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LIBRERIA LIBRERIA Centenario paolino Le lettere della prigionia Degli agiografi del Nuovo Testamento, di quegli scrittori sacri Paolo di Tarso è la figura più energica, più profonda, più appassionante; irradia tale luce di pensiero fino dai primi tempi cristiani che una corrente di critici indipendenti, oggi del tutto tramontata, si mise a sostenere Paolo quale creatore del Cristianesimo, che questo avesse avuto origine Ndapuunvote susi,lunenedal contrasto di dottrina tra lini dee S. Fietro; onde le superate teo- j prlie del paolinlsmo e del petro- sonismo. noQuest'uomo di purissimo sangu< ''-'.eebraico, ebreo al cento per cento, mcolpito da una sfolgorante e mi- qusteriosa apparizione sulla via di reDamasco che segnò la sua dedi-,c"zione al Cristo, fu di una iristan- nocabile e prodigiosa attività. Scris- ziose quattordici lettere che sono il suo vangelo., Lo stile paolino ha chcaratteri spiccatamente personali, quvenato dalle sfumature di ogni ziosuo sentimento, alle volte veemen- scte e concitato nella polemica e tanell'invettiva, alle volte di una cohamorbida tenerezza. Creatore, forgiatore di formule diverse, ricche di pensiero, originalissime, chiama uomo nuovo chi è rinnovato spiritualmente nel Cristo in contrapposto all'uomo vecchio; scrive « rivestitevi del Cristo»; riassume la sua fede nelle parole « Gesù Cristo Signore », di cui ognuna esprime uno degli aspetti della 'persona del Salvatore; il cristiano lo vuole spiritualmente armato come il legionario romano, avente «per cintura la verità e la giustizia per corazza >:■. asvoqustsinecediCglvoLesroquFlo! paLo stile è documento della sua , ciforte personalità; nessuno ha discritto come lui; non vi ha scrit-'jnotore più appassionato e più ori ginale. Il P. Léonee de Grandoraison. acuto scrittore di cose religiose, rileva che Paolo infonde nelle sue parole una potente sensibilità e le riempie di passione. « Elevazioni, suppliche, apostrofi, ironie, imprecazioni, tutta la rettorica della passione, ma una rettorica che non tiene conto delle rettoriche convenzionali. Grida, appelli, lagrime, entusiasmo o gemito di un uomo che ama, soffre, compatisce batequednovatrqunsiddomduè sdegnato, si intenerisce, si esal-1 ata cosi che talora par vicino ad laimpazzire; di un uomo che l'in- ! suquietudine tormenta, l'apparenza I f"di una ingratitudine agghiaccia. I abe lo zelo divora ». Intorno ad una così energica e usingolare personalità, alle sue let-!ctere si sono fatte numerosissime e profonde ricerche; critici ed esegeti hanno indagato per ogni verso, approfondito ogni aspetto del formidabile problema paolino. Centinaia, migliaia dì libri in ogni lingua, con diverso indirizzo formano una colossale letteratura in cui spiccano eminenti studiosi della teologia paolina, come il Padre Prat. Si è considerato il 1936 come data centenaria della conversione dell'apostolo. Nuove ricerche storiche, nuove opere sono comparse; in Italia due del salesiano don Cojazzi con scopo volgarizzatore; all'estero spicca un libro del Padre Giuseppe Hulsy colle lettere della prigionia indirizzate da Paolo ai Colossesi, a Filemone, agli Efesini, ai Filippesi. Libro vivo di belle e fresche osservazioni storico-mitiche e di un sostanzioso e limpido commento. Ai cristiani di Colossi l'apostolo parla del Cristo e ne descrive la personalità storica; afferma la trascendenza del Figlio di Dio nelle sue relazioni coll'universo e ne dimostra il suo assoluto primato quale Salvatore e Redentore. Il peccato significò la creazione deviata dal suo fine e la redenzione dell'uomo per mezzo del Cristo avrà la sua ripercussione sull'universo. La redenzione rifa infatti l'armonia tra il nmitmmvlaftristatlvuacvrrctlmmoqrecielo e la terra. L'apostolo accen-!lna alla sua vocazione quale pie- mdicatore evangelico. La sua vita «intiera, fatiche e pene, libertà e 1pngionia^utto è evolto a"que~stòjrnobile ministero. fL'apostolo scrive al suo amico ! glemone, ricco signore; è la se- i v' . ..a . . . _. . *conda lettera della prigionia; uno dschiavo pagano di questo signore nera fuggito e correva rischio di cessere preso e mandato ai lavori i nforzati; era Onesimo; egli si ri-!pcorda che Paolo è amico di File-\ aRenan'ha detto che «essa è un I vero piccolo capolavoro dell'arte epistolarc ». Paolo confida che — sl'amico accoglierà Onesimo non più come uno schiavo, meglio che uno schiavo, come un fratello carissimo, confida « che egli farà più che l'apostolo dica ». Nella lettera agli Efesini ritornano i punti fondamentali svolti in quella ai Colossesi, come il Mistero del Vangelo, cioè il piano divino della redenzione del mondo. La dottrina è la -stessa nelle due lettere, il primato di Cristo su lutti gli esseri creati, la mediazione universale di Cristo Salvatore, l'uf la persona del Cristo, agli Efesini della Chiesa « prolungamento del Cristo nel tempo e nello spazio Qui si trova la celebre concezione paolina che fa della Chiesa il corpo mistico di Cristo, di cui i fedeli sono le membra. La lettera ai Filippesi, la quarta della prigionia, è lo specchio fedele del carattere personale del- l'apostolo, è il documento t delle |sue simpatie, della sua tenerezza !femminile, della sua cortesia deli- ]cu'.a, della sua franca indipenden- za., come dice il celebre esegeta|sto buono, amabile. Scrive ai Filippesi: Siate sera- pre lieti nel Signore; torno a ripe- lerlo, state lieti Si è detto che questa frase scolpisce la nota fon- (lamentale della vita cristiana. Il filosofo Bergson ha scritto: «La P^JL^^Ltl^ è riuscita, che ha guadagnato del terreno, che ha ottenuto una vittoria»; la gioia del cristiano è il segno che in lui fede e speranza hanno vinto sullo scetticismo dissolvente e sul pessimismo nero Questi elevati e magnifici tose- manenti dava l'apostolo pngio- i:iero alle comunità cristiane pri- r.iitive. Acanto La fisica di Carlson Nuove vie alla scienza La Casa Editrice Ulrico Hoepll da qualche anno ha impresso con pubblicazioni tutte assai pregevoli un largo impulso e sviluppo alla volgarizzazione scientifica. A parte la diffusissima Rivista Sapere, subito magnificamente affermatasi, v'è già una serie di eleganti voumi di autori italiani e stranieri, nei quali la scienza moderna viene presentata e spiegata al gran de pubblico dei profani. I quali, proprio perchè tali,'sentono il bisogno, o almeno il desiderio, di conoscerc qualche cosa, di intrave- -'.ere qualche bellezza di questo mondo dello spirito, di acquistare qualche cognizione sui tanti appareechi e sulle tante applicazioni, c"e la scienza e l'industria mettono generosamente a loro disposiziono. Ecco, tra i libri più recenti, due che consigliamo vivamente a quanti amano aggiornare le cognizioni di fìsica acquistate nelle scuole medie e nelle aule universitane. Aggiornare forse è dire poco : in questi ultimi tempi la fisica ha preso un passo cosi celere, ha assunto un atteggiamento così rivoluzionario, che anche coloro, i quali sono, come si dice, freschi di studi, debbono in molte cose rifarsi da capo. Nessuna preoccupazione: i due libri, di cui abbiamo accennato, rendono la via agevole e dilettevole. Anzitutto La Fisica di Cariseli, tradotta da Valerio Broglia ( con 172 illustrazioni e 25 tavole fuori testo, 1936-XIV, Hoepli, L. 22). Non crediamo che sia mai esistito un volgarizzatore più chiaro, più piacevole, più divertente di questo, neppure il popolarissimo F'.ammarion. La forma spesso dialogica, l'efficacia e la genialità dei paragoni e degli esempi, la vivacita dell'esposizione, l'abbondanza di originali figurine, che sembrano disegnate da bambini e per 1 bambini, rendono il libro veramente spassoso. E intanto il lettore, quasi senza avvedersene, acquista ed assimila idee da cui era lontano le mille miglia. Vogliamo rilevare qua e là, come capita, alcune tra le pagine più caratteristiche: quelle sulla Relatività Einsteiniana, sullo spazio quadridimensionale e curvo (veramente straordinario, impensato e ameno il modo come l'a. lo presenta), sulle comunicazioni per Radio (qui il traduttore italiano opportunamente Ut I aggiunge una breve rassegna del la grande invenzione Marconiana), sulla teoria dei quanti, sull'atomo f" Bohr, «uile ultime conquiste dei a hslea atomica. Non si credereb ma 1 a• senza. neppure citare u.na formula (avviso a tutti quelli che .S1 spaventano solo a sentirla nominare) vi spiega il modernissi mo principio della indeterminazio ite di Heisenberg, vi fa capire come nel mondo degli atomi e delle molecole il determinismo non governi più e osa persino nominare la meccanica delle matrici senza farvi cadere il libro di mano!... E poi passa a spiegare le recentissime ipotesi delle onde materiali, e fa ben capire come la luce sia ondulazione e particella e intrattiene sulla distruzione degli atomi, ecc. Giunto alla fine, il lettore — senza meraviglia, poiché l'a. l'ha condotto per mano attraverso i passi più difficili, ma con un senso di delusione e forse di amarezza — si persuaderà della concezione, cui sembra giunto per vie così aspre lo studio della Natura: noi non potremo mai conoscere l'intima, la vera essenza delle cose, che sempre le vedremo attraverso i nostri imperfetti occhiali umani. Via via che ce ne liberiamo, ci accorgiamo che i concetti, i modelli meccanici, i quali fino ad ora imperavano, cedono il passo a quelli spirituali, poiché, dileguan- IpNpinoditaveinco« nspggqdtasgtncfaecCmaB meccanismi, gon *restano che simboli matematici, evocazioni del nostro pensiero. Dopo il libro di Carlson il letto- !le desideroso si volga al nuovissi mo volume dell Eddington «Me «* «te delta Scienza» (Hoepli, 1936-XIV,;L. 12,50) tradotto a cu- uqtcartcjra di A. M. Dell'Oro, con 8 tavole! ^ fuori testo. L'Eddington e un ! glande scienziato ed un grande;p i volgarizzatore; il suo stile, un po'\m*4 n ...,.('.-.,. „— ; „ „ .. ' _i_ i c da conferenziere e un po' da gior nalista, è vivo limpido, efficace an che quando espone idee e concetti i nuovissimi e difficili, cui egli ha !portato largo contributo. Con! \ aneddoti, con spunti umoristici sin! citn I compieta, chiarisce ancor più i i Ce concetti che si acquistano dalla [re Fisica di Carlson. Il mondo delle' c— particelle, comparse nello studio' della natura in questi ultimi anni,] aè sapientemente svelato e*jon es-, sse il misterioso, formidabile ma-in e à i o . e e azzino dell'energia subatomica, Astronomo, l'a. fa naturalmente larga parte all'astronomia. Poi si parla della fine del mondo; dove per mondo non s'intende la nostra piccoletta Terra, bensì il mondo a quattro dimensioni o spa¬ i l e i a - szio-tempo". E qui si pone una que-jstione curiosa, che probabilmente: non ha mai preoccupato chi leg-\ge: in quale direzione scorre i\\tempo, verso il futura ^ versogli\_ raggiunto la suaI anizzazione, cioè1 equilibrio termodinamico, 'potràjaccadere col volgere di milioni e [milioni di secoli che un mutamen-1 to estremamente piccolo inizi un suo nuovo cammino, apra un suo. nuovo ciclo, lo avvìi verso un suo nuovo divenire? L'Eddington non poteva naturalmente trascurare una questione che gli è singolarmente cara, e e | che per lui è fondamentale nel fua ! turo sviluppo della fisica e dell'a - ] stronomia, quella dell'espansione - dell'Universo. Egli pertanto riasa|suine l'argomento, da lui già con ! smica, che sarebbe fondamentale :- nella struttura e nella evoluzione e- degli Universi. E' dessa una delle e «chiavi a segreto» della grande n- macchina del mondo; ma altre seiIl ve ne sono e a queste è dediratoa l'ultimo capitolo forse il migliore ^ " s,nPòUau sC due opere che a, lettore3 ggS? a^imSf "questioni aprono una visione eminentemen- te sbalorditiva e suggestiva ne\-el til a se- vette dell'indagine scientìfica, l'in o- tellr-tti» n'è saziato, il pensiero si i- volge verso vie ampie e luminose, 1 t. a. Sono queste due opere, che al lettore nuovo a simili questioni l'immenso libro della Natura. Lospirito è innalzato alle più ardue

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