Oggi Giorgio VI sarà proclamato Re

Oggi Giorgio VI sarà proclamato Re Oggi Giorgio VI sarà proclamato Re pLe ultime parole dell'ex Re al suo popolo: "La decisione è mia, tutta mia,, - "Non mi era possibile senza l'aiuto e l'appoggio della donna che amo adempiere ai miei doveri di Sovrano,, - Un commosso messaggio della Regina Madre ■ Il pranzo d'addio della Famiglia Reale Londra, 11 notte. Il giorno lontano in, cui potrà essere fatta, senza riguardi per chicchessia, la storia di questo stupefacente periodo britannico, difficilmente le spiegazioni odierne degli eventi, delle leggende create attorno ad alcuni episodi e del contegno di certe case o di certe personalità, potranno essere accolte con la semplicità con cui sono accettate in questi giorni. Documenti emergeranno i quali obbligheranno a revisione profonda se non radicale di tutto ciò che in questi giorni si sta scrivendo e asserendo. Se è lecito trarre qualche conclusione da quanto è successo si deve dire che abbiamo vissuto un nuovo periodo Croniwelliano. II vero contrasto Sbagliano coloro i quali continuano a presentare il formidabili! evento di ieri come un dramma sentimentale o, meglio, come il drammatico risultato di un conflitto fra la violenza dei sensi e la debolezza della volontà. In realtà ciò a cui si è assistito è stato il risultato di una lunga e sorda lotta che ad un certo istante ha assunto caratteri inquietanti quando attorno ad un Re giovane, esasperato dal vuoto della vita dell'alta società e dalla catena di medioevali convenzionalismi che lo avvinghiava e voleva sempre più avvinghiarlo fino a trasformarlo in una marionetta, vi si imbastirono movimenti di fazioni politiche sulla base della difesa del parlamentarismo, non tanto contro il Sovrano che sino all'ultimo istante del suo regno si è dimostrato scrupolosamente rispettoso della costituzione quanto contro un gruppetto di persone che gravitavano attorno a lui e che in luogo di grandi idee in testa avevano idee, forse ancora più inutili e inadatte ai tempi, e sterili di quelle della classe sociale contro la quale Re Edoardo era entrato in lotta. La leggenda dell'auticostituzionalismo di Re Edoardo è stata creata per servi i | re a fini oscuri e coloro i quali creandola hanno creduto di rende- re un servigio al Re ne hanno ac-1 celerato la rovina L'urto è avvenuto e trionfanti ne sono solo usciti il puritanesimo e il parlamentarismo. Si dice che Edoardo di Windsor, seduto nel suo piccolo gabinetto di lavoro al Fort Belvedere, abbia ieri lunga-ì mente meditato sugli eventi cau- ', iati dalla sua decisione e ad unì .amico intimo abbia espresso ti suo\stupore e il suo rammarico prò- fondo se non addirittura il suo do- lare, nel vedere come il partito la- bunsta alle cui sorti egli si era pur tanto interessato, ai cui ade-\renti aveva dedicato così larga\parte della sua passione, si fosse sohierato a fianco del conservatorismo e di tutte quelle correnti sociali e religiose che esso rappresenta nella Camera e fuori. Più che addolorarsi per il contegjw dei laburisti Edoardo avrebbe dovuto indignarsi del contegno di coloro che implicitamente nella grande ora lo avevano tradito speculando sulle difficoltà creategli dal suo attaccamento verso la si- Ignora Simpson e più ancora dal-]l'avere egli assunto un atteggia-',mento di fronte a certe classi so-\ciali che solo un uomo animato da una volontà di ferro avrebbe po- 'luto mantenere. Il politico su che'certe lotte non si ingaggiano se'non si ha la capacità di condurle'a fondo, e se Edoardo ha commes- I so un errore, questo è di non essere stato un politico. Nessun altro rimprovero la storia potrà muovergli. Elogi funebri . La stampa ben pensante e specialmente i tre massimi organi dell'opinione pubblica britannica, il Times, la Morning Post e il Daily Telegraph, parlano di Edoardo come di un defunto. Tessendo i di lui elogi, assumono un tono addolorato che si confà parlando di coloro che hanno abbandonato il mondo dei vivi; ma anche laddove si sforzano di rivolgere al Re partente per l'esilio parole amichevoli trapela l'amaro della umiliazione subita e un senso di dispetto per la morale oltraggiata. Su un punto i critici di Edoardo hanno pienamente ragione. Se egli avesse avuto logica di fronte a sè stesso e di fronte alle prò-. i prie simpatie, avrebbe avuto or | rare della banda di cortigiani che gli stavano attorno e che con i loro consigli lo deviavano da quella strada che egli si era proposto di seguire. L'urto, secondo il Times, non à stato come si è preteso fra il Re e alcune classi sociali, ma fra la spensieratezza di una società esotica e il fondo di una tradizione britànnica di condotta comune a tutte quante le classi del paese. Ma come al tempo stesso accettare la critica della Morning Post la quale riassume un dramma, che tanto occuperà gli storici futuri, dicendo semplicemente che « la virtù aveva abbandonato il Re»? Qualche scrittore più acuto si rende conto che la virtù in questa faccenda ha ben poco a che fare e, come dice oggi il New Statesmann, « non è un segreto che gran parte della società che ha circondato Re Edoardo, è stata irrcsjionsabile e inaccettabile politicamente 'e moralmente. Se i fatti fossero stati conosciuti, il pubblico britannico avrebbe sollevato ben minori obiezioni alla signora Simpson e ad alcune altre influenze che hanno esercitato la loro azione neH'entourage del Re ». Significato d'un'omissione 1 l ì ', ì Se vi è un grano di verità in questo rilievo è che con questo piccolo esercito di spensierati non si fa la guerra alle più potenti forze sociali del paese, alla Chiesa, al Parlamento e a tutto il resto. Chissà che partendo il Re non abbia voluto compiere l'ultimo gesto di vendetta quando, nel redi- . aere di propria mano l'atto di \abaicnzionC) egli „„ ripetuto la /orwula tradizionale di Re di Gmn Bretagna, di Irlanda e dei DomMi al di ta dci mrlri> soppri. m<:„aovi) pcr la prima voUa dai \tcmpi dì cromiceli a oggi, quella \di « difensore della fede),. Questi soppressione o omissione e stata osservata e meditata In alcune alte sfere c alla Camera dei Comuni oggi qualche depilato ha voluto sapere per quale motivo l'espressione « difensore della fede » fosse perfino omessa dal testo del decreto di abdicazione che la Camera dei Comuni e la Camera dei Lordi hanno oggi approvuto. Un I deputato ha espresso l'opinione che la omissione fosse dovuta al ] fatto che il sovrano assumeva uf',ficialmente la funzione di «difen\sore della fede» solo in seguito all'atto religioso dell'incoronazio ' ne. Questa spiegazione era falsa, ' Sir John Simon infatti non ha po'tuto spiegare il mistero altrimen'ti che dicendo che l'atto definiti Ivo di abdicazione approvuto oggi dalla Camera ripeteva parola per parola i titoli che il Re si era attribuito nel suo proprio atto di abdicazione. In altre parole, avendo il Re soppresso questa espressione, le Camere non potevano nei suoi riguardi introdurla nella legge. Di questo strano episodio la spiegazione sarà, come di tante altre cose, fornita dagli storici del Paese. Il Daily Chronicle, che per amore di tranquillità o per paura di colpi di Stato ha propugnato fin dall'inizio soluzioni conciliative, oggi dichiara che nessuno può dire quale sarà il verdetto delle generazioni future. « La storia forse presenterà questo evento come il romanzo di un trono perduto per amore, ma la storia dovrà anche tener conto di altri e più complicati fattori. I metodi dell'edificio sociale della Chiesa e dello Stato hanno pensato che esso sarebbe stato sottoposto ad affronto qualora il Re si fosse sposato con la signora Simposn e gli istinti del popolo, questo formidabile complesso di esperienza e di carattere, forte di secoli di storia, nei quali religione e politica si sono trovate inesplicabilmente connesse, hanno cominciato negli ultimi giorni a far proprio questo verdetto ». L'avvenire soltanto dirà se questo verdetto sarà mantenuto. Abbiamo già visto ieri notte le organizzazioni di Mosley scendere nelle strade per difendere il Re che ha rinunziato al trono gridando: Abbasso il Primo Ministro. Oggi leggiamo nell'organo dei comunisti che « le manovre di Baldiwin per spingere il Re all'abdicazione hanno ottenuto successo ». 77 • governo è riuscito, secondo l'orga! no comunista, a ottenere che il ! Trono venga occupato da una per| sona più aderente alle vedute della classe dirigente britannica. I nuovi Sovrani / giornali dedicano pagine intere a tracciar la vita del nuovo Re Giorgio VI e della sua consorte la Regina Elisabetta e il pubblico incontestabilmente approva tutto ciò che del Re scrive la stampa. Il parallelismo infatti fra Giorgio VI e Giorgio V è sorprendente, senza tener conto del fatto che l'uno e l'altro, per una serie di tragiche e drammatiche cir'■ costanze, giunsero al Trono es| sendo stati duchi di York, ossia I secondogeniti non destinati alla i successione e neanche educati per 'assumerla: marinai uno e l'altro, I uomini, semplici, di una onestà di ; propositi assoluta, di solido buon I senso, di ferma volontà, nemici del ! fasto, amanti della vita casalinga \ e immensamente scrupolosi nell'aI dempimento del dovere. j Tutte le biografie del nuovo Re I che pubblicano oggi i giornali poti| gono in risalto l'intenso amore al I lavoro e alla famiglia che caratterizza la personalità di Giorgio VI. Si ammette da tutti che ! egli è sprovvisto di quel fascino j formidabile che il fratello esercì' tava dovunque andasse. Ma accentuando deliberatamente la reazioI ne dell'opinione pubblica e forse | lo volontà molto diffusa di dar lot: ta a fondo contro certe tendenze I antisociali e demoralizzatrici, si j prospetta il contrasto fra i due : fratelli sotto forma di una bril! tante meteora destinata a spegner: si nel vuoto e di un pallido piane| fa destinato a /ischiaiaie di luce I sicura e tranquilla un popolo e [ una razza. Da un lato l'inquictuìdine dell'incerto, dall'altro la sere¬ nità di ciò che è destinato a persistere. Della Regina un giornale dice che « la sua casa è il fondamento della sua vita ». Tutti poi questi giornali si dilungano nella grande profonda e commovente amicizia che ha sempre legato la Regina Madre Maria con la Regina EUsabetta. L'identità assoluta di atteggiamento di fronte alla vita, identità di gusti artistici e letterari e flnanco, come dice uno scrittore, identità di vestire. « Sotto l'influenza della Regina madre, dice il Daily Express, la Regina Elisabetta ha cmiquistato la reputazione, di uno stile di abbigliamento attraente e modesto che si confà perfettamente alla sua bellezza. Le fotografie del Duca e della Duchessa camminanti 1a mano nella mano attraverso la campagna, conducendo seco il cane attraverso i campi, parlando con la servitù del castello, presto imposero la loro personalità al Paese». TI.giornale aggiunge che la nuova Regina amministra la propria. casa su basi economiche e die la Regina madre ha diretto l'ammobiliamento della residenza dei Duchi di York. Anche per il Duca di York la casa è il centro della sua vita. « Egli adora la sua casa', dice la Morning Post; al disopra di tutto egli è amante dell'intimità della vita domestica ». Ma l'organo conservatore ricorda le virtù supreme del Re, quelle virtù che io distinguono dal fratello e la cui assenza ha condotto Edoardo all'abdicazione. «Non si dimentichi, dice il giornale, l'acciaio della sua volontà e il ghiaccio del suo coraggio » aggiungendo che « all'ora del bisogno egli rimarrà fermo come una roccia ». Ciò sptena il profondo compiacimento dell'intero popolo inglese .per il superamento della crisi e la riconoscenza che esso tributa al Primo Ministro Baldwin per aver salvato la Monarchia, la democrazia parlamentare e per aver avviato la Nazione verso quella normalità che sola le permetterà di guardare senza eccessive inquietudini gli sviluppi della situazione d'Europa. Re Giorgio VI è un uomo che occorreva all'Inghilterra d'oggi e all'Impero britannico perchè egli soltanto al momento presente è capace di conferire prestigio alla Corona e di dimostrare al mondo •che il regime costituzionale parlamentare è la forma di governo che meglio si confà alla complessa or\ ganizzazione imperiale. « Le Roy le veult » Il Duca di York è diventato uf. ficialmente Re Giorgio VI alle ore 13,53 di oggi, al momento cioè in cui alla Camera dei Lords il chie\rico dei Parlamenti ha pronuncia\to la formula franco-normanna: ! « Le Roy le veult» indicante .il ìconsenso reale all'atto di abdicazione che la Camera dei Comuni aveva votato all'unanimità dopo \ circa due ore di discussione e la ! Camera dei Lords dopo appena sei i minuti. Alle 13,52 Re Edoardo, l'idolo dell'Impero e delle masse {anglosassoni, perdeva titoli e privilegi per assumere il nome di i Edoardo Windsor e per rimanere • tale fino al momento in cui il nuovo Re, interpretando la gratitudine nazionale per l'opera compiuta da Edoardo quale Principe di Galles e quale Re per il suo Regno m il suo Impero, gli conferirà un titolo nobiliare. | Alla Camera dei Comuni il poir

Luoghi citati: Europa, Galles, Inghilterra, Irlanda, Londra