva ammirazione per tutta l'organizzazione delle opere di assistenza. Ha trovato che essa è condotta con stile serio e pratico, cioè con stile fascista, e ne ha data viva lode ai dirigenti e ai loro collaboratori. Ai Sindacati dell'Industria Continuando il loro programma di visite e sopraluoghi, le Gerarchie si sono poi recate alla Casa dei Sindacati dell'Industria, in corso Galileo Ferraris. Un grande striscione inneggiante al Duce è affisso al balcone del palazzo, e un altro, teso attraverso il cortile, e i 0 i e i e i o invoca la venuta del Capo a Torino. Una banda e numerosa folla accolgono festosamente 1 graditissimi ospiti, con gli inni della Rivoluzione e con alti prolungati « alala », al quali fanno eco, sotto il portone, alle finestre e lungo le scale, quelli degli impiegati addetti al Sindacati. Dopo un reverente omaggio rivolto alla memoria del martire Maramotti, davanti alla lapide che lo ricorda, murata nel cortile, 1 visita ori salgono nel grande salone al primo plano. E' quivi adunata una nutrita folla di lavoratori, i quali accolgono i Gerarchi col canto di «Giovinezza* e chiudono l'elettrizzante coro con una interminabile, altissima invocazione al Duce. Lo spettacolo di questi lavoratori che fanno affettuosa e deferente corona alle maggiori personalità del Partito e delle Organizzazioni, è davvero commovente. Il dottor Augusto Venturi, segretario dell'Unione dei Sindacati dei lavoratori dell'industria, pronuncia un breve e limpido discorso, Inteso ad illustrare per sommi capi, ma con chiara efficacia, l'ordinamento e il funzionamento del Sindacati al quali è preposto, e nei quali decine di migliaia di lavoratori trovano la tutela dei loro legittimi interessi. L'esposizione è stata ascoltata con vivo interesse da Gerarchi e lavoratori, e alla fine lungamente applaudita. Alla Barriera di Milano Accolto da un entusiastico saluto, si leFlegSsl'RsbqpgtinbcfleVtqercmalnrdcniCè poi alzato a pa rlareiB. E. Starace ii quale ha avuto espressioni i viva «ammirazione per »*«^&perfetta organ zzazione delle sue for- ze marcia declsamen e aUa™delle prime linee, per la grandiosa ma- ! ntfestazione del mattino a piazza Vit-i torio Veneto, veramente degna di com¬ memorare la gloriosa data del 3 gen naio 1925-ni, una delle più decisive nella storia del Fascismo. Il Segretario del Partito ha poi tributato un caldo elogio tanto al Segretario Federale Gazzotti quanto al dottor Venturi, per l'opera loro, svolta con intelligenza e i spirito dì abnegazione. S. E. Starace, I interrotto più volte da applausi e ac-!clamazioni al Capo, ha conchiuso af- ! fermando la volontà delle Camicie Nere di trasfondere tutto 11 loro ardore nella causa del lavoro e del lavoratori. Altre vibranti dimostrazioni si sono avute all'uscita dal Sindacati delle Gerarchie. S. E. Starace è stato avvicinato da un gruppo di lavoratori, che gli hanno espresso tutta la loro ammirazione e fede nel Duce e nel Regime. Quindi il corteggio delle automobili si è allontanato, dirigendosi verso la Barriera di Milano per l'Inaugurazione della nuova sede del Gruppo Rionale « Mario Sonzlni ». Lo slargo Sonzlni, che fronteggia la sede del Gruppo, era gremito di una immensa folla. Giovani Fascisti e Militi, ma sopratutto gente del popolo si erano qui adunati, per tributare al Segretario del Partito e agli altri Gerarchi una dimostrazione, riuscita veramente grandiosa, imponente, indimenticabile. L'esplosione di giubilo, avvenuta all'arrivo degli Ospiti, si è rinnovata quando S. E. Starace si è affacciato al balcone, tanto che egli non ha potuto esimersi dal rivolgere al popolo la parola, e s'è ripetuta un'altra volta quando 11 Segretario si è allontanato. Il centurione Cobalti, Fiduciario del Gruppo, ha accompagnato il Segretario del Partito attraverso i locali della sede. Anche qui si sono avuti gentili spettacoli, offerti dall'Infanzia. Prima 1 piccini dell'Asilo hanno offerto un fresco e argentino saluto, poi 1 Balilla, tutti vestiti con abiti nuovi, e ln attesa di consumare una succosa merenda, hanno acclamato a lungo e festosamente. Uno di essi ha pronunciato alcune parole, per esprimere il ringraziamento di tutti per l'assistenza di cui erano circondati. Il discorso alla folla Poi, come abbiamo detto, il Segretario del Partito ha parlato dal balcone alla folla che reclamava a gran voce la sua parola. Egli ha riaffermato la sua simpatia per Torino; ha ricordato la data del 3 gennaio dell'anno III della Rivoluzione, quando il Duce senza armi e con la sola parola ha sgominato le ultime resistenze che si opponevano alla marcia trionfale del Fascismo; ha affermato che le Case Fasciste avranno sempre le porte spa-lancate ai lavoratori, come sono loro spalancati 1 cuori delle Camicie Nere; ed ha assicurato che il Duce ricambia di tutto cuore l'affetto che 1 Torinesi nutrono por Lui. L'immensa folla ha più volte sottolineato la parola dell'alto Gerarca con entusiastiche approvazioni, ln cui ricorreva insistente l'invocazione: Duce! Duce! E quando il Segretario del Partito si è allontanato, l'entusiasmo ha avvolto ancora una volta, come ardente atmosfera, la sua persona, fatta segno a interminabili acclamazioni. A tutte le adunate, a tutte le vibranti manifestazioni di ieri hanno partecipato in foltissimo stuolo le iscritte ai Fasci femminili. Come era stato prestabilito, 1 Gerarchi sono partiti in serata per il Sestrières, con due «Littorine» partite rispettivamente da Porta Nuova alle 17 e alle 17,20. S. E. Starace è partito con il primo convoglio, nel quale ha pure preso posto il grand'uff. Val- letta, direttore amministrativo della Fiat. Alla partenza si sono rinnovate le manifestazioni di devozione verso gli ospiti. Nell'attesa della partenza S. E. Starace ha firmato numerose tessere di camerati, che hanno sollecitato l'autografo come un prezioso dono. Al Sestrières Sestrières, il più piccolo Comune del Regno, 11 più alto cuore dell'Italia Fascista, cosi come han scritto su una bianca enorme insegna i camerati di questo fastoso e gioioso borgo alpino, ponendo la felice definizione sulle soglie dei grandi alberghi svettanti nel terso cielo, ha vissuto nella mite serata invernale la sua ora più alta e più bolla, quella, dopo la sua nascita vicina, più ardente di Fascismo. L'ardore di Torino, la prorompente fede di cui furono nella mattinata vive le folle durante l'apoteosi di Piazza Vittorio Veneto e durante tutte le altre celebrazioni, si trasportarono poi quassù, nel regno delle bianche nevi e della dilettosa vita, conservando il loro profumo Intatto, 1 loro caratteri inconfondibili, la loro schietta fisionomia littoria. Cosi la sagra torinese ha avuto ieri il suo felice compimento lassù, nello scenario incomparabile dei nevai digradanti sull'Immenso pianoro, rigato di mille scie e costellato di fiori di ghiaccio. Il più piccolo Comune d'Italia, ma certamente non il meno fervido, il meno devoto il meno fedele, ha accolto il Segretario del Partito, 1 membri del Consiglio Nazionale, le alte Gerarchia Governo lassù convenute, con fer «a bandiere &t ai davanzali delle finestre, spalliere co]_ ™ ™ lnfis88e ln vaste figurazioni ! •«»«•» "° .,' t-..*Aa /n0f00n i sulla candida fredda distesa, Gremiti tutti gli alberghi di ospiti italiani e stranieri, la mobilitazione per l'arrivo delle Gerarchie nazionali si compi sportaneamente. Scesero dallo balte sperdute fra 1 monti, dai lontani casolari e dal paesettl della conca, i montanari in camicia nera: le guide, i maestri dello sci si unirono alla pic- i maestr »«" « I cola folla per dire con una sola voce, -!con un solo unanime grido la loro re- ! deità a Mussolini. e . o e i o a a i n a l o o i di e. o o o Le Littorine, che la «Fiat» aveva messo a disposizione delle Gerarchie, partite verso le 17 da Torino, furono, secondo 11 prefisso orario ad Oulx, di dove numerose macchine della grande Azienda torinese su per l'aspra strada del versante occidentale di quella catena alpina condussero rapidamente gli ospiti al Sestrières. Giunsero il Segretario del Partito e i membri del Consiglio Nazionale, che l'avv. Edoardo Agnelli si recò, accompagnato dal professore Valletta, ad ossequiare ad Oulx, eleggendosi poi degli ospiti illustri e graditi guida sino al paesetto dei grandi alberghi e della sana letizia, che già annottava e l'ombre scure fasciavano l'imponente conca alpina. Su una cima, ove sorge la prima stazione della funivia del Sises, ardeva, e arse per tutta la stellata notte, una fiaccola in segno di gioia e di saluto: e altre cento e cento luci d'ogni colore saettarono i loro guizzi sul candore della neve, dipartendosi dalle facciate degli alberghi e dei pubblici edifici. Mentre 1 Federali trovavano facile ospitalità negli alberghi del nucleo principale dell'abitato, S. E. Starace e i membri del Direttorio Nazionale ebbero festosa accoglienza al « Principi di Piemonte » ove il Segretario del Partito ebbe il primo saluto da S. E. Teruzzi, che aveva di qualche ora preceduto le altre Gerarchie. E al « Principi di Piemonte » una cameratesca cena uni le Gerarchie ad una stessa tavola. Più tardi i Gerarchi popolavano le magnifiche terrazze coperte, quando al loro sguardo dall'alto del Sises sì diparti una scia di fuoco serpeggiante rapidissima sul pendio nevoso. La fiaccolata montana, a cui parteciparono le guide, 1 maestri dì sci e numerosi alpigiani, offri agli illustri ospiti uno spettacolo incomparabile. Stamane, alle 10, avranno inizio le ultime manifestazioni, dopodiché i Gerarchi ripartiranno per Torino. tt. SEGRETARIO DEL PARTITO PARLA ALLA FOLLA DALLA SEDE DEL CIRCOLO * SON ZI NI » (A DESTRA DI 8. E. STARACE E' IL PADRE DI MARIO S0NZINI).