II Vicerè saluta i Granatieri di Savoia e parla ai notabili indigeni

II Vicerè saluta i Granatieri di Savoia e parla ai notabili indigeni Imponente festa militare ad Addis Abeba II Vicerè saluta i Granatieri di Savoia e parla ai notabili indigeni Verso la completa pacificazione dell'Impero - "Oramai siamo alla fine: tutte le popolazioni hanno compreso che non vi è altra via che la sottomissione all' Italia ,, Addis Abeba, 28 mattino. |mLa giornata di Santo Stefano éjil stata celebrata ad Addis Abeba con una grande cerimonia militare, che comprendeva la Messa al Campo, lo sfilamento, per la prima volta, della Divisione « Granatieri di Savoia », la consegna del gagliardetto aìla prima Legione autocarrata delle Camicie Nere, la benedizione del Labaro della sezione di Addis Abeba degli Ufficiali in congedo e della sezione di Addis Abeba degli Artiglieri, La giornata luminosa ha favorito la riuscito della cerimonia, che si è svolta nel vasto prato anti stante il Palazzo del Governo. Ncj mezzo del prato si drizzava d" <™- itaE**!2*ì2 tadbGvcImsmmttgtdai Fasci littori. Ai quattro angoliltdel palco Vicereale, avevano preso I tposto il Capo di Stato Maggiore^drl Vicereame il Comandante \?Vicereame, il Coma^anu^tdel prato sventolavano bandiere tricolori su alti pennoni. In numerose tribune avevano preso posto le autorità e gli invitati; in una altra tribuna s'affollavano i capi ed i notabili indigeni. Al centro tnrmGrta i a , i n , e o e i i n a o e l a i a e i o . otl'Aviazione dell'Africa varii generali, il Segretario federale di Addis Abeba ed il Governatore della capitale. La Messa al campo Le truppe, che formavano un ampio quadrato intorno all'Altare, si allineavano di fianco alla bandiera della Divisione « Granatieri di Savoia ». Oltreché dalla Divisione « Granatieri Savoia » esse erano composte delle rappresentanze di tutte le altre truppe del presidio della capitale e cioè Camicie Nere, Artiglieria, Genio, Alpini, Carri armati. Nella tribuno destinata alle personalità, si notavano i rappresentanti della Francia, dell'Austria, della Germania, dell'Inghilterra, del Giappone, della Grecia, tutte Nazioni che hanno riconosciuto^ de Jure o de facto, t'/mpero. Scortato da uno squadrone di ] carabinieri a cavallo in alta uni-Iforme, e salutato dalle note della I Marcia Reale e di Giovinezza, è !dNvrtmbgarrivato il Viceré, accompagnato dal suo capo di gabinetto. Il Viceré, dopo aver passato in rivista il fronte di ammassamento delle truppe, è salito sulla tribuna ed è immediatamente incominciata la celebrazione della Messa. Alla fine del rito, il sacerdote ha pronunciato la preghiera « Pro rege nostro », mentre le truppe presentavano le armi e tutte le braccia si alzavano nel saluto romano. Terminata la cerimonia religiosa, il Viceré, rivolgendosi alla Divisione « Granatieri di Savoia » ha pronunciato le seguenti pa-ì rote: « Ufficiali, Sottufficiali, Granatieri della Divisione di Savoia, vi porgo il cordiale saluto di tutte le truppe dell'Impero e mio, in que- sto vostro giungere da Roma ad j Addis Abeba, capitale dell'Impe- ro. Col vostro nome voi portate ancora una volta qui lo spirito della gloriosa Casa del nostro Re!Imperatore. Successori della vaio rosa Divisione « Sabauda », che durante tutta la campagna di Africa ha scritto fulgide pagine di valore militare dalla lontana Asmara ad Addis Abeba. sono sicuro che voi raccoglierete le sue brillanti tradizioni e le saprete tramandare e perpetuare. « Voi giungete qui nel momento in cui, per opera delle nostre infaticabili truppe, l'occupazione in o ZÌ^Z a un 3K' »ÌP.en0d°. egua mente arduo e diffi tegrale dei territori dell'Impero è ormai al suo termine. Ma un altro e e cile, si presenta per completare ciò che è stato fatto. Si inizia l'opera di consolidamento e di avviamento civile dell'Impero in ogni cam- o ipo: nel militare, nel politico, nel - l'economico. A questa grande ope !ra costruttiva voi darete la vostra j passione, il vostro spirito, la vojstra anima, tutte le vostre forze, mentre in ogni circostanza sarete toil presidio infrangibile della capi « „- ----- --«--. rtale e la riserva nelle mie mani da scagliare ovunque ve ne fosse ..bisogno. d« Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, DGranatieri della Divisione di Sa- mvoia, unite tutte le vostre anime ; tcolla mia nel grido di viva il Re ; bImperatore e nel saluto al Duce ». i sAl comando del Viceré ha rispo-1 csto la voce tonante delle truppe.] mentre la folla salutava romana- mente. Terminato di parlare allei truppe, il Viceré si è rivolto alla j tribuna dei capi e notabili indi-jrgeni, ai quali ha precisato Vat-1 aGItuale situazione etiopica. I traditori In due mesi — egli ha detto ltutto l'occidente dell'Etiopia è sta emlllags I to costretto ad arrendersi sul fiu-1 ^ Gf&eb, con tutti i suoi armati, v \?m*ìul 51 !?no sottomessi il bi-^^ Uoldesmadid e il degiac taie Gulelatie. L'intera regione, to conquistato dalle truppe italiane, fino ai confini del Sudan, alla regione dei Benisciangul; saldamente occupate e presidiate sono Gambellà, Bonga, Ghimirra, Giren e Aliata. Ras Immirù, che tentava un'estrema resistenza, è sta- operazioni di occupazione saranno terminate. « Quanto alle operazioni del nord, ras Hailù, ras Sejum, il degiac Aialeu Burrù e il degiac Amiche AH e numerosi altri, sono testimoni che dal mese di maggio non ho tralasciato nulla, non ho mai stancato la mia pazienza, non ho mai rinunziato alia più ampia e l , , e o^ i ] le nostre truppe e davano ordini -Idi combatterci. a I « Sul cadavere di Fiere Mariam è !sono state trovate lettere che tutti dei Laghi è in nostro possesso., Nel Governo delI'Harrar, le nostre ,valorose truppe, dopo avere sba- ragliato i ribelli dal Cercer, dal ; territorio degli Arussi orientali, ' marciano irresistibilmente su Bo- vba, Ghigne e Magalo. Tra pochi ;giorni anche in questo settore Iejlonganimità per indurre i figli diiras Cassa ad abbassare le armi e a fare atto di sottomissione all'Italia generosa e potente. I ras e i degiac che ho nominato, hanno scritto anche loro ai fratelli Cassa nel medesimo senso. I fratelli Cassa, mentre assicuravano delle loro buone intenzioni, attaccavano o a e d a e i » -ì i e - Cassa e Asfauossen Cassa hanno ancora combattuto, e sono rimasti uccisi. Uguale sorte era toccata in precedenza al loro fratello Uonduossen, il quale, dopo essersi sottomesso, aveva attaccato con millecinquecento armati il nostro presidio di trecento uomini di Lalibelà, e che ha pagato con la morte il suo tradimento. La mano di Dio « Notabili e popolazione del Vice- d j reame! In questi 8 mesi, obbedendo - agli ordini ricevuti dal mio Re Ime peratore e dal Capo del Governo, o Benito Mussolini, ho predicato e!sempre che avevo in mano la for e i a e o è c?.e la sottomissione pura e sem o E}";? alJa Potentissima bandiera di ò a - a , possono leggere, con le quali Averrà Cassa dava ordine di attaccare la ferrovia e la capitale un'altra volta. Mentre si combatteva, egli mi inviava lettere nelle quali ; affermava di essere già sottomes- so e mi mandava in dono cinquan- m\ndUateindierisposraalquin0di?mUa uomlnl. Contro di essi A verrà za. Questa forza è stata adoperata contro chi la meritava. Tre volte consecutive vi ho dichiarato che tutti coloro che resisterebbero sarebbero stati distrutti. Dove sono ora tutti i capi della ribellione e della rivolta? Dove sono i tre fratelli Cassa ? Dove è Fiere Mariam ? Dove è Balgia? Dove sono tanti altri? Ormai.siamo arrivati alla fine. Le popolazioni hanno, tutte, compreso cne non vi è altra via Italia. Vi potranno essere ancora alcuni capi se non qui, in zone lontane, che accarezzano propositi di brigantaggio. Ebbene io dico che uno a uno anche essi cadranno sotto il nostro fuoco. E' ora che tutti si convincano che la mano di Dio scorta il nostro cammino, perchè la nostra strada è la strada della verità, della civiltà c della Giustizia. Che tutti gli uomini di buona volontà la seguono ». Mentre il Viceré rosi parlava ai notabili, si trovava alla sua destra l'Abuna Cirillo, capo supremo della chiesa copta in Etiopia. Ha poi avuto luogo, con breve c ma-schia cerimonie militare, la ronsr-gna del gagliardetto alla prima te-gioite autocarrata. Sul ijagliardet-to sta scritto: e Molti nemici mol-to onore ». L'officiante, scortatoda due cappellani ha quindi bene- detto i labari delle Sezioni ex-Com-bàttenti e Artiglieri. La cerimoniasi è chiusa con lo sfilamento delle truppe nella piazza.

Persone citate: Asfauossen Cassa, Averrà Cassa, Benito Mussolini, Carri, Duce, Fiere Mariam