Dietro lo schermo

Dietro lo schermo Dietro lo schermo Un brevetto - - I nuovi film italiani -- « Nina non far la stupida » di Camerini Tasche altrui - Il gran dispitto — Come dovrete incipriarvi Era. ora. Questo, è un fior di brevetto. Due tecnici inglesi hanno recentemente depositato all'ufficio brevetti austriaco la loro ultimissima invenzione. Si tratta di questo. Si proietta su di una parete, mediante un comune apparecchio, una determinata immagine cinematografica, o, naturalmente, anche soltanto fotografica. La parete dev'essere preparata con un intonaco speciale che serve da substrato a una emulsione sensibile alla luce. Allora quell'emulsione reagisce all'immagine proiettata, come una carta fotografica qualsiasi; con spruzzatori appositi, basta poi fissare e lavare; si asciuga; e la decorazione murale è pronta. Non più tappezzerie, tinte, rivestimenti; ma l'olimpo cinematografico sempre a vostra disposizione a domicilio, in grandezza naturale e anche maggiore; per non parlare poi dell'universo fotografico, dove si potrà spaziare dal paesaggio « pittoresco » al ritratto di famiglia, da quella tate istantanea che ci fece Pierino quando si andò a trovare la zia, e la vogliamo mettere in tinello, alla riproduzione della lastra formato « gabinetto », in Via di favore prestata dal Rinomato Studio d'Arte, massime onorificenze a ogni esposizione mondiale; e questa la mettiamo in salotto. Ci si potrà sbizzarrire. Per restare nei confini del cinema, gli inventori si ripromettono vaste applicazioni del loro ritrovato in mille modi, ma soprattutto nella decorazione delle sale di spettacolo. Una Crawford alta quattro metri nell'ingresso, una Garbo sdraiata nel soffitto del bar, un Beery di fazione al guardaroba, un Topolino che folleggia tra le cassiere del botteghino. E fin qui, sì potrebbe ancora pensare a surrogati in bianco e nero dei soliti cartelloni. Ma questi si rinnovano di settimana in settimana; è un po' più difficile che, ogni settimana, un esercente si rassegni a tener chiuso il suo locale almeno un paio di giorni per spalmare, proiettare, fissare, lavare, asciugare le sue pareti, per mutarne le decorazioni. E allora, quelle pareti, diventeranno il più vero listino di borsa dei valori cinematografici. Hanno raschiato la Dressler; poveretta, pace all'anima sua. Barrymore senior l'hanno messo Mi corridoio; prima era nell'atrio; comincia ad andar male.. Hai visto quel nuovo Taylor prepotente nel vestibolot Quello, se continua di questo passo, fra poco vorrà tutte le pareti per sè. Greta, si capisce, è proprio inamovibile: è la sesta volta che tornano a fissarla, sempre allo stesso posto, di fianco allo scalone. La Francis continua a peregrinare di cantuccio in can tuccio. Arliss e Laughton si sono messi dietro lo scrittoio del direttore, e di li non si muovono più. Ramon Novarro, invece, è andato a finire-in segreteria. Insomma, terremo dietro a ogni trasloco; fin quando giungerà la notizia di uno straordinario nuovissimo brevetto. Avranno trovato il modo di stendere sulle pareti una tinta, una tinta sola, sai, un bel grigio, un bel bianco, quello che vuoi; e si troverà allora che di primi e di primissimi piani, in un cinema, sono sufficienti quelli che appaiono sullo schermo. La nostra produzione offre attualmente un quadro assai ricco. Sono ultimati: L'uomo eh* sorride (regia Mattoli, con De Sica, No ria, Viarisio) ; E' tornato Carne, vale, regia Matarazzo, ccn Falconi, Memchelli, Springher, Ceseri; L'albero di Adamo, regia Bonnard, con Merlin!, Gandusio; Cor sarò Nero, regia Palermi, con Veratti, Jachino; Fermo con le mani, regìa Giannini e Zambuto, con Totò, Paal; Vivere, vitiere.', regia Brignone, con Schipa, Besozzi, Bo. ratto; Pensaci Giacomino, regia jRighelli, con Musco, Dria Paola. Sono in lavorazione oltre a Scipione l'Africano, I condottieri e II fu Mattia Pascal: Regina della Scala, regia Salvini e Mastrocinque, con Ferrari, Carosio, Poli; La fossa degli angeli, regia Bragaglia, con Nazzari, Ferida; Questi ragazzi, regia Mattoli, con De Sica, Barbara; Contessa di Parma, regia Blasetti, con Ceganl, Centa. Si inizieranno infine entro il dicembre e il gennaio: Ho perduto mia marito, regia Guazzoni, con Besozzi, Borboni; / fratelli Castiglione, regia D'Errico, con Pilotto, Bertramo, Ferida, Viarisio; Nina non far la stupida, regia Camerini, con Baseggio, Pola; Elevazione, titolo provvisorio, regia Alessandrini. Sono inoltre allo studio: La Malibran, I due barbieri di Siviglia, Ruote, Madonna Oretta. E' cosi un gruppo di ben ventidue film, tre dei quali di vastissimo respiro: un quadro che inorgoglirebbe qualsiasi cinematografia, per l'importanza degli assunti e la varietà dei soggetti. Contemporaneamente non si trascurano, soprattutto in vista della ripresa primaverile, le trattative di collaborazioni internazionali, delle qua. li ricorderemo le principali: EnicTobls tedesca; Eia-Tobls francese; Astra Film-Gloria Film di Vienna; ICI-Toeplitz; Roncoroni-Wanger; Paramount. Un complesso di realizzazioni e d'iniziative che formano il miglior preludio all'inaugurazione della Città Cinematografica, che avverrà il prossimo 21 aprile. # # Dichiarazioni di Papini: — Il cinema è arte, inferiore o superiore non so, e magari impura, ma non più impura di altre forme quali il teatro, che sono tuttavia onorate come arte vera. E vorrei che gli italiani rtimparassero, ma gari sullo schermo, che nelle no stre tradizioni popolari e nel no stro epico dramma in trenta gior nate di secoli v'è più, fantasia e commozione che non in tutte le favole amatorie che si scrissero da Longo Sofista a quell'assai più lungo sofista che è il cercatore e purtroppo il ritrovatore del « tempo perduto ». #** Una statistica pubblicata recentemente in Germania dimostra che dal periodo 1932-33 a quello 193536 i proventi dei film tedeschi 30no aumentati del 35 per cento. Eppure, il cinema della Friedrichstrasse, attraversa un periodo di crisi acuta. La ragione è questa: i prezzi di costo sono aumentati dal 60 al 70 per cento. Un film medio, con le copie pronte per la proiezione, con i lanci diffusi, in- somma, alla vigilia delle varie « prime », costa sui 650.000 marchi. Per l'ammortizzazione del capitale investito nello stesso film è quindi necessaria l'affiuetlza di tre milioni di spettatori. Poiché il Reich produce annualmente una media di 160 film, bisognerebbe poter contare su di una massa di 480 milioni di spettatori. Per il 1935-36 tale massa non ha superato i 317 milioni. Occorre quindi diminuire i costi; e ciò non dovrebbe essere impossibile, soprattutto pensando al livello raggiunto dalle paghe degli attori (è un po' una piaga comune ai varii cinema; per questo è bene, ogni tan- to, fare i conti anche nelle tasche altrui). Un attore di una certa importanza percepisce oggi in Germania 70.000 marchi; a un celebre cantante è stato corrisposto un compenso di 350.000 marchi per film. Il divismo finanziario non è meno pericoloso di quello più o meno artistico. Joris Ivens, il genialoide e comunistoid^f.utore di documentariì, esprime ora il suo disappunto sulle sue esperienze hollywoodiane. Deplora quello standard per lo standard; se ha qualche ragione, è anche facile scherzare sulle lavorazioni in serie, quando abbiano intenti più o meno artistici. « Come non essere severi verso un'industria dello spettacolo che produce cinquecento film all'anno, dei quali si e no otto o dicci sono apprezzabili ? » egli dice con sicumera. Anche per il cinema europeo disse a suo tempo cose analoghe; per la sua Mecca — Mosca e dintorni — non celò il suo disappunto; egli ha quasi quarant'anni, ha sino ad oggi prodotto tre o quattro documentari, due dei quali pregevoli; e allora non sarebbe meglio che pensasse un po' di più a sè e al suo lavoro, e ci dimostrasse d'aver ragione con delle opere, i soli argomenti validi per un artista f *** Ogni tanto, cavallucci di ritorno, giungono gli echi dei nuovi progetti della Garbo. La morte di Thalberg ha posto alcuni punti in terrogativi alle carriere .— o al meno ai contratti — di parecchi attori; per Greta non pare che vi possano essere dubbi o timori, ma, dopo questo Margherita Gauthier, chi tratterrà la svedese dal compiere il suo fin troppo accarezzato progetto? Ritornare in patria; vi vervi ritiratissima; e, con uno stu dio bene attrezzato, produrre un film ogni tanto. Cavallucci di ritorno. Sta bene che suoi agenti abbiano comperato per lei una grande tenuta nei dintorni di Stoccolma; ma il produrre film in proprio, senza l'appoggio di una formidabile Casa editrice, appare ormai ogni giorno-più come un'uto< pia nel regno di Cinelandia — soprattutto quando lo spettatore si sia abituato alla cornice che di solito circonda la Garbo nei film della Garbo. Minime. — Il nuovo film di Duvivier è finito. Titolo scioglilingua: Pepe Le Moko. — Anatol Litwak dirìgerà La vita privata di Sarah Bernhardt. Sarà l'ultima del trio di biografie romanzate che l'Unìversai appronta, con quelle di Alfredo Nobel e di Madame Curie, — Peter Smith, del reparto corti metraggi della Metro, ne ha testa ultimato uno che dovrebbe superare ogni e qualsiasi successo che possa accogliere un film. Il titolo è II magico trucco; e in un quarto d'ora, tutti gli artifici che posso no rendere più seducente un già seducentissimo volto femminile vi vengono, esposti, anatomizzati, dimostrati. Ma il buon Peter non sa che l'attende. O il filmetto rivelerà parole inedite in materia, e allora il suo ideatore si prepari ad essere considerato come il più grande uomo di cinema da parte delle spettatrici dei due emisferi; 0 vi si cadrà nel banaluccio, nel sapevamcelo, ma io lo faccio tutti 1 giorni, io ogni cinque minuti — e si prepari allora a essere subissato da quei sorrisini di coìnpatimento che annientano qualunque uomo, anche se autore di corti metraggi dedicati ai trucchi più magici. m. g. Hansi Knoteck, nuova recluta dell' Ufa. rasse, attraversa un periodo di isi acuta. La ragione è questa: prezzi di costo sono aumentati al 60 al 70 per cento. Un film meo, con le copie pronte per la roiezione, con i lanci diffusi, in- Cme non essere severi verso un'industria dello spettacolo Duetto Dietrich - Boyer In « Il giardino di Allah ». che produce cinquecento film alslPdBdf—mpèdns Duetto Dietrich - Boyer In « Il giardino di Allah ». Ennesime avventure di Tarzan e compagna. (Johnny Weissmuller e Maureen O. Suliivan). fi li tiv Salgarl torna con II < Corsaro Nero »,

Luoghi citati: Germania, Pola, Siviglia, Stoccolma, Vienna