L'IRREVOCABILE DECISIONE DEL RE sarà annunciata oggi al Parlamento

L'IRREVOCABILE DECISIONE DEL RE sarà annunciata oggi al Parlamento EUoar dio Vili Ha opta io per la Smmiijisoii L'IRREVOCABILE DECISIONE DEL RE sarà annunciata oggi al Parlamento La successione toccherà al Duca di York e ai suoi discendenti - Una legge vieterà all'ex Sovrano il soggiorno in Inghilterra, nei Dominions e nelle colonie britanniche Un patetico incontro è avvenuto fra la Regina Maria e il figlio Edoardo a Windsor Londra, 9 notte. La. conversazione durata circa sei ore a Fort Belvedere aveva diffuso la sensazione se non quasi il convincimento a Londra che 8 pernio della crisi fosse stato abilmente spostato da Londra a Cannes. In qual modo? Era difficile giudicarlo dalle parsimoniose informazioni fatte circolare dalle agenzie di stampa, ma era anche possibile intuire alcuni svolgimenti sia dalla presenza di alcuni ospiti legali alla conferenza di Fort Belvedere sia dalla partenza di due avvocati alla volta di Cannes. Pei viottoli di Cannes La storia, che aveva abbandonato la via maestra, si riduceva a una contabilità di dare e avere con alcuni caratteri anche di tipo americano, i quali, a torto o a ragione, fecero pensare ieri notte che si tentasse di uscire da una delle situazioni più imbarazzanti che si ricordino in Inghilterra mediante l'eterno sistema degli indennizzi in moneta sonante. A /pire accettare questa versione hanno contribuito molto i giornali pel modo come hanno presentato ai loro lettori il viaggio degli avvocati alla volta di Cannes. In compagnia loro, come è noto, vi era un dottore il quale appare nei registri della sua arte, più come un ginecologo che come uno specialista di mal d'aria. La versione data dai giornali per spiegare la partenza del medico era che l'avvocato della signora Simpson, malato di asma, e obbligato per la prima volta in vita sua a salire su un aeroplano, avrebbe potuto essere colto da qualche malore a mezza strada mandando in tal modo a catafascio una missione alla quale Londra attribuiva una vitale importanza. La cosa così presentata era perfettamente normale. Senonchè subito dopo la grande missione, si trasformava nella redazione e nella firma di un documento in base al quale la signora Simpson rinunziava al suo sontuoso appartamento londinese Anche questa versione poteva essere accettata, magari con un po di difficoltà. Ma esigono davvero un po' troppo dai loro lettori quei giornali i quali a grandi lettere informano che a Cannes si doveva firmare fra la signora Simpson e i due avvocati un documento di tanta importanza che era assolu tornente necessaria la presenza di un alto esperto della medicina per giudicare delle facoltà mentali dei contraenti e dichiarare che essi avevano apposta la. loro firma nel pieno possesso delle loro facoltà montali. Così, presentata la situazione, si era involontariamente indotti a pensare che alla signora Simpson era stata presentata sotto forma perentoria l'intimazione di rinun-. ziare per ora e per sempre a vedere il Re, mediante una formula elaborata dai più alti giureconsulti del paese. E siccome a Fort Belvedere erano andati e venuti come la spola in un telaio consulenti legali, tesoriere del ducato di Cornovaglia e via di seguito, qualcuno ha fatto presto a concludere che si stesse addivenendo a qualche forma di mercanteggiamento. Se Edoardo Vili abdicasse, una fonte di reddito dovrebbe essere trovata per lui e per la consorte futura; se per contro egli rinunziasse alla signora Simpson un compenso per il disturbo dovrebbe essere trovato per quest'ultima. Come al solito un grande evento veniva così ridotto grottescamente a un piccolissimo episodio. pmddngptpvdgdlcca Verso l'ultimo atto La verità è tutt'altra. La conferenza di ieri notte a Fort Belvedere alla quale avevano partecipato i fratèlli del Re, ad eccezione del solo Duca di Gloucester il cui nome non è mai stato fatto nè ^direttamente nè indirettamente in tutta questa faccenda, il Primo Ministro e gli esperti più importanti del Governo e i consiglieri privati del Re, aveva interamente chiarito la situazione. E' dato sapere oggi che al termine della drammatica riunione il Re annunziava la sua decisione finale e irrevocabile. Di essa si è occupato stamane il consiglio normale di gabinetto, e accordi sono stati- presi in vista della dichiarazione che Baldwin farà domani alla Gpmera. Oggi il Primo Ministro, Inter pellato dal leader della opposizione, ha lasciato comprendere che quella di domani sarà la giornata decisiva. Egli infatti ha detto: « Mi dispiace di non essere in gra> do di aggiungere oggi qualsiasi cosa a ciò che ho già detto nei giorni scorsi, ma spero di poter fare una dichiarazione nella seduta di domani ». Una identica dichiarazione è stata fatta alla Camera dei Lordi. La Camera ha compreso che tutto quello che vi era da dire fra il Governo e il Sovrano è stato detto e che domani il paese e il mondo saranno posti di fronte a un fatto compiuto. Quale T E' inutile farsi illusioni: la risposta è semplicemente l'abdicazione. Si è tutto fatto per impedirla ma senza successo. Non è detto ancora che Re Edoardo intenda sposare la signora Simpson e d'altronde non si può dirlo perchè nessuno può fino ad oggi affermare con certezza che il divorzio sarà garantito alla amica del Re. Ma non si esclude più ormai il fatto che l'atteggiamento del Governo, del pubblico, della stampa e più ancora quello dei Dominions ha a tal punto danneggiato la posizione e il prestigio di Re Edoardo da rendere impossibile la sua permanenza sul trono. Non si sa oggi chi avesse più ragione: coloro i quali esigevano una sistemazione immediata dell'incidente o coloro che propugnavano la pazienza e il principio dì dar tempo al tempo. Lo stesso Primo Ministro e con lui tutta la Camera sono giunti con riluttanza al convincimento che lo stato di incertezza presente non può durare poiché potrebbe arrecare non più al Re ma alla Corona un danno irreparabile. Vigilia di abdicazione L'attività anche in questa giornata è stata intensa e tutte le mosse dei protagonisti di questo dramma che appassiona il mondo intero tendono a confermare l'opinione ormai generale a Londra che questa d'oggi è la giornata di vigilia dell'abdicazione di Re Edoardo Vili. Stamane alle 9 partivano da Fort Belvedere alla volta di Downing Street il vice segretario privato del Re e l'ormai famoso signor Moncktoh procuratore generale del ducato di Cornovaglia. Essi si abboccavano con Baldwin con sir John Simon fino alle undici ora fissata per la riunione di gabinetto. Questa è durata fino alle 13,15. Durante le discussioni ora il Primo Ministro, ora il ministro degli Interni sono usciti dall'aula per scambiare opinioni con alcuni funzionari fra i quali il tesoriere del Re, il segretario privato e il procuratore del ducato di Cornovaglia. Col Primo Ministro rimanevano a parlare fino alle- l!f,S0 sir John Simon e il ministro dei Dominions Malcolm, MacDonald, mentre Baldwin si recava poi alla Camera dei Comuni per fare la dichiarazione brevissima surriferita, il duca di York in automobile partiva alla volta di Fort Belvedere dove si trovava il duca di Kent che vi aveva trascorsa la notte. L'arrivo a Downing Street del segretario privato del duca deve aver causato qualche nuova emozione poiché si diffondeva verso sera la notizia, la quale destava sensazione vivissima, che il Primo Ministro aveva deciso di convocare una nuova riunione di gabinetto eccezionale nel proprio ufficio dì lavoro alla Camera dei Comuni. Inattesa riunione di Gabinetto Nulla è trapelato in pubblico di questa riunione durata fino a ora tarda ma si crede a Westminster che siano siate prese alcune disposizioni precauzionali ed essenziali in vista dell'evento di domani. La disgrazia di questa Inghilterra è che essa non lia mai voluto fare un passo senza volgere gli sguardi indietro e senza rovistare ponderosi scartafacci per vedere ciò che gli antenati avevano fatto in analoghe circostanze. Decisa a non muoversi senza appoggiarsi sulla tradizione, l'Inghilterra di oggi si trova improvvisamente di fronte a una situazione senza precedenti e pei- giunta gravida di un numero infinito di possibilità dalla prima all'ultima senza precedenti. Perciò brancola e non sa cosa decidere. Ammesso che Re Edoardo abbia deciso di abdicare, la costituzione e l'atto di successione stabiliscono che la Corona debba passare al duca di York e ai suoi discendenti. Il gabinetto sembra però deciso a non lasciare che gli eventi seguano il corso fissato dalla loro logica interiore e dalle leggi costituzionali e a far votare d'ur genza alle due Camere una nuova legge la quale, riconoscendo il duca di York Re d'Inghilterra, stabilisca l'esclusione dal trono di Re Edoardo e di tutti i suoi futuri discendenti. Vi è poi un punto di una gravi-ta estrema che il governo ha do- sinistra a destra : Duca Kent, Edoardo Viti, Gloucester. vitto puf, contemplare anche se avesse tanto preferito ignorarlo. Si tratta della questione della residenza di Edoardo Vili. Ciò che si può dire per ora è che, a giudizio degli specialisti e della forte maggioranza del gabinetto, i precedenti in fatto di abdicazione rendono impossibile al Sovrano che abbandona il trono dì prendere residenza in Inghilterra, nei Dominions e nei possedimenti imperiali. Sembra che la questione non sia ben chiara nei riguardi del Canada ma non si dubita che per Re Edoardo Vili anche quella porta debba rimanere chiusa. Può darsi che tentativi disperati siano stati compiuti dal duca di York per persuadere Edoardo Vili, dato che abbia deciso di partite subito dall'Inghilterra, di recarsi in Danimarca, in Svezia o in Norvegia per attendervi colà il ritorno alla tranejuillità degli animi in Inghilterra e nell'Impero e anche la decisione della magistratura britannica nei riguardi del divorzio della signora Simpson. Ma si ha ragione di pensare stanotte che questi tentativi compiuti allo scopo di riconferire prestigio alla Corona abbiano sortito scarsissimo successo. In qualche ambiente politico infatti si raccoglie la voce, non si sa bene se vera o falsa, probabilmente più falsa che vera, che forse domani stesso Edoardo Vili a bordo di un aeroplano lascerà- segretamente l'Inghilterra alla volta della Francia. Vi è poi chi pretende che anche questa amarissima ultima goccia nel calice dell'umiliazione britannica sarà accolta dal pubblico con la più completa indifferenza. Certi atteggiamenti della pubblica opinione farebbero infatti pensare che l'avvento al trono del duca .di York sotto il titolo di Re 1csctlucudcGiorgio VI sarà salutato dall'in-\ fero popolo inglese e imperiale con un senso di sollievo e finanche con immensa gioia. Il paese è stanco o i e e o a o ò . a e o l . o o il a, i Verifd profonda è che questo pubblico è stanco dello scandalo. Vi fu certamente un momento in cui il senso cavalleresco della massa si schierò a fianco del Re contro il Governo che intendeva forzargli la mano e, come aveva scritto anche un giornale, aveva pensato «di contrabbandare il Re giù dal trono approfittando del weeek-end ». Si delincarono, in quel momento di agitazioni degli animi e di oscure tendenze a complotti, mosse di corridoio per debellare il governo di Baldwin e magari rovesciarlo dal potere, ma tutte queste velleità di rivolta che dettero seriamente a pensare al Primo Ministro e ai governi dei Dominions erano imperniate sul mito della forza di carattere e della decisione di Re Edoardo Vili Come tanti altri miti anche questo è caduto e nulla rimane al suo posto salvo la profonda simpatia per il Primo Ministro che è ormai condivisa dall'enorme mag gioranza del popolo inglese. Si può dire senza esagerare che Baldwin non ha mai goduto di una così calorosa popolarità co -'.me quella che lo circonda nel mo-Intento presente e che certamente 10 conforta di tante noie e preoccupazioni. La falsa mossa di Wiston Churchill implicante strane complicazioni e retroscena ha praticamente eliminato dal rango delle fòrze politiche potenziali un uomo che pur sembrava dover occupare in un prossimo avvenire una fra le più eminenti posizioni del Paese. Il partito laburista, anche esso, dopo un periodo di incertezza nel quale ha tentato di manovrare a proprio vantaggio, ha finito per comprendere che l'atteggiamento incerto e oscuro da parte sua avrebbe compromesso l'autorità del Parlamento e forse anche della Corona. Il popolino, dapprima entusiasta per il gesto del Re e poi disorientato e diviso, ora sembra pensare che la corda è stata troppo tesa e che in fondo 11 Re in persona, rivolgendosi al Governo per consigli, aveva ammesso l'indegnità della Simpson a occupare il trono d'Inghilterra. Le donne, e in particolar modo le donnicciole come sempre più feroci degli uomini, inveiscono contro l'autrice dello scandalo, contro la plebea americana che è riuscita con le male arti della seduzione a infiltrarsi nella Reggia e nel cuore del Sovrano e che oggi a Cannes assiste indifferente al crollo di un uomo il più venerato di tutto l'Impero. Disperato tentativo materno Un evento di importanza immensa più forse per i suoi aspetti sentimentali che per quelli che scaturiranno si è prodotto in serata. La Regina Maria, che da quando era scoppiata questa crisi non aveva più avuto contatti nè diretti nè indiretti con il figlio Edoardo e che pur aveva tremen- damente sofferto nel vedere tra scinata nell'arena della pubblieu I discussione • la corona che Gior- ! gio V aveva posto a una altezza mai raggiunta finora in Inghilterra, aveva deciso di compiere un disperato ultimo tentativo forse più di madre che di regina per indurre Edoardo Vili a rinunciare ai suoi progetti e sacrificare la sua felicità sull'altare dell'onore e del benessere dell'impero. La Regina Maria, accompagnata dal fratello conte di Athlone e dalla figlia principessa reale Maria, si è recata a Fort Btelvedere ed è stata immediatamente in- rtutto quello che è dato sapere e certamente nessuno tenta di Jarcircofare indiscrezioni e rumori f questo incontro che rappresenta l'episodio più umano, più profon-do e più commovente della crisi odierna. Si sa solo che poco dopo la Regina, accompagnata dal fratello e dalla figlia, è tornata al Rogai Lodge a Windsor residenza di campagna del Duca di York ove qualche minuto di poi giungeva in automobile il Re. Si sa inoltre che questo incontro fra il Re e la madre era stato preparato nella più grande segretezza e nessuno a Fort Belvedere aveva saputo che il Re era uscito per recarsi a Windsor. Si dice infatti che S. M. prima e a i è - di partire aveva ordinato ai domestici di ritirarsi nei loro appartamenti. All'incontro fra il Re e la Regina ha assistito nell'ultima sua parte il Duca di York il quale è rimasto tutta la serata con la madre. L'impressione destata da questa visita del Re è vivissima tanto più che si apprendeva poco dopo che essa era durata appena mezz'ora. La conclusione ovvia era che il drammatico colloquio aveva sortito esito negativo. Va rilevato il fatto molto sintomatico che una riunione di gabinetto fissata per domattina è stata cancellata da Baldwin, il che pure contribuirebbe a dimostrare come decisioni ir revocabili siano state prese e come su di esse non vi sia ormai più nulla da fare e da dire salvo comunicarle alle Camere e al Paese. Simpatie pel Duca di York Circa poi le conversazioni tra il Re il duca di York, esse convincono il pubblico di ciò che da lungo tempo si sapeva e cioè che i rapporti fra i due fratelli, nonostante le dure prove degli ultimi giorni e quelle causate da eventi passati, rimangono affettuosissimi tanto che non si esclude stanotte che la situazione futura del Re Edoardo sia stata sistemata mediante un gesto generoso del duca che lascierà il ducato di Cornovaglia al fratello quantunque esso ufficialmente debba appartenere al successore del Re presente. vtsdcragddnÀtvmmIl duca di York ha fatto iifor-jno alla sua residenza londinese poco dopo le 22. Appariva stanchissimo. La porta si è aperta e gli sono venute incontro, mentre scendeva dall'automobile, la consorte duchessa di York e forse domani u I regina Elisabetta d'Inghilterra, e - ! le due figliolette. a n e e a e e - Per completare la cronaca di questa giornata va riferito come in questi circoli politici siano previste importanti ripercussioni a brevissima scadenza dall'abdicazione di Re Edoardo. Si crede infatti che dell'atteggiamento di intransigenza asosluta saranno ritenuti responsabili alcuni consiglieri del Sovrano e alcuni membri del suo entourage. Si prevedane boicottaggi da parte dell'alta società di persone per ora eminenti le quali domani forse dovranno nell'ombra. Se il Paese rì perdoni al Re non perdonerà e £ , ,e f >nfj r\ Qej „ f,„ „„. f \Ìicinarsi a cohli che /,„ giomi saa „ . -, ( -ì e ai di e n e a a a e a a Le simpatie per il duca di l'orbisono utilissime e negli ambienti in contatto con il Primo Ministro si afferma che in questa crisi il giovane duca ha dato prova di magnifiche virtù di tatto, di affetto, di pazienza. Il Daily Telegraph n'assume la situazione con queste parole: « Fondamenti che si ritenevano permanenti sono in manifesto pericolo di crollare. C'è il timore che l'oro della Corona imperiale si arrugginisca. Una decisione è neces suria immediatamente ». Renato Paresce