BALDWIN PONE AL RE IL DILEMMA "o rinunciare alla Simpson o abdicar",

BALDWIN PONE AL RE IL DILEMMA "o rinunciare alla Simpson o abdicar", Aspetti sempre più vasti d'un drammatico conflitto BALDWIN PONE AL RE IL DILEMMA "o rinunciare alla Simpson o abdicar", Il capo del governo esclude la possibilità di compromessi appoggiandosi sulla soli= darietà dei Dominions = Si delineano ampie correnti popolari in favore del Sovrano Londra, 4 notte. Di franto ad alcune critiche più o meno velate monne al Governo e a- Errt'rfictn tu particolare e con lui al Vescovo Blunt di Bradford, di avere scatenato una crini di incalcolabile gravità in un momento che non poteva essere meno opportuno per il Paese, il Governo ha creduto necessario porre in chiaro la sua. posizione e difendere la sua azione. Si apprende così che la crisi non è stata prodotta ne dal Vescovo né da Baldwin, ma stala funomeziodepoGoè bleto dal Re in persona. E' stato Edoar-mprdo Vili a informare il Governo della sua irrevocabile decisione di contrarre nozze con la signora Simpson e a chiedere, in vista di possibili resistenze all'interno e nei Dominions, che il Parlamento adottassc una lem/e di successione, in base alla quale (/li eredi al trono non sarebbero stati i discendenti dall'unione di Edoardo Vili signevrvetete ve■ con la signora Simpson, bensì ili neDuca, di York e i suoi discendenti. Duff Cooper difende il Re Posto di fronte a questa situazione, Baldicin decideva di convocare il Gabinetto venerdì della settimana scorsa, il quale prendeva la decisione ormai storica di respingere l'offerta del Re e impli citamente di monto. Tutto ciò che è dato sapere attorno a questa riunione del Gabinetto e all'ultima di ieri è che l'unanimità è stata quasi completa- fra i ministri. Diciamo quasi perchè due fra i più importanti membri del Gabinetto, e cioè il Ministro della Guerra Duff Cooper e il Ministro degli Interni Siri brcopaHadetrLoe acopporsi al matri-\blchingabrdoesosnosi, [amJohn Simon, hanno disapproimto\ l atteggiamento del Governo. Duff 0DCooper ha difeso la posizione dei!mRe c la libertà di quest'ultimo di I abscegliere la donna che gli sarà compagna durante la. vita; e l'atteggiamento del Ministro della Guerra non desta alcuna sorpresa, dato che l'amicizia sita col Sovrano è ben nota al Parlamento e al pubblico. Noìi si sa bene su quali basi Simon abbia fondato il suo proprio atteggiamento: ma è possibile che egli, nella sua. qualità di uno dei più grandi esperti giuridici deh*'Paese, scorga il modo di sormon-\'°tare alcuni intralci costituzionali cre con un'abile formula risolvcrc'Jolina situazione che potrebbe, se\nprolungata, recare danno gravis-\stiil\xcintunl'e orstsimo alla Monarchia. Baldwin taglia corto Ma alla Camera dei Comuni Minun'atmosfara di solennità quasi ìlareligiosa, di fronte a un uditorio ndi deputati cousci dal primo al-idl'ultimo della gravità estrema del- ala situazione, Baldwin ha preso la\fparola per tagliar netto in madoi „definitivo a qualsiasi possibilità di\'tempirico adattamento della Costi- otuzione alla volontà del Sovrano.] pLa Costituzione britannica nonIammette matrimoni morganatici e '. il progettato matrimonio del Re con la signora Simpson e inaccet tabile a questo Governo e ai Governi dei Dominions. Egli ha detta: « In vista dei suggerimenti largamente diffusi, relativi a certe possibilità nel caso di un matrimonio del Re, ritengo opportuno di fare una dichiarazione. Suggerimenti sono apparsi in certi organi di stampa nella giornata di ieri e nuovamente oggi, secondo i quali, se il Re decidesse di sposarsi, la sua consorte non diventerebbe necessariamente Regina. Simili idee sono prive di fondamento costituzionale. La nozione del matrimonio morganatico, non fa parte del nostro diritto. La legge sui matrimoni reali del 1772, non si applica al Sovrano. Essa dispone che il matrimonio di qualunque altro membro della famiglia reale, è nullo e invalido, a meno che in anticipo non sia stato ottenuto il consenso del Sovrano. Questa legge perciò non ha nulla a che fare con il caso presente. Il Re non ha bisogno del consenso di alcuna autorità per rendere legale il suo matrimonio, ma, come ho detto, la signora chej egli sposa, in forza del matrimo- j nio col Re, diventa necessariamente Regina. Essa quindi ha il beneficio dello statuto dei diritti e dei privilegi che, in base a leggi positive spettano a quel rango, e che ci sono familiari in seguito ai precedenti di Sua Maestà la defunta Regina Alessandra e di Sua Maestà la Regina Maria; e i suoi discendenti sarebbero i successori diretti al trono. L'unirò modo possibile di evitare questo risultato, sarebbe quello di una legge che trattasse il caso particolare. Il Governo di Sua Maestà non è disposto a proporre una simile legge. Oltre a ciò, la questione da trattare è di comune interesse tneuidella Commonwealth nel suo in-1sieme, e tale mutamento non po- trebbe essere effettuato senza la ;approvazione di tutti i Dominions. Ho potuto assicurarmi in seguito !ad informazioni assunte, che que- sta approvatone non verrebbe da- jla. Ho ritenuto giusto fare que-1 sta dichiarazione oggi dinanzi alla Camera, onde dissipare un diffuso malinteso. Per il momento, non ho altre dichiarazioni da fare». A nessuno può sfuggire la enorme importanza di queste dichiarazioni del Primo Ministro. Etili ha definito il problema presente impostandolo sui due termini: Re e Governo. Ammesso — ciò che non è affatto certo — che questo problema debba rimanere imperniato sn questi due termini, le solu- possibili sono ridotte al mimmo: o la. rinunzia completa al progetto di matrimonio coti la signora. Simpson o l'abdicazione. Per porre il giovane Sovrano, idolatrato dalle masse, venerato dal mondo intero di fronte a una- così cruda e tagliente alternativa, il Governo deve essere sicuro del fatto suo. ■ Egli ha certo con sè la Camera nel senso consacrato, cioè i menibri di essa che sono autorizzati a considerarsi i rappresentanti dei partiti politici che la compongono. Ha con sè la grande maggioranza della stampa e principalmente i tre massimi organi responsabili di Londra, il Times, la Morning Post e il Daily Telegraph, i quali tutti accettano la impostazione del problema e così pure le conseguenze che ne derivano. Il Times forse interpreta meglio di ogni altro organo il pensiero delle alte sfere britanniche civili e religiose quando oggi, pur affermando che non esistono e non esisteranno mai ostacoli al matrimonio del Sovrano con la donna che egli sceglierà, sia essa nobile o plebea, inglese o [americana, aggiunge: \ « La go]a obiezione, ed è una f 0Djezione travolgente, al matri- i !monio che si crede Sua Maestà I abbia progettato, è che la signora h*'1 in "beva Per Poter apprezzare \'° profondità e la gravità, della cri»*- Vi è anzitutto quello psieo'Jogico. Il pubblico grosso non co\nosce, grazie al silenzio di questa \stampa, ciò che sulla relazione fra iil Re e la- signora Simpson hanno \xcritto i giornali di oltre Oceano. in questione ha già due ex-mariti tuttora in vita, dai quali ha ottenuto successivamente un divorzio, l'ultimo dei quali in data recente e svoltosi in circostanze che sono ormai di conoscenza comune ». E il giornale aggiunge che queste sono « obiesioni formidabili ». Fattori psicologici e religiosi Molti fattori debbono essere po- fpglncMa di questo sono ottimamente informati i Dominions e partico- ìlarmente il Canada perchè confi nantc con gli Stati Uniti e invaso idnnc tonnellate di carta stampata americana. E così pure ne sono in- '< \formittc le alte classi sociali in-Ui „jesj ;c quali non possono ammet-,\'tcre'cne i{ trono dei Windsor sia\- occupató da una signora la quale', .] pnr essendo nl di sopra di qmi nI"cHtica* pur essendo ammira-1e '. ' -, ' „..-;„'„ *r,-e0„nie ncA e '„,,„ ,„L»mUj„Knr,.'°iLn<e tettata a Neio Yorl, a Chicago e n San Francisco e in tutte le citta1 e cittadine degli Stati Uniti come una stella, cinematografica. Detto in lingua molto povera, ma senza la più remota intenzio-ne di criticare la signora Simp-soli, questa orgogliosa aristocra-zia anglo-sassone non intende ave-re al trono una Greta Garbo. Chela signora Simpson sia america- na è cosa di jioca importanza; ait-izi, per una buona parte del pub-1 biico, appunto per questo fatto essa sarebbe bene accetta perchè. ; forse grazie a questo matrimonio, .si realizzerebbe il sogno rimasto ! /inora irrealizzabile, a dispetto di innumerevoli sforzi, di una silice- j ra e completa amicizia anglo- 1americana, Yor, abdicheà o n è mai riuscito ad adattarsi allestrcttoic delle regole del bel moti-do e che ha preferito una gita incampagna a una vuota conversa-zione da salotto, non ha trovato altro da fare che arricciare il nasoe borbottare. Il Vescovo Blunt ha poi introdotto in questa situazio ne già ingarbugliata l'accusa d scarso fervore religioso. Era necessario elencare quest eventi pe-chè da essi soli è possi bile itflravvedere il futuro, il che nelle circostanze presenti coinri de con il giudicare se il problcma costituzionale posto sul tap L'EMOZIONE A LONDRA E IN TUTTO L'IMPERO BRITANNICO per le vicende di Re Edoardo e della signora Simpson è caratterizzata dagli enormi titoli che i giornali hanno sbandierato in un' infinità di cartelloni esposti a tutte le cantonate. ' '■ , I '■ ' ;I II li- DUCA DI YORK CON LA CONSORTE E LE DUE FIGLIE Margherita Rosa (al centro) ed Elisabetta (a destra) che sarà Regina d'Inghilterra se Re Edoardo, che è fratello del Duca di York, abdicherà o non avrà eredi al'Trono.

Luoghi citati: Bradford, Canada, Chicago, Inghilterra, Londra, San Francisco, Stati Uniti