JUVENTUS-NOVARA 2-0 (1-0) di Luigi Cavallero

JUVENTUS-NOVARA 2-0 (1-0) JUVENTUS-NOVARA 2-0 (1-0) La squadra bianco nera domina nel primo tempo, frena nel secondo l'offensiva degli azzurri e vince in ottimo stile Cabetto 18' • Borei II 15' ripresa JUVENTUS: Amoretti; Toni, Rava ; Depetrini. Monti. Varglien II: Cason. Borei II, Gabetto. Borei 1. Menti. NOVARA• Caimo; MaKUeco, Galimberti; Barcellino. Morne^e. Grazioli. Bellini. Versaldi, Tori e, Mariani. Rizzottl. ARBITRO: Scorzoni, ili Bologna» Novara, 21 mattino. Ha vinto la squadra più forte, quella che ha tenuto per più lungo tempo le redini del giuoco. Risultato regolare, quindi, e pienamente meritato dalla Juventus che non è più, assolutamente la squadra scentrata dei primi due mesi del campionato. L'unità bianco-nera, già sepolta sotto una valanga di critiche non tutte giuste e non tutte serene, -è risorta In tutta la sua forza. Ora lotta, gluoca e vince, riuscendo anche, cosa non facile, a far del bel giuoco. Il suo primo tempo della gara di Novara è valso a dimostrare che le armi della tecnica sono sempre le migliori. L'avversario, animoso, volitivo, intraprendente, ha cercato con insistenza di spezzare la morsa che lo chiudeva nella sua area di rigore, ma i contrattacchi desrli azzurri non erano che brevi interruzioni del monologo juventino Gioco e punteggio Un solo punto fruttò agli excampioni la serrata offensiva, ma il gioco aveva ormai detto, con migliore eloquenza del punteggio, che l'unità torinese andava con sicurezza verso il successo. Poi ci fu, nella ripresa il periodo della riscossa novarese. Per un bel po', i locali riuscirono ad essere pericolosi, pur battendosi senza ordine. Frano ondate di attacchi che si andavano a frangere sui piedi degli infallibili terzini torinesi; erano situazioni che, create con orgasmo, venivano sciupate per una evidente incapacità degli avanti. E ogni volta che la minaccia veniva sventata, la Juventus scoccava in camno azzurro Gabetto e Menti, i due Borei e Cason, come ad avvertire che, pur badando a difendersi, non rinunciava affatto a cercare un altro goal che togliesse ogni incertezza alla sua profilantesi vittoria. Non fu molto bello, il secondo tempo, che il terreno — pesantissimo — aveva già fiaccato la re'Tstenza di qualche uomo ed inoltre il Novara non si valeva di molto ordine per dare vita alla sua pressione, ma ebbe il sapore di quelle strenue battaglio provinciali delle quali quasi s'è perso lo stampo. Ebbene, non solo la Juventus resistette, ma riuscì anche a ren dorè più netta la sua affermazione proprio sul finire della gara. La Juventus ha raggiunto la vittoria in stile franco. La squadra va forte, tanto che pare bruciare dalla voglia di arrampicarsi sin dove già sono giunti i primi, oer dimostrare loro che essa è degna di figurare fra le vedette. Va forte in tutti i reparti e bisogna ormai essere pignoli per trovare ancora appunti da muovere a qualche elemento. Il primo eoefHciente di sicurezza è dato alla unità dalla solidità dell'assetto difensivo. Nel fango Foni e Rava si sono mossi con disinvoltura, il primo con tutta calma, ed il secondo con quell'impeto che piace in quanto è integrate da una sicurezza che denota la classe del ragazzo. E nel fango si è imposto Depetrini, che fu il migliore dei tre mediani e anzi, il migliore dei ventiduc uomini in campo: 'nabattib«1c in difesa, rrowosn por ''aiuto elio senno fornire ao-li attaccanti. Fu normale e nulla più la gara di Monti e di Varulien 11. entrambi buone rotelle dell'ingranaggio che girava regolarmente. qpncs! c|r(SI bÈlcttacnplam[sIninsInstilsi g|hjs;Ksgjcobl : :d! d!nj jl: l, ': ;i, ! i! mi 1 ' • Uno Schietto ClOClO Merita invece uno schietto elogio un avanti che è tornato finalmente all'altezza del suo nome: Borei I. Si dice e si ripete che l'attacco juventino ha ripreso a funzionare dal giorno in cui si potè innestarvi \ Farfallino », ma, ad osservare attentamente II lavoro degli uomini, a seguire l'impostazione del giuoco, a badare alla preparazione delle manovre, ci si convince ogni volta più che il reparto va avanti e si ritrova proprio per il lavoro costante, a volte lente ma sempre preciso, di I quell'ottimo costruttore che è A primo dei Borei. Perse — od offuscatesi almeno — le doti di tiratore che fecero di questo ragazze nei primissimi anni della sua carriera di calciatore un temuto « cannonie- re*, sono rimaste o, meglio, si Sono palesate, in Borei I doti di coordinatore e di tessitore che ben pochi altri giuocatori, com- Èresi i più farnesi, posseggono. 'Oti preziose che il saper evitare l'avversario, il trovare il corrideio giusto per il passaggio, il giuocare con criterio nella zona intercorrente fra ìa mediana e l'attacco non è facile e per riuscire a tanto bisogna possedere capacità tecniche di primsisimo ordine. Cosi, l'attacco juventino, composto per 1 suoi quattro quinti di giuocatori leggeri e miranti più ai successo personale che alla manovra condotta in modo da scardinare la difesa avversaria, na finalmente trovato un ^interno* robusto e dall'azione riflessiva che gli serve a meraviglia ner arrivare non con un uomo ; vsolo, ma con l'intero schieramen-1 to nell'area degli avversari. L'elogio è giusto e doveroso poiché, se gran merito ha sempre chi se gna, spesso non ne ha meno chi ha messo i compagni nella possihilità di segnare. E ricordere- Kr *?SSASK WUBKfcsui campi avversari (è ben peg- "gio liberarsene con eccessiva prc- | cir.itazionc) e rileveremo anche t one Menti, a lato d'una mezz'ala in prdvbltelcbznqccvvsgvbuone condizioni, ha finalmente potuto figurare nel modo mi gliore. L'elogio della Juventus, facile dopo una partita condotta con tale franchezza, non deve suonare condanna per il Ncvara. La snuadra non ha «assi» perchè neppure Mcrnesn e Galimberti sono figure dominanti, ma. solo che non fosse vittima rìell'oremsmo potrebbe far bene, poiché ha momenti di irresistibile slancio. Raloncieri dovrebbe riuscire a migliorare sensibilmente il rendi mento della squadra imponendo ai ragazzi un lavoro più attento. I meno basato sull'improvvisazione, j Dovrebbe creare ouei legami tra mediana ed attacco che oer il momento non esistono. Il còmnito i è forse diffìcile, ma non c'è altro I da faro se «1 Micie nortare il materiale a d'snoMzionc al rendimento massimo. dMi| | ri . i „IP„Ii_,_ i i/O un goal all auro Ed ora qualche nota di crona- . Un pubblico fitto fitto, cor-. ca. Un pubblico retto ed entusiasta, con una forte di rappresentanza di torinesi e d'j vercellesi.- Un terreno fangoso e tale da sfiancare. Giornata di sole | e di temperatura mite. Fischio d'inizio e folata novarese sulla de-1 stra. Amoretti esce, respinge di piede e fa appena in tempo a tor- ; mare fra i pali ed a tuffarsi per bloccare a terra un tiro di Torre. La musica cambia subito di tono, j Attacca la Juventus, con metodo, passaggi con ordine, con serie di esatti. Si vede, in campo, una squadra sicura del fatto suo prendere nclla rete gli avversari che lavorano il doppio senza produrre la metà. Al 16' Menti fila via c centra. Giungono insieme sulla palla, poco avanti la bocca della porta, Gabetto e Cason che finiscono di ostacolarsi l'un l'altro. La sleru rotola a destra, pare vada a perdersi oltre la linea di fondo, ma Gabetto la rincorre, la raggiunge giusto in tempo e la ri-, batte come su calco d'angolo. En- tra in scena il portiere che para : sì. ma, forst tradito dal sole, de- via la sfera proprio in angolo, di j dove essa ricade in rete. Un punto ' fortunoso, se si vuole; un mezzo regalo, ma, ad ogni modo un pun-l to che mette in vantaggio la squa- dra che ha dominato in modo evi- ; dente. Ancora dominio juventino, sino al 30' quando, su spiovente] oli Bellini. Rizzotti ostacola irre.-| subisce alcuni calci d'angolo, sbro-1 ?!'a qualche misch'a, si fa pru-'dente in difesa. 11 Novara non|I passa anche perchè Versaldi si fe-'golarmente Depetrini e Torre ro vescia in rete, da due passi. Scor-j zoni ha fischiato il fallo ed invano! la folla protasta: il goal non c concesso. Giuoco senza rilievo nei primi10 della ripresa, quindi offensiva ; in pieno del Novara. La Juventus ì vittoria juventina! risce e Mariani sbaglia una serie di palloni. Qualche accenno a durezze provocano ripetuti interventi dell'arbitro. Alla mezz'ora il Novara rallenta nuovamente il suo ritmo e torna avanti la Juventus. Gabetto e Menti sbagliano di pochissimo la porta e sono ostacolati con decisione. Proprio al 45' si produce, bellissima nel suo sviluppo, l'azione del secondo punto juventino. Da Varglien II a Borei I, da questi al fratello, a Gabetto, ancora a Borei II la palla passa ricamando ghirigori attorno ai novaresi che non riescono ad intervenire. Infine Borei II sbuca verso la porta, calcia un attimo prima che Calmo (coraggiosissimo in molte parale) gli si tuffi fra i piedi e realizza. C'è giusto il tempo di abbracciarsi, di abbozzare ancora un'azione ed è finito. Dalla tribuna d'onore plaudono ai ventidue uomini il Duca di Bergamo, il 3en. Rosnint, il Prefetto ed il Podestà. La folla, che se ne va, commenta sportivamente la Luigi Cavallero

Luoghi citati: Bergamo, Bologna, Novara