Torino-Wiener 4-4 (0-2)

Torino-Wiener 4-4 (0-2) L'ALTALENA DI UN RISULTATO CHE FINISCE IN EQUILIBRIO Torino-Wiener 4-4 (0-2) I « granata » reagiscono alla fruttifera offensiva degli austriaci che pareg giano nella riscossa finale Le due squadre hanno collezionato,' rei novanta minuti dell'incontro, tutte .le gioie ed i dolori che il giuoco del'ecalcio può offrire a coloro che lo pra-\ ticano. A turno hanno visto la gara col-idl'occhio del vincitore e del perdente: ! ha» finito per concludere, come acco-\smutuiti dulia sorte, senza perdere ni■ nvincere. Il che, dal punto di vista della ' scorrelazione fra andamento del giuoco ide risultato, fu la cosa migliore. m aDue tempi in Contrasto |/| I due tempi furono un po' in contro- isto fra dì loro. Il primo vide un Torino ! lento, impreciso ed impacciato ed uno]Sport Club non soverchiamente veloce,{mma ben registrato nel funzionamento;ztecnico della squadra. Il secondo misi in luce un «undici» granata pervasolida spirilo d'intraprendenza, un « undi-1 ci» che prese in velocità gli ospiti e | riuscì ad imporsi: ciò, fino al momento]ri cui il risultato parve al sicuro dajogni sorpresa per i torinesi, da quel'momento, dal momento, cioè, in cui ljgranata si intorpidirono, i viennesi si\risvegliarono, riuscirono a rimontare lo] svuntaggio e riportarono il punteggio] alla pari. Un pubblico discretamente numeroso, data la speciale festività, assistette alla partita. Giornata bella, non sover- ] chiamente fredda e terreno rotto alla j superficie dal gelo. Le due squadre entrarono in campo\cosi composte Wiener Sport Club: Franz!; Graf c Purtz: Gallas, Kellinger e Timmser; Leng, Pewny, Geitler, Rcisingcr e Pilitee in. Torino F. C. : Maina; Zaccone e Forili!/ Allasio, Janni e Bertini; Spinola. Prato, Bo, Baldi e Silano. L'arbitraggio era affidato a Carminati. I viennesi presero presto il sopravvento. Seguendo la via delle combina zioni strette, giuocando colla : il1 lctvalla mprevalentemente raso al suolo e tenen- • do tutti e cinque gli uomini delVattac- Jco in anca, essi condussero avanzate ssu avanzate. La difesa del Torino mo- strava palesi difficoltà a rompere ed fi sconvolgere le. minute trame inles-1...i„„„„ „.,„,. j • , ' 'voTtaj quando giungevano davanti .iJssute dagli « avanti » e dm' mediani austriaci, e gli attaccanti granata, a lor porta degli ospiti, esitavano e cincischiavano, non concludevano. Al quarto d'ora, il W. S. C. apriva la lunga serie dei punti della giornata. L'ala sinistra Pìllweìn, giunto quasi alla linea di fondo, mandava al centro un bel pallone. Nessuno dei difensori torinesi intercettava, e l'ala destra Leng, da pochi passi e con un tocco dell'esterno del piede, che parve più casuale che intenzionale, spediva in rete quasi a fil di palo sulla sinistra di Maina. L'occasione del pareggio il Torino la ebbe poco dopo, quando Spinola, riprendendo al volo un traversone proveniente dalla sinistra, deviò verso la rete, di testa, fuori della portata di Franzl: chi salvò la rocca austriaca dalla capitolazione fu uno dei terzini con una *nrtfnrr,ir,«,, • lcon una spettacolosa girata proprio I att istante in cui la palla stava per en-jtrare in porta. Alla mezz'ora, (/li ospiti segnavano ancora. Pewny, la mezz'ala:destra, concludeva un'azione iniziata e,condotta quasi da solo. Penetrando in area ir, ri„„„ ?,,i,„Jj veneiianao "ai ere di rigore, evitando una carica diFerrim e spedendo la palla in rete òF di sopra di Maina, che gli era uscito \ precipitosamente incontro. Spinola ebbe ancora occasione di segnare quando venne a trovarsi tutto solo davanti a porta e perse la palla per precipitazione. Un paio di altre situazioni favorevoli si presentarono ancora ai granata, ma tutte andarono sciupate. Non v'era precisione davanti a porta, nella linea d'attacco torinese. Alla ripresa, le due squadre si presentavano in campo rimaneggiate. Gli ospiti sostituivano Vaia destra Leng con Rossler, ed i granula facevano giocare Zanella al posto di Ferrini, Prato.al posto di Berlini, Lattuada al centro dell'attacco e Bo alla mezz'ala destra. La nuova formazione dava presto buoni frutti al Torino. Cinque minuti di giuoco erano appena trascorsi, che, su azione condotta da Lattuada, i granata riuscivano a sfondare, e Prato metteva in rete con un tiro dall'alto in basso. Un minuto e mezzo più lardi. il Torino segnava ancora Calcio di l^lmztone contro gli ospiti tiralo da Al- lasio Piccola schermaglia. Franzl le»-. ta di intervenire col piede, mentre Bo sopravviene: la palla schizza al di so- pra del portiere, in fondo alla rete. Gli]austriaci paiono come sopraffatti. La Iloro combattività è diminuita di molto e faffarco, il settore più caratteristico dell'unità, risulta quasi taglialo fuoriIà"02!one. Primo della mezz'ora, iì To T,fimio riesce, come continuando """o slancio preso a metà tempo, a mettereial proprio attivo lo stesso «ontoso-di cui disponevano prima gli avversari:]due altri punti vennero, infatti, ad ag- giungersi al suo attivo. Sono ambìduc]di Spinola, il primo sii calcio di pimi- sione piazzato da Silano, il secondo su azione personale a seguito di un lini-] go passaggio di Allasio. Il guizzo finale dei viennesi A questo momento, tutto parrebbe concluso e finito come risultato. Cosi, almeno, pare pensare il Torino, che rallenta alquanto il ritmo della sua attività. Così, però, non la pensano i viennesi, i quali riprendono negli ultimi dieci minuti a giuoeure nel tono del primo tempo. Pccony sguscia fra i terzini, giunge in velocità sulla palla prima di Maina uscitogli incontro ed infila la porta incustodita. Tre a quattro. Ad un jmio di minuti dal termine, l'ala destra centra. Geitte saffa /ttoriltutto solo, ancora una volta Maina e-sce, ed ancora una volta la palla va «finire nella rete priva di difensori Quattro a quattro. Ed è fa fine. Il Torino giuoco molto meglio nella formazione della ripresa che non in c/urlla del primo tempo. Janni ed Allasio furono i pi« continuativi e redditizi uomini della squadra. Gli attaccanti pcccaron tutti di indecisione ed imprecisione. Sjnnola non fu a posto nella ripresa. I terzini non furono all'altezza della situazione che nella pri¬ ma mezz'ora del secondo tempo. La .squadra tutta giuoco in spirito quieto e senza, eccessivo impenno, « Wiener » è il nome dato arili ospiti di ieri. Occorre dire che « Wiener » non vuol dir nulla come termine risata da solo. E' aggettivo che vuol dire «vien- ncse » e che non definisce nessuna delle squadre della capitale austrìaca. Quelladi ieri, il cui vero nome è Wiener Sport Club è unità che naviga al momento attuale in fondo alla classifica del cam-|/'«°»ato d'Aìustria. Sta è unità a sfondo| tecnico. E' unità simpatica per il suoinfuoco ed il suo compari amento: Con-! trariamente ai sistemi che son di modaoggi, essa tiene, tutti e. cinque gli uo-mini che luin nome d'attaccante a fun-zioni d'attaccante. Giuoco per costruì- re, e la sua politica dei cinque uominili» linea potrebbe mettere in imbarazzo parecchie e svariate difese di quelle che| lamio per la maggiore. Caratteristica ]Pratica degli nomini del W. S. C. è quelja di saper lavorare senza troppe battute d'aspetto determinate, da arresti jf'r' pallone: essi operano in movimento \e preferibilmente con tocchi di palla a ] base di « cffello » che tagliai» fuori d'a] sione l'avversàrio accorrente. Una squadra senza grandi nomi, se si eccettua U portiere ex-nazionale Franz!, ma una squadra che si vede giuocarc con ] piacere. Una squadra che, passando per j Venezia, Ferrara, Aquila e Torino, ha concludo un viaggio di Natale e Capo- \^''nno in Italia senza subire sconfitta. Vittorio Pozzo

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