Libri d'arte in tempo di sanzioni

Libri d'arte in tempo di sanzioni Libri d'arte in tempo di sanzioni In quell'impavido tirar diritto che fu il disciplinato gesto dell'Italia dall'inizio alla fine del blocco economico ogni ramo della nostra industria ha segnato al suo attivo un grande o piccoio titolo di merito. Perchè non ruwrdnre, ed elogiare, anche il ma.gnifico contegno di quasi tutte lo nostre case editrici, e specialmente di quelle che dedicano al libro d'arte la loro attività più cospicua? La pubblicazione del libra ili alta cultura artistica, di. un volume di ottocento o mille pagine con un migliaio di illustrazioni e spesso numerose tavole fuori testo, stampato su carta adatta alla riproduzione fotomeccanica, quasi sempre rilegato, di tiratura forzatamente limitata per il suo prezzo elevato e perchè rivolto ad uno scarso pubblico di studiosi, è un'impresa delle più arrischiate. Vendere di una simile opera gualche centinaio di copie è già. un successo; ma quante ne possono rimanere invendute? Quante se ne devono poi gettare sul mercato, dopo un anno o due, a metà prezzo attraverso il commercio di occasione ? Ciò in tempi di normale economia. Ma in tempo di sanzioni, con la carta limitata al massimo, con nell'aria oscure minacce di crisi e di guerre, preparare la pubblicazione dei molti libri ,di arte usciti in questi ultimi mesi e che oggi continuano ad uscirei (conviene ricordare che la pubbli-cazione d'un libro d'arte esige lunghi mesi di preparazione), fu pei nostri editori spesse volte un arto di vero e proprio < eroismo » industriale. Solo una grande passione poteva convincerli e guidarli. Anch'essi furono soldati mirabili in un mirabile esercito di popolo. Combatterono e vinsero. Anche in questo campo la vera! vittoria si misura dal valore auntentico dei risultati ottenuti; e for-1 se, in parte, le molte necessarielcautele economiche di cui si circonda l'editoria del libro d'arte fan si che vengano rigorosamente limitate le improntitudini, le vanità, i dilettantismi pubblicistici, e che quasi sempre il libro d'arte sia un libro di reale cultura, un libro pensato e scritto con serietà, dal quale se non altro, si tratti pure d'un semplice manuale, si ricava un utile ai fini del sapere. Valori autentici, s'è detto: e si veda anzitutto la Casa Hoepli. davvero benemerita della cultura artistica italiana. Nel 1036. anno « sanzionato », ecco uscite la seconda e la terza parte della ■< Scultura del Cinquecento » a proseguire la vastissima Storia dell'arte italiana di Adolfo Venturi, opera di tal mole e di tal impegno che ad ogni nuovo tomo (siamo ormai al XXII, circa ventimila pagine con altrettante illustrazioni) ci si stupisce che un uomo solo possa reggere a una simile fatica. Michelangelo e i michelangioleschi sono argomento avvincente d?lla seconda parte (L. 100); gli scultori veneti, lombardi, toscani, da Girolamo Campagna ai Della Porta ed ai maestri comacini, dal Giambologna a Pietro Bernini, della fine del Cinquecento, danno sostanza alla parto terza (L. 190); e se questa non può essere che una segnalazione vada almeno rilevata l'indiscutibile importanza dei due volumi, l'impossibilità di fare a meno di essi da parte di chiunque voglia un poco approfondirsi nello studio della scultura Italiana cinquecentesca. Al metodo strettamente analitico tenuto dal Venturi negli ultimi volumi della sua Storia si contrappone quello più sintetico, più volentieri inteso a definire le grandi correnti estetiche di successive civiltà, preferito da Emilio Lavagnino. Egli ha pubblicato ora la sua imponente Storia dell'arte medioevale italiana (Torino, Lire 110), magnifico volume di 803 pagine con 898 figure nel testo e 12 tavole in rotocalco, che seguendo L'arte classica di Pericle Ducati fa parte di quella « Storia dell'arte italiana » deH'U.T.E.T. per la quale sono in preparazione // Rinascimento, di Paolo D'Ancona, e Dall'arte barocca al '900, di Gino Fogolari. E' una grave, austera, ardua materia che tratta il Lavagnino narrando lo svolgimento dell'arte nostra dall'età paleocristiana fino alle forme gotiche in Italia dell'architettura ed alla pittura, alla scultura, alle arti minori italiane del Trecento: eppure questa lettura severa e talvolta faticosa, sia per l'altezza dell'argomento sia per l'acutezza del discorso a poco a poco avvince il lettore come uno stupendo racconto: merito raro di studioso e di scrittore nel campo di queste dottrine difficili, merito che si fa ammirevole nelle splendide pagine che richiamano, per chiarire la natura delle pitture catacombali, i caratteri della pittura romana dell'età classica, ed in quelle che trattano dei mosaici ravennati del V e VI secolo. Opere dunque, pur nella loro complessità, di carattere generale; e fan riscontro ad esse ed in un certo senso le completano altre più propriamente monografiche. Non si può non citare allora il poderoso secondo volume dedicato dal Maggiorotti agli Architetti militari ne « L'opera del Genio Italiano all'estero » edita dalla Libre. £?»^n°ioS™£j-a q"aIe c,°°tinu* intanto la pubblicazione dei suoi interessanti « Itinerari dei musei e monumenti d'Italia » tra 1 quali ultimamente sono usciti BrcoTano, di Amedeo Maluri, Il Musco Duca di Martina nrt/a Villa La Fioridiana di Napoli, di T. E. Romano. La B. Galleria dell'Accademia di Firenze, di Ugo Procacci, Il Museo di S. Marco in Firenze, di Giulia Slnibaldi, Il R. Musco Nazionale e la Pinacoteca di Cagliari, di A. Taramela ed R. Dclogii. Ormai cinquantatre di questi volumetti utilissimi sono apparsi (a circa L. 5 ciascuno). E poiché siamo In tema di monografie varie, menzioniamo quella di Lidia Bianchi su / Ganàolfi (Roma, Signorelli ed., L. 65), vivace ed accurato saggio su quell'Ubaldo e Gaetano Gandolfi i cui dipinti furono una delle attrattive della Mostra del Settecento bolognese dell'anno scorso; e quella, ricchissima di documenti e di notizie curiose, di Lodovico Foscari su gli Affreschi esterni a Venezia, edita dall'Hoepli (con 61 tavole, L. 30). Breve e succinta rassegna, questa, dalla quale lo spazio avaro esclude anche i semplici titoli di molte ottime pubblicazioni d'arte uscite in Italia negli ultimi mesi: ad esempio 11 Bernardo Ostentano di Michele Biancale (Roma, Palombi, L. 85». Si voleva semplicemente accennare a questo superbo moltiplicarsi di studi artistici in tempo d'assedio economico; accenno che concludiamo con la segnalazione di un libro delizioso che ancora l'Hoepli ci offre: il Botticella di Carlo Gamba (Milano, con 200 tavole, L. 401. Chi conosce gli studi del Gamba sulla pittura italiana del Rinascimento sa quale ghiotta lettura possan fornire queste pagine intorno ad uno dei più avvincenti argomenti dell'arte nostra. mar. ber.