IL NUOVO ESERCITO

IL NUOVO ESERCITO Riarmo dell'Austria IL NUOVO ESERCITO VIENNA, dicembre. Il Trattato di San Germano permise all'Austria di mantenere un esercito composto di 6 brigate miste, forti ciascuna di 2 reggimenti di fanteria, 1 squadrone di cavalleria, 1 distaccamento d'artiglieria leggera, 1 battaglione del genio e 1 compagnia di telegrafisti, più 1 reggimento autonomo d'artiglieria, formato di 3 reparti. Artiglieria pesante, carri d'assalto e aviazione erano proibiti, il numero ed il tipo delle mitragliatrici specificati e gli effettivi non dovevano superare 1 30.000 uomini, compresi 1500 ufficiali e 2000 sottufficiali. La legge del l.o aprile del 1936, restituendo al Governo il diritto di chiamare i cittadini a servirlo, per un certo periodo di tempo, o con le armi o prestando altrimenti la loro opera, ha iniziato la remilitarizzazione dell'Austria; siccome la Repubbli ca confina con paesi quasi tutti modernamente e largamente armati, la misura è apparsa ragionevole a chiunque, e lo dimostra anche il silenzio fattosi, dopo le prime proteste, nello stesso campo della Piccola Intesa. Uomini e mezzi Con l'introduzione del servizio militare obbligatorio gli effettivi di pace dell'esercito federale sono saliti da 30.000 a 50.000 uomini e si spera di portarli a 70.000. Le risorse economiche dell'Austria non sono paragonabili a quelle di altri paesi, nè l'industria nazionale può da sola fornire alla svelta tutto il materiale necessario, appunto incominciando con l'artiglieria pesante, le mitragliatrici, i carri d'assalto, gli aeroplani ■ ecc. Nel bilancio per il 1937 i fondi per l'esercito ammontano a 209.480 mila scellini, che rappresentano il 10,6 % delle spese complessive, e di questi fondi 50 milioni e mezzo sono dedicati al personale e circa 159 alle spese per materiali: è vero che nell'anteguerra, al tempo della Monarchia, le spese militari rappresentavano il 24 % dell'intero bilancio, proporzione dalla quale lo stanziamento attuale rimane ancora lontano, ma non più tardi di 5 anni addietro, nel bilancio del 1932, esse figuravano per il 4,2 % appena, con 81 milioni dedicati al personale e al materiale. Secondo i calcoli dei tecnici, la preparazione militare, per essere completa anche nei riguardi delle riserve, esigerà dieci anni: logico è prevedere che in questi 10 anni i fondi per l'esercito subiranno un graduale aumento, men'/are industria ed economia nazionale si andranno poco per volta adattando ai nuovi bisogni; il Governo è risoluto ad assicurare all'economia nazionale la parte maggioro dei benefici che dal riarmamento possono derivare e ne abbiamo una riprova nella tenacia con la quale esso rifiuta offerte straniere le quali permetterebbero di affrettare la realizzazione del programma, ma danneggerebbero il mercato indigeno del lavoro. Dopo l'introduzione del servizio militare obbligatorio, l'Austria ha trasformato le 6 brigate miste concessele dal Trattato di San Germano in 7 divisioni ed ha creato una divisione rapida ed un comando delle forze aeree. Le divisioni prendono il nome dalle province: la prima, del Burgenland ha il comando a Vienna; la seconda, di Vienna, ha anch'essa il comando a Vienna; la terza, della Bassa Austria, ha il comando a St. Pòlten; la quarta, dell'Alta Austria, ha il comando a Linz; la quinta, della Stiria, ha il comando a Graz; la sesta, di Salisburgo, del Tirolo e del Vorarlberg, ha il comando a Innsbruck; la settima, della Carinzia e del Tirolo orientale, ha il comando a Klagenfurt. Ogni divisione è composta di 3 reggimenti di fanteria e di alc.ni battaglioni autonomi, di 1 reggimento d'artiglieria leggera, di 1 battaglione pionieri e di 1 di telegrafisti, di 1 distaccamento di esplorazione e di 1 di difesa antiaerea, più i soliti servizi. La divisione rapida tiene a Vienna il comando e la metà degli effettivi: questa divisiono comprende 1 brigata, su 4 battaglioni, di cacciatori motorizzati, i quali vengono trasportati su speciali macchine a a 6 ruote e sono armati di fucili, pistole, pistole automatiche, mitragliatrici leggere e pesanti, bombe a mano, lanciamine e fucili antitanks; 1 reggimento d'artiglieria leggera completamente motorizzato, 1 brigata di cavalleria (per i servizi d'esplorazione, collega mento e per azioni combinate con i piccoli carri d'assalto), 1 battaglione di carri d'assalto, 1 compagna motorizzata del genio e 1 battaglione motorizzato di telegrafiatl. Questa divisione rapida, che ha l'incarico di assolvere compiti speciali, può fare marcie quotidiane di 200 km.: alcuni dei .suoi veicoli raggiungono la media oraria di 70 km., i rimanenti, e le grosse unità in genere, fanno dai 30 ai 60 km. orari; poiché la cavalleria non è in grado di tenere delle medie simili, per poterla utilmente impiegare la si è distribuita fra molte guarnigioni in tutto il territorio e specialmente lungo la frontiera. Antichi nomi Oltre alle divisioni citate, l'esercito austriaco comprende 1 reggi mento autonomo d'artiglieria, 1 battaglione della guardia (di stan za a Vienna), 1 battaglione del genio pontieri, 1 battaglione di pionieri ed 1 di telegrafisti. In complesso si hanno: per la fanteria: 17 reggimenti, 6 battaglioni autonomi e 4 battaglioni di cacciatori motorizzati; per la cavalleria: 2 reggimenti di dragoni; per l'arti¬ gllegpetamtetenitrmforeVdie futrfevidipusaarremne hil 7medisris4Hctolazilpl'NtecdfstcatfircfdeeadlcnqzpJiHtndnnlvsbslsnzpn a a a e e , o o a e n l a a a a o , l , . 3 i 1 i l : o a i, e a zr a n aatfie ti aia se ai a glieria: 7 reggimenti d'artiglieria leggera e 1 reggimento autonomo; per il genio; 7 battaglioni, 1 battaglione di pontieri, 1 distaccamento di pionieri, 8 battaglioni di telegrafisti, 1 distaccamento di telcgratisti dell'esercito, 8 plotoni autonomi di telegrafisti; per le truppe motorizzate: 7 distaccamenti divisionali. I carri d'assalto formano 1 battaglione. L'arma aerea, il cui comando si trova a Vienna, comprende 2 reggimenti di aviatori (1 di stanza a Vienna e l'altro diviso fra Graz e Klagenfurt), 1 compagnia di mitragliatrici antiaeree ed 1 batteria di difesa antiaerea. Il materiale dell'aviazione, trattandosi di un corpo di formazione recentissima, non può essere che moderno, ma è assai modesto; moderna è anche la artiglieria, però il calibro maggiore è l'obice motorizzato da 150 miri., considerato ottimo; il cannone per campagna del calibro 7,65 e l'obice campale leggero di 10 em. hanno il traino a cavalli, mentre il cannone per montagna da cm 7,5 è trasportato da 7 bestie da soma e l'obice per montagna da 10 em. su 3 carrette. Allo scopo di coltivare la tradizione, i reggimenti vanno riassumendo antichi nomi: il l.o fante ria è intitolato a Francesco Giuseppe, il 3.0 all'arciduca Carlo, il 4.o ò ritornato a chiamarsi degli Hoch und Dcutschmeister, l'S.o cacciatori delle Alpi è stato intitolato a Maria Teresa, il 10.o della stessa arma a Conrad von Hotzendorf. Un battaglione ha preso il nom,e di Andrea Hofer. E' stato poi restituito l'antico lustro all'Accademia Teresiana di Wiener Neustadt, nella quale attualmente si trovano, come ha di recente comunicato lo stesso cancelliere dottor Schuschnigg, 481 allievi uf ficiali; e per dimostrare che l'esercito ricomincia ad attirare tut ti gli strati della popolazione, il cancelliere ha aggiunto che 129 allievi sono figli di ufficiali, sottufficiali e funzionari militari; 76 figli di funzionari dello Stato laureati; 119 figli d'impiegati d'altre categorie; 34 figli di liberi professionisti; 27 figli di funzionari della gendarmeria, della polizia e delle dogane; 78 figli di operai e di piccoli artigiani e 17 figli di agricoltori. Oltre all' Accademia di Wiener Neustadt, esistono scuole di specializzazione. SLa Milizia A fianco all'esercito regolare, c'è però in Austria un'altra organizzazione militare, che sarebbe quella della milizia; l'organizzazione dell'esercito è curata dal capo di Stato Maggiore, generale Jansa, e alia milizia è preposto il vice-cancelliere feld maresciallo Hillgerth. La milizia ha il compito di aiutare l'esercito e gli organi della pubblica sicurezza, cioè a dire la gendarmeria e la polizia, nonché incombenze di natura tecnica affidate a reparti speciali per la difesa antiaerea, per le ferrovie, la posta ed il telegrafo, per i servizi automobilistici, per gli stabilimenti industrali ecc. Mentre in Italia la Milizia Fa scista è da tempo organizzata al la perfezione, qui si è all'inizio e si procede tenendo d'occhio una necessità particolare; la preparazione delle riserve per l'esercito permanente. La classe chiamata alle armi nel 1936 in base alla legge del l.o aprile è stata quella del 1915; l'ultima classe chiamata alle armi al tempo della Monarchia fu, poco prima che la guerra finisse, quella del 1900. Abbiamo dunque che 14 classi (dal 1901 fino al 1914) non hanno ricevuto nessuna istruzione militare, eccezione fatta delle pochissime migliaia di volontari che a partire dal 1920 si arruolarono annualmente nell'esercito mercenario, impegnandosi per 6 anni di servizio attivo e di 6 di riserva. Le 14 classi in questione rappresentano più di 800.000 uomini: pur ritenendo che di costoro la metà non siano più adatti al servizio attivo, rimangono ancora circa 400.000 uomini in grado di portare le armi e di formare l'indispensabile riserva. Sulla carta, l'organizzazione della milizia è pronta e la legge prevede che questo corpo, attualmente affidato al Fronte Patriottico, può essere sottoposto al comando del Ministero per la Difesa nazionale. In pratica, l'inquadramento sof fre, sembra, sia della momenta nea mancanza di armi — dovendosi in primo luogo provvedere all'esercito — che di mancanza di chiarezza in merito alla natura stessa del servizio,, il quale è detto volontario e tuttavia dovrebbe essere obbligatorio. Il principio dell'obbligatorietà finirà senza dubbio col prevalere e quando ciò sia avvenuto incominceranno le chiamate delle varie classi, per periodi d'istruzione che andranno dalle 6 alle 8 settimane. sItalo Zingarelli

Persone citate: Andrea Hofer, Francesco Giuseppe, Hoch, Jansa, Linz, Maria Teresa