Imposte monete e prezzi nelle dichiarazioni di S. E. Thaon di Revel

Imposte monete e prezzi nelle dichiarazioni di S. E. Thaon di Revel Imposte monete e prezzi nelle dichiarazioni di S. E. Thaon di Revel s n o s a a , e s al si o a. o a i, o o di il Roma, 21 mattino. Nella seduta di sabato al Senato, il Ministro delle Finanze, Thaon di Revel, rispondendo ai relatori e soprattutto ad alcune obbiezioni del sen. Ricci, dopo avere dichiarato che le sue vedute collimano perfettamente con quelle del sen. Bocciardo, così ha continuato: « Il sen. Ricci ha osservato che l'imposta complementare non dà ancora quel gettito che essa dovrebbe dare. Tale gettito, senza dubbio, sarà aumentato con la riforma degli ordinamenti tributari testé apprevata dalla Camera dei Deputati. Con tale riforma verrà istituita l'anagrafe fiscale e adottato 11 domicilio fiscale: ciò impedirà che i contribuenti possano esimersi dal versare le imposte che loro spettano. Il sen. Ricci si è anche dimostrato poco favorevole agli accertamenti induttivi. Si è ricorso a tale sistema di accertamento perchè non c'erano ancora elementi precisi, ma con l'anagrafe fiscale si potrà tornare al metodo deduttivo. Il sen. Ricci ha poi osservato che il gettito del lotto è diminuito. L'oratore dichiara che nel 1935-36 i proventi del Lotto sono diminuiti di altri 10 milioni. Ciò deve essere messo in relazione alla situazione creata dalle diverse ultime lotterie, i cui gettiti, se sommati con il gettito diminuito del Lotto, danno in cifra globale e fissa quello che il Popolo Italiano paga In genere per 11 gioco. H gettito inferiore della tassa sugli olii minerali è dovuto al fatto che lo Stato in questo periodo di economia, controllata e di autarchia economica ha dovuto valorizzare la politica degli alcool ìm- Sonendo l'uso della miscela carurantc, e diminuire il prezzo di vendita del petrolio e della benzina. * Circa poi i punti interrogativi posti dal sen. Ricci nei riguardi degli esercizi avvenire, il Ministro delle Finanze dà assicurazione che la ricchezza mobile, le tasse sugli affari e i monopolii presentano nell'esercizio in corso un maggior gettito di qualche milione di più del previsto. Le imposte indirette invece risentono necessariamente della politica dei contingentamenti. « Nell'assicurare altresì il sen. Ricci che molti dati statistici del bilancio statale torneranno prossimamente e gradualmente ad essere resi noti, il Ministro coglie l'occasione per informare il Senato che l'esercizio finanziario '35-'36, che avrebbe dovuto chiudersi con un disavanzo di 1.657 milioni, si è chiuso invece con un disavanzo di 1.550 milioni, ossia con qualche decina di milioni meno del previsto, ciò che è confortante rilevare, tenuto conto dello sforzo finanziario sostenuto in quel periodo che è stato anche l'anno delle sanzioni, « Circa il costo del denaro, il Ministro ricorda che nel periodo '28-'31 il tasso normale di capitalizzazione era del 6,50-7 per cento. Oggi al contrario detto tasso è per lo Stato del 5,35-5,50 per cento. L'aver tenuto 11 tasso di capitalizzazione in misura relativamente cosi modesta è da ritenersi un successo della politica finanziaria fascista di questi anni. Infatti non si possono paragonare le nostre forze produttive e quelle del risparmio a quelle infinitamente superiori di altri paesi, ma bisogna commisurarle ai bisogni potenziali della Nazione Italiana, bisogni potenziali che sono in funzione indiretta delle disponibilità del risparmio. « Il sen. Ricci ha infine parlato di numeri indici e ha espresso, si direbbe quasi, un compiacimento per gli anni in cui i numeri indici stavano discendendo e avevano raggiunto le punte minime che si sono raggiunte tra la fine del '33 e il primo semestre del '34. Ora in quegli anni risentivano della crisi in modo particolare alcuni settori dell'agricoltura, il che richiedeva una rivalutazione dei prezzi per reagire contro la tendenza dei prezzi stessi, che, decrescendo, depauperavano la Nazione e toglievano ai settori agricoli una sufficiente potenzialità d'ac quisto e ne limitavano la possibi htà di contribuire adeguatamente alle entrate dello Stato. Ora l'ave re invertito la situazione, l'avere consentito in modo particolare al settore agricolo di riacquistare un quindici o venti per cento del potere di acquisto è stato uno dei successi della politica fascista di questi anni, perchè il Governo è riuscito però a contenere questo aumento, a regolarlo in misura corrispondente alle necessità della manovra economica e nulla più Se si prende l'indice del prezzi all'ingrosso dal marzo '35 a oggi, esso è aumentato in Italia di circa il 28 per cento. Il numero indice di una Nazione vicina, assai più ricca della nostra, è cresciuto del 40 per cento, e se si prende il numero indice del mercato inglese, che si può considerare come base e come indice della situazione mondiale dei prezzi, si vede che nello stesso periodo esso è aumentato del 14 per cento. Pertanto il nostro aumento del solo 14 per cento rispetto alla situazione mondiale, aumento che subisce l'influenza di un periodo come quello delle sanzioni e dei contingentamenti che fatalmente hanno portato un aumento dei prezzi, può essere considerato un confortante elemento dell'economia fascista ». IdlotedsifobRqcmvntEsfttqvaltumlmtctveIsfnnge

Persone citate: Revel, Ricci

Luoghi citati: Italia