NATALE per gli altri

NATALE per gli altri NATALE per gli altri Un passo agile risuonò nel corridoio, una manina nervosa bussò alla porta. — Nonno, nonnino, ci sei?... E Madala, senza aspettare il permesso, apri ed entrò, luminosa come un raggio di sole. Il signor Manuel non ebbe tempo di alzare la testa dai suoi scartafacci, che già la bella nipote gli era balzata al collo a baciarlo sulle gote ispide di barba mal fatta ; poi ella sedette sulla scrivania, facendo dondolare le magnifiche gambe inguauiate, in seta chiara e le lucenti scarpine da bambola. Il signor Manuel, attonito, la guardava. — E' un pezzo che non ti vedevo, Madala, disse e ti trovo bene, ma diversa da prima. Che cosa diamine hai fatto per cambiare così? Madala rise. Oh, una cosa da niente, una di quelle cose che potevano meravigliare il nonnino che viveva come un eremita, ma non certo le persone normali che stanno sempre a contatto col mondo : da bruna era diventata bionda, anzi rossa, di un colore che armonizzava a meraviglia col suo visetto ardito e col suo vestito viola. — Vedi, nonnino, tu non ti interessi di queste cose, ma su di una pelliccia lucida, nera, questi capelli risalterebbero in modo straordinario. La mamma non ci sente da questo orecchio, dice che non può fare spese per me. Ma non ti pare che io ormai abbia necessità assoluta di una pelliccia?... Tutte le mie amiche l'hanno, non son mica1 più una ragazzina !... —r Ho capito, sei venuta per la pelliccia !...• —i Ma nonnino, ti pare?... Son venuta per fargli gli auguri, gli auguri di Natale !... — Sfrontatella, va là... E con una mano, egli frugava nel suo cassetto più profondo, dove, da tempo, eran già preparate le buste pei nipoti Quella su cui stava scritto Madala conteneva già qualche biglietto di banca ; per la pelliccia, pensò Manuel, non sarebbero bastati. Ne aggiunse uno di taglio più grosso e cacciò la busta in mano alla nipote. — Oh, nonnino, nonnino!. I baci piovevano adesso sulle gote ruvide fitti fitti e il nonno torceva il viso grigio da tutta quella morbidezza acutamente profumata. Era sinceramente infastidito. \ — Va adesso, Madala, va che ho da fare. E tanti auguri a tutti. Auguri a tutti ! Se con ciò fosse finita ogni cerimonia natalizia! Ma Madala non aveva fatto altro che aprire il fuoco. Poi sarebbero venuti gli altri, ognuno in attesa della sua bu sta. E c'era da augurarsi che nessuno venisse a sapere che la busta di Madala era più gonfia delle altre. Già l'avevano sempre accusato di preferire quella nipote, soltanto perchè egli rideva di quella sfacciataggine, della disinvoltura quasi cinica con cui ella non si faceva vedere se non quando voleva qualcosa... Nel deserto della sua vita, egli preferiva ciò all'ipocrisia con cui gli altri velavano gelosia e cupidigia, entrambe furenti. Sorrise amaramente e crollò il capo. Da quanti anni il Natale era solo per gli altri?... C'era stato un tempo, si, che anche lui riceveva qualcosa, quand'era ragazzo, e sua madre s'industriava in tutti i modi, nella sua povertà, per fare il figliolo contento. Andava, povera donna, a umiliarsi da certi parenti ricchi, che sembravano farle l'elemosina e quando lui, Manuel, la rimbrottava, ella sorrideva mite e diceva : — Ma per te farei ben altro ! Quei poveri regalucci !... Adesso, a ricordarli, si sentiva il cuore stretto. Dopo, nessuno più gli aveva regalato nulla, era lui che aveva cominciato a dare; e più arricchiva più intorno a lui le creature si facevano insaziabili : la moglie, i figli, i nipotiTutti belli, brillanti, lucenti, trionfanti, tutti con la mano tesa a chiedere, poi, una piroetta: — Caro nonno, buon Natale !... Aprì un taccuino e lesse la lista di tutti quei congiunti così puntuali nella loro avidità : le buste erano tutte pronte?... Aldo, Gianni, Lucia, Rosalia, Marcella, Arturo, Silvio, Landò... In ultimo c'era anche scritto Maria, ma questo nome era accompagnato da un punto d'interrogazione. Infatti, la busta per Maria non c'era. E perchè ci sarebbe stata?... Quella ragazzina non gli ricordava niente di bello : era la figlia di una vedova che suo figlio Marco aveva sposato due anni prima. Marco era stato un poco la pecora nera della famiglia, non aveva studiato, non amava il lavoro, c'era chi lo diceva scapestrato e vizioso. Quando aveva sposato quella vedova, che dicevano sua amante da anni, una donnetta di modestissima condizione, tutta la famiglia, fratelli, sorelle, cognati, gli avevano dato la croce addosso, facendo i più neri pronostici. Purtroppo si erano avverati ; dopo qualche tempo, come consumato da segrete miserie, Marco era morto e nessuno più aveva parlato di lui, tutti l'avevano cancellato dalla loro memoria. Non così il padre ; però egli ne aveva seppellito il ricordo entro il cmbppirnnnpiPdsNfbcCspa suo cuore; a che prò parlare dei falliti, dei morti? E anche per lui quel figlio era stato una spina piantata nel vivo delle carni... Da vivo, egli mandava sempre quella ragazzina a chiedergli del denaro, povera piccola, entrava, aspettava timidamente che egli la guardasse, balbettava arrossendo qualche parola... Poi, non era venuta più. Che sarebbe venuta a fare infatti?... Con che coraggio sarebbe venula a chiedere del denaro a lui, che non le era niente?... Col coraggio della disperazione, sembrò rispondere in quel punto una vocina che chiedeva il permesso di entrare. Maria?... Proprio. E anche lei, come Madala, cresciuta, anche lei diversa di prima. Ma in che cosa?... Non certo nei capelli... — Oh, brava! Sei venuta a farmi gli auguri?... Hai fatto bene. E... come vanno le faccende?... Tua madre?... Maria, seduta in punta alla seggiola, con le manine in grembo, strette alla borsetta, tossicchiava, per darsi un contegno. Povera bimba, che paltoncino striminzito, con quel collettino di pelo logoro !... — La mamma sta poco bene... Egli pensò con avversione a quella donnetta smorta, dagli occhi rossi e le mani che le tremavano ; aveva sempre sospettato che bevesse liquori di nascosto e che fosse facile preda del primo uomo che la guardasse con prepotenza : una sciagurata ; peccato per questa povera figliuolina che sembrava seria-e con un certo giudizio. Ma lui aveva già tanti pesi! — Be' ! Ti piacerebbe avere un paltò nuovo? O anche una pelliccia, pensò, non certo una pelliccia come per Madala, intendiamoci, ma una di quelle che si comprano in certi magazzini, con poche centinaia di lire. Dopo tutto, un ultimo regalo per la memoria di suo figlio morto poteva farlo! Maria aveva penosamente arrossilo. — No, non per me, disse poi con un sorrisa timido che sembrava mendicare la simpatia, ma per la mamma sì... Povera mamma, non ha più niente da mettersi indosso... ■— Vieni dunque qui per lei?... Per lei fai questo?... ■— Oh. farei ben altro, disse Maria, con semplicità, e parve al vecchio, in quel momento, di sentire, come per miracolo, da una lontananza immensa, la sua povera madre dire quelli.' precise parole con quel preciso accento. Incantalo, guardò la fanciulla a lungo, e la luce si fece nella sua niente. Certo, Maria era figlia di Marco, nessuno poteva esserne certo come luiEgli vedeva in lei la propria madre rediviva, quel visuccio dangelo in terra, quella dolcezza che nessuna prova della vita può distruggere, quella potenza di affetto che conduce agli eroismi quotidiani, compiuti con un sorriso di luce, quell'accettazione degli altri esseri per malvagi clic siano, quell'umiltà soave che fa pensare alla V'ergine curva sulla culla divina. — Maria !... Perchè non sci venula prima?... Come da tuo nonno, dal tuo vero nonno?... \Tn. non guardarmi cosi ; dico sul serio. Mi hai portato un dono sai !... Sei l'unica che mi hai portalo qualcosa, di grande. Andremo insieme a comprare la pelliccia per tua madre. Non ti stupisce, questo, Maria? ( — Oh, io lo sapevo che lei era buono !... Sì, anche sua madre avrebbe detto così, lei che aveva fede nella bontà. Egli s'alzò in piedi e posando la mano sulla spalla di Maria, si sentì vivo, ricco e felice. Carola Prosperi

Persone citate: Carola Prosperi, Madala