ITALIA-FRANCIA per la Coppa Molié

ITALIA-FRANCIA per la Coppa Molié Le grandi prove schermistiche ITALIA-FRANCIA per la Coppa Molié Se avessimo voluto vincere ad ogni costo anche questa edizione della Coppa Molié avremmo fatto una cosa semplicissima: ci saremmo messi ad occhi bendati davanti a sei cartellini con i nomi dei vincitori della gara olimpica di spada a squadre e, fermato il dito su uno di essi, avremmo sventagliato gli altri cinque. Ne sarebbe uscita fuori, assai probabilmente, la squadra della vittoria. Ma noi siamo fedeli al nostro programma ormai più volte enunciato; più che accumulare successi, tendiamo ad. irrobustir le ali dei giovani aquilotti giudicati in grado di abbandonare il, tepido nido. E' così che per una prova di tanta importanza, la prima dell'annata, noi ci permettiamo di lasciar volontariamente a casa il campione olimpionico Riccardi, in'perfettissime condizioni, oltre a Carnaggio, e a Pezzana. Su cinque elementi, abbiamo giudicato che tre della gloriosa squadra di Berlino potessero bastare: Ragno, Eduardo Mangiarotti e Brasati, che, per forza maggiore, sostituisce il già designato Cornaggia. Gli altri due, Dario Mangiarotti e Macerata, son coloro che, insomma, sentirono più da vicino l'odore dell' Olimpiade. Sarà una squadra compatta o paleserà qualche falla? La memoria ci corre al dolce asilo di Pontepetri, che più d'una, volta, alla vigilia di gare internazionali, rimpiangeremo; ma poiché soltanto un poeta potrebbe pensare a riunire in un romitaggio gli atleti alla vigilia d'ogni gara, bisognerà contentarci dì giudicare a occhio e croce, correndo ai ripari come si può. La Federazione ha riunito in questi giorni Ragno e Macerata a Milano assieme ai compagni, e, dati gli uomini, considerata la. posta e vagliate, soprattutto, altre circostanze tutt'altro che trascurabili, ci sarebbe più da. meravigliarsi se ognuno non desse il suo pieno rendimento che se la. squadra si disgregasse per mancanza di flato o di morale. Noi ricordiamo la prima edizione della Coppa Molié, che due anni fa fu vinta proprio sul traguardo contro Schmetz-Godin-PécheuxCoutrot e Barret, per- 27 punti a 23, con un Riccardi che ci dette da. solo 8 punti, cioè quattro vittorie. Quest'anno, dei francesi del '34 ce ne saranno due soli: Schmetz e Coutrot; il primo perchè, nonostante i sviai resultati contradditori, ha sempre classe da vendere; il secondo perchè contro gli italiani se la cava sempre a meraviglia (e chi crede che la spada consista soltanto nel giochetto personale più o meno avventato sappia che Coutrot è uno dei più classici fiorettisti sorti in Francia negli ultimi venti anni). Gli altri francesi saranno Dulieux, che a Berlino deluse, ma del quale noi abbiamo sempre una eccellente opinione, eppoi Wolff e Artìgas, non ignoti, ma dell'ultimo bando. Neppure la loro squadra è la stessa di Berlino, ma ben altre sono le ragioni che hanno consigliate le sostituzioni. Qui non si ringiovanisce per cercar gli uomini di domani, si })ortano i giovani alla ribalta perchè gli anziani hanno chiaramente dimostrato di non farcela più. Per la prima volta i francesi, scottati dalle Olimpiadi, hanno fatto le cose con puntiglio: hanno nominato un allenatore ufficiale nella persona di Filippo Cattiau (la scelta del quale è veramente la migliore che potessero fare), hanno riunito i loro uomini in una serie di sedute dì allenamento e perfino in una serie di gare che hanno dato, a vero dire, resultati così bislacchi da far supporre che la crisi perduri. Ma alla spada non si sa mai. Noi andiamo tranquilli e, se volessimo proprio prevedere qualche cosa, prevederemmo un certo equilibrio, a cui, come al solito, il morale finirà, per dare il tracollo. Il pronostico, come ab biamo detto, si fa male, ma calcolando, nei cinque assalti che ognuno deve disputare, tre vittorie per uno ai tre olimpionici e due so le ai rimanenti ce la caveremmo con il distacco di un assalto, cioè di due punti. Conti arditi sojt questi, c anche inutili, perchè nessu na aritmetica riuscirò, mai a farci sapere il rendimento d'una squadra. Se mai questi conti posson voler dire che andiamo a Genova senza aver l'aria di voler strafare, ma neppure senza mettere in bilancio una sicura sconfitta. A parer nostro, c'è, insomma, appena appena quel che basta perchè si possa nutrire la speranza di riportare a Roma la Coppa Molié; ma al disopra del resultato d'una gora che, come abbiamo dimostrato, non ha nessuna intenzione di voler essere la riprova dell'Olimpiade, c'è per noi un interesse tecnico che prevale: quello di ve dere se Dario Mangiarotti e Giorgio Macerata reggeranno il coti franto con i compagni cinti d'ai loro. Riteniamo Dario Mangiarotti capace di qualsiasi sorpresa, in bene e in male,, mentre da Macerata, forte di una puntigliosa ■preparazione che gli fa onore, attendiamo la buona gara, che ci confermi il non dimenticato torneo di Merano. E possiamo concludere dicendo che, se vinceremo, nessuna fron da sarà aggiunta ai nostri allori e, se perderemo, sarà grato al no stro udito .voifi) dire che lo spadi smo di Franchi e tutt'altro che morto. Nedo Nadi.