IL DRAMMA DI GANG KAI SCEK e di sua moglie Mai Ling Sun

IL DRAMMA DI GANG KAI SCEK e di sua moglie Mai Ling Sun I MISTERI TBISImImA CINA IL DRAMMA DI GANG KAI SCEK e di sua moglie Mai Ling Sun La consortedeMaresciallo suppostoprgoneroparte da Scianffhai per mettersi alla testa di un esercito e liberare il marito Sciangai, 14 notte. Da quando Sun Yat Se» morì abbandonando le sorti della repubblica cinese che egli aveva creato a politici e tenenti dell'esercito rivestenti la divisa di generale e anche di maresciallo, quell'immenso e immensamente disgraziato territorio non ha conosciuto altro che guerre civili. Una guerra civile, però, stri generis poiché se fosse stata combattuta come si combattono tutte le guerre, quest'oggi la Cina sarebbe un paese semispopolato, rovinato e in preda alla compieta anarchia. Orbene è giuocoforza ammettere che la repubblica cinese, specie in questi ultimi anni e precisamente da quando i chirurghi le amputarono l'arto mancese, ha messo un po' d'ordine nella sua casa ed ha visto, forse per la prima volta, sorgere qualcosa, che per mancanza di parole più adatte deve. chiamarsi il senso della nazione. Vittorie su ordinazione E' doveroso concludere che le tremende guerre civili sono state tali soltanto a giudizio dei marescialli che le combattevano e degli interessati spettatori che ne seguivano le vicende. Il suolo cinese ha veduto le acque straripanti dai suoi fiumi ma non certo del sangue; e non è forse esagerata la storia narrata tempo fa di un generale provvisoriamente leale al governo di Nanchino il quale ricevette l'ordine da Ciang Kai Shek di partire in guerra contro i can tonesi. L'ordino portava questa nota: « mi occorre una vostra vittoria. In caso contrario saremo obbligati con vivo dispiacere a decapitarvi ». Il generale che come tutti, pur essendo cinese, teneva a conservare la testa al posto deciso da madre natura, avverti il suo collega dell'altro campo che una battaglia era. indispensabile e non meno indispensabile una vittoria. Gli si lasciasse dunque conquistare un po' di terreno contenente una città di alquanta rinomanza, si lasciasse anche ammazzare qualche dozzina di cinesi perchè la farsa non fosse troppo evidente ed egli, dopo l'annuncio della vittoria trasmesso telegraficamente a Nanchino avrebbe abbandonato il territorio conquistato con uno scambio di complimenti di etichetta al cavalleresco suo rivale. Così venne fatto. La vittoria fu annunciata dai giornali di Nanchino, il generale ha ancora la testa sulle spalle e forse una medaglia sul petto e chi ha pagato il conto sono le centinaia di cinesi morti da una parte e dall'altra per far piacere ai due generali. Orbene è difficile non ricordare questo episodio della guerra civile al momento in cui il maresciallo Ciang Kai Shek si fa imprigionare dalle truppe del collega maresciallo Ciang Sue Liang il quale è un uomo tutt'altro che capace di compiere atti energici. Quest'ultimo è figlio, degenere e mezzo rammollito dall'oppio e altre cose, del famoso maresciallo Ciane/ Tso Lin il quale, essendosi un bel giorno rifiutato di recitare la lezione insegnatagli da Tokio, rima se vittima di uno di quegli incidenti ferroviari che in Estremo Oriente rimuovano dalla circolazio ne le persone che Tokio o Nanchino ritengono indispensabile che siano rimosse. Catastrofi ferroviarie co me quelle europee che mietono vittime senza riguardo alla posi zione sociale dei viaggiatori non esistono in Cina. Una catastrofe in Manciuria prodottasi all'ora esatta in cui era attesa ha permesso a Tokio di coirpiere la surriferita operazione chirurgica, operazione indispensabile d'altronde in quanto la storia, mostra che è tot nata estremamente vantaggiosa al governo di Tokio, al magro e pallido discendente della dinastia manciù e anche al governo di Nanchino poiché essa deve accorgersi che si governa meglio una casa piccola che una casa grande specie quando uno vuole comandare e nessuno vuole ubbidire. Il Lenin della Cina Parlare dunque di comunismo nello Scie» Si e nel Kan Su e parlare del nazionalismo cinese e quindi antinipponico dei tre quarti del resto della Cina, vuol dire adoperare parole che qui hanno un senso e la ne hanno uno completamente diverso. Il «Lenin della Cina » Mao Tse Tun, dittatore delle due Provincie in mano delle forze comuniste, deve apparire una strana creatura ai suoi maestri di mosca. Fortunatamente nella capitale sovietica si parla molto di Mao ma poco di « Lenin della Cina » forse per evitare che la mummia dell'apostolo sovietico non si rivolti nella sua bara di vetro. Ciang Kai Shek d'altronde è un nazionalista come gli altri e sarebbe tremendamente offeso se si sentisse accusare di antipatriottismo. Il suo nazionalismo, però, è diverso da quello di coloro sui qua li esercita un controllo costante e talvolta tutt'altro che paterno. Il comunismo di Mao Tse Tun e della sua gente è semplicemente un altro tipo di nazionalismo e, se si potesse paragonarlo a qualche a naloga corrente di opinione del mondo civile europeo, si dovrebbe semvimra chètraSi calsogci climtdccgloDzmtnbdCgCsnLrnKlelpemtdptdsvnstfitb semplicemente dire che è un movimento antinipponico. La bandiera sovietica però è utilissima perchè serre a racimolare truppe e trasformare le Provincie di Scen Si e Kan Su nei due poli di una calamita che attragga senza bisogno di volgare scambio di merci con moneta, tutti i materiali bei- vcsd e e liei che Mosca invia verso l'Estre mo Oriente. Ciang Kai Shek ha voluto porre termine alla pericolosa commedia dell'antinipponismo dei cosiddetti comunisti mandando un esercito a combatterli sotto gli ordini del giovanissimo c corrotto maresciallo Ciang Sue Liang. Da prigioniero a carceriere Da parte europea questa spedizione sarebbe apparsa una commedia perchè non si mandano truppe imbevute di antinipponismo a combattere truppe inebriate dello stesso vino. E la spedizione è finita in una commedia. Ciang Kai Shek s'è fatto fare prigioniero e oggi i telegrammi dalla Cina annunziano che il prigioniero si sarebbe trasformato in guardiano del Maresciallo Ciang Sue Liang. Chissà che non avessero ragione quegli scettici che sostenevano ieri che l'arresto di Ciang Kai Shek altro non era che un'allegra commedia inscenata presso le frontiere della Mongolia forse per convincere Nanchino e, più di essa, l'immensa popolazione di malcontenti che questi hanno alla testa un uomo il quale, pur des deroso di mantenere buoni rap porti con tutti, è costretto a «ih . tare rotta e a mettersi alla testa °ocvinandnWnnqudcpntSittdvdobr.'L.j Cdi un movimento nazionale. Questa stessa confessione che avrebbe rovinato il generale in Europa, qui nelle sconfinate pianure della Cina sembra essere un titolo di gloria. In attesa degli svolgimenti futuri della situazione e data la difficoltà di ben comprenderla e interpretarla occorre registrare in buon ordine i fatti disponibili m'¬ zs vertendo chi legge che vanno accolti con beneficio di inventario. I/ultimatum inviato dal Maresciallo Ciang Sue Liang al governo di Nanchino dopo la 'cattura di Ciang Kai Shek, del suo ministro dell'Interno, del sottosegretario alla guerra e dei due- capi della polizia insigniti del pittoresco ma piuttosto oscuro titolo di « commissari della pacificazione » avrebbe contenuto domande dalla prima all'ultima favorevoli all'adn- comutusnodepae Basucocoabscil sfolte da parte del governo eew-|re trale dei princlpli che animano la |[]cpropaganda di Mao, il « Lenin del- L,hla. Cina». Nel primo punto di que-j sto ultimatum e detto che i co-.*sotto pronti a far causa |omunisti comune col governo nazionalista alla condizione che la resistenza armata contro l'invasione nipponica sia immediatamente organizzata di comune accordo; obiettivo: cacciare i giapponesi da tutte le province cinesi già occupate compresa la Manciuria. Successi--stvomente Ciang Sue Liang avrebbe ■mcusi tocedomandato che vengano confisca te le proprietà non dei capitalisti cinesi bensì quelle dei capitalisti giapponesi e che il ricavato sia tomminversato in un fondo da usarsi per agila condotta della guerra contro i7 jc Giappone. Egli avrebbe domati-[qudato quindi il sequestro dei terreni,'mdel riso, del grano di tutti i tradi-ÌDtori della patria- c degli agenti della propaganda- nipponica e che le somme siano distribuite fra- i poveri i disoccupati e coloro che partecipano alla guerra contro il nemico ereditario. Infine Ciang Sue Liang chiede il rilascio dei prigionieri politici e il loro inqua-, dramento nell'esercito antigiapponese. « O noi resisteremo all'offensiva giapponese — dice l'ultimatum che adotta in ciò parola per parola il testo di un recente proclama di Mao — e questo significa la vita, oppure rinunceremo a tale resistenza e ciò significherà la morte. L'in3taurazione della resistenza e della lotta contro il Giappone e la salvezza della patria sono diventati i nostri sacri doveri, i doveri di ogni cittadino, di ogni figlio e di ogni figlia della Cina ». Meno comunisti di così infatti non si potrebbe essere e questo ultimatum dimostra quanto inaudite siano le definizioni europee nella loro applicazione al . caso dell'Estremo Oriente. Scnonchè mentre non si discute sull'atteggiamento personale di Mao, molti dubbi si hanno su quello del Maresciallo Ciang Sue Lia ng ri4mnofestRpll'ocigiteL5Pè ateIe re a ti a el le imno oeea. rila ro aue ro eng also se di di la s p h . ta °,ln rE' egli sincero apostolo dei prin-1 gcipii che enuncia nel documento iaoppure va alla ricerca del potere' icon perfetta indifferenza per >mvenirc del paese:' Secondo alcuni vinterpreti della situazione queste valtisonanti frasi <icHJultimatum,mnon sono che una bella mascherai adietro cui si nasconde l'intento di negoziare col prigioniero Ciang WStoanwTpW nere dal primo Ministro il ripristi-]*no dell'autorità di Ciang Sue Liang ìSquale comandante dei 150 mila :nuomini che erano finora incaricati "di combattere il comunismo. Nan-.echino, in ogni modo, ha risposto i Eproclamando lo stato d'assedio 1nella capitale c nei principali cen- dtri del paese, dichiarando Ciang'sSue Liang traditore della patria.\ invirando i governatori delle prò-'ntittcic a riaffermare la loro fedel- d,Wltà al governo centrale e inviando 'sdue divisioni contro Sian Fu nelle cvicinanze della r/iiale città, secoli-^Qdo notizie non confermate, snreb-ipoerò state già ingaggiate le prime ibattaglie. ' [MrDov"è Mai Ling Sun Intanto il più profondo mistero regna sulla sorte della moglie di Ciang Kai Shek, la signora Mai .'Ling Sun, venerata in tutta la .j Cinti perché sorella- del defunto Yat Seti il fondatore del na ta roqui na ia. uifin in m'¬ ozionalismo cinese. Mai Ling Sun Lsi trovava ieri a Sciangai ma, ap pena renne informata della cai tura del marito, ha deciso di par alla volta di Loyan e di mct■i personalmente alla testa di esercito che avrebbe attaccato truppe ribelli. L'apparecchio però non è giunto ancora a Loi/witj ne a Nanchino ed ora si teme se-\ riamente che lei moglie del Primo Ministro, importante almeno quan-\ to il man'o come mente direttiva,] siei stata adescata a bordo di un\ apparecchio pilotato dei un amico del generale- ribelle e che quest'ili-1 finto si sia rosi impossessato dei due più importanti e preziosiì ostaggi della Cina intera, ponendo il Governo di Nanchino in posi-] zione di inferiorità tanto per la- ..muncan.a di guida quanto P?™1"]non oserà attacca.. « riamente fi>\> lunto che Cimi, k,„ Liang Pfa\minacciare di ritenta,, gì, ostag-\gì, Ciang ha d'i precedenti al ri-\guardo che non lasciano dubitai, della sua capacità di giungere ogni estremo. Dopo In generale Ciang So Lin suo padre egli per conquistare il - ■introllo della regione settentrionale del paese col pretesto di una uinocentissima partita di Mah Yong invitò i due più potenti uomini di allora che controllavano le ferrovie e l'arsenale nella propria rata, dalla quale non uscirono che cadaveri. te del CIANG KAI SCEK MAI LING SUN CIANG - SUE - LIANG